Titolo originale | (M)uchenik |
Titolo internazionale | The Student |
Anno | 2016 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Russia |
Durata | 118 minuti |
Regia di | Kirill Serebrennikov |
Attori | Pyotr Skvortsov, Aleksandr Gorchilin, Aleksandra Revenko, Viktoriya Isakova, Yuliya Aug Svetlana Bragarnik, Irina Rudniktskaya, Anton Vasilev, Nikolay Roshchin. |
Uscita | giovedì 27 ottobre 2016 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,69 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 16 ottobre 2018
Un adolescente sull'orlo di una crisi, e il supporto della sfida di un'insegnante. Ha vinto un premio ai European Film Awards,
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CONSIGLIATO NÌ
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Veniamin non è come gli altri studenti del liceo che frequenta. Benché animato da uno spirito polemico e ribelle, la sua ribellione non va nella direzione caratteristica della sua età, non pretende più libertà, più equità e meno imposizioni ma semmai più regole. Le regole che vuole fare imporre sono a suo dire le uniche che valga la pena rispettare, quelle cioè della Bibbia. Citando a memoria ampi tratti Veniamin riesce ad imporre l'uso del costume intero invece del bikini nell'ora di educazione fisica e poi prende di mira l'insegnante di biologia. Protesta contro l'educazione sessuale libertaria e anticoncenzionale da lei impartita e poi anche contro il fatto che insegni l'evoluzionismo.
I disastri che causa, i problemi che provoca e la forza del suo ribellismo diventano contagiosi, la classe spesso è con lui da che lo considerava un freak. La cosa incredibile è che nonostante il suo atteggiamento insubordinato la preside e gli altri insegnanti sembrano non disprezzare troppo queste esagerate richieste di maggior controllo religioso sulla scuola...
C'è il presupposto più semplice dietro The Student: cosa accade in un nucleo chiuso moderno quando qualcuno protesta per imporre dettami tradizionalisti e religiosi? Cosa accade se è uno studente a richiamare tutti con veemenza mentre un professore cerca di riportare tutti alla ragione? Serebrennikov non solo se lo chiede ma lo fa con il suo stile barocco e stilizzato, saturo di colori eppure capace di individuare cosa conta di andare al punto vero della questione.
In questo senso il meglio di sè il film lo dà al suo inizio, quando ancora non abbiamo visto quanto il protagonista viva il problema della religione e quanto sia in difficoltà di fronte all'esibizione di corpi dell'ora di educazione fisica in piscina. Non lo dice nessuno ma c'è una tensione sessuale verso la pelle e la carne giovane, i bikini, le risate, l'acqua e l'eccitazione che è sensibile, in quel momento invece che guardare il protagonista l'obiettivo "è" il protagonista, ne incorpora i medesimi desideri, le medesime pulsioni. Accade lo stesso quando Veniamin sarà vittima di un altro tentativo di seduzione, questa volta in classe: sono i momenti in cui Serebrennikov si sente più a suo agio, in cui dimostra di mettere in scena un'eccitazione che conosce e riconosce. In ogni altro attimo in cui invece Veniamin predica la Bibbia e recita versi a memoria le inquadrature sono più lontane, non siamo con lui, lo guardiamo dalla distanza, cerchiamo di capirlo perché non possiamo comprenderlo.
Il giudizio sugli eventi e i personaggi di questo film è molto semplice: il film non vuole minimamente rischiare una lettura diversa da quella che ha in mente e anche per questo Serebrennikov bada bene a mettere in sovrimpressione il corretto capitolo, versetto ed autore ogni qualvolta Veniamin sciorina un passo della Bibbia. Questa trovata da sola è la dichiarazione di parte più forte di tutto il film, svela le contraddizioni di quel libro e le sue esagerazioni, mette noi spettatori di fronte alla concretezza della sua storia. Peccato quindi che un finale molto sbrigativo imponga una condanna totale attraverso un espediente che cerchi un effetto teatrale forte per scuotere le coscienze invece di "accontentarsi" (si fa per dire) di mettere in scena, come aveva fatto fino a quel momento, le contraddizioni di una scelta così radicale, le pulsioni opposte alle imposizioni.
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Sembra solo una fissazione da adolescente quella di Veniamin, (Pyotr Skvortsov), studente liceale russo: non vuole andare in piscina con i compagni di classe, perché trova troppo stimolanti le ragazze in bikini; non si mette il costume da bagno e rifiuta la promiscuità con una di loro che con l’aria di prenderlo in giro in effetti lo corteggia.
Al di là dei riferimenti specifici alla situazione Russa il film è molto attuale perchè evidenzia come la società occidentale sia priva di adeguati anticorpi vero qualsiasi fondamentalismo religioso. La difficoltà della società occidentale nell’affrontare e vincere il fondamentalismo religioso deriva dal fatto che mentre i fondamentalisti, e quindi il [...] Vai alla recensione »
Il film con una trama senza nè capo nè coda è un maldestro tentativo infarcito di luoghi comuni di screditare, tramite il protagonista, il messaggio profondo contenuto nella Parola di Dio; questa viene svuotata completamente del suo messaggio d'amore nei confronti dell'uomo, e agitata come una clava inquisitoria in modo da annichilire e schiacciare le persone nei loro comportame [...] Vai alla recensione »
Si parla continuamente di integralismo islamico, ma esiste anche un integralismo cristiano, benché quasi assente dal discorso pubblico. A rimediare alla distrazione provvede Parola d Dio, visto a Cannes e premiato al Biografilm Festival. Lo presenta una frase a effetto (ma non peregrina): «Cosa succederebbe se leggessimo la Bibbia come l'lSlS legge il Corano?».
L'integralista del banco accanto è russo, si chiama Venjamin, non è islamico ma un cristiano fervente che si esprime solo attraverso citazioni dalla Bibbia (visualizzate sullo schermo). Anzi grazie a quei versetti sostiene le idee più oscurantiste e censura ogni comportamento moderno, ottenendo ad esempio che le compagne di classe in piscina non usino il bikini ma il costume intero.
Parola di Dio di Kirill Serebrennikov è un film che gioca male un'ottima idea. Quella di immaginare un liceale russo, Veniamin, che - interpretando con contorto manicheismo il verbo della Bibbia, così come certi fanatici musulmani fanno con il Corano - si trasforma in un integralista cristiano. Non che, a parte un ragazzo zoppo zimbello di tutti, il neo-profeta abbia adepti: ma il suo feroce atteggiamento, [...] Vai alla recensione »
Breve viaggio odierno nell'ipotesi di integralismo cristiano. Ossessionato da Bibbia e Vangelo, paragrafi mandati a memoria da Genesi e San Giovanni, Salmi e San Paolo, citati come schiaffi all'ipocrisia di compagni e insegnanti, lo studente Veniamin diventa l'estremista, il diverso da isolare, mentre lui «per Dio farei qualsiasi cosa». Il conflitto con l'insegnante di biologia diventa personale, provocator [...] Vai alla recensione »
Il giovane studente russo Veniamin diventa un estremista religioso. Prende la Bibbia e la cita alla lettera, sempre più infervorato, mandando in crisi insegnanti, compagni di classe e madre. Chi ci ride sopra, chi finisce soggiogato; solo una professoressa di biologia, atea, cerca di opporsi ai suoi «sermoni» poco concilianti. Nella Russia orfana del comunismo, un film «teatrale» per mettere in guardia [...] Vai alla recensione »
Chi è causa del suo mal pianga se stesso, diceva il saggio. Avesse conosciuto il proverbio, forse il liceale Vienamin avrebbe evitato la lettura biblica ossessiva e la conseguente interpretazione fanaticamente fuorviante. Ma il ragazzo soffre, e trovare un senso al proprio male in un altrove colpevolizzato giova assai. Perseguita dunque la classe e i professori accusandoli di condotta immorale, coscienze [...] Vai alla recensione »