| Anno | 2024 |
| Genere | Drammatico, |
| Produzione | Italia |
| Durata | 92 minuti |
| Regia di | Valerio Mastandrea |
| Attori | Valerio Mastandrea, Dolores Fonzi, Lino Musella, Laura Morante, Giorgio Montanini Justin Korovkin, Barbara Ronchi, Luca Lionello. |
| Uscita | giovedì 27 marzo 2025 |
| Tag | Da vedere 2024 |
| Distribuzione | Bim Distribuzione |
| Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
| MYmonetro | 3,24 su 26 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 24 marzo 2025
Un uomo è ricoverato in ospedale. Vive tranquillamente questa condizione fino a quando irrompe un'irrquieta compagna di reparto. Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Nonostante ha incassato 963 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Un uomo vaga dentro e fuori un ospedale, divertendosi ad interagire con i suoi occupanti - medici, infermieri, pazienti - senza esserne visto. Quell'uomo è in coma, e mentre il suo corpo giace in un letto ospedaliero la sua essenza va in giro e parla con altri pazienti al momento separati dai loro corpi mortali. Ma quando la vittima di un incidente automobilistico entra in stato comatoso e viene ricoverata in quella che era stata la sua stanza tutto cambia per quell'uomo che prendeva la propria solitudine come un gioco. E che ora dovrà cominciare a porsi qualche domanda in più su quanto, e come, ognuno di noi desidera stare al mondo.
Una delle chiavi di lettura della seconda regia di Valerio Mastandrea dopo Ride è proprio il titolo, perché per un attore che ha fatto del proprio atteggiamento laconico e apparentemente disincantato la sua cifra prendere in considerazione la possibilità di un "nonostante" è già una piccola rivoluzione: sappiamo di dover morire ma nonostante questo viviamo; non sappiamo nulla dell'amore ma nonostante questo amiamo.
La parabola del film è surreale e onirica, ma affonda palpabilmente le sue radici in un dolore autentico e lacerante che riguarda la paura della morte propria e delle persone amate, e che colpisce un cinquantenne per cui questo rischio è diventato improvvisamente più tangibile: non sorprende che Nonostante sia dedicato ad Alberto Mastandrea, il padre di Valerio scomparso nel 2023. Una parte del protagonista pensa che niente serva a niente, l'altra reagisce con un "non è detto"; da un lato l'uomo sa che tutti prima o poi dobbiamo "lasciare la stanza", dall'altra afferra le mani di un amico e abbraccia una donna recuperando in quell'attimo un anelito all'eternità.
Nonostante inizia con un funerale ma coltiva la speranza in qualche forma di infinito, ponendosi gli stessi quesiti esistenziali rispetto alla morte e all'amore di Il paradiso può attendere di Warren Beatty (la donna di cui il protagonista si innamora ricorda il personaggio interpretato da Julie Christie) e di Ghost (con tanto di ruolo-tramite fra i vivi e i morti), ma ci sono dentro anche lavori interpretati in precedenza da Mastandrea, come Non pensarci e La linea verticale. Nonostante è un film visceralmente personale, che si esprime attraverso una leggerezza quasi naif, attenta più a veicolare lo straniamento rispetto al dolore che le capacità autoriali del regista: più a concentrarsi sul salto in lungo che sul salto in alto. La mano solida di scrittura e la sensibilità dello sceneggiatore Enrico Audenino accompagnano bene l'espressività di Mastandrea, rispettandone le peculiarità e l'intimità segreta. Non poteva che essere lo stesso Mastandrea ad interpretare l'uomo al centro di questa storia, e l'attrice argentina Dolores Fonzi ha grande intensità e una bellezza seducente ma allo stesso tempo "normale": una donna vera con una sensualità matura e un broncio ribelle che ricordano Jeanne Moraeau. Intorno a loro, in piccoli ritratti ben centrati, si muovono con grazia Laura Morante, Lino Musella, e una galleria di cammei ben selezionati, da Justin Korovkin a Barbara Ronchi, da Luca Lionello all'immancabile (accanto a Mastandrea) Raffaele Vannoli. Le musiche del compositore islandese Tóti Guðnason sono molto belle, come sono emozionanti le canzoni che le intervallano, ma potrebbero essere dosate in modo più discreto.
Nel 2010 Clint Eastwood, aveva trattato l'esplorazione della "vita sospesa", quello stato tra veglia e sonno , quel limbo in cui il corpo è distaccato, senza peso dall'immobilità del coma, e riusciva a farlo con un tocco di poesia e profondità che rimanevano impressi. Anche Valerio Mastandrea nel suo "Nonostante", di cui è attore e regista [...] Vai alla recensione »
Noto con stupore leggendo alcune lunghe e noiose critiche su questo spazio e raccogliendo furtivamente qualche parere in sala ove ho visto la proiezione, che molta gente non ha capito un'autentico nulla del senso di questo film. Questo film altri non è che il tentativo molto elementare di spiegare cosa potrebbe succedere a noi tutti quando ci manca poco e si giace tra la vita e la morte.&nbs [...] Vai alla recensione »
Ci sono film basati su violenza gratuita, morti e sparatorie, film basati su inseguimenti tra auto e implausibili prodezze di stuntpersons, film basati su truculente gesta di zombie e vampiri, film in cui i protagonisti sono talmente belli e buoni e perfetti che alla fine l?amore trionfa per forza, film basati su dialoghi stereotipati, artificiosi e scialbi o su battute che riportano lo spettatore [...] Vai alla recensione »
Ci sono film basati su violenza gratuita, morti e sparatorie, film basati su inseguimenti tra auto e implausibili prodezze di stuntpersons, film basati su truculente gesta di zombie e vampiri, film in cui i protagonisti sono talmente belli e buoni e perfetti che alla fine l?amore trionfa per forza, film basati su dialoghi stereotipati, artificiosi e scialbi o su battute che riportano lo spettatore [...] Vai alla recensione »
“Nonostante” di e con Valerio Mastandrea è un film intrigante e coraggioso che indaga sulla morte e la sua paura con la leggerezza astrale di corpi che, vagando annoiati e confusi per i corridoi dell’ospedale o per le strade anonime della città, attendono il risveglio della loro “materia fisica” giacente sul letto o di morire, spazzati via da un vento [...] Vai alla recensione »
Valerio Mastandrea, al suo secondo lungometraggio dopo Ride del 2018, ambienta la storia di Nonostante in un ospedale. Meglio dire che l’ospedale fa solo da sfondo rarefatto a una condizione dell’essere, il coma, inteso come una terra di confine, un precario margine, un limbo, o lembo fragile, in cui si muovono ”color che son sospesi”.
Quando il Cinema è EMOZIONE... ...un’opera coraggiosa espressa in una favola surreale che si carica di un’umanità disarmante, raccontata in un luogo indefinito dove sono di casa turbamento e memoria... "NONOSTANTE" Un reparto d’ospedale. Nel silenzio costante si odono i suoni ripetuti delle macchine che tengono in vita i [...] Vai alla recensione »
Il film lascia in sospeso lo spettatore tra il prima ed il dopo. Nel mezzo c' e' il faditico e tanto osannato "momento" che guida il modo di vivere di tanti soprattutto nell' ambito delle relazionii così come oggi vengono vissute attraverso i social.Il momento riassume un punto, solo questo e niente più'. Gli attori interpretano il ruolo delle anime di corpi [...] Vai alla recensione »
“Nonostante” è un film che colpisce il mondo interiore: affascina, intriga, emoziona e lascia pensierosi e perplessi sugli interrogativi tra la vita e l’aldilà. Due sono gli elementi da cui sono partito per dare un senso a cosa ha suscitato in me questa proiezione. I personaggi non hanno nomi propri: Lui, Lei, Curiosone, Moglie Curiosone, Volontario, Veterana, [...] Vai alla recensione »
Tre persone su una panchina di fronte all?obitorio assistono a una scena triste che si pu? immaginare. Poi uno dei tre, interpretato da Mastandrea, dopo aver visto delle persone, esclama: ci sono visite e si allontana velocemente, usando tutti i mezzi disponibili (gambe, carrozzina, montacarichi), per arrivare nella ?sua? stanza, dove giace un uomo, che ? lui stesso, in stato comatoso e dove giungono [...] Vai alla recensione »
Questo è un film, apparentemente, più adatto alla gioventù che all’età matura. Forse perché la gioventù vive di sogni, indispensabili per credere a un mondo migliore, mentre l’età matura, purtroppo, ha i piedi troppo ben radicati nella terra per perdere tempo su di essi, e quindi è sostanzialmente incapace di pensarlo, un mondo migliore. [...] Vai alla recensione »
L'Amore padrone anche tra i confini della vita (o della morte).
Diffidiamo, diffidiamo dagli attori che tentano la regia ma un'eccezione ogni tanto è logica statistica, come in questo caso. Mastandrea dirige con leggerezza e parrtecipazione emotiva (palese prima ancora d'aver letto la dedica al padre) un soggetto coraggioso e originale, in equilibrio tra sogno e realtà, ansia di vita e segnali di morte, senza sbracare nell'effettismo [...] Vai alla recensione »
Al termine del film compare la dedica di Valerio Mastandrea al padre.Ma la data di morte ? il 2014 non il 2023.Grazie se vorrete correggere.Antonio Bianchi
Mondezza,ad ognuno il proprio mestiere. Mastandrea faccia l'attore,e' piu' che sufficiente,gli viene bene.
Un uomo maturo un pò giocherellone come un adolescente, si trova in un ospedale (apparentemente) e lui ci si muove col solito vestito blu, sale o scende dalle portantine degli infermieri e la vita è tutta qui. Pare vivere leggermente, senza cose importanti, chissà di che vive ma nell'ospedale si mangia e si dorme tutti, magari non nella solita stanza, è un luogo [...] Vai alla recensione »
Non ho visto un film ma una seduta psicoanalitica in autoanalisi . Il cinema non esiste ,gli attori sembrano recitare (?) tutti col freno a mano tirato . La regia è appena accennata.Mastandrea è un bravissimo attore ma come regista non raggiunge la sufficienza . Insomma sono uscito più deluso che annoiato e mi dispiace molto .
Ricordiamo gli esordi di Mastandrea da Costanzo, si nota abbia assorbito tutta l' essenza della massoneria dell' iscritto Costanzo.A differenza dell De Filippi che fa solo tv lui inquina il cinema ( arte e non solo intrattenimento) diventando cio che non e' ( lui e' un simpatico caratterista, niente altro).Si crede bravo e intellettuale, in realta e' realmente quel " stocazzo" che lui usa come gag Vai alla recensione »
Un'idea "carina"... adatta ad telefilm di 30 minuti sullo stile della celebre classica serie Twilight Zone (Ai confini della realtà). Assolutamentre insufficiente per costriure la sceneggiatura di un film di 90 minuti! Per esperienza occorre "sempre" diffidare degli attori che, raggiunta una certa notorietà, s'improvvisano registi e riescono a convincere qualcuno [...] Vai alla recensione »
Ho trovato questo racconto delicato ironico profondo. Mi ha commosso. Mastrandrea poi in particolare è così naturale e autentico. Lo consiglio di cuore
Nonostante le amarezze, gli istanti di gioia, le angosce. Nonostante quel desiderio di scappare, di diventare invisibili. Nonostante la vita, e anche la morte, e quello che c'è in mezzo prima dopo durante. Nonostante. Il titolo del nuovo film di Valerio Mastandrea (da qualche parte ha detto di essersi ispirato a Ripellino), in sala questi giorni, di cui è protagonista oltre che regista, insieme a un [...] Vai alla recensione »
Ovviamente non è un'esperienza da augurare a nessuno, ma se qualcuno è mai stato in ospedale per un periodo più o meno lungo, forse ha sperimentato quella sensazione di vivere in un mondo a parte, con regole, punti di riferimento e cadenze tutte sue. Un mondo sospeso dal resto, ma che al tempo stesso può essere più reale della vita fuori. Valerio Mastandrea nel suo film Nonostante, che ha scritto, [...] Vai alla recensione »
Nonostante, il film di Valerio Mastandrea che ha aperto la sezione Orizzonti della scorsa Mostra di Venezia, comincia con un fuori fuoco. Da cui si origina la sequenza che dà avvio alla storia, facendoci entrare nella narrazione: il protagonista, interpretato dal regista stesso, si muove disinvoltamente negli spazi di un ospedale, dopo aver assistito con due amici all'uscita di una bara dall'obitorio, [...] Vai alla recensione »
Un uomo, Lui (Valerio Mastandrea), vaga dentro e fuori un ospedale, divertendosi ad interagire con i suoi occupanti - medici, infermieri, pazienti - senza esserne visto. Quell'uomo è in coma, e mentre il suo corpo giace in un letto ospedaliero la sua essenza va in giro e parla con altri pazienti (Lino Musella, Laura Morante, Justin Alexander Korovkin) e al momento separati dai loro corpi mortali.
Un reparto ospedaliero destinato a pazienti in coma i cui ectoplasmatici alter ego, invisibili a tutti, se ne vanno in giro osservando i propri corpi giacere immoti e condividendo una complicità che attiene alla comune condizione di attesa. Cosa li aspetta in fondo al tunnel, una fine o un principio? Si risveglieranno oppure una di quelle impetuose folate di vento - un vento metafisico, celeste che [...] Vai alla recensione »
Nel limbo di ciò che non siamo più ma continuiamo a essere, prima che arrivi la bufera a portarci via, Valerio Mastandrea, in piena «crisi di mezzo aldilà» (per dirla alla Tim Burton), gira con sensibilità, nel (non) luogo stesso dove ha casa l'attesa, un film di anime smarrite, cuori solitari sospesi sul ciglio di un addio, là dove, tra chi torna e chi se ne va, anche dimenticare è un po' morire. Seconda [...] Vai alla recensione »
Un uomo (Valerio Mastandrea) trascorre le sue giornate in ospedale, sgambettando tra i corridoi e i giardinetti. È ricoverato da un po' ma sembra star bene dov'è, anche se non conosce la differenza tra il giorno e la notte, e qualche compagno di reparto nella sua stessa condizione si sente intrappolato. La sua preziosa routine scorre senza intoppi fino a quando viene ricoverata accanto a lui una donna [...] Vai alla recensione »
Una corsia d'ospedale. Un ospedale intero. Gigantesco, come vedremo in una scena più avanti nel film. Dentro, un gruppo di personaggi senza nome. E neppure senza visibili malattie. Lo spettatore sveglio sta per dire metafora. Lo dice un po' di tutto, ma qui non è il caso - non è quasi mai il caso, a meno che qualcuno dica "la gamba del tavolo": in tal caso però si chiama "metafora assopita".
I protagonisti del secondo film di Valerio Mastandrea sono fatti d'aria ma trovano la felicità solo in acqua. Succede quando finalmente si aprono all'amore e lo schermo è invaso da una scena ispirata a "L'Atalante" di Jean Vigo, 1934, uno dei film più citati (e inossidabili) che il cinema ricordi. Per il resto queste figure senza peso e senza nome si aggirano dentro e intorno a un grande ospedale [...] Vai alla recensione »
Un uomo trascorre serenamente le sue giornate in ospedale, ma quella placida routine si interrompe quando una giovane donna viene ricoverata nello stesso reparto costringendolo ad abbandonare la sua immobilità e riaprire il cuore alle emozioni. Presentato all'ultima Mostra del Cinema di Venezia, Nonostante, diretto e interpretato da Valerio Mastandrea, si prende tutta la libertà narrativa e stilistica [...] Vai alla recensione »
Senza scomodare Baudelaire e i suoi Fiori del male, ricordiamo che il «flâneur» era, ed è, il passeggiatore senza meta che prova emozione e ragione attraversando il mondo. Si può fare il flâneur in un ospedale, su e giù dal reparto comatosi? Il piano dei comatosi è un luogo pazzesco, che Mastandrea regista e protagonista, con Laura Morante e Dolores Fonzi, sposta nella commedia grottesca sollevata [...] Vai alla recensione »
Quattro malati in coma s'incontrano attraverso i loro «nonostante», ossia le rispettive anime, e spiano cosa accade loro. Il film è dedicato al padre di Mastandrea, scomparso prematuramente e tocca una tematica delicata: la coscienza di chi lotta in un limbo tra vita e morte. Può piacere, ma certo è spiazzante per chi si aspetta dal Mastandrea regista e attore i ruoli consueti.
Dopo Ride, il suo film d'esordio come regista, Valerio Mastandrea torna dietro la macchina da presa per Nonostante, film portato al cinema da BIM Distribuzione a partire dal 27 marzo. Film di apertura della sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia 81, l'attore-regista è anche protagonista della storia scritta insieme a Enrico Audenino e prodotta - tra gli altri - da Viola Prestieri e Valeria [...] Vai alla recensione »
Valerio Mastandrea al cinema dal 27 marzo con il suo Nonostante. Ambientato in un ospedale, il film racconta la storia degli spettri che si aggirano tra le corsie di un reparto che ospita persone in stato vegetativo. L'apparente equilibrio tra di loro viene sconvolto dall'arrivo di una giovane donna rimasta in coma dopo un'incidente stradale. La sua irrequietezza mette subito alla prova il più indolente [...] Vai alla recensione »
Il limbo dell'attesa, in ospedale, è sterminato e logorante: puoi solo girovagare tra corridoi anonimi, aspettare che arrivino notizie, sperare che siano buone e non cattive. E se tra chi si aggira per le corsie, intrappolato in quel limbo, ci fossero anche i degenti in coma? Annoiati e ormai avvezzi ai ritmi ospedalieri, fanno squadra tra bisticci e paure condivise, osservando da fuori il proprio [...] Vai alla recensione »
Per gli strani scherzi dei destini dei palinsesti festivalieri, capita - com'è avvenuto questo anno a Venezia con le aperture delle due principali sezioni officiali della Mostra - che nello stesso giorno passino film che trattano lo stesso argomento, anche se ovviamente in maniera radicalmente diversa l'una dall'altro. È capitato con Nonostante, opera seconda di Valerio Mastandrea, con cui "Orizzonti" [...] Vai alla recensione »
Guardarsi sdraiati su un letto d'ospedale, in coma. Valerio Mastandrea prova a insinuarsi in quella zona di confine che sta tra la vita e la morte, in quel vuoto apparente che qui diventa "corpo" ma chiaramente invece è "anima". Lo fa con un senso della tragedia leggero, con quel passo da commedia che riflette sull'esistenza, ma rimane ancorato alla vita di tutti i giorni, alle cosucce quasi insignificanti. [...] Vai alla recensione »
Tiene le carte coperte Valerio Mastandrea presentando qui il suo secondo film da regista (e protagonista), Nonostante, che inaugura la sezione Orizzonti. «Una bella storia d'amore», annuncia. «Una storia che parla della vita», aggiunge. «Come le feste di quando avevamo tredici anni», e questo sta scritto nelle note di regia a proposito del ruolo del caso e dell'intensità delle passioni.
Film d'apertura di Orizzonti, Nonostante di Valerio Mastandrea è un'opera seconda che si pone per certi versi agli antipodi rispetto all'esordio, e fa registrare un passo indietro nella traiettoria autoriale - appena cominciata, nella veste di regista - del poliedrico artista romano, di cui rappresenta una manifestazione monodimensionale, anodina, appiattita sulle convenzioni produttive e narrative [...] Vai alla recensione »
Nonostante è un film di vettori, di movimenti da fermo, di fughe in avanti per tornare indietro, ma anche di sguardi indietro che rischiano di non ricordare nulla... Singolare rilettura del mito orfico, quella pensata da Valerio Mastandrea per questo suo secondo film (nel concorso Orizzonti a Venezia81), con un Orfeo intrappolato nell'afterlife di un reparto ospedaliero, in una condizione che non è [...] Vai alla recensione »
Amore e morte è combinazione cinematograficamente appetibile, oltre che ampiamente sfruttata. Ma in «Nonostante», che ha inaugurato la competizione della sezione Orizzonti e sarà nelle sale a marzo 2025, Valerio Mastandrea (alla seconda regia, dopo «Ride» del 2018) sceglie una strada in buona parte inedita per riproporla, sebbene qua e là affiorino riverberi da «Parla con lei» di Almodóvar.
Parla della morte anche "Nonostante", opera seconda dell'attore Valerio Mastandrea, in veste anche di regista, a 6 anni di distanza da "Ride", dove curiosamente anche allora partiva da un funerale. Qui lo sconfinamento tra il mondo dei vivi e dei morti si blocca davanti a l'ultimo passo: il coma. L'idea, magari non troppo originale ma sufficientemente attraente è che nell'ospedale dove sono ricoverate [...] Vai alla recensione »
La morte attraversa l'idea di cinema di Valerio Mastandrea, al di là del suo lavoro attoriale, fin dai primi tentativi di approccio alla regia, come testimonia il cortometraggio Trevirgolaottantasette, con Elio Germano in attesa del trapasso; l'esordio al lungometraggio Ride (presentato nel 2018 al Torino Film Festival) ribadì il concetto, articolandosi attorno all'elaborazione del lutto da parte della [...] Vai alla recensione »
Nonostante è un altro film perfetto per questi tempi sospesi che abbiamo cercato di raccontare nell'ultimo numero del nostro magazine, Sentieriselvaggi21st. L'ulteriore tassello di una lunga serie di titoli che si confrontano con la condanna o l'urgenza di una sospensione, "un diverso modo di vivere il tempo, di guardare o sentire". Che sia una difesa, La storia è esile, se vogliamo.
Chi siamo quando la morte è lì, a un passo, ma la vita ancora non ci lascia andare realmente? Soprattutto, in che modo possiamo tornare liberi e sconfinare rispetto agli argini che noi stessi finiamo per costruirci intorno? Sei anni dopo Ride - film che si interrogava sulla possibilità (o meno) di soddisfare le aspettative del mondo nell'elaborare un lutto - Valerio Mastandrea torna dietro la macchina [...] Vai alla recensione »