Secondo lungometraggio a soggetto del padre del cinema No Wave, Amos Poe. Dopo l'omaggio alla Nouvelle Vague del precedente Unmade Beds, il cineasta di origini israeliane si cimenta con il noir underground realizzando uno dei suoi film migliori. Cupo, magico, sporco come tutto quello che usciva dal sottosuolo in ebollizione della città più pericolosa e affascinante del mondo.