Titolo originale | Orlando, ma biographie politique |
Anno | 2023 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Francia |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Paul B. Preciado |
Attori | Amir Baylly, Naëlle Dariya, Clara Deshayes, Frédéric Pierrot, Paul B. Preciado . |
Uscita | giovedì 28 marzo 2024 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Fandango |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,42 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 25 marzo 2024
Partendo dal ritratto che ne fece Virginia Woolf, il regista si chiede chi siano gli Orlando contemporanei. In Italia al Box Office Orlando, My Political Biography ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 34,3 mila euro e 34 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Quando un filosofo attivista trans come Paul B. Preciado esordisce dietro la macchina da presa non può che farlo esplorando le aporie della nostra contemporaneità, andando a rintracciarne la radici nella letteratura. Aporie che riguardano l'identità, la fluidità, la scrittura di una biografia che nel suo essere assolutamente personale diventa collettiva. La storia di un Orlando è la storia di tutti e merita rispetto, accoglienza e ascolto da parte di tutti: questo dice chiaramente a chi guarda questo documentario.
Lo scrittore esordisce raccontando che non ha mai scritto una biografia, perché Virginia Woolf l'ha già scritta per lui con il suo Orlando.
Prosegue sottolineando le profonde divergenze, su tutte il doloroso processo di transizione (non basta certo dormire per svegliarsi con un altro sesso) e la complessità intima quanto politica di essere trans oggi: "Essere trans è molto più difficile: rischiamo la vita ogni giorno". Per fortuna il mondo contemporaneo è pieno di Orlando che stanno cambiando la storia: Preciado ne interpella alcuni (venticinque, scelti su un casting di cento), di sesso ed età diverse, scrivendo così la sua lettera corale post mortem a Virginia Woolf e mettendo in scena una galleria di testimoni, tra persone non binarie e trans. Mostra come tutti gli Orlando abbiano una storia uguale e diversa, in cui alcuni passaggi ritornano e il filo rosso è sempre la considerazione della vita non come mera concatenazione di fatti biografici, ma come continua metamorfosi. Dichiaratamente ispirato ai lavori di Godard, come di Pasolini, il documentario si rivela un'interessante riflessione sulle metamorfosi contemporanee, narrate da una prospettiva individuale e collettiva al tempo stesso. Sono i corpi a raccontarsi, e a soffermarsi ora sulla violenza della burocrazia che tarpa le ali ("Bisogna attendere una carta che ci dica chi siamo"), ora sui dolorosi passaggi obbligati, dalla psichiatria alla sala operatoria. Ancora oggi, insiste Preciado, si parla di questione di genere attraverso la lente del pregiudizio, oppure della medicalizzazione. Tuttavia il filosofo, esperto anche di storia della sessualità (basti pensare ai suoi testi "Manifesto Controsessuale" e "Pornotopia", sugli studi queer, trans e post-genere) si guarda bene dal raccontare questi corpi in transizione con retorica o tono gravoso, riesce a utilizzare l'ironia sottile percettibile anche tra le righe dei suoi libri, persino di "Testo Junkie", incentrato sulla sua stessa transizione di genere. Questo suo debutto dietro la macchina da presa centra in pieno l'obiettivo: senza la pretesa di impartire lezioni, punta sull'umanità viva dei suoi Orlando per ricordare a chi guarda il diritto imprescindibile di cambiare e di scegliere quale forma e sostanza avere, con una libertà (che dovrebbe essere) inviolabile.
ORLANDO, MY POLITICAL BIOGRAPHY disponibile in DVD o BluRay |
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Quella stronza di Virginia Woolf ha scritto la mia biografia nel 1928". Poi il regista Paul Preciado si scusa per aver detto stronza ("in realtà ti ammiro molto e vorrei saper scrivere come te") e spiega che "Orlando" è la biografia di tutti i transgender, passati presenti e futuri. Anche se sono rappresentati come aristocratici dell'Inghilterra coloniale: alla rivendicazione di genere si aggiunge [...] Vai alla recensione »
Un documentario sulla formazione dell'identità trans all'ombra del patriarcato, realizzato da un regista esordiente, allievo di Jacques Derrida. Sulla carta potrebbe sembrare un compitino. Ma Orlando. My political biography del filosofo e scrittore spagnolo Paul B. Preciado è molto di più. Si rivela un inno gioioso e giocoso al modo in cui il transgenderismo evidenzia le finzioni, le duplicità e il [...] Vai alla recensione »
«Al contrario di quello che credevi, Virginia, Orlando non era solo». Riconoscersi molteplici è la chiave dell'esordio alla regia di Paul B. Preciado, filosofo fondamentale per la teoria queer, da più di vent'anni indagatore delle costruzioni di genere nel loro rapporto con la storia occidentale delle idee. All'interno di questa storia ecco però che la disphoria mundi, forza impersonale e collettiva, [...] Vai alla recensione »
Un secolo dopo la pubblicazione di Orlando: una biografia di Virginia Woolf, il regista Paul B. Preciado indirizza una lettera per dirle che il suo personaggio si è avverato: il mondo sta diventando Orlandesco. Preciado riunisce il cast attorno a questa domanda: "Chi sono gli Orlando contemporanei?" 25 persone diverse, tutte trans e non binarie, dagli 8 ai 70 anni, che interpretano il personaggio immaginari [...] Vai alla recensione »
Inutile cercare di scrivere la propria biografia se una gigante della letteratura l'ha già scritta al posto tuo, decenni prima della tua nascita: è ciò che il filosofo e attivista queer Paul B. Preciado pensa riguardo all'Orlando di Virginia Woolf, testo del 1928 il cui eroe/eroina fluttuante tra i secoli e cangiante tra i generi pare al regista il miglior tentativo possibile di raccontare l'esperienza [...] Vai alla recensione »