Una sovrapposizione poetica di quadri che catturano momenti di vita. Alcuni dei personaggi ritratti sono Adolf Hitler, una direttrice marketing, una donna che ama lo champagne e un prete. La narrazione è guidata dalla voce calda di una donna, una sorta di Scheherazade (delle Mille e una notte) che racconta la storia dell'umanità e invita gli spettatori a riflettere sulla preziosità e la bellezza della nostra esistenza.
 

Il tema principale del mio lavoro è la vulnerabilità degli esseri umani. Penso che sia un atto di speranza creare qualcosa che mostri vulnerabilità. Perché se sei consapevole della vulnerabilità dell'esistenza, puoi diventare rispettoso e attento verso ciò che hai. Volevo sottolineare la bellezza dell'esistenza, dell'essere vivi.

Contemporaneamente un'ode e un lamento, Sulla infinitezza del regista Roy Andersson offre un caleidoscopio di tutto ciò che è eternamente umano, una storia infinita della vulnerabilità dell'esistenza. La giuria della Mostra del Cinema di Venezia gli ha consegnato il premio per la Miglior regia (dopo aver vinto il Leone d'oro nel 2014 per il suo Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza).

Girato in studio (a parte una scena con l'esercito tedesco in marcia, realizzata in Norvegia), il film - di cui vediamo il trailer in italiano in esclusiva su MYmovies - non ha nulla a che fare con lo spazio infinito (come potrebbe far pensare il titolo), non parla in termini scientifici ma riguarda l'infinitezza dei segni dell'esistenza, dell'essere umano.

Sulla infinitezza di Roy Andersson, distribuito da Wanted, uscirà al cinema il 27 maggio.