La forma dell'acqua - The Shape of Water

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angeloumana sabato 24 febbraio 2018
l'amore nell'acqua Valutazione 2 stelle su cinque
75%
No
25%

 The shape of water è film con tutti gli ingredienti per mietere nominations (13) all'Oscar californiano, forte del già conquistato Leone d'Oro a Venezia 2017. Gli ingredienti sono ricchi e numerosi, per il gradimento del maggior numero di palati, un film acconciato con lo scopo di piacere: è romantico, fantasioso, lambisce l'area militare degli Stati Uniti e naturalmente l'eterna competizione tra Usa e Urss dato che si svolge verso gli anni '60. Non gli manca l'azione, l'avventura, lo spettacolo, qualche angolo di musical e soprattutto non mancano lezioni filosofiche sulla vita. Non può mancare il brutto e il cattivo, che risiedono però nello stesso personaggio, incaricato di braccare la bestia, uno determinato a conquistare il sospirato gradino superiore della gerarchia, non vuol fallire, non per niente legge un libro di Positive thinking. [+]

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marcobrenni venerdì 14 dicembre 2018
faciloneria furba narrata con buona tecnica Valutazione 2 stelle su cinque
83%
No
17%

A dire il vero c'è ben poco da dire su questo film, "costruito apposta per mettere la giuria di Venezia con le spalle al muro", come argutamente osserva "Freerider" qui sopra.
Buona solo la tecnica, ma contenuti scontati, solo pretestuasamente ecologici. Poi: facile critica contro la politca della guerra fredda americana anni '50 con condanna del machismo più becero; donne asservite-sfruttate, gay incompresi, ecc.  ... il tutto condito da inutilissimo e disgustoso splatter tomato-ketchup. Appendice da thriller scontatissmo e finale assolutorio romantico-kitsch con tanto di resurrezione redentoria contro la  cattiveria umana.
Stupisce, anzi è penoso che un film simile abbia potuto addirittura vincere il Leone d'Oro [+]

[+] consolante però il disincanto degli spettatori... (di freerider)
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filmicus lunedì 2 aprile 2018
acqua....calda Valutazione 3 stelle su cinque
80%
No
20%

L'acqua può non avere forma ma un film dovrebbe averla.L'opera in questione purtroppo non la possiede.Del resto in un liquido si può sciogliere qualsiasi sostanza:dai comunisti alla guerra fredda, da un pazzoide e violento dottor stranamore( per fortuna in un limitato settore) alle discriminazioni contro negri,gay e portatori di handicapp,da un rapporto sessuale fra uomo e donna violento e rabbioso a quello dolce ed appagante (in una stanza trasformata in piscina) fra una specie di uomo pesce ed una sensibile (e un pò bruttina) ragazza.Del resto che può pretendere un uomo-pesce squamoso ed una fanciulla solitaria dedita alla cronometrica masturbazione mattutina (sempre nell'acqua). [+]

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fabio_66 giovedì 5 aprile 2018
soggetto scivoloso... e il film non sta in piedi Valutazione 2 stelle su cinque
80%
No
20%

Fare un Remake di fatto del mostro della laguna nera, significa ribattere su un soggetto stanco, un topos sfruttatissimo da decenni. Un soggetto scivoloso richiedeva una sceneggiatura strepitosa... che non c'è stata. 
Inutile inserire una grande scenografia e due notevoli protagonisti come Shannon e Hawkins; in particolare quest'ultima alla prima grande occasione come protagonista superata a pieni voti: mi auguro di rivederla rpesto in un film migliore.
Inutile ammiccare a temi "sensibili" quali la disabilità, l'omosessualità, l'esclusione, l'abuso di potere eccetera... buoni per carpire le statuette forse... ma non per un buon film. [+]

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elgatoloco lunedì 7 gennaio 2019
the shape... Valutazione 0 stelle su cinque
80%
No
20%

"The Shape of Water"(2017, di Guillermo del Toro, grandissimo)è un film di rara bellezza, per l'inserzione di elementi scenici prettamente artistici, come anche per quanto esprime, ossia la capacità di mostrare come il potere della guerra(qui esemplficato da un agente segreto USA in epoca maccartista, fine anni 1950, ma potrebbe essere contestualizzato altrimenti e il"prodotto"non cambierebbe...)sia semoore opposto all'amore e alla bellezza, qui simboleggiati da una povera donna, che lavora come pulitrice in un'impresa dove si costruisocno macc hine belliche e anche questo"cyber"ante litteram, un"mostro buono"che dimostra insolite qualità di resilienza e alla fine riesce anche  a salvare l'eroina del film, dove l'interprete, Sally Hawkins, che non è precisamente"supersexy", anzi, dimostra come una vera attrice valga molto di più che una pin-up che si spaccia per tale e come la vera bellezza non sia e non stia solo nei connotati fiisici. [+]

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michelecamero martedì 20 febbraio 2018
la metafora della diversita' Valutazione 4 stelle su cinque
63%
No
38%

 Intenzionalmente per commentare questo film, ambientato nell’America del dopoguerra impegnata nella guerra fredda con l’URSS,  eviterò di utilizzare il termine di fiaba nel quale ho motivo di pensare che cadranno in tanti, ingannati anche da quella bella scena finale che richiama il musical o comunque certe atmosfere alla Walt Disney, le quali ultime, in verità, fanno capolino in diversi momenti della pellicola (si pensi al cinema sotto casa della protagonista). Ritengo invece che si tratta di un film sulla DIVERSITA’ quella derivante dalla minorazione fisica (la protagonista è muta), quella delle pulsioni sessuali (il vicino omosessuale), fino a giungere al Mostro. [+]

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gianniquilici martedì 27 febbraio 2018
lei e lui tra terra e mare Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

di Gianni Quilci
Il film di Guillermo Del Toro riesce nel suo proposito: realizzare una storia d’amore tra realtà e fantasia, sfiorando l’horror, ma superandolo poeticamente nello sfondo di uno  scontro tra le due superpotenze: gli americani e i sovietici durante la guerra fredda.

Una storia d’amore tra una giovane donna muta (un’esemplare Sally Hawkins), Una che lavora in un laboratorio scientifico di Baltimora come addetta alle pulizie e, una sorta di mostro anfibio, che però ha sembianze quasi umane ed è sensibile, accorato, comunicativo  e intelligente.

Non c’è quindi horror, ma sentimento amoroso, dato soprattutto dallo sguardo e dagli atti: ascolto e disponibilità, sguardo e sorriso, abbracci simbiotici da parte della giovane donna determinata e furiosa di fronte ai soprusi quanto innamorata di ciò che è buono e diverso in lui.          Il cattivo in questo scontro spietato è incarnato da un notevole attore, quasi un caratterista (Michael Shannon II), già nell’aspetto fisico: volto squadrato, mascella e denti forti, ghigno tra l’ironico e il feroce.

Storia coinvolgente con un montaggio essenziale, scenografia anni ’50 chiusa e buia, senza speranze,  ma da cui è possibile uscire con l’utopia di un amore inestinguibile, antico fino alla mitologia, tra aria e acqua, tra cielo e mare.

[-]

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mercoledì 28 febbraio 2018
la principessa senza voce
100%
No
0%

Il mondo delle favole smette di appartenerci troppo presto. Probabilmente se gran parte delle leggi che popolano quel mondo incantato, fossero in vigore, un terzo di questo pianeta sarebbe meno rosso e più felice. The shape of water è una favola... diciamo "moderna", con metà piede in quel mondo fantastico, e con l'altro nella realtà. Eliza è una principessa con le scarpette rosse, con un'uniforme da inserviente. È la principessa senza voce, quella timida e impacciata che sta per fatti suoi, perché troppo incompleta per essere parte di una società ipocrita e bigotta. Sullo sfondo di un'atmosfera dai toni semplici e silenziosamente sereni, Eliza vive la sua routine, la sua vasca da bagno, l'uovo nel sacchetto. [+]

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ivanleone lunedì 5 marzo 2018
benvenuti alla fiera del pregiudizio! Valutazione 2 stelle su cinque
63%
No
38%

Una vera e propria "fiera del pregudizio" poltically correct: i Buoni tutti "dversi" -la muta, il gay, l'afroamericana,lo scienziato comunista "puro", il mostro, ovviamente- ed i Cattivi tutti legati all'establishment -il machissimo, omofobo, razzista e molestatore (manca solo che fosse pedofilo) capo della sicurezza, sua moglie casalinga succube ed interessata solo al successo del marito, i militari USA, i sovetici lontani dal socialismo puro, il gelataio razzista ed omofobo che vende schfezze preconfezionate, il marito pigro ed egoista-. Francamente Del Toro aveva osato di più e raggiunto vette altissime di sensibilità realizzando il fiabesco -eda tratti pauroso- "Il Labirinto del Fauno" , mentre in questo caso non dirige un horror, non dirige una commedia, non dirige un film d'Amore (la bellissima frase che chiude il film non può bastare, se prima non hai argomentato perché nasce questo amore interrazziale). [+]

[+] concordo in toto (di freerider)
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gabriella martedì 10 aprile 2018
la non forma Valutazione 2 stelle su cinque
75%
No
25%

 Dal film vincitore del premio oscar 2008 mi sarei aspettata molto di più, indipendentemente dal fatto che possa più o meno piacere come soggetto, invece devo dire che è stata una grossa delusione.

Siamo a Baltimora durante la guerra fredda, in un segretissimo laboratorio scientifico, Elisa muta dalla nascita, lavora come donna delle pulizie, affiancata da Zelda sua amica oltre che collega , donna afroamericana, discriminata sul lavoro per il colore della sua pelle ( Octavia Spencer ormai è specializzata in ruoli di donna che combatte per i suoi diritti e con mariti, se non violenti, nullafacenti). [+]

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