Titolo originale | I Am Greta |
Anno | 2020 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Svezia |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Nathan Grossman |
Attori | Greta Thunberg . |
Tag | Da vedere 2020 |
Distribuzione | Koch Media |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,93 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 21 aprile 2021
Argomenti: Documentari sulla Terra
Un film che ripercorre le azioni di Greta Thunberg per combattere il cambiamento climatico. In Italia al Box Office I Am Greta - Una forza della natura ha incassato 5 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Ad agosto del 2019, gli skipper Boris Hermann e Pierre Casiraghi approdano a New York in barca a vela. Partiti da Plymouth, nel Regno Unito, hanno attraversato l'Atlantico per accompagnare Greta Thunberg, suo padre Svante e il filmmaker Nathan Grossman al summit delle Nazioni Unite sul clima, dove la giovane attivista è stata invitata a intervenire. Il documentarista svedese Grossman la segue da un anno esatto, cioè dal suo primo sciopero solitario fuori dal parlamento di Stoccolma. Dodici mesi in cui la ragazza, nata nel 2003, ha affrontato un'eccezionale esposizione mediatica, condizione necessaria per portare all'attenzione della politica mondiale il suo appello ecologico. Tutto a scapito della frequenza scolastica e delle altre normali attività di un'adolescente con sindrome di Asperger («forse non direi "soffro di" ma "ce l'ho"», afferma lei).
Dopo mesi di martellante copertura mediatica sulla giovane svedese, il film tenta di restituire con ritmi e toni pacati, nel modo meno enfatico possibile, le motivazioni di una minorenne sui generis, la sua traiettoria imprevista.
Scaraventata tra flash e microfoni, Greta li sopporta con scarsa fotogenia e ancor minore diplomazia. Ha uno sguardo intenso, non sorride nei selfie e si sottopone ad essi come a un rito dovuto, unicamente in nome della propria causa, immaginando di trovarsi temporaneamente dentro un film, o un sogno.
Icona ecologista, studentessa che si autodefinisce "nerd", vegana, animalista, Greta Thunberg è stata una bambina scampata all'autoisolamento e al mutismo, sfuggita al bullismo dei coetanei, e nei momenti di accumulo d'ansia e affaticamento trova una decompressione nella danza e nell'accarezzare cani e cavalli. Ha sviluppato fin da piccola una preoccupazione ossessiva per le conseguenze del cambiamento climatico e la sottovalutazione dei rischi da parte di chi ha il compito di decidere politiche ambientali. Ha influenzato così i propri genitori, spaventati dal suo anno di mutismo e depressione, portandoli a ripensare i propri standard di consumo energetico e le abitudini di acquisto.
Più che un'analisi degli argomenti e le decisioni politiche non più rinviabili, da scagliare nel dibattito politico, I Am Greta è un saggio, autorizzato dalla famiglia e commentato dalla stessa voce della protagonista, sull'enorme responsabilità caricata sulle sue spalle. La videocamera di Grossman ha la fortuna di cogliere l'inizio della sua protesta e poi si accoda a Greta e al padre Svante lungo le tappe di un cammino estenuante, in cui il suo messaggio fa clamore ma la sua ricezione è sempre troppo lenta e frustrante.
Il film registra lo stupore della ragazza nel vedere coetanei e adulti di tutto il mondo aderire entusiasti alla sua battaglia, il successo della mobilitazione via social, ma anche la disillusione dell'essere inascoltata e offesa, come una Cassandra del terzo millennio ("il cambiamento sta arrivando, che lo vogliate o no"). Accanto a lei, Svante è accudente e solerte, le fa da madre, scorta e ufficio stampa. Ne controlla e depotenzia gli eccessi di perfezionismo, quando lei compone interventi pubblici taglienti, in una lingua che non è la sua. È con lei, insieme ad altri uomini, anche in mare aperto.
L'immagine di lei, unica, piccola donna sottocoperta, che percorre l'oceano in barca a vela per dimostrare che si può smettere di inquinare il mondo, ha una potenza di cui nell'era dell'infodemia, della rimasticazione istantanea di ogni fenomeno, forse da suoi contemporanei non cogliamo a pieno. Ecco perché questo film serve come testimonianza del suo atto d'accusa rabbioso e scomposto al mondo degli adulti (il "come vi permettete?", how dare you?, del discorso alle Nazioni Unite) e mette agli atti il processo oltraggioso e paternalista affrontato da una ragazzina irriducibile.
in questo documentario, nella media o forse, riflettendoci meglio, al di sopra della media, si ritrae un icona dei nostri tempi, per quanto contrastata ed accusata di avere assunto eccessivo spazio, nonostante sia una ragazzina ìtra parentesi, ha ancora senso, ALMENO nel mondo di oggi, considerare gli adolescenti dei ragazzini.
Questo patinato documentario segue l'incredibile campagna della giovane attivista Greta Thunberg dagli inizi fino al momento della sua apoteosi come coscienza climatica del pianeta, quando nel 2019 ha parlato alle Nazioni Unite. Nel suo lungo viaggio, oltre all'adorazione dei giovanissimi, Greta ha dovuto affrontare gli insulti e la condiscendenza di tanti idioti reazionari del mondo della politica [...] Vai alla recensione »
Avremmo bisogno più che mai, ora, di Greta Thunberg, del suo agit prop e soprattutto dei suoi temi. La teenager svedese scopertasi la più efficace agitatrice ambientalista di sempre è stata quasi cancellata da un giorno all'altro, da personaggio più catalizzatore e polarizzante del mondo quale era, per via di una pandemia che ha saturato l'ecosistema informativo.
La prima cosa che colpisce in I Am Greta, il documentario di Nathan Grossman su Greta Thunberg è che il regista inizi il racconto dall'esordio, con immagini anche delle primissime proteste dell'attivista davanti al parlamento svedese, quando non era famosa, non aveva un seguito e nemmeno lei stessa sapeva cosa avrebbe fatto con la notorietà che stava per arrivare.
Tutti sappiamo chi è Greta Thunberg e come si sia spesa nella lotta in difesa del clima, ma solo dopo aver visto il documentario I am Greta potremmo dire di conoscerla davvero. Il regista svedese Nathan Grossman l'ha seguita sin da quando, solitaria studentessa di 15 anni, il venerdì si sedeva davanti al Parlamento svedese con un cartello scritto a mano: "Sciopero scolastico per il clima".
Tutti conosciamo le lotte per il clima di Greta Thumberg, ne conosciamo il volto, la grinta, le ossessioni, la tenacia. Questo documentario ne segue la parabola dalle prime proteste in solitaria davanti al parlamento di Stoccolma ai raduni con migliaia di persone, agli incontri con Macron, con Papa Francesco, con Arnold Schwarzenegger, agli interventi all'ONU o al Parlamento Europeo, al viaggio in [...] Vai alla recensione »
Con Greta (I am Greta), documentario Fuori Concorso a Venezia77, Nathan Grossman segue la giovane attivista svedese Greta Thunberg dagli albori della sua battaglia per risvegliare le coscienze umane sulle condizioni climatiche del nostro pianeta. Il regista svedese osserva la ragazza da vicino, ci mostra la sua quotidianità sovrapponendo le immagini al voice over della stessa Greta che si racconta: [...] Vai alla recensione »
I am Greta. Prima persona singolare. È con questa semplice attestazione di identità che Greta Thunberg apre le sue dichiarazioni alle proteste studentesche per il clima e gli interventi presso tutte le istituzioni che l'hanno ospitata. Ed è questa la prospettiva che il documentario di Nathan Grossman, la mdp appiccicata alla ragazzina e la sua voce off a mo' di basso continuo, rivendica orgogliosamente. [...] Vai alla recensione »
Greta Thunberg è la figlia che tutti i genitori vorrebbero: trecce bionde, sorrisi rari ma luminosi, forza di volontà e determinazione, va benissimo a scuola ed è impegnata. Sia nel senso che ha moltissimi impegni sia nel senso di engagé. E la sua lieve forma di Asperger la rende agli occhi di qualsiasi padre, o madre, un gattino da difendere. Averne di figlie così.