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Il film ricostruisce la figura di Edgardo Mortara, il bambino ebreo il cui rapimento da parte del Vaticano nel 1858 divenne un caso internazionale. Espandi ▽
Bologna, 1858. Edgardo Mortara, un bambino ebreo di quasi sette anni, viene sottratto alla sua famiglia e consegnato al "Papa Re" Pio IX. La motivazione ufficiale fornita dal Diritto canonico è che a sei mesi il bambino era stato battezzato e dunque non può che ricevere dalla Chiesa un'educazione cattolica che lo "liberi dalle superstizioni di cui sono imbevuti gli ebrei". I genitori di Edgardo, Momolo e Marianna, non si rassegnano e continuano a cercare di riavere il figlio, sollevando un caso internazionale che vedrà schierati contro il Papa la comunità ebraica mondiale, la stampa liberale e persino Napoleone III. Ma Pio IX non teme la disapprovazione di nessuno, rispondendo alle richieste di restituire Edgardo alla sua famiglia con un "non possum" e il sorriso serafico di chi si ritiene al sopra delle umane regole. E nonostante il clima sia quello risorgimentale la Chiesa rimane inamovibile, contando sulla sua sedicente inviolabilità. Recensione ❯
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Benur trova nella regia pulita di Massimo Andrei una forma filmica interessante, anche se debitrice di certo cinema rumeno. Commedia, Italia2012. Durata 98 Minuti.
Dalla commedia teatrale "Ben Hur" di Gianni Clementi. Espandi ▽
Sergio è un ex stuntman di Cinecittà infortunatosi sul set di un film americano, che per sbarcare il lunario si arrangia con impieghi fantasiosi, come fare il Centurione al Colosseo. La sorella Maria, con cui Sergio divide l'appartamento nell'estrema periferia romana, 'lavora' da casa per una hot-line erotica. Due vite alla deriva, finché un giorno a cambiare le cose ci pensa Milan, immigrato clandestino bielorusso, che stravolgerà la loro esistenza. Pur di lavorare Milan è disposto a diventare lo "schiavo" di Sergio, sostituendosi a lui nel ruolo di "Centurione" al Colosseo. L'intraprendente extracomunitario diventerà ben presto l'idolo dei turisti, anche perché per battere la concorrenza Milan -- ingegnere nel suo paese - costruisce una biga come quella del film "Ben Hur", grande attrattiva per i turisti. Lo straordinario incontro si trasformerà in una lucrosa occasione di guadagno per Sergio, ed in una improbabile storia di amore per Maria dalle conseguenze tanto disperate quanto comiche. Sullo sfondo il contrasto tra una Roma dei fasti imperiali che appare ai turisti e quella della gente comune, che cerca con sotterfugi fantasiosi di arrivare alla fine del mese. Recensione ❯
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Il ritorno di Piva dopo La Capagira, ormai un vero appulo-cult: Lo Cascio e Rubini, cognati per forza, alla ricerca di un'auto rubata sulle strade di una Bari da incubo noir. Espandi ▽
Vito ha sposato Anna, sorella di Toni, un cognato che proprio non vuol farsi venire in simpatia, strafottente e spensierato com'è ai suoi occhi. Alla cena del battesimo del figlio di Toni, a Vito viene rubata la macchina appena ritirata in concessionaria. La festa è sfumata e Toni, solo per dovere familiare, si convince ad accompagnare Vito nella ricerca dell'automobile. Inizia per i due "parenti acquisiti" un viaggio allucinante per i quartieri di una Bari di cui Vito nemmeno sospettava l'esistenza, a bordo della fiammante "macchinona" di Toni, che al contrario del cognato sembra muoversi con una certa disinvoltura tra i codici non scritti della malavita locale. Recensione ❯
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Il film racconta il mondo della canzone partenopea moderna. Espandi ▽
Giusy è una ragazza giovane e talentuosa, con il sogno e tutte le carte in regola, per diventare una cantante famosa. Orfana di madre, vive con il padre con il quale lavora in un salone per parrucchieri. Sul suo percorso incontra Giovanni Russo, un produttore "spietato".
Tra mille vicissitudini, tradimenti e paure, Giusy riceve una sorpresa dal padre che le cura la produzione di una canzone che sua moglie aveva scritto per lui poco prima di morire: il brano piace al grande pubblico che porta Giusy in vetta alle classifiche di gradimento radiofonico. Il film si conclude con la ragazza felice e realizzata che in una libreria firma le copie del suo nuovo e fortunato singolo ai numerosi fan. Recensione ❯
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Il giornalista e autore satirico Enrico Caria firma una pellicola semi documentaristica su Napoli e la camorra. Espandi ▽
Un giornalista satirico e regista napoletano, emigrato a Roma negli anni '80 ai tempi della prima guerra di camorra e del terremoto, colpito dal tanto sbandierato Rinascimento della sua città, decide di ritornare a Napoli, ora addirittura candidata a ospitare l'America's cup: la più prestigiosa gara di vela del mondo. Ma non fa in tempo a godersi il bel centro storico tirato a nuovo che in periferia scoppia la seconda guerra di camorra. Già, esistono due Napoli: una col mare e una senza. Due lati della stessa medaglia che mostra ora il paradiso ora l'inferno. Il golfo col Vesuvio e il Castel dell'Ovo e le periferie senza panorama e senza speranze. Recensione ❯
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Dopo un colpo in banca andato male, un goffo rapinatore si allea ai due ostaggi per tentare una disperata fuga dalla polizia. Ma l'inaspettato arrivo di una donna con un'incredibile rivelazione cambierà per sempre il corso delle loro vite. Espandi ▽
Un imponente spiegamento di forze dell'ordine assedia l'esterno di una banca del Centro Direzionale. All'interno dell'istituto, kalashnikov spianato e corpetto imbottito di esplosivi ben in vista, 'O Micione tiene in ostaggio un gruppo di persone, dopo che il suo goffo tentativo di rapina è fallito e la situazione gli è pericolosamente sfuggita di mano. Una volta assecondata la richiesta del negoziatore di liberare qualche ostaggio, l'uomo urla all'esterno che il tempo delle trattative è finito e, se entro pochi minuti non gli daranno un'auto per scappare col malloppo, ucciderà uno dei due prigionieri rimasti nell'edificio, un morigerato bancario prossimo alla paternità, e un aspirante imprenditore dalle idee un po' confuse, abituale cliente dell'istituto di credito. Recensione ❯
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Un direttore d'orchestra parte per Cuba dove è stato ingaggiato per un lavoro con i bambini. L'esperienza potrebbe cambiarlo per sempre. Espandi ▽
Vittorio, un burbero direttore d'orchestra sul viale del tramonto, riceve un'offerta di lavoro all'Havana: dirigere il Kyrie Eleison, un'opera di Rossini, con il coro dei bambini della Colmenida. Decide di accettare la proposta per due motivi: i soldi e perché da troppo tempo la musica gli manca. Ma il progetto lo metterà a dura prova. Vittorio odia i bambini e crede che l'opera rossiniana, una vera e propria preghiera in musica, mal si adatti al cuore allegro di quei giovani coristi cubani troppo distratti e indisciplinati, a suo dire. Tante saranno le difficoltà che troverà nel suo percorso, forse anche perché è il suo di cuore ad essersi chiuso agli altri. E la sua aridità dovrà fare in conti con i mille colori di Cuba e le sue tante contraddizioni. Recensione ❯
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Tornano sul grande schermo il duo comico Nunzio & Paolo che debuttano anche alla regia con il loro terzo film. Espandi ▽
Due fantasmi di troppo appare un film a corto di ispirazione che non sfrutta le possibilità narrative della storia e i luoghi, soprattutto la scena nel castello in cui gli equivoci e le situazioni sospese tra commedia e fantasy potevano avere un maggiore sviluppo. Nunzio e Paolo, alla loro prima regia, aggiornano i personaggi del loro precedente film Non è vero ma ci credo che li ha visti protagonisti: la mancanza di maturità, le imprese fallimentari di paolo e l'entrata in campo di Maurizio Mattoli che in questo film interpreta un esperto medium che accusa i due malcapitati protagonisti di avergli portato via i clienti mentre nell'altro era il titolare di un ristorante vegetariano di successo. Le situazioni comiche sono gestite come sketch isolati e anche alcune figure come la strozzina Tracina, con Enzo Salvi meccanico travestito da donna, non vanno oltre la semplice macchietta. Qualche spunto c’è, ma le idee restano tali, appena abbozzate. Recensione ❯
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Le vicende di un camorrista, interpretato da Massimiliano Gallo, che da Nord Italia si rifugia nel borgo di Massaquano dove indossa l'abito talare come copertura. Recensione ❯
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28 ore di registrazione in cui il Cavaliere racconta la sua vita all'intervistatore Alan Friedman. Espandi ▽
Una lunga seduta di analisi che il Cavaliere si regala in pubblico raccontando se stesso, le sue esperienze fuori e dentro la politica. Mostrando anche i luoghi tanto chiacchierati della sua casa di Arcore, senza tralasciare scandali sessuali, processi per corruzione e l'amicizia con Putin. Recensione ❯
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Un'opera penalizzata da una scrittura difficile da interpretare, con echi e suggestioni di un racconto ancestrale. Drammatico, Italia2016. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Renato Pagliuso dirige un film legato alle radici della terra, alla famiglia e alla giustizia. Espandi ▽
Pasquale è un uomo profondamente segnato dal vizio del gioco che si muove sullo sfondo di un remoto paesino calabrese. Ha perso tutto Pasquale. Allontanato dalla comunità e da una donna che ha amato più di se stesso, torna dopo un anni di esilio nella casa natia, dove diviene involontario protagonista di uno strano incontro con Nicola Gaffuri, anziano ingiustamente calunniato e per sempre rifiutato dall'unica figlia, Concetta. Recensione ❯
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Una moderna e divertente storia di periferia in cui i protagonisti sono persone ai margini della società. Espandi ▽
Mario cerca di truffare tre amici in cerca di riscatto. I protagonisti sono Gigi (Diego Paul Gualtieri), pigro e affascinante falso invalido, Sandro (Mattia Travaini) nervoso impiegato del Comune e Chico (Fabrizio Marchegiani), un bidello con problemi personali e relazionali che passano la maggior parte delle loro giornate al bar del paese tra partite a carte e chiacchiere tra amici. Con loro Giusy (Chiara Pollicino), una donna che non riesce ad avere una relazione amorosa stabile e Tini (Papa K Mensah), affascinante ed elegante spacciatore extracomunitario.
Mario, falso miliardario, porterà una scossa nelle loro vite ma finirà per essere coinvolto e trascinato nella loro mondo. Recensione ❯
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Il regista Yuri Ancarani ha ambientato la storia del film nelle cave di marmo sul Monte Bettogli, a Carrara. Espandi ▽
Monte Bettogli, Carrara: nelle cave di marmo uomini e macchine scavano la montagna. Il Capo controlla, coordina e conduce cavatori e mezzi pesanti utilizzando un linguaggio fatto solo di gesti e di segni. Dirigendo la sua orchestra pericolosa e sublime, affacciata sugli strapiombi e i picchi delle Apuane, il Capo agisce in un rumore assoluto, che si fa paradossale silenzio. Recensione ❯
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Le storie di vari cittadini si intrecciano mostrando una realtà difficile. Espandi ▽
Un padre operaio che fa di tutto per vedere suo figlio giocare insieme agli altri ragazzi e si prodiga per mantenere una promesssa fatta, un giovane imprenditore che trascura l'azienda di famiglia per dedicarsi a facili guadagni, una psicologa alla ricerca del suo primo caso, una moglie che scopre il tradimento di suo marito, una giovane ragazza che si innamora di un uomo conosciuto sui social network, quattro operai che vedono compromesso il loro futuro lavorativo, un ragazzo con un ritardo congenito rinchiuso nel suo piccolo mondo. Recensione ❯
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Un gruppo di artisti è al lavoro a un nuovo progetto ispirato al Ginger e Fred di Fellini. Espandi ▽
A partire da un soggetto di Deflorian e Tagliarini, con la collaborazione di Barbara Iannarilli, il film è al tempo stesso il racconto di come lo spettacolo sia uno modo per i due protagonisti di “riallinearsi”, proseguendo nella ostinata, certosina ricerca del senso in ogni motto e azione. Una testimonianza pulsante e insieme lieve della complementarità dialettica della coppia, della loro intesa creativa. A documentare con tocco sensibile ciò che è arduo spiegare in una recensione, perché di per sé imprendibile ed effimero come la preparazione di uno spettacolo teatrale, sono Greta De Lazzaris e Jacopo Quadri. Con un titolo che è già un manifesto esistenziale, Siamo qui per provare, si offre come un segno, un lampo di vita, una traccia intenzionale che tenga memoria del buio intravisto e respinto. Rispecchiando il lavoro degli autori, ciò che il film ribadisce ad ogni scena è che si può far teatro con tutto, anche con pochissimo, e che tutto è teatro. Recensione ❯
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