La rivoluzione del 2014 in Burkina Faso, filmata nel suo farsi. Una riflessione su un Paese e un continente ignorati dai media. In Notti Veneziane alle Giornate degli Autori 2022 e disponibile in streaming in Sala Web.
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di Raffaella Giancristofaro
Il 27 ottobre del 2014 il regista Christian Carmosino Mereu si trova a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, per realizzare un documentario. Suo malgrado si ritrova, con la camera accesa, nel bel mezzo dello scoppio delle proteste di piazza, alle quali l’esercito risponde con il fuoco. È la sua stessa voce a commentare tutto il film e scandirne le tappe. Nei cinque anni successivi, che vedono anche un sanguinoso colpo di Stato, individua le storie di quattro giovani burkinabé che lo aiutino a decifrare meglio il contesto.
Con un linguaggio piano e soluzioni semplici Il paese delle persone integre fornisce un punto di vista raro, dall’interno, su un contesto pochissimo coperto dai media. Lo fa prendendosi tutto il tempo necessario, senza inseguire il ritmo del reportage sensazionalistico, ma con la forza di una chiacchierata pre elettorale al chiosco, il pedinamento di un musicista ricercato dai sicari, i gesti di fiducia nel futuro di una giovane madre, la volontà di rivendicazione di un lavoratore.