Ottima la prova di Nina Hoss, che conferisce alla storia un senso di grande umanità. Alla Berlinale 2020.
di Giancarlo Zappoli
Lisa è un'autrice di testi teatrali che ha lasciato Berlino per seguire la famiglia (il marito direttore di una scuola internazionale e due figli) in Svizzera. Quando il fratello gemello Sven si ammala di leucemia la donna fa ritorno nella capitale tedesca per assisterlo. Sven è un noto attore che era impegnato nella messa in scena di un "Amleto" nel momento in cui è stato colto dalla malattia. Sarà proprio il desiderio di tornare sul palcoscenico a motivarlo per la guarigione. Ma la volontà non può tutto e quando le sue condizioni fisiche sembreranno impedirgli di realizzare il suo desiderio, la sorella gli starà al fianco anche a costo di pesanti rinunce nel tentativo di aiutarlo.
"La vita scorre in me ad ogni eco di scena che io sentirò. E ancora morirò di gioia e di paura quando il sipario sale". Così cantava Charles Aznavour in una sua famosissima canzone. Le due registe, che sono amiche sin da piccole, che sono attrici e ben conoscono l'ambiente teatrale berlinese che hanno frequentato per 15 anni, vivono con consapevolezza ed intensità quei versi.