Anno | 2021 |
Genere | Thriller |
Produzione | Italia |
Durata | 89 minuti |
Regia di | Gabriele Albanesi |
Attori | Fortunato Cerlino, Maria Fernanda Cândido, Marco Bocci, Peppino Mazzotta Amanda Campana. |
Tag | Da vedere 2021 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,73 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 24 novembre 2022
Un criminale appena uscito dal carcere si reca in uno chalet di montagna per recuperare una ricca refurtiva e prendere in ostaggio i proprietari per impossessarsi del bottino.
CONSIGLIATO SÌ
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Sergio Diotallevi, detenuto in Algeria, viene graziato e rispedito in Italia in seguito all'intervento di uno sconosciuto che gli chiede in cambio di svolgere una missione per suo conto: recuperare dei documenti da un'abitazione abbandonata. Ma nella casa che doveva essere disabitata risiede invece una coppia con figlia ventenne: e questo è solo l'inizio di una brutta avventura che coinvolgerà sia la famigliola che l'ex carcerato.
A cominciare dalla scelta dei titoli di testa, Bastardi a mano armata si ispira alla tradizione del thriller all'italiana anni Settanta per raccontare una vicenda di vendetta e di - possibile o impossibile - riscatto.
Il regista Gabriele Albanesi, coautore anche del soggetto e della sceneggiatura con il produttore Gianluca Curti e il giallista Luca Poldelmengo, si muove bene all'interno di un genere che ha regole codificate nel cinema italiano e che sta vivendo una rinascita nella contemporaneità.
Fra gli autori di questa riscoperta ci sono Poldelmengo, che ha cofirmato anche le sceneggiature del recente Calibro 9 (sempre prodotto da Curti) e del molto precedente Cemento Armato, e Marco Bocci, che sia in Calibro 9 che in Bastardi a mano armata ha il ruolo del protagonista, prestando la faccia giusta e una recitazione minimalista a quei ruoli che negli anni Settanta avrebbe interpretato, per fare solo un nome, Tomas Milian.
Bocci è particolarmente azzeccato per la capacità di abbinare una fisicità minacciosa ad uno sguardo indifeso, sotteso da paura e sofferenza: Diotallevi è infatti un orfano fin dal nome, un cane sciolto abituato a difendersi per sopravvivere, ma non necessariamente tagliato per il crimine e la violenza.
La trama fa saggiamente leva su una triade di interpreti molto adatti al genere: oltre a Bocci ci sono infatti Fortunato Cerlino e Peppino Mazzotta, efficaci nei rispettivi ruoli (e nel dare più dimensioni ai propri personaggi). In particolare quando entra in scena Cerlino, abbigliato a metà fra Tarantino e Rodriguez, il film cambia passo ed entra sia nel pulp, con ampia profusione di dettagli gore, sia nel camp, con battute ironiche che alleggeriscono il pathos senza uscire completamente fuori tema.
La trama è complessa e piena di svolte, una delle quali ha a che fare con una sorta di trompe l'oeil iniziale, e non ci si annoia, come si conviene ad un film d'azione. Ci sono gli Easter egg nascosti e gli omaggi al cinema del passato, i dettagli stranianti (uno per tutti: il doppiaggio di Maria Fernanda Candido, in forza alla coproduzione italo-brasiliana), la scena surreale, il sangue spruzzato alla Jackson Pollock, l'anatomia femminile vedo-non vedo e il Rebel Yell finale di Billy Idol, il che rende tutto molto tongue in cheek, ma anche fedele allo stile dei modelli di ispirazione.
Come sempre, soprattutto nel genere, è una questione di toni e di equilibri, e Albanesi trova quelli giusti, (ri)creando un'ora e mezzo di puro intrattenimento, opportunamente devoto ai pionieri del genere ma pronto a distaccarsene per inserire qualche elemento di originalità. E Bocci si consacra interprete di questo nuovo filone pop senza pretese intellettuali ma con una discreta ambizione autoriale.
BASTARDI A MANO ARMATA disponibile in DVD o BluRay |
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Il regista romano Gabriele Albanesi torna finalmente al cinema dopo una lunga parentesi di oltre 10 anni, e il suo ritorno non lascia deluso chi, come me, lo aspettava da tempo, avendo visceralmente amato i suoi prodotti precedenti. Nel 2006 Albanesi ci aveva regalato una vera e propria chicca per gli amanti dello slasher e del gore, Il Bosco Fuori, con uno dei finali più cattivi, inquietanti [...] Vai alla recensione »
Una famiglia altolocata composta da un patrigno , dalla moglie e dalla figlia adolescente , viene presa di mira da un furfante scagionato da una prigione straniera , e rivela di essere alla ricerca del patrigno per via di alcuni documenti, poi entra in scena il villain della pellicola: uno spietato quanto stravagante criminale riconosciuto come Caligola , intenzionato a vendicarsi del lascivo [...] Vai alla recensione »
Mi ha stupito positivamente. La storia ti prende e gli attori sono tutti in palla. Ben lontano per cattiveria e crudezza dalle fiction televisive o da altri tentativi recenti di genere action/crime. Colpi di scena non banali e piazzati ai punti giusti. Da vedere.
Visto su amazon, davvero niente male.... Avvincente, teso, godibile. Non ci sono punti morti e gli attori insieme sono fantastici. Un plauso alla giovane Amanda Campana.
Una piacevolissima sorpresa. Un'ora e mezza che scorre rapida e ritmata, in un memorabile scontro di caratteri e personaggi. Attori al loro meglio: Marco Bocci maschera eastwoodiana, granitico e monoespressivo come uno Jena Plisskin redivivo, Fortunato Cerlino che gigioneggia sornione, Peppino Mazzotta calato in un ruolo torbido e sfaccettato, lontano anni luce dalla bidimensionalità delle [...] Vai alla recensione »
non mi ricordo di aver mai visto un film più insignificante e recitato male di questo... il personaggio di Caligola poi è veramente imbarazzante...
Duro e cattivo, un bel thriller dal sapore anni 70 come si facevano una volta, senza fronzoli né lungaggini. Grandi scene di omicidio come quella del tubo di scappamento o la tortura coi cavetti dell'elettricità. Avercene di film così. Si gusta tutto d'un fiato. Bravi e credibili gli attori.
Da fan di Marco Bocci ho cercato questo film che si è rivelato ben al di sopra delle mie aspettative. Veramente mozzafiato ed è piaciuto tantissimo anche a mio figlio di 16 anni. A metà film un lungo flashback svela il passato dei personaggi e ci fa vedere tutto sotto un'altra luce... Bellissimo e ben recitato.
ma ancora siamo rimasti ai poliziotteschi romani anni 70... mabbasta!
ma ancora siamo rimasti ai poliziotteschi romani anni 70... mabbasta!
Purtroppo il mio giudizio è negativo - N.C.S./ Non ci siamo. Mancano tante cose nel film a partire dalla cattiveria dei protagonisti, per proseguire con i dialoghi e per chiudere con la credibilità di tante scene. Ok, grafica e riferimenti ai film di genere anni 70/80, MA non basta per salvare un film
Lodevole il tentativo, solo teorico però, di rinverdire i fasti italioti dei poliziotteschi anni '70 e '80. La volontà rimane del tutto inespressa. Se l' incipit potrebbe sufficientemente essere interessante, la narrazione filmica rimane scarsa, incoerente, con doppi e tripli giochi di infima fattura. L' assedio famigliare e il finale al "Dal Tramonto all' [...] Vai alla recensione »
Buona l'interpretazione dei personaggi, discrete scene di ordinaria violenta follia, ma nulla più, un filme che non ti lascia niente. Dirlo brutto è eccessivo, diciamo inutile. Bravi gli interpreti.
I 'bastardi' del nuovo film di Gabriele Albanesi non sono quelli senza gloria tarantiniani, ma come loro sono mossi da un unico movente: la profonda sete di vendetta. Sono dei "Bastardi a mano armata" che tra una sparatoria e l'altra attuano le loro mattanze in un concentrato di violenza e di sangue che da tempo non si vedeva nel cinema nostrano. I bastardi sono uomini - ma anche donne - che non hanno [...] Vai alla recensione »
Da qualche anno a questa parte, vuoi per la siccità d'idee, vuoi per l'invito da parte delle tante piattaforme affacciatesi nel mercato o anche per il solo piacere di farlo, il cinema nostrano ha avviato un vero e proprio percorso di riscoperta e rivalutazione del genere nelle sue diverse espressioni, ibridazioni e sfumature. Lo ha fatto, lo sta facendo e continuerà a farlo attraverso una rilettura [...] Vai alla recensione »
Una storia di vendette e identità sepolte che ricollega ad un antico fatto di sangue. Più persone si ritroveranno la stessa notte nella stessa casa e non per caso... L'enfant prodige del cinrma di genere italiano, Gabriele Albanesi, da troppi anni assente dagli schermi, omaggia qui il maestro Mario Bava con una rielaborazione di Cani arrabbiati. Qualche stereotipo di troppo che può essere giustificato [...] Vai alla recensione »
Lo spunto di partenza è Vacanze per un massacro - Madness di Fernando Di Leo (1980). Gabriele Albanesi - che nel 2007 esordì con l'horror Il bosco fuori - stavolta si diletta a rendere omaggio ad uno dei generi italici per eccellenza, il poliziottesco anni '70. O meglio, visto che di poliziotti - eccezion fatta per una breve parentesi iniziale in un carcere algerino - non ce n'è neanche uno, prende [...] Vai alla recensione »
Sembra una specie di manifesto di intenti, il titolo Bastardi a mano armata, la volontà di omaggiare un cinema del passato (poliziottesco e noir in particolare) di cui in Italia si sono perse le tracce da decenni - pur nei tentativi recenti, più o meno riusciti, di riesumarlo. E sembra che le cose siano destinate ad andare proprio così, nel prologo del terzo film di Gabriele Albanesi, con una coppia [...] Vai alla recensione »
Toccare Fernando Di Leo, per gli amanti del noir, significa un po' sfidare gli dei del cinema. Per farlo, servono una produzione coi fiocchi (in questo caso la Minerva), e una regia con le palle quadrate - per dirla come Frank Wolff in Milano calibro 9. Ne è consapevole Toni D'Angelo, che con l'eccellente sequel Calibro 9 realizza il più bel neo-noir italiano degli ultimi dieci anni insieme a Suburra. [...] Vai alla recensione »
Infine, una segnalazione per «Bastardi a mano armata», film di Gabriele Albanesi con Marco Bocci, Peppino Mazzotta e Fortunato Cerlino.Al centro della storia c'è Michele, un uomo benestante di mezza età che vive con la sua famiglia in una grande villa isolata. Durante una notte, Sergio, un ex carcerato uscito di prigione, fa irruzione a sorpresa nella loro abitazione e li tiene in ostaggio.
Pur con alterni risultati, la recente riscoperta del film di genere da parte del cinema italiano ( Il talento del calabrone , Calibro 9 ), di cui abbiamo già avuto occasione di parlare, è cosa senz' altro positiva. Prodotti d' intrattenimento, senza troppi sottotesti ma che escono dal recinto della commedia o dell'"impegno", sono linfa per una cinematografia che voglia colloquiare col pubblico.
Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Albanesi, suggestiva promessa dello splatter/horror nostrano una decina d'anni fa, torna con un film molto pulp/tarantinesco (già nel titolo, forse), ma, appena può, si butta a capofitto tra sangue e frattaglie, subito con un corpo femminile crivellato di proiettili, e poi, più oltre, uno scorticamento e un cranio sfondato con un portacenere.
Altrove si è giustamente evidenziato come Bastardi a mano armata di Gabriele Albanesi, già dal titolo, sia non solo un omaggio all'exploitation italiano degli anni 70 ma proprio un tentativo di riproporlo. Alcuni hanno citato Fernando Di Leo quando spiegava come quel tipo di film andava fatto, altri hanno visto nel protagonista Marco Bocci la faccia perfetta per ereditare i drammi esistenziali di Luc [...] Vai alla recensione »