Tutto Liscio

Film 2019 | Commedia +13 90 min.

Regia di Igor Maltagliati. Un film con Piero Maggiò, Maria Grazia Cucinotta, Emma Benini, Ivano Marescotti, Alessandra Chieli. Cast completo Genere Commedia - Italia, 2019, durata 90 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,84 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 8 luglio 2019

Brando è l'impresario dell'orchestra di liscio ereditata dal padre. Sua figlia Giulia vorrebbe entrare nell'orchestra ma l'ex moglie non è d'accordo. Di qui complicazioni a non finire, che si dipanano nel mondo delle balere romagnole del terzo millennio. In Italia al Box Office Tutto Liscio ha incassato nelle prime 7 settimane di programmazione 22,9 mila euro e 16,5 mila euro nel primo weekend.

Consigliato sì!
2,84/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO 3,17
CONSIGLIATO SÌ
La malinconia romagnola dona fascino a un film fin troppo ingenuo ed elementare.
Recensione di Paola Casella
lunedì 8 luglio 2019
Recensione di Paola Casella
lunedì 8 luglio 2019

I Tuttoliscio sono un'eterogenea band romagnola di mezza età: c'è il bassista Jackson (in onore di Michael), il tastierista balbuziente Melilli, la trombettista Celli, il Pirata addetto alla batteria e il Zigarin addetto al sax e al clarino, il fisarmonicista genovese Belin, detto "l'illuminato del gruppo" a causa della sua conversione al buddismo, e infine il leader Brando, che tutti chiamano Brando Brown in omaggio a quel James Brown che il nonno musicista venerava come una divinità pagana. Anche il padre di Brando è stato un estimatore della musica da balera e continua ad essere una presenza ottimista convinta che "nessuno nasca cattivo", insistendo ad incoraggiare il figlio ormai cinquantenne anche se i Tuttoliscio non riescono più a farsi ingaggiare né tantomeno pagare, e Brando vive da tempo in una roulotte.
L'ex moglie di Brando, Anna, una cantante che pur avendo vinto Castrocaro ha cambiato mestiere per mantenere la loro figlia Giulia, implora l'ex marito di trovarsi un lavoro vero invece che continuare a sognare il successo con la band. Ma sarà proprio Giulia ad avere, insieme al bassista Jackson, un'idea promettente: iscrivere i Tuttoliscio ad un contest di musica folkloristica cui partecipa anche Raoul Casadei, il re del liscio. Riusciranno i nostri eroi ad uscire dal loro trend discendente e a risplendere di nuovo sul palco?

Igor Maltagliati porta sul grande schermo questo malinconico omaggio alla musica "da balera" (composta per il film da Mirko Casadei, figlio di Raoul, e da Manuel Petti) e alla riviera romagnola.

La sceneggiatura è firmata da Samuele Sbrighi che nella storia ha il ruolo di Jackson, e mette al centro della scena l'ex pugile Piero Maggiò che è anche produttore del film e regala al protagonista la sua maschera triste a metà fra Marlon Brando e Burt Reynolds, con tanto di capello tinto da performer in declino. Accanto a Maggiò ci sono Maria Grazia Cucinotta nei panni dell'ex moglie Anna e, in un breve cammeo, Serena Grandi in quelli della parrucchiera che si preoccupa di rinfrescargli la ricrescita. Ivano Marescottti completa il gruppetto di "volti noti" nel ruolo del padre di Brando.

La storia è elementare, così come la messinscena filmica, piena di tempi morti fra una battuta e l'altra e di ingenuità registiche e narrative. Ma la malinconia romagnola (il film è interamente ambientato a Rimini, con le sue luci al neon e le sue ambientazioni pop) ha un suo fascino e una sua riconoscibilità cinematografica, e fa tenerezza e simpatia la lotta impari fra il gruppo che "non accetta che il liscio abbia fatto il suo tempo" e il mondo contemporaneo in cui non contano più le balere ma i talent show, e la pubblicità non si fa più con i volantini ma attraverso i social media.

Tuttoliscio racconta una Rimini crepuscolare ben lontana dal glamour popolano del film di Corbucci, in cui una canzone improbabile come "Il ballo del gallo" potrebbe davvero diventare un tormentone estivo, e i cui abitanti hanno ancora "il vizio del chinotto", orgogliosi della loro identità provinciale. Una maggiore cura professionale e una più definita impostazione autoriale avrebbero sdoganato questo film dalla seconda linea, inserendolo in quell'immaginario cinematografico in cui ha trionfato il Fellini di Amarcord e si è mosso con eleganza il Jazz Band di Pupi Avati.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 11 aprile 2019
Stefano Giani
Il Giornale

A una sgangherata orchestra folk romagnola non va affatto... tutto liscio. La cantante molla il gruppo in cerca di fama, il leader è più sgonfio di Prodi e Veltroni messi insieme. Però è un buono, vive come un randagio e predica la grinta che manca anche a lui. L'unica sterzata viene dalla figlia che iscrive il complesso a una gara nazionale e... Colpo di scena.

martedì 23 aprile 2019
Pedro Armocida
Il Giornale

Esempio quasi da antologia di cinema "locale", in presa diretta, ruspante nel raccontare una realtà specifica che però non diventa universale. Celebrazione del liscio, che più che una musica sembra essere un modo di stare al mondo, in Tutto liscio Maltagliati - regista e sceneggiatore con Piero Maggiò, anche protagonista nel ruolo di Brando Brown, cantante romagnolo di terza generazione in una band [...] Vai alla recensione »

NEWS
[LINK] FESTIVAL
lunedì 8 luglio 2019
Paola Casella

Un film dalla narrazione fin troppo semplice ma che sa ricordare le atmosfere del grande cinema. Presentato al Taormina Film Festival.  Vai all'articolo »

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