Titolo originale | Couleurs de l'incendie |
Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, Storico |
Produzione | Francia, Belgio |
Durata | 134 minuti |
Regia di | Clovis Cornillac |
Attori | Léa Drucker, Benoît Poelvoorde, Alice Isaaz, Clovis Cornillac, Olivier Gourmet Jérémy Lopez, Alban Lenoir, Johan Heldenbergh, Nils Othenin-Girard, Octave Bossuet, Olivier Rabourdin, Jana Bittnerova, Fanny Ardant, Gilles Privat, Olivier Bouana, François Favrat, Sam Karmann, Jean-François Gallotte, Jean Fornerod, Chris Zastera, Philippe Ohrel, Stéphane Hausauer, Boris Terral, Lionel Tua, Roger Cornillac. |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 30 marzo 2023
Parigi, 1927. Dopo la morte del padre, Madeleine Péricourt avrebbe dovuto ereditare il suo impero finanziario ma cadde vittima di una cospirazione che la portò alla rovina. Ora avrà la sua vendetta. Il film ha ottenuto 2 candidature a Cesar,
CONSIGLIATO SÌ
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Parigi febbraio 1927. Madeleine, in seguito alla morte del padre, eredita un ingente patrimonio nonché la proprietà di un istituto bancario. Un tragico gesto, compiuto dal figlio Paul che è ancora un bambino, la metterà in una condizione difficile di cui vorrebbero approfittare uno zio politicante avido e il direttore della banca.
Clovis Cornillac nel passaggio dal terzo film di Belle Sebastien a questo dimostra la sua versatilità insieme a un buon controllo della narrazione.
A partire dal lungo e complesso piano sequenza di apertura su delle esequie molto solenni, avverte lo spettatore: assisterà a un film che vede sullo schermo un consistente numero di coprotagonisti. Sono quelli del romanzo omonimo di Pierre Lemaitre uscito da noi nel 2018. Cornillac ne fa un revenge movie forse un po' troppo lungo ma sicuramente supportato da attori, noti e meno noti, che riescono a sostenere il doppio registro di narrazione. Perché si inizia con un funerale a cui si somma una tragedia ma poi non mancano i toni da commedia, anche se nel mezzo troviamo crisi finanziarie, tracolli ed anche Hitler. Finirà con l'essere collegata alla presenza del dittatore un'altra straordinaria presenza nel film. È quella di Fanny Ardant nel ruolo di una soprano che compie un 'miracolo' (non va anticipato di quale genere) ed è anche capace di scelte tanto radicali quanto pericolose. Siamo di fronte ad un modo di fare cinema che potremmo definire "come quello di una volta". Questa collocazione non va intesa in senso negativo. Vuole solo significare che ciò che accade sullo schermo non richiede un intervento da parte dello spettatore. Gli si chiede solo di lasciarsi andare e di aspettarsi il colpo di scena giusto al momento giusto senza per questo anticipargliene il contenuto. Gli si offre anche la giusta caratterizzazione. Nello specifico la badante polacca che non dice una parola che non sia nella sua lingua e che regala al film quel pizzico di assurdità che in questo contesto non guasta.
Neanche il tempo di accomodarsi in poltrona e Clovis Cornillac - che si fa in due: regista e attore - con un'elaborato piano sequenza unisce la morte di Marcel Péricourt, ricco possidente parigino a quella sfiorata del piccolo Paul, lanciatosi dalla finestra e atterrato sulla bara. Madeleine - il nome sibillino è paternità di Pierre Lamaitre, autore della sceneggiatura e del romanzo cui Cornillac [...] Vai alla recensione »