La ricerca della propria identità in un coming of age che sa mescolare romanticismo e realismo, comicità e dramma. Drammatico, Tailandia2023. Durata 121 Minuti.
Due gemelle si innamorano dello stesso ragazzo. E nel mentre i genitori decidono di dividerle. Espandi ▽
L’adolescenza è difficile per tutti, ma per due gemelle maturare e costruire la propria identità può essere particolarmente complicato: You & Me & Me ce lo racconta attraverso un coming-of-age che mette efficacemente insieme romanticismo e realismo, comicità e dramma. Sebbene il tema affrontato non sia nuovo - di storie di gemelle adolescenti ce ne sono tante nel cinema e nella serialità televisiva - il tratto inedito del film è il punto di vista da cui è diretto il film: Wanweaw Hongvivatana e Weawwan Hongvivatana sono infatti gemelle, oltre che sceneggiatrici e registe del lungometraggio. Se la regia è piuttosto funzionale, in You & Me & Me a risaltare sono la fotografia e la sceneggiatura che riesce a riunire in modo organico tutti gli spunti che in un primo momento potrebbero apparire slegati. Recensione ❯
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Un viaggio di quattro ore dietro le quinte di uno dei più famosi ristoranti stellati francesi. Espandi ▽
Roanne è una cittadina nella regione della Loira dove la famiglia Troigrois conduce da quattro generazioni un’attività di ristorazione premiata con tre stelle Michelin per più di mezzo secolo. In vacanza in Borgogna nell’estate del 2020, il regista Frederick Wiseman in compagnia di amici scopre Les Troigrois, il loro ristorante di più recente fondazione, con hotel annesso, nel piccolo comune di Ouches, in aperta campagna. Lo chef è César Troigros, che lo dirige insieme al fratello Léo, cuoco anche lui, come il padre Michel, che supervisiona. Padre e figli si consultano di continuo e scelgono con cura minuziosa, prendendosi il tempo che serve, ogni alimento che finirà nei loro menu: formaggi, vini, carni, pesci, ma anche erbe aromatiche e ortaggi, alcuni dei quali coltivati nei terreni attorno al ristorante. Alla fine del pranzo, istintivamente, il documentarista chiede a César se abbia mai considerato l’idea di un film sull’impresa di famiglia. Ottenuta l’approvazione, inizia a filmare nella primavera del 2022. Ne esce una spettacolare commedia umana che si muove sul fondo mentre con orgoglio e serietà i Troigros, ristoratori d’eccezione, mettono in scena sé stessi, la loro storia e la passione per il loro lavoro. Recensione ❯
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Paolo Fresu è di Berchidda, dove organizza "Time in jazz", rassegna imperdibile per molti musicisti e
documentata nel corso degli anni. Espandi ▽
Nel 1994 il regista ed etnomusicologo Gianfranco Cabiddu contatta il trombettista e compositore Paolo Fresu per chiedergli di sonorizzare il film Sonos 'e memoria, montaggio di archivi della Sardegna rurale della prima metà del Novecento. Da lì Cabiddu comincia a seguire Time In Jazz, il festival internazionale creato nel 1988 da Fresu a Berchidda, il suo paese di nascita in provincia di Sassari che nelle prime edizioni, grazie a un manipolo di volontari, ospita gli artisti nelle proprie case. In quel borgo di duemilaseicento abitanti, Cabiddu torna da quel momento in poi ogni anno attorno alla metà di agosto a filmare le performance di musicisti di tutto il mondo.
Lungo venticinque anni di riprese, l'elenco di artisti si fa impressionante (nei crediti, indicati come "tutti i musicisti di Berchidda Live, nominarli a uno a uno sarebbe debordante") e l'archivio raggiunge le millecinquecento ore di girato. Queste di recente sono state digitalizzate e rese disponibili alla consultazione e ricerca da Home Movies, l'archivio nazionale del Film di Famiglia con sede a Bologna.
In co-regia con gli amici filmmaker bolognesi Michele Mellara e Alessandro Rossi, Cabiddu condensa in poco più di novanta minuti un'antologia di numeri musicali della storia di Time In Jazz, cadenzati da interviste d'epoca e dichiarazioni in macchina di Fresu e anche da estratti di film di famiglia. Recensione ❯
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Un doc affascinante, dall'impianto narrativo jazzistico, su Lawrence Ferlinghetti, padre della Beat Generation. Documentario, Italia, Argentina2022. Durata 83 Minuti.
Pittore, poeta, editore, libraio, divulgatore della Beat Generation. L'avventura centenaria di Ferlinghetti. Espandi ▽
Lawrence Ferlinghetti, scomparso nel 2021 all'età di 101 anni, è stato il profeta della Beat Generation, sia in qualità di poeta sia come editore degli altri scrittori americani 'beat', tra cui Jack Kerouac e Allen Ginsberg. Spirito cosmopolita per natura (il padre, morto poco prima della sua nascita, era un bresciano emigrato in America, la madre aveva origini francesi), ha sempre vissuto portando avanti la propria visione del mondo, all'insegna di "un anarchismo pacifista e un socialismo umanista".
In questo docufilm, il regista Ferdinando Vicentini Orgnani ne delinea un ritratto che è il frutto di quindici anni di amicizia e collaborazione, tra San Francisco, la città di Lawrence, e l'Italia, dove amava sempre tornare. Il documentario procede per frammenti nel delineare una figura fondamentale nella cultura americana del Novecento, rievocando lo spirito della Beat Generation.
Attraverso spezzoni di interviste, letture teatrali, testimonianze di Ferlinghetti e di chi lo conosceva, The Beat Bomb fa emergere una personalità affascinante e a tratti inafferrabile. E in quegli occhi azzurri, di quell'azzurro vivo, "la vita pulsa ovunque / la cosa chiamata morte non esiste". Il mondo, con tutte le sue storture, è ancora un gran bel posto dove nascere. Recensione ❯
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Una vicenda che rimanda a un cinema che fu, con situazioni surreali e personaggi sopra le righe ma aderenti al contesto. Drammatico, Horror, Musicale - Italia2023. Durata 86 Minuti.
Un cantante lirico, ormai in preda all'alcol, viene sollecitato dalla Morte a rientrare in attività nel Macbeth verdiano. Espandi ▽
Carlo Gandolfi è stato in passato un più che promettente baritono. La sua carriera si è interrotta in seguito alla morte di moglie e figlia in un incidente aereo che lo ha portato a diventare un alcolista. Un giorno gli appare la Morte che vuole il suo ritorno in scena nei panni del Macbeth verdiano. Se non lo farà la sua pena sarà... la morte.
Il ritorno sul set di due artisti che hanno lasciato un segno nel cinema: Francesco Barilli e Luc Merenda. Tornano alla memoria i primi film di Pupi Avati con situazioni a tratti surreali e personaggi strani o sopra le righe ma comunque aderenti al contesto. Senza volerlo Barilli ha costituito un cast di cantanti a cui ha chiesto di fare gli attori. La signora imponente che arriva in un bar insultata da un nano che è suo marito (e si ritroverà in un'insolita situazione notturna) è in realtà una soprano.
Ci troviamo di fronte alla messa in scena di una vicenda che rimanda a un cinema che fu con tanto di apparizioni fantasmatiche e di legame con il territorio. Recensione ❯
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Cosmo in un doc musicale sui generis, in parte coming of age, in parte spaccato della desolazione emozionale di provincia. Documentario, Italia2023. Durata 60 Minuti.
Il ritratto del musicista Cosmo, dagli inizi in provincia all'affermazione nazionale. Espandi ▽
Un doc sul musicista Cosmo, il racconto di un giovane che è uscito dalla provincia per abbracciare la musica come strumento di affermazione e salvezza. Gli inizi indie-rock dell'artista e delle sue band si mescolano al ritratto di Ivrea, una provincia un po' folle, come se quel che è seguito fosse una conseguenza inevitabile di quel luogo e di quegli umori. Con la voglia di raccontarsi a parole e in musica, il ritratto generazionale di uno spaesamento nei suoni di uno dei musicisti più originali della scena italiana contemporanea. Recensione ❯
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Con un audace dispositivo metacinematografico, il regista ci consegna un atto d'amore per il cinema denso di gag e di riferimenti alla golden age coreana. Drammatico, Corea del sud2023. Durata 135 Minuti.
Un regista tenta di riaprire il set di un suo film per finire il progetto che nel frattempo ha cambiato totalmente forma. Espandi ▽
Noto per le architetture narrative e scenografiche di vasta portata, non poteva che essere Kim Jee-woon a farsi carico dell’onere di sintetizzare in maniera spettacolare vizi e virtù della stagione più importante del cinema sudcoreano. Con un audace dispositivo metacinematografico, Kim ripercorre l’epoca della cosiddetta golden age, movimento occorso tra la fine degli anni ’50 e l’inizio dei ’70 e composto da due generazioni di cineasti, intente a iniettare modernità in un’industria condizionata pesantemente dal pregiudizio e dal potere politico. Un’operazione densa di gag e di riferimenti interni alla storia del cinema coreano, che Kim Jee-woon ha il grande merito di riuscire a padroneggiare e rendere fruibile anche per un pubblico del tutto ignaro in fatto di golden age. Un atto d’amore per il cinema spinto fino al suo lato più meschino e insieme un monito sul presente, visto che l’eredità della dittatura è tutt’altro che estinta e si rigenera sotto varie forme, con periodiche minacce mirate a standardizzare e regolamentare il sistema produttivo sudcoreano. Recensione ❯
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Seguendo la street artist Laika: un ritratto dal taglio efficace e inedito. Documentario, Italia2022. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un doc per rivivere gli anni di pandemia attraverso gli occhi e il talento di Laika, una donna che si
definisce "un'attacchina romana" e dimostra una profonda consapevolezza morale e artistica. Espandi ▽
Attiva dal 2019, Laika incolla i suoi poster sui muri di Roma. Senza chiedere permesso, come tanti altri artisti più o meno noti di lei, che usano all'incirca gli stessi strumenti per prendere voce, esprimere dal basso una posizione, soprattutto per conto di chi una voce non l'ha: migranti, donne, vittime della guerra, persone che in Italia non hanno cittadinanza.
È una voce critica del potere dei capi di Stato, ma esprime anche attaccamento a figure popolari, dai calciatori a persone molto meno famose. Spera, che presenta il suo film d'esordio in Freestyle alla Festa del cinema di Roma 2022, ha ottenuto la sua fiducia e disponibilità e può osservarla (ammesso che si tratti di una donna) anche durante l'isolamento del lockdown. La regia coglie i tratti essenziali del suo gesto - spirito antisistema, velocità di esecuzione, immediatezza e incisività del messaggio - e mutua alcuni stilemi del cinema di genere (accelerazioni, musica elettronica, ritmo, immaginario ma anche ironia metacinematografica da superhero movies) tramite i quali si tiene lontano dal rischio di uno scolastico profilo d'artista. Recensione ❯
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Un uomo cerca in tutti i modi di ritrovare sua figlia vittima di un rapimento. Espandi ▽
Murphy cerca sua figlia dopo che è stata rapita dal fuorilegge Randall. Recensione ❯
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Un ritratto di Gian Paolo Barbieri, un fotografo che ha saputo ridefinire le immagini della moda. Espandi ▽
Gian Paolo Barbieri è un fotografo di moda (e non soltanto) che ha lasciato e continua a lasciare, malgrado una malattia incurabile, il proprio segno nel mondo dell'arte. Il documentario lo vede come protagonista che riflette sulla propria opera con il contributo di chi quell'opera ha amato e continua ad amare.
Ogni opera di Barbieri rivela come il suo pensiero creativo abbia sempre messo al centro tutto ciò che deve trovarsi (o essere escluso) dall'inquadratura. Vediamo Barbieri all'opera ma anche, grazie ai propri collaboratori e a un'importante collezionista d'arte, tornare a visitare il proprio percorso artistico, con commozione talvolta, ma anche con una memoria pronta a riportarlo a considerare le ragioni e la tecnica necessarie per ottenere quella precisa immagine.
Anche chi non è particolarmente interessato al mondo della moda dovrebbe vedere questo documentario. Avrebbe l'occasione per cogliere una trasposizione in immagini decisamente magistrale del concetto di bellezza. Recensione ❯
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Una ragazza ribelle è scambiata per un maschio. Lei decide di prendere questa come una possibilità. Espandi ▽
Orfana di madre, la quindicenne Sasha vive sola col nonno. Quando un malore costringe quest’ultimo al ricovero in ospedale, la ragazza si trova obbligata ad andare a vivere col padre poliziotto, un uomo burbero e distaccato che per lei è come un estraneo. Insofferente per la situazione, una sera, mentre vagabonda senza meta, incontra i coetanei Maksim e Mysh, che la scambiano per un maschio. Forse per assecondare un sopito istinto di ribellione o forse solamente per gioco, decide allora di tagliarsi i capelli, fasciarsi il petto e fingere di appartenere a un sesso che non è il suo. La situazione, però, finisce presto per metterla in crisi, vuoi perché l’ingresso nell’ultima fase della pubertà coincide con la definitiva formazione della sua identità sessuale, vuoi perché la frequentazione con Maksim diventa sempre più intima.
Al terzo lungometraggio, Vladimir Bek, regista russo da tempo trasferitosi in Germania, continua a raccontare i cambiamenti fisici, emotivi e sentimentali che accompagnano l’infanzia e l’adolescenza, tra sorprese, conflitti e turbamenti. Bek segue i suoi personaggi adottando un linguaggio scarno ed essenziale come le scenografie minimali e desolate in cui si muovono i protagonisti: macchina a mano, long take, prossimità ai loro corpi. Recensione ❯
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Miniserie crime che mescola thriller e azione con un pizzico di commedia. Espandi ▽
Joe vive in una cittadina dello stato di Washington assieme al suo compagno Jules e i due figli di lui che accompagna spesso a scuola. Desidera aprire un bistrot ma le autorità locali gli mettono i bastoni tra le ruote. Improvvisamente però il suo passato torna a galla così come la sua vera identità. Joe in realtà è David, nome in codice "Muscoli", un personal trainer inglese arrivato negli Usa dopo aver partecipato a una rapina a Londra tre anni prima con una squadra al comando della boss criminale Dianne Harewood. Una sera riceve infatti una telefonata da "Ufficiale", una truffatrice professionista.
I frequenti salti temporali, se da una parte possono sembrare troppo insistiti, dall'altra però riescono a mantenere alta la tensione e a scoprire in modo più approfondito tutti i personaggi.
La struttura temporale a volte rallenta la serie ma non la ostacola. Inoltre Rapina e fuga conferma la sua solidità nel riuscire a tenere le storie intrecciate e trova nell'ultimo episodio una grande sequenza in metropolitana sospesa tra puro action e un amaro post-noir tra gli anni '80 e '90. Recensione ❯
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Un ottimo lavoro di ricerca che si fonde alle riprese amatoriali per indagare sull'essenza della Corsa degli Zingari. Documentario, Italia2023. Durata 56 Minuti.
In un piccolo paesino dell'Abruzzo sopravvive un rito crudele al limite della sopportabilità, la Corsa degli Zingari. Espandi ▽
A Pacentro, un comune dell'Abruzzo, ogni anno alla prima domenica di settembre si rinnova la tradizione della Corsa degli Zingari, una competizione che vede i partecipanti scendere da una montagna a piedi nudi su percorsi di terra e sassi per raggiungere la Chiesa dedicata alla Madonna di Loreto. Alcuni vi partecipano da decenni. Altri la affrontano per la prima volta. Ognuno con una propria motivazione.
Un documentario che approfondisce il senso di una tradizione che unisce sacro e profano. Zazzara riesce, con un ottimo lavoro di fusione tra riprese amatoriali anche datate e uno sguardo che sa come cogliere le motivazioni profonde di ogni partecipante, ad offrircene un'immagine che ce ne restituisce l'essenza.
Le testimonianze che Zazzara ha raccolto (utilizzando la tecnica del posizionare tutti in uno spazio neutro e nella stessa collocazione) offrono un'amplissima varietà di motivazioni. Recensione ❯
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Un'originale miniserie horror on the road, sulla tossicità della cultura dei fan. Con riferimenti a persone e fatti reali del tutto intenzionali. Drammatico, USA2023.
Creata da Donald Glover e Janine Nabers, una serie drammatica su una giovane che trasforma la sua ossessione per un'artista pop in un lugubre viaggio nella violenza. Espandi ▽
Andrea detta Dre è profondamente amica di Clarissa, detta Ris. Condividono l'appartamento e soprattutto la passione per Ni'jah, star dell'R&B. Fanno infatti parte del suo fan club, detto lo Sciame perché punge chi attacca la loro ape regina sui social. Clarissa però si sta stancando di questa passione e vuole passare del tempo con il proprio ragazzo. Le cose con il suo ragazzo non vanno bene, Dre non le risponde e così Clarissa commette un fatale gesto. Dre attraverserà l'America per cercare di conoscere Ni'jah, lasciandosi dietro i cadaveri di chi critica la star.
La tossicità della cultura dei fan (o meglio degli Stan, come li ha ribattezzati Eminem), è al centro di una originale miniserie horror on the road firmata da Donald Glover e Janine Nabers, che già avevano collaborato su Atlanta.
Un'originale caratteristica di Sciame è anche il suo rapporto con la realtà. Ogni episodio è preceduto da cartelli che dicono come NON si tratti di un'opera di fiction e che riferimenti a persone e fatti reali sono del tutto intenzionali. Nonostante lo sforzo di farne una serie al tempo stesso unica e immersa in un contesto ben reale, Sciame non riesce però né ad andare a fondo nella cultura "Stan" e neppure a realizzare un ritratto sfaccettato della protagonista. Recensione ❯
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Un multiverso cine-mentale, in cui vertigini hitchcockiane e suggestioni noir anni Cinquanta si ammantano di un tocco contemporaneo. Drammatico, Germania, Austria, Svizzera2023. Durata 100 Minuti.
Un thriller quantomeccanico in bianco e nero. Espandi ▽
In un prologo a colori, Johannes Leinert, adulto e trasandato, si appresta a presentare in televisione il suo romanzo ma subito, angosciato, lascia lo studio dopo aver lanciato un appello drammatico a tale Karin, perché si faccia rivedere. È l'amo con cui Timm Kroger ci aggancia per poi lanciarci all'indietro in un tempo in bianco e nero, dentro uno scenario che sembra rubato a Fred Zinnemann o a un racconto di Graham Greene. Una storia di fantascienza, o meglio di fantacoscienza, che evoca La jétée di Marker e si svolge nell'anno della sua creazione.
Il tedesco Kröger, per la prima volta sceneggiatore di un suo film, inventa un multiverso cine-mentale, in cui vertigini hitchcockiane e suggestioni noir anni Cinquanta si ammantano di un tocco contemporaneo e cerebrale. Il mezzo cinematografico viene così utilizzato nella sua funzione alta, di generatore di immagini e riflessioni, senza che questo vada mai a compromettere la tensione drammatica.
Come un cavaliere alla ricerca del Sacro Graal, da giovane detective per caso, Johannes si trasforma così nel puro folle, che cerca un'ombra in una stanza buia. L'ombra c'è, ma lui non la può vedere. Il cinema, invece… Recensione ❯
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