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Ultimo aggiornamento mercoledì 19 maggio 2021
Quattro amici sperimentano una strana teoria per stimolare la propria mente. Il film ha ottenuto 2 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, 1 candidatura a Golden Globes, 4 candidature e vinto un premio ai BAFTA, ha vinto 4 European Film Awards, ha vinto un premio ai Cesar, 1 candidatura a Satellite Awards, 1 candidatura a Critics Choice Award, ha vinto un premio ai Goya, In Italia al Box Office Un altro giro ha incassato 726 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Martin, un professore di scuola superiore, scopre che i suoi studenti, i suoi coetanei e persino sua moglie lo trovano noioso, apatico, cambiato. Non è sempre stato così: è stato un docente brillante e un compagno appassionato, quando era più giovane, ma ora è come spento. D'accordo con i colleghi e amici Tommy, Nicolaj e Peter, decide allora di cominciare, insieme a loro, a bere regolarmente ogni giorno, per supplire alla carenza di alcol che l'uomo si porta dietro dalla nascita, secondo la teoria del norvegese Finn Skårderud. L'esperimento, che ha anche un'aspirazione scientifica, comincia subito a dare i primi frutti e Martin torna ad essere un insegnante apprezzato e speciale. Ma gli amici rilanciano, aumentando il tasso alcolico e le cose prendono un'altra piega.
Mads Mikkelsen offre una delle sue interpretazioni migliori, se non la migliore in assoluto, con questo ritratto pacato fuori e incendiario dentro di un uomo preso in una crisi di mezza età, quando lo raggiunge la consapevolezza che la gioventù è passata per sempre e che la fine non è più così lontana.
Si spalanca, così, per lui e per il suo gruppo di sodali, la porta dell'angoscia, ma siamo in Danimarca (ce lo ricorda, tra orgoglio e ironia, il canto degli studenti nell'ora di musica), nella patria di Kierkegaard, dove angoscia significa anche e prima di tutto libertà. Ed è proprio la libertà la parola-chiave del film di Vinterberg: di rischiare o di fallire, di ritrovarsi o di perdersi, ma soprattutto di vivere alimentando la fiammella dell'irrazionalità, rifiutando l'ansia e le regole della cosiddetta società civile, per rimettere in discussione le cose e non obbedire senza scegliere.
Provocatorio, ma affatto superficiale, Un altro giro è un film che celebra la sete di vita e indica una strada possibile, mediamente alterata, senza per questo negare le conseguenze nefaste dell'abuso di alcolici. Vinterberg parla dunque, prima di tutto, alla propria gente, bloccata in una contraddizione perpetua tra retorica puritana e consumo elevato, ma fornisce anche un più generale invito a scegliere come vivere, ad assumersene la responsabilità, nel bene o nel male.
Il risultato è un film libero anche nella forma e nell'andamento, in cui un pool di attori in stato di grazia collettivo dà vita ad una serie di scene tra Ferreri e Cassavetes, per lasciare l'assolo finale a Mikkelsen e ad un memorabile inno del corpo liberato.
Mi piacerebbe condividere lo stesso identico entusiasmo per il film in questione. Non che io non approvi in buona parte quanto scritto da "inesperto". Come ben sappiamo ciascuno proietta sulle immagini anche i propri vissuti, la propria esperienza di vita, ovviamente. E' anche vero che a leggere bene tra le righe non si può ridurre il film ad un mero sperticato elogio dell' [...] Vai alla recensione »
“A questo giro”, si potrebbe dire che il film di Vinterberg è semplicemente “bello e terribile” e potremmo finirla qui. Tuttavia, potremmo aggiungere pure che tutto quello che poteva succedere è successo nella vita di questi quattro amici un po' curiosi e un po' depressi. Ed è successo perché potessero - apprendere la lezione per andare [...] Vai alla recensione »
Il regista Thomas Vinterberg ha realizzato un capolavoro, misteriosamente coinvolgente, fuori da ogni morale e capace di celebrare la vita. Un altro giro è un film il cui senso è l'andare alla deriva, finire come feel good movie dopo aver abbandonato la forma e il metodo, dopo aver giustapposto svariati registri senza preoccuparsi di armonizzarli in un impeccabile tono standard, [...] Vai alla recensione »
1. L'alcol come sperimentazione; sperimentazione al fine di trovare un miglioramento sociale e professionale: in sostanza, l'alcol come via per raggiungere la felicità. Quattro amici, uomini adulti, insegnanti, traendo spunto da uno studio psicologico sostenente che l'essere umano nasce con troppo poco spirito nel sangue, decidono di testare una brillante idea: mantenere un costante [...] Vai alla recensione »
"Un altro giro", film di Thomas Vinterberg (2020)Ubriacatevi, Enivrez-Vous!, suggeriva Baudelaire in una breve poesia di "Le spleen de Paris". Ma di cosa? "di vino, di poesia o di virtù, senza tregua" soggiungeva il sublime dandy parigino che altrove teorizzava lo sregolamento di tutto i sensi per meglio cogliere l'Assoluto.Il tema dell'ubriachezza in questo film, visto nella splendida Arena Giardino [...] Vai alla recensione »
Non sarei tanto veemente nel criticare questo film se non avesse riscosso l'approvazione della giuria europea del Lux Award, che lo ha scelto, con altri due film, da una rosa dei dieci film europei più significativi del 2020. E in America ha preso l'Oscar per il miglior film straniero.Le giurie si sono fatte ammaliare dagli effetti speciali di riprese alla massima velocit&ag [...] Vai alla recensione »
“Un altro giro” del regista danese Thomas Vinterberg, ha debuttato virtualmente a Toronto e a San Sebastián, è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma, e poi ha ottenuto il Premio Oscar 2021 come Miglior Film Internazionale. La storia si svolge attorno alla scuola di un piccolo paesino portuale della Danimarca, dove quattro colleghi docenti festeggiano il quarantesimo [...] Vai alla recensione »
Martin è un professore di storia in una scuola secondaria, ma svolge il suo lavoro in modo pigro e apatico, pure distratto e disinteressando, disincentivando anche i suoi studenti a seguire le lezioni. La verità è che Martin è diventato così anche nei suoi rapporti familiari, soprattutto da quando ha deciso di smetterla con l'alcol.Una serata a cena per il compleanno di un collega che compie 40 anni, [...] Vai alla recensione »
Momk mi è piaciuto per niente! sarà la mentalità danese, ma a noi è parso un inno agli alcolizzati! NON ANDATE A VEDERLO
Non mi è piaciuto per niente! sarà la mentalità danese, ma a noi è parso un inno agli alcolizzati! NON ANDATE A VEDERLO. E poi quegli immi idioti con parole ancora più idiote, dialoghi assurdi... Non si salva nulla!
Un film da vomitare! Non ci è piaciuto nulla, ne' la trama, ne' gli attori, i dialoghi, le canzoncine!!! la danza finale!!! Hanno fatto morire solo una dei 4 alòcolizzati. Dovevano crepare tutti! Un'autentica schifezza, il peggior film visto da molto tempo.
Ci sarà una ragione se dagli albori della nostra civiltà si producono libagioni fermentate da qualunque arbusto offerto da madre natura. E, d'altra parte, non ci stupiamo che ogni tanto emergano potenti movimenti proibizionistici. "Druk" di Vinterberg si muove in calcolato equilibrio tra queste due pulsioni e chi s'aspettasse il solito drammone alcolico con discesa [...] Vai alla recensione »
Questo film ci voleva. Non vuole ne esaltare l'alcolismo ne vietarlo. Ne prende a carico i rischi, le responsabilità e i drammi...ma ammette anche quanto sia fonte a volte di leggerezza e voglia di perdersi. Il gruppo di attori è funzionale e azzeccato. Uomini non più giovani che fa un'esperimento sul leggero uso di alcool ma poi diventa una scusa per "migliorare" [...] Vai alla recensione »
La scena finale è la parte migliore, il momento di liberazione dal tedio della vita di tutti i giorni. Un film discreto che si trascina senza tanti scossoni ad eccezione dell'aumento del tasso alcolico, volto al tentativo di una migliore presenza sociale. L'aspetto psicologico, che avrebbe dovuto narrare i problemi sociali e di coppia che ardevano sotto la cenere,, a mio modo di veder non sono stati [...] Vai alla recensione »
Non è possibile non considerare questo film di Vinterberg un capolavoro. Empatia, verità, umorismo, spietatezza in ogni scena. E' la vita.Da vedere in originale.
Provocatorio ma allo stesso tempo intimo e delicato. Il racconto esplora gli spazi piu' profondi del sentire umano, celebrando infine la vita nella giovinezza, nell' amicizia, nell' amore che si rigenera da se stesso. Attori straordinari, mai noioso. Assolutamente da vedere.
Provocatorio ma allo stesso tempo intimo e delicato. Il racconto esplora gli spazi piu' profondi del sentire umano, celebrando infine la vita nella giovinezza, nell' amicizia, nell' amore che si rigenera da se stesso. Attori straordinari, mai noioso. Assolutamente da vedere.
Fin dagli anni '90, dalla fondazione del movimento cinematografico Dogma 95 e poi lungo una filmografia personalissima e fuori dagli schemi, Thomas Vinterberg non si è mai curato di cosa fosse corretto o meno mostrare sullo schermo. Questa è la libertà e il pregio maggiore del suo cinema. Anche nell'ultimo "Un altro giro", vincitore dell'Oscar come Miglior film Straniero, il regista affronta senza [...] Vai alla recensione »
Frustrati delusi falliti inadeguati. Ma anche spenti stanchi apatici abulici depressi demotivati. Si sentono così i quattro protagonisti di Un altro giro (Druk), Oscar 2021 per il miglior film internazionale: cinquantenni, professori di liceo, insoddisfatti delle loro vite, contestati da studenti e genitori perché incapaci di coinvolgere e interessare con le loro lezioni, una sera, durante una cena [...] Vai alla recensione »
Dodicesimo elemento di una filmografia peculiare, Un altro giro è il terzo film aristocratico di Thomas Vinterberg, cofondatore con Lars Von Trier di Dogma 95, banda armata cinematografica per antonomasia degli anni '90. Festen, Il sospetto e Un altro giro sono film premiatissimi e acclamati universalmente tra i migliori della loro stagione in mezzo a opere generalmente poco apprezzate e ricordate, [...] Vai alla recensione »
Uno psicologo norvegese, Finn Skårderud, ha espresso una teoria secondo la quale l' uomo nasce con una carenza di alcol di 0,5 nel sangue. Quindi secondo questa teoria una piccola ebbrezza è in grado aprire le nostre menti a tutto quello che ci circonda, diminuendo la percezione dei problemi e aumentando la nostra creatività. Partendo da qui Thomas Vinterberg ha scelto le sue cavie da esperimento: [...] Vai alla recensione »
Infine è dunque arrivato anche nelle sale italiane Druk (tradotto come Un altro giro, mentre come si vedrà più avanti la traduzione letterale sarebbe ubriacarsi o meglio ancora sbronzarsi), il dodicesimo lungometraggio diretto da Thomas Vinterberg in venticinque anni di carriera. Un (altro?) giro lungo, che ha portato il film dai fasti inappagabili di Cannes 2020 - quella Croisette mai esistita nella [...] Vai alla recensione »
Firmatario del manifesto Dogma 95 ideato dal connazionale Lars Von Trier, Thomas Vinterberg sembra aver abbandonato i toni provocatori dell' esordio Festen, incanalandosi sui binari di un cinema meno eversivo. Ma non è così. Pur con passo formalmente più classico, il cinquantenne cineasta continua a scavare sotto la superficie levigata della società del benessere rivelandone gli aspetti oscuri.
Il cinema di Vinterberg, storico componente della meteora Dogma95 ispirata dal guru Lars von Trier, a tratti ancora a distanza di anni sembra risentire di quelle regole, più che nella messa in scena piuttosto nei suoi assunti, in quell'aura esterna alle storie che non sembra vogliano narrare fatti, quanto, invece, tradurre stati d'animo. Lo avevamo già percepito in Il sospetto, dove più solida era [...] Vai alla recensione »
C'erano una volta i danesi Lars Von Trier e Thomas Vinterberg, che alla metà degli anni '90 scrissero il manifesto programmatico per un cinema essenziale e anti-tecnologico, condensandolo nel decalogo del cosiddetto «voto di castità». Nacque così il Dogma 95, che si diffuse ampiamente e generò opere per lo più trascurabili, salvo quelle dei fondatori medesimi, che tuttavia a un certo punto andarono [...] Vai alla recensione »
Un altro giro di Thomas Vinterberg, vincitore dell'Oscar al Miglior film internazionale, (premio che fino ad un anno fa si chiamava Oscar al Miglior film straniero), è in questi giorni al cinema. Fa piacere che dalle parti dell'Academy non tutto sia consacrato ai diktat del politicamente corretto e che sia stata resa giustizia a un'opera ambigua e fuori dai canoni come questa.
Esistono più di dieci interviste in cui Cassavetes dichiara con proverbiale convinzione, che per girare i suoi film l'intero cast doveva essere letteralmente sbronzo (assieme ovviamente a chi stava dietro la camera). Fra i risultati di questa pratica spicca Husbands, un film con molte cose in comune all'ultima fatica Vinterberg (siamo sicuri che il regista lo conoscerà a memoria).
Con "Un altro giro" (Druk), Oscar al miglior film straniero, Vinterberg prende di mira l'ondata di puritanesimo che soffia da Ovest sull'Europa, e nel mentre confeziona un sentito inno alla vita. Lo spunto narrativo incrocia la crisi di mezza età di Martin (splendido Mads Mikkelsen), un professore di liceo, con la teoria del norvegese Finn Skårderud secondo cui scontiamo tutti una piccola carenza di [...] Vai alla recensione »
Ha da poco vinto l' Oscar quale miglior film internazionale (ex straniero), ed è l' ennesimo motivo per cui correre in sala (distribuisce Movies Inspired con Medusa): Un altro giro di Thomas Vinterberg è un grande film, in direzione ostinata e contraria. Già, perché di questi tempi astemi e grami si permette la libertà - sì, libertà - di elogiare l' alcool, ovvero il gomito alzato.
Esiste davvero, non l' hanno inventato. Finn Skårderud esiste davvero, fa lo psichiatra, ma nega di aver teorizzato quel che gli attribuiscono in "Un altro giro": la constatazione che gli umani soffrono dalla nascita di un deficit alcoolico, pari allo 0,05 per cento. e la cura conseguente: vino o birra per rimediare alla mancanza e riportare l' equilibrio (chimico, il resto dipende dalla tolleranza [...] Vai alla recensione »
Altra novità significativa della settimana è «Un altro giro», film del danese Thomas Vinterberg che ha ottenuto l'Oscar come miglior lungometraggio internazionale.La pellicola è incentrata attorno a un gruppo di annoiati insegnanti delle scuole superiori, che intraprendono un esperimento per mantenere un livello costante di ubriachezza durante l'intera giornata lavorativa, convinti che una leggera [...] Vai alla recensione »
Compensarla con una piccola ebbrezza ci consentirebbe di aprire le nostre menti al mondo che ci circonda, diminuendo la nostra percezione dei problemi e aumentando la creatività. Decisi a sperimentare questa teoria, Martin e tre suoi amici, Tommy, Nicolaj e Peter, tutti annoiati insegnanti delle superiori, cominciano a mantenere un livello basso, ma costante di ubriachezza durante tutta la giornata [...] Vai alla recensione »
Secondo una curiosa teoria un gruppo di professori liceali, tutti maschi, si mette a bere per colmare il deficit di alcol in corpo, in grado, se in quantità sufficiente, di migliorare le prestazioni intellettuali e fisiche, cercando di spingere tale pratica anche tra gli studenti. Poi si sa: se l'appetito vien mangiando, anche bevendo finisce allo stesso modo.
Il regista danese Thomas Vinterberg non ha bisogno di essere accompagnato a scuola, pardon nelle sale italiane, dai genitori. Il suo cinema parla da sé oramai da oltre vent'anni. Oltre ad un approccio stilisticamente marcato e a suo modo ossessivo, lancia narrativamente sempre un amo, un gancio, una sorta di insinuante provocazione (etica, morale, psicologica) e poi cerca di scoprirne e imbastirne [...] Vai alla recensione »
Quattro insegnanti danesi s'imbarcano in un'impresa pseudoscientifica: decidono di vivere in un costante stato d'ebbrezza per vedere se in questo modo riescono a superare le rispettive crisi di mezza età. Chi ha un minimo di familiarità con i film di Thomas Vinterberg può immaginare che Un altro giro non è una commedia ubriaca tipo Una notte da leoni, ma piuttosto una cupa satira che prende di mira [...] Vai alla recensione »
Quasi all' opposto di L' attimo fuggente e la lista infinita dei film sulla buona scuola, i buoni maestri o la buona educazione civica, Un altro giro non è schierato a favore dell' alcolismo però è lontanissimo dal proibizionismo. In un liceo danese, infatti, quattro insegnanti cinquantenni frustrati, demotivati, incazzati, invisi agli studenti altro che quadretti da Mulino Bianco scolastico, altro [...] Vai alla recensione »
C' è troppo poco alcol nel nostro sangue quando nasciamo. Che tristezza la sobrietà. Lo dice lo psichiatra norvegese Finn Skårderud. Si diventa noiosi, ripetitivi, repressi come Hitler (pure vegetariano). Quattro prof (nella foto) del liceo decidono di seguire più Skårderud che Kierkegaard cominciando a trincare fino alle otto di sera, come faceva Hemingway.
Ha vinto l' Oscar come miglior film straniero. Il che di solito è un monito per stare alla larga da un film. In questo caso, però, non è così. La storia del prof che tutti, studenti e moglie, considerano noioso, funziona. Lui per trovare brillantezza decide di bere ogni giorno una quota stabilita, per supplire alla carenza di alcol che si trascina dalla nascita.
«Cos'è la giovinezza? Un sogno. Cos'è l'amore? Il contenuto di un sogno». È con questa frase di Søren Kierkegaard che si apre Un altro giro di Thomas Vinterberg, premio Oscar per il miglior film internazionale. E l'atmosfera è già da subito definita. Martin (un magnifico Mads Mikkelsen), il protagonista, insegna storia nel liceo di una placida cittadina danese ed è un uomo apatico, annoiato, adagiato [...] Vai alla recensione »
Lo psicologo norvegese Finn Skårderud smentisce: non avrebbe mai teorizzato che una bassa percentuale di alcol nel sangue, pari allo 0.05 per cento, faccia bene, insomma renda più liberi, intelligenti, disinvolti. In una parola: felici. Tuttavia lo spunto è suggestivo, e non sorprende che il danese Thomas Vinterberg, classe 1969, quello di "Festen - Festa in famiglia" e del recente remake di "Via dalla [...] Vai alla recensione »
È da sempre un regista che gioca con la provocazione, Thomas Vinterberg. Per mettere in scena le dinamiche della società danese, e in particolare quelle del suo nucleo di base (la famiglia borghese), il regista ha scelto sovente il tono più provocatorio, quello che gli ha fatto raccontare storie e vicende personali fortemente politically incorrect: qualche volta il gioco gli è riuscito bene (come nel [...] Vai alla recensione »
Uno dei momenti più divertenti di Un altro giro è quando il professore di storia chiede agli allievi di scegliere il loro capo politico fra tre candidati: un poliomielitico, iperteso, fumatore incallito e bevitore di martini cocktail; un obeso, cardiopatico, amante del whiskey e dei sigari; un uomo sano, astemio, animalista, non fumatore. Ovviamente, tutti scelgono il terzo, che si rivela essere Adolf [...] Vai alla recensione »
Fresco vincitore dell'Oscar (meritato) come miglior film straniero, Un altro giro di Thomas Vinterberg è un viaggio ad alto tasso alcolico tra vizi, virtù e inadeguatezze di individui tragicamente umani. Quattro insegnanti di liceo danesi, seguendo la bizzarra teoria dello psicologo norvegese Finn Skårderud, secondo la quale un tasso alcolemico di 0,5 g/l nel sangue garantirebbe una vita migliore, [...] Vai alla recensione »
La trama è di quelle che fanno già parlare del film prima che esca e fanno venire voglia di vederlo. È la storia di 4 amici, 50enni, docenti di un liceo, i quali una sera a cena, parlando, scherzando e bevendo un bel po' come fanno spesso, ridono del fatto che secondo uno studio il fisico umano manca di alcune proprietà che l'alcol gli dona e quindi che vivere sempre un pochettino brilli, con una piccola [...] Vai alla recensione »
Co-fondatore nonché esponente della prima ora del movimento Dogma 95 alla metà degli anni Novanta, Thomas Vinterberg (1969) vanta ormai una cospicua e varia filmografia, rimasta tutto sommato piuttosto fedele agli esordi, sia sul piano stilistico sia sul piano dei temi che sul quello dell'ambientazione, al netto di alcune incursioni hollywoodiane: Le forze del destino del 2003, Dear Wendy del 2005 [...] Vai alla recensione »
Ricetta d'urto per insegnanti demotivati: farsi un bicchiere di quelli buoni prima di entrare in classe, e continuare per tutto il giorno. Smettere nel tempo libero. E' una provocazione, ovviamente, basata però sulle teorie dello psicologo norvegese Finn Skaterud, secondo il quale tutti gli esseri umani nascono con un deficit alcolico dello 0,05 %, che necessita di compensazione.
Un film che elogia l'alcool, il consumo di alcool, possibile? Che alza il gomito e brinda alla vita, e pazienza se ci scappa il morto, possibile? Che dei bicchieri pieni o vuoti per metà non sa che farsene, se li scola, a (di)mostrare come colmando la nostra congenita carenza d'alcool - 0,5%, teoria invero bizzarra dello psicologo norvegese Finn Skårderud - si possa migliorare sensibilmente la nostra [...] Vai alla recensione »
In Un altro giro convivono l'irrequietezza dei Mariti di Cassavetes e quel divagare disincantato e libero dei banditi di L'avventura è l'avventura di Lelouch. Uomini che, all'indomani della morte di un comune amico, o consapevoli dell'ormai aridità e inconcludenza delle fonti di sostentamento malavitose, cercano in ogni modo di scongiurare questi eventi: la fine di un'amicizia che è anche e soprattutto [...] Vai alla recensione »