Titolo originale | The Man Who Killed Don Quixote |
Anno | 2018 |
Genere | Avventura, Commedia, |
Produzione | Gran Bretagna, Spagna |
Durata | 132 minuti |
Regia di | Terry Gilliam |
Attori | Adam Driver, Jonathan Pryce, Stellan Skarsgård, Olga Kurylenko, Joana Ribeiro Jordi Mollà, Sergi López, Paloma Bloyd, Jason Watkins, Rossy De Palma, Óscar Jaenada. |
Uscita | giovedì 27 settembre 2018 |
Tag | Da vedere 2018 |
Distribuzione | M2 Pictures |
MYmonetro | 3,05 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 9 aprile 2019
Toby è un geniale ma anche cinico regista di spot che si trova su un set spagnolo in cui sta lavorando su un soggetto legato a Don Chisciotte. Il film ha ottenuto 5 candidature e vinto 2 Goya, In Italia al Box Office L'Uomo che Uccise Don Chisciotte ha incassato 417 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Toby è un geniale ma anche cinico regista di spot che si trova su un set spagnolo in cui sta lavorando su un soggetto legato a Don Chisciotte. L'incontro con un gitano che vende dvd pirata di film ambientati in Spagna gli fa ritrovare la copia di un'opera giovanile girata in un paesino poco distante e avente lo stesso tema. Con quel lavoro aveva creato numerose aspettative negli abitanti e non tutte sono andate a buon fine.
Terry Gilliam dopo 25 anni è finalmente riuscito a realizzare il suo film su Don Chisciotte delle cui vicissitudini produttive ci resta testimonianza nel prezioso Lost in La Mancha realizzato sul set e con interviste aggiunte nel 2001. Che cosa sia rimasto del progetto di allora è pressoché impossibile sapere.
Sicuramente sono le polemiche che hanno visto contrapposti il regista e la 71esima edizione del Festival di Cannes uniti contro il produttore Paulo Branco che ne voleva impedire la proiezione. Gilliam non ha mai avuto vita facile con i produttori e in questa occasione si prende una vendetta che rende il film meno spettacolare rispetto, ad esempio, a Le avventure del barone di Münchausen ma molto più complesso sul piano di una riflessione (amara) sul fare cinema.
Perché è facile riconoscere nella figura di Don Chisciotte un Gilliam così pazzo ma anche così necessariamente lucido da essere un Don Chisciotte pronto a riconoscersi anche nel cinico Toby. Si può sopravvivere in un mondo popolato da sadici detentori di denaro e possibili finanziatori che asservono le Angeliche al loro esclusivo dominio, pressati da vicino da produttori altrettanto gelosi delle loro 'proprietà' femminili? Pensare a Weinstein & co. non è difficile in un film in cui, in un continuo intersecarsi di tempi tra presente e memoria del passato, ci si chiede cosa ne sia stato delle utopie giovanili.
Il calzolaio divenuto (con fatica) Don Chisciotte ormai si ritiene tale e questa illusione gli è stata creata quando chi stava dietro la macchina da presa era mosso da una passione inarrestabile. Oggi i 'giganti' con cui confrontarsi si sono moltiplicati come le pale eoliche nel paesaggio iberico e per lottare con loro, sperando di non soccombere, occorre forse una dose di necessaria follia. È quella su cui Gilliam conta sperando, di film in film, di non fare la fine del protagonista di quello che fu il suo primo film totalmente personale e capolavoro assoluto: Brazil.
“L’uomo che uccise Don Chisciotte” (The Man Who Killed Don Quixote, 2018) è il tredicesimo lungometraggio del regista-sceneggiatore del Minnesota, Terry Gilliam. La battaglia (e oltre) tra il personaggio di M. de Cervantes e il testardo, ostinato e surreale produttore di se stesso, ha emesso il verdetto di [...] Vai alla recensione »
Dopo 25 anni di produzione a dir poco travagliata, finalmente è uscita l'interpretazione in chiave comica e, come sempre, grottesca del mitico regista Terry Gilliam, ex componente dello storico gruppo Monty Python nonché regista del cult "Brazil" e altri grandi film, della celeberrima storia di Don Quixote. La domanda che sorge spontanea, date la lunga attesa, [...] Vai alla recensione »
Di fronte a questo film confesso il mio limite: una visione non basta. Troppo complesso e variegato il "materiale" che il regista riversa sulla pellicola; ad una prima visione ho avuto l'impressione di un film sfilacciato che inanella una serie di scene, come tanti deliri, fino alla fine che non è una fine. L'attesa dello spettatore viene sistematicamente sconfessata.
magico fantastico, imprevedibile comico e malinconico tutto questo scriverebbe il nostro commento critico, ,se non fosse che il film "l'uomo che uccise Don Chisciotte" rappresenta uno strabiliante miscuglio di tutte queste definizioni e molto altro ancora. Quando si prova a descrivere il senso di questo film ,allora ci si trova innanzi ad un bivio.
Dopo alcuni anni ritorna nelle sale cinematografiche il regista Terry Gilliam con “L’Uomo che Uccise Don Chisciotte”, l’ultima e definitiva versione di un suo precedente lavoro risalente a circa 25 anni fa. Come si evince dal titolo l’opera si ispira in parte al poema di Cervantes per poi assumere una sua propria valenza La vicenda, in alternanza continua tra l’epo [...] Vai alla recensione »
L'UOMO CHE UCCISE DON CHISCIOTTE (UK/SP/FR/PORT/BELG, 2018) diretto da TERRY GILLIAM. Interpretato da ADAM DRIVER, JONATHAN PRYCE, JOANA RIBEIRO, STELLAN SKARSGARD, OLGA KURYLENKO, JASON WATKINS, ÒSCAR JAENADA, JORDI MOLLá ● toby, svogliatissimo regista di spot pubblicitari, si trova in Spagna per girarne uno finanziato da un magnate russo della birra, col quale fa da tramite [...] Vai alla recensione »
"The Man Who Killed Don Quixote"(Terry Gilliam, 2018)è un ennesimo, ma grande tentativo di riflettere sulla figura dell'eroe eponimo che riflette maggiormente la mentalità di molti umani riflettenti, ossia Don Quijote(preferisco questa grafia originaria)de la Mancha di Miguel de Cervantes Saavedra-"el ingenioso Hidalgo"cervantesiano nel film di Gilliam rivive sempre [...] Vai alla recensione »
quando si perde lo spirito del tempo e si fa un film gia vecchio, e meglio smetterla.L opera di gilliam e un,operetta, purtroppo. E una storia invecchiata ancora prima di debuttare con rimandi a temi scoloriti come il metateatro, la storia circolare, etc.La sceneggiatura e caotica, banale, fatta di personaggi scontati e con una morale di redenzione patetica.
“L’uomo che uccise Don Chisciotte”, presentato a Cannes, è il nuovo film di Terry Gilliam, una produzione complessa fatta di rallentamenti, sostituzione di attori, problematiche sulla sceneggiatura e sul set che lo ha portato sui nostri schermi solo ora, ma la sua idea risale a 25 anni fa, per conoscere tutti i retroscena consiglio il documentario &ld [...] Vai alla recensione »
I sogni non hanno una trama, così come la pazzia umana. Un film senza trama è quindi un sogno o una pazzia, un ossimoro imprevedibile. Terry Gilliam certamente sognava quando ha ideato il suo Don Quijote, cavaliere senza macchia che combatte le ingiustizie, errando senza sosta con al suo fianco il fido sparviero, oops, scudiero Sancho Panza.
Cosa mi lascia questo film? Nulla. Sono stanca di inseguire metafore e fantasie oniriche, di ricercare rimandi culturali e significati occulti. Non ho più voglia di capire cosa voleva dire e di impressionarmi dall'intelligenza del messaggio recondito. Bellissime scenografie, paesaggi da sogno, costumi meravigliosi ma quello che manca è una trama consistente, il saper [...] Vai alla recensione »
25 anni per fare un B movie irritante e penoso. Ma dov’è il Terry Gilliam dell’esercito delle 12 scimmie e di Brazil ? Una non storia che scimmiotta pure i film di Fellini. A parte i costumi fantastici (ma chissenefrega) sembra una recita di attori al primo anno di scuola. La più grossa delusione dell’anno.
Ti segnalo che il tuo articolo, come quello di molti altri, è stato rubato in questo sito https://andrealeonettidivagno.com/2018/09/29/luomo-che-uccise-don-chisciotte-il-cinema-che-incontra-le-utopie-giovanili/
Bellissimo oltre ogni frontiera del cinema. Un'atto d'amore alla settima arte da parte di Terry Gilliam
Questo film è una sorpresa , ottima sceneggiatura , cast eccezionale . Adam Driver è un grande attore in qualsiasi ruolo
Non so cosa passa nella testa di Gilliam, ma non sono convinto che sia tutto così scontato come leggo in molti messaggi. Io ho visto un film che rispecchia la società moderna, dove ogni piccola traccia di buon senso viene sminuita e fatta passare come ridicola. Il caos quotidiano, la difficoltà nel capire la realtà dal sogno, l'utopia del poter [...] Vai alla recensione »
Film al limite del surreale fino quasi all'assurdo. Non so se rivedrò ancora films spagnoli...del surreale non sanno farne a meno, è il loro marchio di fabbrica! Il produttore comunque non ha badato a spese.
L'ultima sfida, qualche mese fa, era stata arrivare al Festival di Cannes e ci era riuscito, Terry Gilliam, vincendo la causa sui diritti contro il produttore portoghese Paulo Branco. Prima c'erano stati vent'anni di riprese, set tempestosi, una serie di processi, un ricovero in ospedale, disastri finanziari, le accuse di avere distrutto una antichissima chiesa portoghese: una vera epopea The Man Who [...] Vai alla recensione »
And now, alter 25 years of making and unmaking...": così la scritta iniziale introduce un progetto fra i più disgraziati della storia del cinema, funestato da morti, cicloni, traversie produttive. Sullo schermo, però, si ha l'impressione di guardare qualcosa che è il fantasma di se stesso. Il film forse avrebbe avuto un senso allora (all'epoca della Leggenda del Re Pescatore, che un po' ricorda), ma [...] Vai alla recensione »
Quando i cavalieri con la macchina da presa caricano, lancia e illusioni in resta, i mulini a vento dell'industria Cinema, può capitare che le pale li sbattano con il sedere per terra. E non una volta sola. Solo chi cade può risorgere. D'accordo, ma dirlo è una questione, rialzarsi un'altra. L'ossessione, però, aiuta, se sa trasformarsi in un miracolo di ostinazione, creativa e compulsiva.
L'uomo che uccise Don Quixote di Terry Gilliam arriva sugli schermi dopo 25 anni di patimenti, catastrofi economiche, set distrutti da nubifragi; il protagonista doveva essere Johnny Depp e i panni di Don Chisciotte avrebbe dovuto indossarli Jean Rochefort, ma il tempo inesorabilmente passa e si sono alternate traversie di ogni genere, soprattutto legali, l'ultima delle quali con il produttore Paulo [...] Vai alla recensione »
Il film c'è già tutto... L'ho immaginato tanto spesso», così diceva Terry Gilliam in Lost in La Mancha. E così su queste pagine iniziava la recensione del film che Keith Fulton e Louis Pepe avevano girato nel 2001 sulla (mancata) lavorazione di The Man Who Killed Don Quixote, che lo stesso Gilliam aveva dovuto abbandonare l'anno prima. Il film sembrava esserci già, nascosto da qualche parte nel mondo [...] Vai alla recensione »
Ci sono voluti 25 anni perché questa storia arrivasse sul grande schermo. Visto il delirante risultato, potevamo aspettare altri cinque lustri. Un regista, sul set di uno spot, riscopre, in Dvd, un suo vecchio lavoro ispirato alla storia di Don Chisciotte. Va alla ricerca dei vecchi interpreti e uno lo scambia per Sancho Panza. Da quel momento, non si capisce più nulla se non che Gilliam inizia a togliersi [...] Vai alla recensione »
Il passato da film maker idealista contrapposto al presente da cinico regista di spot pubblicitari. Il dilemma che spesso divide i destini degli autori: soldi o arte? Nel personaggio di Toby, affidato al divo Adam Driver, il vulcanico Terry Gilliam ha sintetizzato alcune delle ossessioni che lo attanagliano e che, tra comicità, miracoli, invenzioni, cataclismi, amori e tradimenti, costituiscono il [...] Vai alla recensione »
Un grandioso film epico-noir ci sarebbe, ma, purtroppo, non è quello che da oggi si può vedere in sala col titolo «L'uomo che uccise Don Chisciotte». Il riferimento, solo in apparenza divagante, chiama in causa una delle più note gestazioni maledette ovvero quella del tentativo durato quasi trent'anni di Terry Gilliam di girare un film sull'immortale personaggio seicentesco di Cervantes: l'impresa, [...] Vai alla recensione »
«In un paese della Mancia di cui non voglio fare il nome viveva or non è molto uno di quei cavalieri che...». Che per 25 anni ha ossessionato l'autore di Brazil, ora Don Chisciotte vincitore contro rifiuti di produzione, intemperie, malattie e incidenti. Dal set di uno spot commerciale in Spagna, il cinico regista Toby (un Driver psichedelico) si trova a fare i conti con gli ideali artistici della [...] Vai alla recensione »