Anno | 2021 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 33 minuti |
Regia di | Francesca Schirru |
MYmonetro | Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 30 aprile 2021
Le scelte coraggiose di una giovane donna per la libertà, nel racconto di una regista al suo debutto cinematografico.
CONSIGLIATO NÌ
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Mattia si è trasferito a Milano dopo il tragico incidente in cui ha perso la vita il suo migliore amico Federico, che l'ha reso persona non grata a Carovigno, il paese del litorale pugliese dove è nato e cresciuto. A Carovigno Mattia ha lasciato la madre e Monica, la sorella del defunto Federico, di cui è innamorato. Quando torna al paese trova ad aspettarlo sua madre Anna, che è stata lasciata dal marito ma non gli serba rancore, e Anna, pronta a trascorrere con Mattia una notte d'amore poiché non gli imputa alcuna colpa per la morte del fratello. Ma Nunzio, il padre di Anna e Federico, un ristoratore pesantemente coinvolto con la malavita locale, non vuole saperne di vedere sua figlia insieme a Mattia, e gli intima di starle lontano.
Di notte, sul mare è un piccolo film embrionale che cerca di contenere in sé una storia molto più lunga: e Francesca Schirru, al suo esordio alla regia indipendente dopo essere stata a lungo aiuto regista, riassume gli episodi salienti di questa vicenda di amore e rivalità, in cui si vuole fortemente che sia l'amore ad avere la meglio.
L'incipit fa ben sperare sulle sue doti di regista, soprattutto per come ci racconta Nunzio: prima faccendiere spietato pronto a ricorrere alla violenza più efferata, e subito dopo come un padre che ha occhi solo per quella figlia che è tutto ciò che gli è rimasto.
Nel dirigere la storia da lei ideata e sceneggiata Schirru commette molte ingenuità: una lunga spiegazione verbale che prova a sostituire il tempo filmico necessario per raccontarla attraverso le immagini; una serie di "neri" per separare temporalmente alcune vicende e spezzare un urlo di dolore; una musica melodrammatica per sottolineare una morte violenta. Ma a controbilanciare ci sono buone intuizioni registiche, come quella di partire dal mare e ritornarci alla fine, inquadrandolo da quota zero. La presenza di Domenico Fortunato, che ricorda fisicamente un altro attore-regista, l'americano John Carroll Lynch, conferisce gravitas a questa vicenda a tinte forti, dando al suo Nunzio la giusta dose di ferocia e tenerezza.
Con più tempo, maggiori mezzi e un accompagnamento produttivo più strutturato la passione che Schirru evidenzia nel suo film breve troverà il giusto spazio e un respiro più ampio. La giovane regista si è già messa alla prova in vari ambiti cinematografici, e la sua esperienza variegata le tornerà utile nel compiere il salto al lungometraggio. Il consiglio è quello di mettere bene a fuoco ciò che vuole comunicare, in modo da poterlo dipanare con maggiore chiarezza sulla lunga durata.
Viene definito «film breve», visto che dura una trentina di minuti, ma testimonia come a volte si possa raccontare bene una storia senza devastare la pazienza dello spettatore. Protagonisti due diciottenni innamorati, Monica e Mattia, la cui felicità è offuscata da un tragico evento che ha spezzato, in passato, la vita del fratello di lei; e il babbo della ragazza è in cerca di vendetta.
Di notte, sul mare si può fare quello che di giorno, sulla terra non è lecito fare. Due ragazzi si amano di nascosto dopo essersi ritrovati, un criminale su un gommone minaccia un uomo tenendogli ferma la testa sottacqua. Sono tutti a pochi metri di distanza e tutti si nascondono, pensando che il buio della notte celi quello che il chiarore del sole può solo tradire.