La forma dell'acqua - The Shape of Water

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l''imbecille giovedì 22 marzo 2018
fuori dalla grazia di dio
57%
No
43%

Tutte le varie Nomination acquisite, la vincita del Leone d’Oro e di un Golden Globe, ancorché per la regia, migliore colonna sonora, migliore scenografia ecc. ecc. (è proprio il caso di esprimersi così) costituiscono di certo interrogativi atroci. Come mai ciò? Ai posteri l’ardua sentenza? Perché no; ma intanto proviamoci noi che posteri non siamo!!
Non mi permetterei mai di dire Premi immeritati, ma io non glieli avrei dati! Vediamo un po’ perché. Intanto mi chiedo ma è possibile mostrare per 40 minuti circa le due attrici principali che si dimenano e “scorrazzano” tra sale salette, corridoi e scale di un non ben definito “centro di ricerche” con scope e pattumiere varie a tutte le ore intralciando gli addetti principali dello stesso? Ma non basta; sicuramente mi è sfuggito il nesso, ma perché far figurare l’attrice principale muta?
Non ho finito: la scena del “rapporto sessuale” con il Mostro (con la M maiuscola), onestamente è proprio fuori dalla grazia di Dio. [+]

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shiva lunedì 26 marzo 2018
l'apoteosi del politicamente corretto Valutazione 1 stelle su cinque
56%
No
44%

il film è un sapiente cocktail di scaltro mestiere cinematografico e scoperta captatio benevolentiae: sorretto da una scenografia spettacolare (che denuncia vaghi ricordi di "metropolis" e "blade runner") e raccontato con diligente abilità, si incarna in una favoletta di imbarazzante banalità (che ha poco vaghi ricordi de "la bella e la bestia"), ben congegnata secondo i crismi di un politicamente corretto piuttosto manicheo (tutto il bene dalla parte di femmine, gay e disabili, tutto il male dalla parte dei maschi) al fine di ottenere il consenso: che glielo dia il pubblico ci può anche stare, ma che siano i critici e soprattutto le giurie a premiarlo  (leone d'oro a venezia e academy awards) è il sintomo preoccupante della perdita di senso del valore artistico, svenduto alle logiche della opinione pubblica. [+]

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francesco2 domenica 22 aprile 2018
in sospeso
100%
No
0%

La sceneggiatura, all’inizio, promette qualcosa di diverso, lascia sperare in un’”Amélie” ( che, secondo chi
scrive, non è sinonimo di buonismo o qualcosa del genere). Tuttavia, come già è avvenuto con un altro film
proveniente da Venezia 2017, “Tre pannelli”, anche per quest’opera mi chiedo se mantenga le aspettative
iniziali. Se alcuni sembrano non averne colto il significato, peraltro ben riassunto nel titolo (L’acqua è come
l’amore della “bestia”, un qualcosa che prende forma in varie accezioni: credo che lui stesso lo dice alla
fine), resta il sospetto che si tratti di una “favola intelligente”, con personaggi maschili macchiettistici e
poco credibili, che finiscono per inficiare il risultato finale. [+]

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domenicoargondizzo venerdì 3 agosto 2018
nel nostro elemento? Valutazione 0 stelle su cinque
100%
No
0%

Non conosciamo le origini del "Diverso", potremmo iniziare da quel "allora sei un Dio", esclamato dal cattivo prima di essere punito con la morte. Ma voglio inizialmente soffermarmi sull'elemento acqua, luogo di primogenitura della vita sulla Terra, luogo che accomuna Lei e il Diverso, luogo che la accoglie, l'unico luogo dove è consentito finire la storia con "e vissero felici e contenti".
Sottotraccia, dietro il pannello della storia avvincente, cruda, vividamente colorata, si possono ritrovare, lasciati lungo il film come i sassolini Hansel, gli stereotipi del razzismo, dell'avversione alla diversità, della sua soppressione.
Elisa, tra la variegata umanità che la circonda, popolata anche di belle persone, trova la sua anima gemella in quello apparentemente meno umano. [+]

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tmpsvita sabato 17 febbraio 2018
capolavoro firmato del toro Valutazione 5 stelle su cinque
50%
No
50%

 Dopo il suo, a mio parere ottimo, horror "Crimson Peak", Guillermo Del Toro torna cambiando completamente genere passando a quello romantico a sfondo fantasy.

Certo cambia genere ma non stile ed infatti sin dalle prime inquadrature si riconosce immediatamente l'inconfondibile approccio artistico e stilistico del famoso regista messicano. Uno stile coerente, affascinante e sempre e comunque inquietante, per certi aspetti.
In questo caso però si supera e realizza un'opera visivamente monumentale e cinematograficamente sublime. Il film è semplicemente una vera e propria bellezza per gli occhi, per l'anima e per il cuore.
Tutto questo grazie alle straordinarie immagini che la fotografia di Dan Laustsen (Crimson Peak, John Wick 2) esalta e decora con dei colori surreali tendenti al verde acqua (non a caso colore che richiama l'elemento principale del film) e un'illuminazione dolce, una fotografia veramente meravigliosa; e che l'intima e minuziosa regia di Del Toro riesce ad inquadrare con precisione, passione e tanta personalità. [+]

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giuliacortella domenica 18 febbraio 2018
omnia vincit amor Valutazione 5 stelle su cinque
50%
No
50%

Atmosfere bluastre di ambienti chiusi e claustrofobici in cui tuttavia una storia spazia nell'infinito. Alla fine '"La forma dell'acqua'" azzurra e prenatale avvolge il dio marino abbracciato ad Elisa di rosso vestita, il colore dell'amore e della passione. Tutto sfuma in lontananza mentre nel caldo abbraccio della tenerezza si conclude la fiaba d'amore tra la dolce, muta, timida ma forte e passionale giovane ragazza delle pulizie di un laboratorio americano in piena guerra fredda e la "cosa", un mostro bluastro dagli occhi sporgenti, dalle branchie spaventose e squamose, incatenato, percosso, imprigionato in un silos che sfocia in una piccola piscina.
Emerge solo al richiamo dell'amore dell'unica persona che lo può capire e che può comunicare con lui attraverso il linguaggio dei segni, la muta Elisa che gli porta un uovo, il simbolo della vita che vince su tutto, nonostante la cattiveria del mondo. [+]

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antoniodetrizio lunedì 19 febbraio 2018
per fortuna è bravo il regista! Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

Ribadendo ciò che è già stato recensito da molti, il film è una sorta di "la bella e la bestia" ambientata a Baltimora negli anni 60 nel pieno della della guerra fredda. Per fortuna la discutibile trama è nelle mani di un buon regista che ne fa un film che si lascia guardare e incuriosisce fino, alla più o meno prevedibile, scena finale. Ovvio che il messaggio è a livello simbolico mettendo in evidenza l'atteggiamento dicriminatorio che percorre su molti fronti gli USA anni 60. Una nazione contrastata tra l'essere proiettata nella evoluta modernita spaziale e incollata a terra da una mentalità conservativa e emarginante. [+]

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carlosantoni lunedì 19 febbraio 2018
amélie, la bella, la bestia e tanto maccartismo Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

Punti di forza del film: i movimenti lenti e avvolgenti della m.d.p., che ti fanno davvero sembrare di trovarti continuamente sott'acqua; poi la fotografia, dalle tonalità cupe e calde, pastello anni '50. Buona la buona recitazione, ma soprattutto interessante la descrizione sarcastica dell'American Dream per quel che è sempre stato realmente, specialmente negli anni '50, ovvero un incubo fobico, razzista e iperviolento, dove gli ottusi e gli omologati al sistema di potere la fanno da padroni. Notevole lo Shannon a fare il cattivo, simpaticissimo Jenkins, e brava la Hawkins, nella sua "sfavillante" mediocrità. Non manca niente di "tipico" a fare da contorno al quadro: la Cadillac sfavillante, le casette ben curate, la mogliettina in vena giocare col maritozzo, i bambini venuti su a latte e cornflakes, come si conviene in una tipica famiglia americana. [+]

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flyanto martedì 20 febbraio 2018
una storia d'amore poetica Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Vincitore all'ultimo Festival del Cinema a Venezia lo scorso anno, "La Forma dell'Acqua" del regista Guillermo del Torio è una bellissima e delicata favola sull'amore sbocciato tra due esseri che vivono come emarginati dal resto del mondo. La protagonista, una giovane donna che laviora come addetta alle pulizie in un Centro di Ricerca Sperimantale negli Stati Uniti, è muta e per nulla attraente fisicamente; il personaggio maschile, di cui la suddetta donna si innamora, è una creatura mostruosa, metà uomo e metà pesce, che deve vivere sempre dentro l'acqua e che al momento della storia si trova nel Centro di Ricerca come cavia al fine poi, in un prosssimo futuro, di essere inviato in Russia e probabilmente, in seguio, nello spazio. [+]

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simoalex giovedì 22 febbraio 2018
un inno d'amore verso il cinema americano Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Del Toro finalmente fa centro con questa prova che ha nella regia e nell'ambientazione il punto di forza. Una regia senza sbavature per condurre in porto un'opera che senza pietismi da forza alla diversità dei più deboli che davanti all'amore diventano dei giganti. Il film non è solo una favola fantasy ma una trasposizione della realtà con sfumature fantasy ed è sopratutto un inno d'amore verso il cinema di genere USA come il Mostro della laguna nera, Inseguendo la flotta, i soft horror anni 50. Grande interpretazione della Hawkins in odore di oscar ma non paragonaible a Frances McDormand di tre manifesti a Ebbing road, cosi come il film non può competere con Dunkirk. [+]

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