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Rassegna stampa di Jason Biggs

Jason Biggs (Jason Matthew Biggs) è un attore statunitense, è nato il 12 maggio 1978 a Hasbrouck Heights, New Jersey (USA). Jason Biggs ha oggi 45 anni ed è del segno zodiacale Toro.

DANIELA AZZOLA
MYmovies.it

Jason Biggs: chi è mai costui? Provate a chiederlo a chi ha 16-20 anni. E provate a domandargli di Marlon Brando, Jack Nicholson e Robert De Niro. Avrete una risposta generica e magari titubante sui tre mostri sacri e una pronta ed entusiasta su Jason, perché il giovane attore è il protagonista di alcuni film culto dei ragazzi: i due American Pie e American School. Facendo tutte le distinzioni del caso, in fatto di cultura generale, di società e di genere cinematografico, si può dire che Biggs è, vagamente, lo Stefano Accorsi americano. La differenza di ciò che rappresentano è un po' la differenza dei giovani dei due Paesi. I ragazzi italiani, nei film e... forse nella realtà, cercano di rappresentare i loro problemi, che sono certamente l'amore, ma anche il lavoro, la famiglia, il domani. Nei film americani (come si dice) giovanilistici, emerge soprattutto un'idea fissa: il sesso. L'ambiente è spesso un college e l'intento è quello di sedurre la più carina per poi poterlo raccontare agli amici. Dunque si può dire che (almeno nei film) i giovani americani sono (o forse erano) più spensierati degli italiani. Il lavoro e il domani, nel paese più ricco del mondo, non sono un problema. Il sesso può ancora esserlo.

LIETTA TORNABUONI
La Stampa

Jason Biggs non è bello, non è elegante, non è romantico, non è avventuroso, non è drammatico né comico. Ma è un bravo attore. Un protagonista da farsa, come si può vedere adesso in American Pie Il matrimonio, terza puntata di quell’American Pie del 1999, diretto da Paul Weitz in cui infilare il coso in una torta di mele calda, bere un bicchiere di birra e sperma, appendere un preservativo al sedere di papa erano il massimo del divertimento goliardico (e lo erano davvero: il film risultò campione al box office americano e in Italia incassò oltre 15 miliardi di lire). Un protagonista da dramma psicologico, come ora si vede in Anything Else di Woody Allen, dove interpreta benissimo un ragazzo mite, confusamente ottimista o distratto, incapace di fare del male a qualcuno abbandonandolo, rassegnato ad amare una ragazza bisbetica, sfruttatrice e infedele; un giovane ebreo che scrive testi per lo spettacolo e non ricorda mai l’Olocausto né gli orrori del Novecento né l’appartenenza che fa invece soffrire l’anziano ebreo Woody Allen. Jason Biggs è nato nel 1978 in un posto del New Jersey chiamato assurdamente Pompon Plains. A cinque anni fa il protagonista di spot pubblicitari (alimenti per bambini, cani, gatti). A tredici debutta nel cinema a fianco di Adrian Brody nel Pianista, recitando il ragazzino del titolo in The Boy Who Cried Bitch. Per la pay tv e a Broadway interpreta piccole parti, sino al trionfo di American Pie e al drammatico Prozac Nation. Ha paura di api, vespe, calabroni, ragni. Ha amici della sua età, della sua generazione hollywoodiana: Mena Suvari, Christina Ricci, Thora Birch, Chris Klein, Sean William Scott. Ama la commedia fisica, le gag alla Jerry Lewis, le invenzioni comiche corporali. Ma, soprattutto, è un possibile giovanotto. Anzi, «il» giovanotto: quel tipo brillante, disinvolto, seduttore, vestito bene, che in passato ha creato il successo di Cary Grant, James Stewart e (in versione più sessual-cafonesca) di Clark Gable. Un personaggio che pareva scomparso, sostituito da immagini giovanili più ardite o disubbidienti, e che adesso sembra tornare in voga: speriamo che non sia un brutto segno, socialmente.

ENRICO MAGRELLI
Film TV

Jason Biggs non è un comico. Nelle interviste seriali, quando accompagna i suoi film, o nelle interviste performance come quelle del David Letterman Show appare, naturalmente, sotto tono, quasi imbarazzato, al limite del disagio. Non dice battute per accattivarsi gli spettatori televisivi o la compagnia di giro dei giornalisti che stancamente aspetta qualche parola da mettere tra virgolette. La sua non è la classica timidezza dell’intrattenitore che si trasforma sul palco o sul set. Potrebbe sembrare l’understatement di un potenziale talento che ha la fisionomia da ragazzo comune nato nell’epoca sbagliata. Se fossero gli anni Settanta, il suo amico-modello sarebbe stato Dustin Hoffman (e Biggs, non a caso, è stato chiamato da lungimiranti produttori a interpretare una buona versione teatrale de Il laureato con Kathleen Turner e Alicia Silverstone) e se esistessero veri sceneggiatori e registi di commedie agrodolci potrebbe ispirarsi a Jack Lemmon. Nei primi anni del terzo millennio il venticinquenne attore originario del New Jersey, star assoluta dei teen movie confezionati per un pubblico di adolescenti di fatto e tardivi, con il successo del marchio American Pje (il terzo episodio, diretto da Jesse Dylan, figlio di Bob, si chiude con Il matrimonio di Jim con Michelle, interpretata da Alyson Hannigan), è a un bivio: tra Adam Sandier e Steve Cuttenberg. Il primo continua a essere poco apprezzato dal pubblico italiano, ma è il giovane attore brillante più popolare d’America, mentre Cuttenberg è una delle vittime professionali delle Scuole di polizia. Un “sequel man” triturato (e non riciclabile dal cinema franchise che ha isterilito e impoverito il cinema hollywoodiano di massa. Biggs non esclude che, chiusa la trilogia, “siamo le Guerre stellari della commedia”, si possano realizzare altre puntate e altri episodi sulle avventure di Jim e soci, e si diverte a proporre titoli:“American Puberty, American Past Life, American Reincarnation”. Nello stesso tempo ammette che non bisogna farsi stritolare dal meccanismo e di non finire nelle sabbie mobili di un filone. “Sicuramente è un onore (questa parola suona troppo impegnativa e pomposa?) essere stato coinvolto in una serie di film che sono piaciuti così tanto e che, in un certo senso, sono entrati nella storia del cinema o, se non altro, nella storia del box office. So bene che i giovani scanzonati di American Pie sono molto diversi dal personaggio di Benjamin interpretato da Hoffman ne Il laureato. Benjaniin è un classico della solitudine e dell’inquietudine che precede la maturità. Jim e i suoi demenziali compagni appartengono a un’altra epoca e si rivolgono a un altro pubblico”. Jason ha appena cinque anni, quando, sulla scia della sorella maggiore, comincia a lavorare nel mondo dello spettacolo: pubblicità, sfilate di moda, serie Tv, teatro. Racconta: “Ero a Broadway a 13 anni ed ero consapevole che non sarebbe stato per sempre. Che cosa può esserlo in questo mestiere? A differenza di altri attori che hanno cominciato a lavorare in quest’industria da bambini, non ho perso la testa e non mi sono fatto prendere dal gioco. Dopo l’esperienza di Broadway sono stato disoccupato per un anno e mezzo, ho frequentato il college e poi è arrivata l’opportunità di American Pie”. Un’opportunità feconda e ingombrante con la quale Biggs tenta di scendere a patti e dalla quale spera di divincolarsi per ragioni anagrafiche: “Anch’io sto crescendo, sto “invecchiando” e non potrò tutta la vita recitare in questo genere di film”. Altre sue pellicole come Loser (“tradotto” per il circuito italiano in American School), Saving Silverman, Prozac Nation e Jersey Girl di Kevin Smith con Affleck-Lopez (“Ho un ruolo minore: sono l’assistente di Ben, che è un produttore musicale), in cui indossa i panni di personaggi diversi dal Jim del tempo delle torte di mele, non hanno segnato un sensibile cambio di marcia e di immagine. Cosa che potrebbe accadere con l’ingresso nella famiglia cinematografica di Woody Allen. che lo ha voluto con Christina Ricci, Danny DeVito e Stockard Channing in Anything Else. Biggs è Jerry Falk, un aspirante scrittore di New York che trova il suo mentore in uno scrittore più anziano, interpretato dallo stesso Woody. “Allen è un regista brillante ed esigente. Può essere onestamente brusco e molto preciso nelle indicazioni. Pretende dai suoi attori un’interpretazione fluida, realistica, e se ha l’impressione che qualcuno stia recitando”, che sia “finto”, interrompe le riprese e fa ripetere la scena. Non esita a dirti frasi come: “In questa inquadratura mi hai fatto addormentare . Far addormentare Allen e una bella responsabilità! Si aspetta da tutti la perfezione. È unico.

PRESSBOOK

Si è affermato come uno dei più famosi giovani attori di Hollywood, grazie al suo debutto nella trilogia di American Pie. I tre film hanno incassato un totale di oltre 350 milioni di dollari nei soli Stati Uniti ed hanno reso Biggs famoso in tutto il mondo.
Biggs ha iniziato la sua carriera lavorando in ambito televisivo, più specificatamente nella soap opera “As the World Turns”, per la quale ha vinto un Daytime Emmy come Miglior Giovane Attore di una Serie Drammatica. E’ inoltre apparso negli show “Drexel’s Class” e “Total Security”.

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