Mia madre |
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Un film di Nanni Moretti.
Con Margherita Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini, Nanni Moretti.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 106 min.
- Italia, Francia, Germania 2015.
- 01 Distribution
uscita giovedì 16 aprile 2015.
MYMONETRO
Mia madre
valutazione media:
3,62
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Evviva i buoni film!di Maria F.Feedback: 5976 | altri commenti e recensioni di Maria F. |
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domenica 26 aprile 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E’ un film dove il regista ha spaziato offrendoci molteplici situazioni e argomenti che si riferiscono alla vita di tutti giorni, gli spunti inducono lo spettatore a riflettere.
I protagonisti sono due fratelli, Margherita regista impegnata e molto esigente e Giovanni un ingegnere che ha preso un periodo di attesa sul lavoro per assistere la loro madre Ada malata di cuore.
La storia parte da questo trio centrale e poi a ventaglio si dipana tutta una serie di temi che riguardano questi personaggi sia nella veste di genitori, figli, amanti, lavoratori, datori di lavoro, sono presi in considerazione i loro rapporti con i congiunti e con tutte quelle persone con le quali per forza di cose sono in contatto.
Si racconta la fatica della vita, la difficoltà di dover far collimare tutti gli impegni sia privati che di lavoro cercando di ottimizzare e non trascurare nulla e nessuno, e i pensieri e i sentimenti che affollano il cuore e la mente e la necessità di doverli controllare, perché un adulto maturo, ha la responsabilità di cercare di non lasciarsi andare e rassicurare tutti.
Nella vita, ognuno deve combattere con la propria fragilità e spesso ciò ci fa sentire inadeguati.
Lottiamo affinché la nostra disistima non affiori in modo così prioritario da renderci incapaci di affrontare le situazioni più banali, i nonnulla quotidiani, che ci sovrastano come montagne e che possono toglierci l’entusiasmo e la forza di fronteggiare la vita: problemi con i figli, questioni lavorative, rapporti interpersonali.
Perché Moretti ha voluto chiamare quest’opera “Mia madre”?
In un primo momento sono rimasta confusa, perduta, poi ho riflettuto, francamente ho faticato ad agguantare, a individuare la spiegazione che ogni volta sembrava volermi sfuggire.
Gli interventi di Ada sono pochi ma essenziali, decisivi per la comprensione del film.
Poche battute, che hanno dato però il nocciolo, la sostanza, la risposta al perché Moretti ha voluto dare questo titolo al film.
I nostri genitori, nonni, (non tutti a dire il vero), ci trasmettono valori, autentici pilastri a sostegno della nostra vita. Se prestiamo attenzione alle loro parole, al loro comportamento, possiamo avvalerci del loro esempio che servirà per fortificarci ed esplorare la realtà anche quando seduti sullo scomodo strapuntino, ultimo posto a noi assegnato dalla vita.
Da Ada, Margherita, Giovanni ma anche la giovane nipote Livia, potranno raccogliere un’eredità fatta di modelli di comportamenti, segni di un’esistenza pienamente vissuta con piglio, dignità, fierezza e soprattutto con tanta generosità e avranno come patrimonio e insegnamento:
Il desiderio di continuare, ma anche la consapevolezza che non sempre basta la volontà per andare avanti e quindi bisogna accettare i propri limiti (mi riferisco alla scena in cui Ada chiede a Margherita di aiutarla a scendere dal letto e a condurla alla vicina sedia a rotelle che distava solo tre passi, ma si rende conto di non potercela fare);
L’esigenza di indagare, verificare, impegnarsi in una ricerca approfondita che porterà a una scelta più corretta;(alludo alla scena in cui Ada aiuta Livia in una versione dal latino suggerendole di non fermarsi mai al primo significato, all’accezione iniziale di un verbo sul vocabolario);
l’appetito di progettare per il futuro prossimo (a questo proposito è molto efficace la scena in cui Margherita le chiede a cosa stesse pensando e la risposta immediata di Ada è stata: “A domani”).
Film ricco di situazioni e considerazioni profonde, ogni battuta, mi è sembrata degno elemento di analisi. Grazie a tutti.
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