epiere
|
lunedì 12 marzo 2018
|
sopravvalutat0
|
|
|
|
Del Toro è indubbiamente un ottimo regista da punto di vista tecnico ma a volte scade nel trash come quando parla dell'organo sessuale del" mostro"(che bisogno c'era?) oppure quando si compiace di mostrarci sangue a prorusione.Poi,anche se si tratta di una favola,è un pò superficiale nel mostrarci l'innamoramento troppo repentino della protagonista per l'essere acquatico oppure quando ci mostra un laboratorio che dovrebbe essere segreto in cui c'è un viavai di persone neanche fosse un supermercato.
Ottimo invece il significato del film che si schiera dalla parte dei reietti,facendoci vedere come mostri veri le persone apparentemente normali.
[+]
Del Toro è indubbiamente un ottimo regista da punto di vista tecnico ma a volte scade nel trash come quando parla dell'organo sessuale del" mostro"(che bisogno c'era?) oppure quando si compiace di mostrarci sangue a prorusione.Poi,anche se si tratta di una favola,è un pò superficiale nel mostrarci l'innamoramento troppo repentino della protagonista per l'essere acquatico oppure quando ci mostra un laboratorio che dovrebbe essere segreto in cui c'è un viavai di persone neanche fosse un supermercato.
Ottimo invece il significato del film che si schiera dalla parte dei reietti,facendoci vedere come mostri veri le persone apparentemente normali.
Comunque mi chiedo come sia possibile che in tutto il 2018 non possa esserci stato un film migliore di questo da insignire dell'Oscar.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a epiere »
[ - ] lascia un commento a epiere »
|
|
d'accordo? |
|
enzo70
|
martedì 13 marzo 2018
|
del toro accompagna elisa oltre le diversità
|
|
|
|
Guillermo Del Toro fa partire il film in sordina; Elisa, giovane donna muta, si accompagna nel lavoro con Zelda, una donna nera disponibile a combattere per le sue idee; nella vita privata l’unica compagnia è quella di Giles il vicino di casa omosessuale. Siamo negli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale, la competizione con la Russia è altissima; e Elisa fa le pulizie in un centro sperimentale a Baltimora; dietro una porta sente urla, di dolore e disperazione, ci vuole coraggio per oltrepassare quella porta; Elisa trova il coraggio, incontra un uomo diverso, di un’altra dimensione e parte con lui in un lungo viaggio che accompagna lo spettatore estasiato. Il film è una dolce e lunghissima favola, con una principessa che prende il posto del principe, un alieno che interpreta biancaneve e un burocrate che fa la parte della strega cattiva.
[+]
Guillermo Del Toro fa partire il film in sordina; Elisa, giovane donna muta, si accompagna nel lavoro con Zelda, una donna nera disponibile a combattere per le sue idee; nella vita privata l’unica compagnia è quella di Giles il vicino di casa omosessuale. Siamo negli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale, la competizione con la Russia è altissima; e Elisa fa le pulizie in un centro sperimentale a Baltimora; dietro una porta sente urla, di dolore e disperazione, ci vuole coraggio per oltrepassare quella porta; Elisa trova il coraggio, incontra un uomo diverso, di un’altra dimensione e parte con lui in un lungo viaggio che accompagna lo spettatore estasiato. Il film è una dolce e lunghissima favola, con una principessa che prende il posto del principe, un alieno che interpreta biancaneve e un burocrate che fa la parte della strega cattiva. Ma il film di Del Toro è, soprattutto, un grande omaggio alla diversità che viene umiliata e derisa dalle esigenze di Stato, dalla burocrazia, dall’essenziale per qualcuno tutelare non si sa che. Ottima la regia, anche questa portata su un livello quasi onirico, e l’interpretazione degli attori, buoni e cattivi. Un film bellissimo che ha meritato i riconoscimenti ottenuti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a enzo70 »
[ - ] lascia un commento a enzo70 »
|
|
d'accordo? |
|
lollomoso
|
giovedì 15 marzo 2018
|
tecnicamente perfetto
|
|
|
|
Tecnicamente perfetto, sia dal lato cromatico sia da quello prettamente registico. Del toro tenta e riesce a trascinarti in un mood particolare, patinato, quasi fiabesco, dai toni pacati ma provocatori. Lasciando sullo sfondo temi di isolazione, di diversità, di incomprensione e incomunicabilità tra uomini.
Il tema fondamentale è la comunicazione non verbale, suggerita tra silenzi e sguardi. I due protagonisti si comprendono pur non potendo comunicare in senso stretto, in un certo modo l'amore prevarica la comunicazione, diviene energia pura.
Detto ciò purtroppo il film cade in pecche profonde, la trama è svolta forse banalmente, il rapporto tra i protagonisti stereotipato, alcune scene lasciano l'amaro in bocca, poteva dare di più, forse, sia in termini di rappresentazione umana, sia in termini di sviluppo della trama.
|
|
[+] lascia un commento a lollomoso »
[ - ] lascia un commento a lollomoso »
|
|
d'accordo? |
|
dandy
|
martedì 14 luglio 2020
|
romanticismo acquatico.
|
|
|
|
Il regista ripropone la formula di "Il labirinto del fauno",ma ammorbidendone i toni,e puntando alla classica love story tra la bella e la bestia,ambientata a inizio anni'60.Nessuna novità in merito,ma il tocco personale è innegabile:a dispetto dei toni pastello,non mancano frecciate impietose alle ingiustizie sia in generale che dell'epoca(il ragazzo razzista ed omofobo nel negozio di torte)e nell'elogio dei "perdenti" il comunista in incognito risulta ben più umano degli avversari americani.Azzeccata anche la delicatezza con cui la storia tra la protagonista e la creatura viene fatta addentrare nell'erotismo(molto bella la scena nel bagno allagato),cosa che facilmente avrebbe potuto comportare il ridicolo involontario.
[+]
Il regista ripropone la formula di "Il labirinto del fauno",ma ammorbidendone i toni,e puntando alla classica love story tra la bella e la bestia,ambientata a inizio anni'60.Nessuna novità in merito,ma il tocco personale è innegabile:a dispetto dei toni pastello,non mancano frecciate impietose alle ingiustizie sia in generale che dell'epoca(il ragazzo razzista ed omofobo nel negozio di torte)e nell'elogio dei "perdenti" il comunista in incognito risulta ben più umano degli avversari americani.Azzeccata anche la delicatezza con cui la storia tra la protagonista e la creatura viene fatta addentrare nell'erotismo(molto bella la scena nel bagno allagato),cosa che facilmente avrebbe potuto comportare il ridicolo involontario.Ben gestiti i tocchi sanguinosi.Il finale lieto potrebbe far storcere il naso a qualcuno,ma nell'ottica favolistica dell'insieme non è stonato.Varie citazioni(oltre a quella ovvia di "Il mostro della laguna nera" c'è "Seguendo la flotta" e "La storia di Ruth" proiettato al cinema Orpheum sopra cui la protagonista abita).La(bravissima) Hawkins ricorda un pò un'Amèlie freak(ma Jean Pierre Jeneut ha accusato il regista di aver copiato sequenze da "Delicatessen").Shannon è tipo la versione meno pazza ma più spregevole del Nelson Van Alden di "Boardwalk Empire".Il fedele Doug Jones,più che alla creatura del film di Arnold sembra ricalcato sull'Abe Sapien della serie di Hellboy.Leone d'Oro a Venezia,e 4 Oscar su 13 nomination(Film[per la prima volta nel genere fantastico],regia,musica e scenografia).Curiosità:il regista è stato accusato(ed assolto) di aver plagiato la pièce "Let Me Hear Your Wisper" del '69 di Paul Zindel e il corto "The Space Between" del 2015 di Mark S.Nollkaemper.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dandy »
[ - ] lascia un commento a dandy »
|
|
d'accordo? |
|
mauridal
|
lunedì 19 febbraio 2018
|
...come due gocce d'acqua...
|
|
|
|
Come raccontare questo film, come potrete accettare e condividere quando vi dirò, ecco che già così forse siamo entrati nella narrazione di questo visionario e fantasmagorico film di Gulliermo del Toro, ma per noi spettatori e cinèfili d’ora in poi è solo Gulliermo , regista scrittore e soprattutto amante del cinema oltre i generi , oltre la classifica ma invece dentro la visione di tutti noi pubblico e spettatori compiaciuti e complici . Perché la forma della narrazione è come l’acqua , prende l a forma di chi la contiene Così questa storia del mostro e della ragazza innamorata prende la forma di qualsiasi spettatore che l’accetta e la fa sua.
[+]
Come raccontare questo film, come potrete accettare e condividere quando vi dirò, ecco che già così forse siamo entrati nella narrazione di questo visionario e fantasmagorico film di Gulliermo del Toro, ma per noi spettatori e cinèfili d’ora in poi è solo Gulliermo , regista scrittore e soprattutto amante del cinema oltre i generi , oltre la classifica ma invece dentro la visione di tutti noi pubblico e spettatori compiaciuti e complici . Perché la forma della narrazione è come l’acqua , prende l a forma di chi la contiene Così questa storia del mostro e della ragazza innamorata prende la forma di qualsiasi spettatore che l’accetta e la fa sua. Il segreto di Gulliermo, è che la sua acqua narrativa è versata nei cuori dello spettatore e ne prende la forma propria sia essa grande o piccola per contenerla tutta o solo parte di essa, Dunque la storia del mostro anfibio che da fenomeno extra normale diventa umano grazie all’amore di una ragazza umile cameriera e per di più muta, oggi diremmo diversamente comunicante , sia con gli esseri umani semplici che con gli esseri paraumani complessi. Elisa Esposito ,giovane donna bruttina ma sensuale e piena di erotismo represso. con gli uomini semplici, esploderà con l’essere paraumano , il mostro che Gulliermo non ha voluto rappresentare nel suo aspetto orrifico, di bestia ma come una faccia nascosta e imprigionata dell’umanità , altra, diseguale, emarginata, condannata a morire perché diversa dalla norma comune. Un bel tema già ampiamente ripreso da tutto il cinema da Metropolis a King Kong fino alla bella e la Bestia .Dunque Gullielmo aggiunge solo un particolare, meglio una goccia d’acqua, anzi due .Questo racconto ci fa vedere come solo in due gocce d’acqua uguali tra loro nell’essenza e non nella forma può esserci il vero amore Ecco Gulliermo ci suggerisce il segreto delle gocce d’acqua che si somigliano si uniscono e diventano acqua , fiume, mare oceano. In questa acqua può sopravvivere anche un amore oltre l’umano semplice un amore extra umano, bestiale. complicato, ma pur sempre amore tra esseri sensibili e comunicanti. Il film sconfina nel romanticismo e nel sentimentalismo proprio della protagonista umile servetta ma in ultimo si chiude con la classica tragedia degli amanti perduti, e quindi si riscatta sciogliendosi nel puro melodramma o se vogliamo nel fotoromanzo d’appendice. Ma Gulliermo è un fine regista e non cade nella trappola il film è vero cinema e non per nulla, l’essere mostruoso appena può scappare finisce in una bella sala di cinema a guardarsi un film d’amore .Chissà quante Elisa Esposito abbiamo incontrato e da bravi mostri non le abbiamo viste, né considerate.( mauridal) LA FORMA DELL’ACQUA un film di Gullermo del ToroUSA 2017
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mauridal »
[ - ] lascia un commento a mauridal »
|
|
d'accordo? |
|
playthebluesm
|
giovedì 22 febbraio 2018
|
il balletto di due gocce
|
|
|
|
Ogni pellicola è un montagna, ed ogni montagna necessita di attrezzi tutti suoi per essere scalata.
Alcune pellicole paiono fornirci già dai primi istanti ogni indizio utile, perché noi le si “scali” adeguatamente, con quest’opera la faccenda si fa complicata.
In un’America satura di atmosfere da guerra fredda, il sipario apre sulla visione di oneste, quanto schematizzate figure umane, lo scenetta rassicurante di quel periodo che incontra il boom economico, ma soffre il maccartismo, in cui la segregazione impera sovrana ed ancor più sovrana è la paura dell’atomica.
In questo minestrone in realtà già visto in miriadi di pellicole, quindi pronto a retoriche di vario tipo, il focus cala su una donna dall’aria mediocre.
[+]
Ogni pellicola è un montagna, ed ogni montagna necessita di attrezzi tutti suoi per essere scalata.
Alcune pellicole paiono fornirci già dai primi istanti ogni indizio utile, perché noi le si “scali” adeguatamente, con quest’opera la faccenda si fa complicata.
In un’America satura di atmosfere da guerra fredda, il sipario apre sulla visione di oneste, quanto schematizzate figure umane, lo scenetta rassicurante di quel periodo che incontra il boom economico, ma soffre il maccartismo, in cui la segregazione impera sovrana ed ancor più sovrana è la paura dell’atomica.
In questo minestrone in realtà già visto in miriadi di pellicole, quindi pronto a retoriche di vario tipo, il focus cala su una donna dall’aria mediocre.
Obiettivamente bruttina, impedita nella normalità anche dal suo mutismo, si presterebbe all’immaginario di una vita monotona, e qui cala il primo trabocchetto del regista.
Costei lavora per l’esercito americano, servizi segreti dediti ad esperimenti.
Potrebbe avere già abbandonato del tutto i suoi piaceri sessuali… secondo trabocchetto, nella regolarità delle sue giornate ripetitive vi è sempre spazio per un atto sessuale solitario ma liberatorio e l’acqua della vasca da bagno in cui si immerge tornerà a più riprese come agente vitale.
I “buoni” fanno il loro sporco lavoro, coppie copulano nella freddezza di sensi addormentati da una società che ci tiene all’ipnotismo di massa, uh se ci tiene. I buoni difendono i confini precostituiti di una società impermeabile alla sensibilità, ma fino a quel punto, rimangono pur sempre i rappresentanti dei buoni.
Poi compare lui, il mostro, in una sfacciata ispirazione al film Il Mostro Della Laguna Nera, entra in scena ed obbiettivamente ti si ghiaccia il sangue, nella ricostruzione della sua accurata e selvaggia diversità, ma questa paura dura tre secondi tre, perché appena si incrociano i suoi occhi, a metà tra l’impaurito ed il curioso, è praticamente impossibile non tifare sfegatatamente per lui, che rubato al suo ambiente, oggetto di esperimenti e torture che ne schiaccino il carattere selvaggio, tra piaghe e rantoli ti si blocca in un pezzo di cuore e non si stacca più.
E lei, la bruttina, la mediocre, che per empatia naturale ritrova in lui “l’altro”.
E da timida, riservata, pavida, diventa una guerrigliera senza pudore alcuno, la donna vogliosa di sensualità, in un crescendo narrativo che chiede allo spettatore di far sedere il bimbo, piuttosto che l’adulto in poltrona, perché la favola dark sta cominciando a srotolare tutto il suo vero potenziale ora, trascinando nella sua elegia (che sarà anche epifania) tutti gli esseri sottilmente e silenziosamente segregati di quella società, il vicino omosessuale, i neri appartati, i muti umani ed i muti animali.
Certo si può rimanere freddi davanti a questa operazione narrativa, ma se si ama e conosce un regista, ci si lascia stimolare in questo percorso che era cominciato con un’opera pittorica come Il Labirinto Del Fauno e poi giunta fino ad oggi in questo humus.
E si perdonano alcuni passaggi retorici dovuti, poiché necessari per esacerbarci a puntino.
Nella delicatezza di una storia che è racconto di un amore che va oltre ogni barriera, che se ne frega di ciò che è rassicurante, per obbedire soltanto a ciò che ci divora dolcemente dall’interno, e la forma dell’acqua cosa è? Te lo chiedi per ¾ di film, fino a quando in scena entrano due vibranti gocce di pioggia che si inseguono su un finestrino umido, fino ad incontrarsi, sotto lo sguardo di lei, (e di noi)
…e nella scarpa che lei perde, nell’ultimo abbraccio dei due, mentre i “buoni” giacciono ormai in terra, infine consapevoli di avere incontrato un Dio animale che la loro miopia gli ha impedito di ammirare l’avidità di conoscere.
Due “mostri di dolcezza” si abbracciano ora, in un mare che torna a proteggerli dalla nostra “terrificante disumanità”.
“Frattanto i pesci
Dai quali discendiamo tutti
Assistettero curiosi
Al dramma collettivo
Di questo mondo
Che a loro indubbiamente
Doveva sembrar cattivo
E cominciarono a pensare
Nel loro grande mare” (L.D.)
[-]
|
|
[+] lascia un commento a playthebluesm »
[ - ] lascia un commento a playthebluesm »
|
|
d'accordo? |
|
alesimoni
|
venerdì 23 febbraio 2018
|
guillermo, 6 in gran forma!
|
|
|
|
Il nuovo film di Guillermo del Toro è bellissimo, un mix riuscitissimo di film nel film perché è una storia d’amore, un omaggio al cinema classico, un noir e pure un po’ politico. Il tema dell’amore che travalica ogni diversità e permette di vedere l’altro per ciò che realmente è non è sicuramente nuovo , ma del Toro lo affronta con una delicatezza quasi soprannaturale. La poliedricità dell’opera lo rende sicuramente interessante per un vasto pubblico. Scenografia e fotografia perfette, che aiutano a collocarlo in un’altra dimensione. Maestoso Michael Shannon. Non da trascurare il fatto che è costato 4 soldi e non ci sono effetti speciali, proprio come un grande film di una volta.
|
|
[+] lascia un commento a alesimoni »
[ - ] lascia un commento a alesimoni »
|
|
d'accordo? |
|
annelise
|
sabato 17 marzo 2018
|
l'amore per l'ignoto
|
|
|
|
Pensi di vedere una fiaba ma poi entri nella vita ,in modo prorompente,originale ,potente ed esci dal cinema con la convinzione di aver visto un film che non è fantasia.
A Baltimora vive Elisa .Siamo alla fine degli anni '50 e impazza la guerra fredda. Elisa ,muta per un trauma,trovatella e cresciuta in un istituto, abita vicino a Giles ,artista omosessuale ,allontanato dal mondo del lavoro. La loro amicizia ha rituali semplici e affettuosi che si ripetono: la colazione preparata da lei ,i film alla televisione, i musical per ballare insieme. Al lavoro Elisa ha la protezione e amicizia di Zelda, afroamericana, che fa con lei le pulizie di notte , in un laboratorio scientifico della città.
[+]
Pensi di vedere una fiaba ma poi entri nella vita ,in modo prorompente,originale ,potente ed esci dal cinema con la convinzione di aver visto un film che non è fantasia.
A Baltimora vive Elisa .Siamo alla fine degli anni '50 e impazza la guerra fredda. Elisa ,muta per un trauma,trovatella e cresciuta in un istituto, abita vicino a Giles ,artista omosessuale ,allontanato dal mondo del lavoro. La loro amicizia ha rituali semplici e affettuosi che si ripetono: la colazione preparata da lei ,i film alla televisione, i musical per ballare insieme. Al lavoro Elisa ha la protezione e amicizia di Zelda, afroamericana, che fa con lei le pulizie di notte , in un laboratorio scientifico della città.
Scopre rapidamente che viene nascosto uno strano essere marino, pescato in Amazzonia sul quale si vogliono condurre esperimenti e ricerche.E' incatenato ,picchiato per sedare la sua ribellione, dall'ufficiale Stricklan,dei servizi segreti,che ha il compito di sorvegliarlo.
Elisa entra presto in una particolarissima sintonia con la creatura marina, stimolando in lui piccoli abbozzi di comunicazione "umana",guardandolo intensamente ,alimentandolo con le uova della sua colazione, facendogli ascoltare la musica.
Lei, muta, comprende subito che la comunicazione si muove su livelli diversi e che non occorre usare un linguaggio che abbia un suono ma che l'universalità è data dall'empatia, dal sentimento che passa dalla terra all'acqua, da un mondo ad un altro.
Sulla creatura, sia americani che russi hanno obiettivi nefasti e crudeli . Un solo scienziato , un ricercatore russo infiltrato, comprende che vada invece rispettata la sensibilità " umana" che quel "mostro" esprime e dà aiuto ad Elisa per organizzarne la fuga e la liberazione.
Con una serie di azioni rocambolesche, con l'aiuto di Zelda e Giles, Elisa porta a casa il suo nuovo amico . Inizia una convivenza romantica particolare, inizia un amore che contiene solidarietà e passionalità,follia e riscatto dalla solitudine e dall'esclusione sociale. Gli amici Zelda e Giles sono solidali e collaborativi ed entrano anche loro nel particolare rapporto con la misteriosa creatura ,con semplicità e affettività .Un gruppo di diversi e discriminati dalla società accoglie l'essere più diverso che possa esserci e lo considera più umano di molti "uomini".Il gruppo partecipa alla sofferenza e studia strategie di protezione .
Il piano prevede la liberazione e questa ci sarà ma sarà con Elisa che lui tornerà nel mondo delle acque .
Mentre si guarda il tuffo si vivono tante emozioni che non esprimo perchè penso che ognuno ,nella sua soggettività, debba riconoscerle intimamente .
L'acqua con la sua vitalità ,il suo colore è l'elemento che chiude il film. Elemento ancestrale ,a volte ignoto, a volte rassicurante che una assume forma mutevole come l'esistenza.
Un grande cast ed un grande regista ,una grande storia che emoziona e fa pensare .
[-]
|
|
[+] lascia un commento a annelise »
[ - ] lascia un commento a annelise »
|
|
d'accordo? |
|
ilcirro
|
lunedì 4 settembre 2017
|
atmosfere cupe e cuore leggero
|
|
|
|
Splendido fantasy, in bilico tra romanticismo e thriller. Del Toro gira un film destinato a tutti, forse sacrificando un po' di originalità, ma aprendo le porte all'amore. Una relazione impossibile, tra una ragazza muta e una creatura degli abissi, che sfida la ragione e la spietata logica della Guerra Fredda. Ricchissimo di citazioni che peraltro sono parte della storia, anzi, rappresentano spesso il mezzo di comunicazione di chi non può parlare, "The shape of water" è puro distillato di magia e stupore. Altissimo cinema.
|
|
[+] lascia un commento a ilcirro »
[ - ] lascia un commento a ilcirro »
|
|
d'accordo? |
|
andrea
|
giovedì 15 febbraio 2018
|
vera magia per un capolavoro estetico e morale
|
|
|
|
La storia si svolge a Baltimora, agli inizi degli anni sessanta ed in piena Guerra Fredda. Elisa, la protagonista, è una donna che soffre di mutismo e lavora per un laboratorio segreto degli Stati Uniti come donna delle pulizie. E' una persona socialmente emarginata, a causa del suo "difetto", ed i suoi unici amici sono il vicino di casa Giles, un uomo con la passione per il disegno ed omosessuale; e una sua collega afroamericana, Zelda, con quali condivide il peso dell'essere esclusi e divisi dalla società. Ad un certo punto al laboratorio giunge una cisterna contenente un essere all'apparenza non umano e con forme anfibie. Elisa ne rimano subito affascinata e suscita in lei curiosità, tanto che le mattine successive inizia ad entrare di nasconto nel bunker, portandogli cibo, musica; insegnadogli anche la comunicazione tramite l'uso dei segni.
[+]
La storia si svolge a Baltimora, agli inizi degli anni sessanta ed in piena Guerra Fredda. Elisa, la protagonista, è una donna che soffre di mutismo e lavora per un laboratorio segreto degli Stati Uniti come donna delle pulizie. E' una persona socialmente emarginata, a causa del suo "difetto", ed i suoi unici amici sono il vicino di casa Giles, un uomo con la passione per il disegno ed omosessuale; e una sua collega afroamericana, Zelda, con quali condivide il peso dell'essere esclusi e divisi dalla società. Ad un certo punto al laboratorio giunge una cisterna contenente un essere all'apparenza non umano e con forme anfibie. Elisa ne rimano subito affascinata e suscita in lei curiosità, tanto che le mattine successive inizia ad entrare di nasconto nel bunker, portandogli cibo, musica; insegnadogli anche la comunicazione tramite l'uso dei segni. Durante il fatto, si fa anche conoscenza del capo della struttura, il colonnello Strickland, il quale conduce sull'essere brutali e disumani esperimenti. Ad un certo punto, egli riceve ordine dal generale Hoyt di ucciderlo, vivisezionarlo e studiarlo. Con loro vi è anche lo scienziato Hoffstetler, un doppiogiochista del governo russo che riceve l'ordine di sopprimere la creatura per impedire agli americani di studiarla. Anche l'uomo però ne rimane affascinato (notando allo stesso tempo che Elisa va a fargli visita) e quindi chiede di non ucciderlo e continuare gli esperimenti tenedolo in vita. Riceve esito negativo da ambo i governi. Elisa, preso nota dell'imminente destino della creatura, decide di salvarla organizzando un piano di fuga insieme ai suoi amici e al dottore...
Sullo sfondo dell'opprimente Guerra Fredda, il regista messicano Guillermo Del Toro riesce a creare ancora una volta una sublime storia che, nonostante il suo lato favolistico e fantasy, rimanda in maniera prorompente a delle tematiche di bruciante attualità: la continua battaglia di supremazia delle maggiori potenze mondiali su quelle di "minore importanza" e sul tema del diverso. A mano a mano che si visiona la nuova stupefacente pellicola del regista messicano, dietro ad immagini di forte impatto emotivo e visivo, dietro ad una maniacale accuratezza delle scene e degli ambienti, sorgono diversi interrogativi: cosa significa davvero "essere diversi"?; è mai possibile che ancora oggi c'è qualcuno che definisce "inferiori" persone che magari hanno un colore diverso di pelle, hanno un diverso orientamento sessuale o ancora soffrono di brutti disturbi?; fino a che punto la ferocia e la tirannia umana può arrivare?...
La verità però è una ed una soltanto: nessuno è diverso da nessuno e niente come l'amore può rispondere al meglio a queste domande, e nel film è descritto attraverso il rapporto (iniziato con una semplice amicizia) tra Elisa e l'uomo anfibio. Se c'è l'amore non c'è il diverso o uguale, non c'è l'inferiore o superiore; ma purtroppo per alcuni, anche di nota potenza mondiale, non è ancora chiara questa cosa. E chissà quando questa lotta potrà finalmente finire e vivere tutti sulla stessa barca.
Quest'opera rappresenta in tutti i sensi un capolavoro estetico ed esemplare, consapevole della sua funzione sociale, che solo la mano di Del Toro poteva regalarci. Vera magia che riesce ad aprire il cuore e l'anima allo spettatore.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a andrea »
[ - ] lascia un commento a andrea »
|
|
d'accordo? |
|
|