Titolo originale | Suzume No Tojimari |
Anno | 2022 |
Genere | Animazione, Avventura, Azione, |
Produzione | Giappone |
Durata | 122 minuti |
Regia di | Makoto Shinkai |
Attori | Hokuto Matsumura, Eri Fukatsu, Koshiro Matsumoto, Sometani Shôta, Sairi Itoh Kotone Hanase, Kana Hanazawa, Ryûnosuke Kamiki. |
Uscita | giovedì 27 aprile 2023 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,19 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 27 aprile 2023
Mentre il cielo si tinge di rosso e la terra trema, il Giappone è sull'orlo della catastrofe. Suzume, un'adolescente in grado di vedere le forze soprannaturali che gli altri non possono vedere, partirà in missione per salvare il suo paese. In Italia al Box Office Suzume ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 640 mila euro e 471 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Nella cittadina di Miyazaki (nel senso che è proprio il nome della città, non il luogo di provenienza dell'omonimo regista), la liceale Suzume vive con la zia. Un giorno andando a scuola in bicicletta incontra Souta, un bel ragazzo che le chiede se in quella zona ci sono delle rovine. Poco dopo una compagna di classe le fa notare che è tutta rossa in volto quindi, preso atto della forza delle sue emozioni, Suzume gira la bicicletta e va a cercare Souta. Lo troverà nei pressi di un cortile dove si erge una porta, attraverso la quale le sembra di vedere un altro mondo o forse qualcosa del suo passato...
Quando l'attraversa finisce per toccare una pietra, cambiandola in qualche modo. Poi aiuterà Souta a chiuderla e a scongiurare un terremoto, ma non è che l'inizio della loro avventura: la pietra è infatti diventata un capriccioso gatto magico, che getterà una maledizione su Souta, obbligando i due a partire per un difficile viaggio.
Già tra gli anime di maggior successo di sempre, Suzume conferma l'ossessione di Shinkai non solo per i propri temi, ma pure per la medesima struttura del racconto, che verte sull'incontro tra due mondi che coesistono ma che, come le parallele, non dovrebbero incontrarsi mai.
I grandi autori hanno notoriamente temi e stilemi ricorrenti, ma nel caso di Makoto Shinkai si va oltre le marche autoriali e le questioni a cui è appassionato, in una sorta di continua variazione non solo sullo stesso argomento, ma quasi sullo stesso canovaccio. È così fin dai suoi primi film, Oltre le nuvole, il luogo promessoci, 5 cm al secondo e Viaggio verso Agartha, un nome che per altro si vede anche in Suzume, in una sorta di auto-omaggio. Il successo crescente, fino al record di Your Name, e la consacrazione che qua e là gli è stata maldestramente attribuita di "erede di Miyazaki", sembra aver finito per bloccare il regista.
Per fortuna si riscontra però anche una evoluzione in Suzume (di cui il regista ha scritto anche una versione romanzata, pubblicata pure in Italia). I primi due terzi del film sono infatti insolitamente immediati e leggeri, con situazioni assurde e ottime soluzioni in termini di tecnica di animazione. Non solo il gatto capriccioso che diventa una star dei social network è piuttosto esilarante, ma la maledizione che lancia su Souta, trasferendone lo spirito e il corpo dentro una sedie per bambini di età prescolare, oltretutto con solo tre gambe, dà luogo a originali e irresistibili inseguimenti.
In questo senso ha anche avuto saggiamente il coraggio di evitare di rendere la sedia più espressiva o antropomorfa: i primi test animati, racconta, andavano in una direzione che gli sembrava troppo simile agli oggetti incantati della magione di La Bella e la Bestia della Disney. Ha così reso semplicemente le gambe capaci di inclinarsi senza staccarsi e per il resto ha lavorato di posizioni e ritmo. Il risultato è eccellente ed è una delle principali innovazioni del film rispetto ai precedenti. Convince meno invece l'uso della Computer Graphic per una creatura mistica, ma in fondo è anche limitata a una sola scena e comunque non è poi integrata troppo male.
Purtroppo però tutto questo non basta a entusiasmarsi per Suzume, perché nell'ultimo terzo del racconto, risolta una crisi nella città di Tokyo, la storia di Souta si è di fatto già esaurita. Ma la ragazza insiste a volerlo salvare e inizia quasi un nuovo film, sempre on the road ma con toni e personaggi diversi. Assumono infatti un ruolo centrale due figure fin lì rimaste ai margini: la zia e l'amico di Souta, Serizawa. È a bordo della sua scassata cabriolet che i tre iniziano un nuovo viaggio, verso un luogo remoto del Giappone. Insieme a loro c'è il gatto magico finalmente placato, a cui presto si aggiungerà un secondo e più massiccio felino. Questa nuova impresa in cui si lancia Suzume non riesce però a recuperare il ritmo della prima parte del film, invece acquisisce i toni più maliconici - e pure dalla scrittura piuttosto adolescenziale - tipici di buona parte dei precedenti film del regista.
L'animazione e il disegno rimangono ottimi, con i tipici ammalianti cieli e campi lunghi del regista, ma non ci sono altre idee visive e tutto si srotola come un epilogo di ben quaranta minuti. La cosa migliore che si può dire del finale è semplicemente che arriva.
Suzume rimane un film di ottime qualità produttive, ma ormai anche il nostro grande pubblico sta imparando a conoscere Shinkai: gli sarà difficile non cogliere come le ossessioni dell'autore abbiano interferito con la dimensione avventurosa del film, in modo non del tutto felice.
Il film è bellissimo. Storia coinvolgente, animazione da 10 e lode, tantissimi riferimenti agli anime di riferimento che anziché disturbare arricchiscono la storia strizzando l'occhio ai fan più fedeli al genere. Per la prima volta non c'è una storia d'amore che, forse, si svilupperà ma non si prende la scena.
Scritto e diretto da Makoto Shinkai che, dopo le sue due ultime opere di successo, Your Name e Weathering with You, realizza il suo film più vicino allo stile dello studio Ghibli portando una storia d'amore intrecciata con misteriose entità che minacciano il Giappone. L'animazione è veramente ben realizzata così come la caratterizzazione dei personaggi [...] Vai alla recensione »
La fetta di pubblico più appassionata alla materia non lo scoprirà sicuramente oggi, eppure per tutto il resto della torta, il nome di Makoto Shinkai può essere finalmente consacrato grazie a questo suo ultimo lavoro. Suzume, infatti, viene erroneamente ricordato come il terzo lungometraggio del regista nipponico (in realtà, invece, è il settimo). Si tratta di un aspetto interessante, questo.
Suzume una ragazza di 17 anni ha un incubo nel quale una bambina cerca la madre. Svegliatasi incontra per strada un ragazzo, restandone affascinata. Nel seguirlo, trova la prima di tante porte, che spalancano su altri mondi. Non senza fascino e momenti di meraviglia, l'animazione di Shinkai ha solo il difetto di durare un po' troppo e di ripetere più volte la scena più minacciosa, ma siamo dalle parti [...] Vai alla recensione »
La liceale Suzume incontra il giovane Souta e diventa tutta rossa: è colpo di fulmine. Si ritrovano entrambi davanti a una porta che dà su un mondo altro e va subito chiusa per sbarrare la strada ai vermoni che portano i terremoti. Però Souta viene colpito da una maledizione e trasformato in una sedia a tre gambe. E qui comincia l'avventura fantastica di Suzume e Sedia, dietro un gatto dispettoso (e [...] Vai alla recensione »
Suzume dimentica tutto ciò che è accaduto. Porte incantate, gatti parlanti, sedioline animate e cartoline dal Giappone. L'enorme connessione con la natura e con gli affetti. Questo e molto altro è al centro della pellicola di Makoto Shinkai. Un road trip dove esploriamo con i protagonisti, Suzume e Sota, gli angoli più belli del Giappone nel tentativo di salvare il mondo da un gigantesco verme che [...] Vai alla recensione »
Sarà difficile battere il record di incassi di «Super Mario Bros-Il film», ancora in sala dopo quasi un mese, ma «Suzume», il settimo lungometraggio del regista nipponico Makoto Shinkai, ci prova. Nella regione di Kyushu, nel sud del Giappone, vive Suzume, una diciassettenne che porta dentro di sé il peso del dolore per la morte della madre, avvenuta per colpa di un terremoto.
Il cinema d'animazione è protagonista del weekend in sala con "Suzume", il nuovo film di Makoto Shinkai, uno dei più apprezzati registi di anime contemporanei. Il titolo fa riferimento al nome della protagonista, una ragazza di 17 anni che vive in una tranquilla cittadina del Kyushu. Un giorno incontra un giovane viaggiatore che sta cercando una misteriosa "porta" e decide di seguirlo.
Grazie a un ragazzo incontrato per caso, Suzume, una studentessa giapponese di 17 anni, scopre delle terme abbandonate sulle colline. Quando apre una porta sospesa nel nulla, spalanca l'accesso a energie incredibilmente distruttive, capaci di generare terremoti e tsunami. Comprende così che il compito del misterioso giovane è proprio quello di chiudere le porte "metafisiche" del mondo, impedendo l'arrivo [...] Vai alla recensione »
"Ci sono a Venezia tre luoghi magici e nascosti... Quando i veneziani (qualche volta anche i maltesi...) sono stanchi delle autorità costituite, si recano in questi tre luoghi segreti e, aprendo le porte che stanno nel fondo di quelle corti, se ne vanno per sempre in posti bellissimi e altre storie". Si chiudeva così Favola di Venezia di Hugo Pratt, con un ritorno di Corto Maltese ai passaggi segreti [...] Vai alla recensione »
Arrivato al suo sesto lungometraggio - escludendo dal computo il film del 2013 Il giardino delle parole, di soli 47 minuti - Makoto Shinkai si conferma più che mai come il cineasta da seguire per eccellenza della "nuova" animazione giapponese. Abbiamo volutamente virgolettato il termine "nuova" (vista l'ormai quasi ventennale carriera di Shinkai) semplicemente per indicare a grandissime linee una scena [...] Vai alla recensione »
Costruiti sul continuo passaggio attraverso luoghi, identità e dimensioni, i film di Makoto Shinkai hanno da sempre una familiarità con quel concetto di soglia che trova ora la sua concretizzazione in Suzume. In questa avventura scritta sul filo della perenne catastrofe che minaccia il Giappone, la porta (il torii nipponico, che mette in comunicazione mondo terreno e divino) è infatti un varco concreto, [...] Vai alla recensione »
Non solo il maestro Hayao Miyazaki, e non solo il suo Studio Ghibli benché, quando si parla di anime giapponesi sul grande schermo, difficilmente I'immaginario collettivo vada oltre questo sacro binomio. La buona notizia è che accanto al geneticamente dotato Miyazaki jr, s'avvicendano enfant prodige di talento capaci di solleticare il palato dei cinéphile così come di conquistare il grande pubblico [...] Vai alla recensione »
Il fulcro di partenza del film d'animazione Suzume è una catastrofe naturale rimasta nell'immaginario collettivo giapponese, il terremoto dell'11 marzo 2011. Il cataclisma, seguito da uno tsunami, ha causato, oltre l'ingente numero di vittime, seri problemi alla centrale nucleare di Fukushima, che hanno costretto ad evacuare una zona di migliaia di abitanti.
Suzume una ragazza di 17 anni ha un incubo nel quale una bambina cerca la madre. Svegliatasi incontra per strada un ragazzo, restandone affascinata. Nel seguirlo, trova la prima di tante porte, che spalancano su altri mondi. Non senza fascino e momenti di meraviglia, l'animazione di Shinkai ha solo il difetto di durare un po' troppo e di ripetere più volte la scena più minacciosa, ma siamo dalle parti [...] Vai alla recensione »
Nel 2002 la Berlinale decretò l'Orso d'ora a La città incantata di quell'Hayao Miyazaki che, fecero notare in tanti, era proprio l'autore della serie Heidi che aveva deliziato l'infanzia di tutti. L'animazione giapponese finalmente veniva sdoganata come arte da un festival di cinema. E ora la Berlinale torna a ospitare in concorso un'opera d'animazione del Sol levante, di un autore di punta come Makoto [...] Vai alla recensione »
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Uno dei titoli maggiormente attesi, in corsa per l'Orso d'Oro, a questa 73° edizione del Festival di Berlino è indubbiamente Suzume, ultima fatica del celebre animatore giapponese Makoto Shinkai. Suzume, dunque, è uno straordinario viaggio per il Giappone, un non sempre facile - e alquanto doloroso - percorso di crescita, ma anche un'importante metafora e una vera e propria dichiarazione d'amore nei [...] Vai alla recensione »