Titolo originale | Nebel im August |
Anno | 2016 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Germania |
Durata | 126 minuti |
Regia di | Kai Wessel |
Attori | Ivo Pietzcker, Sebastian Koch, Thomas Schubert, Fritzi Haberlandt, Henriette Confurius Branko Samarovski, David Bennent, Jule Hermann, Niklas Post, Karl Markovics, Patrick Heyn, Juls Serger, Franziska Singer, Arne Wichert. |
Uscita | giovedì 19 gennaio 2017 |
Tag | Da vedere 2016 |
Distribuzione | Good Films |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,05 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Un ragazzo jenisch si trova in un ospedale psichiatrico e sperimenta il terrificante programma di eutanasia nazista. In Italia al Box Office Nebbia in agosto ha incassato 92,5 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Germania, primi anni '40. Ernst Lossa è un tredicenne tedesco jenisch, orfano di madre e con un padre venditore ambulante senza fissa dimora.
A piazzare Ernst al centro del mirino, nella Germania nazista, è soprattutto la sua indole "asociale e ribelle", che fa sì che il ragazzo sia rimbalzato da un istituto all'altro, approdando infine all'ospedale psichiatrico di Kaufbeuren. Il direttore dell'ospedale è un medico dall'apparenza gentile, e invece convinto seguace delle teorie eugentiche sostenute dal Fuhrer. Ernst si troverà a proteggere i piccoli ospiti disabili dell'istituto, considerati dal direttore e dai suoi infermieri inutili ostacoli nel programma di liberazione della Germania dall'invalidità fisica e mentale.
Nebbia in agosto è un thriller di grande tensione narrativa, tenuta alta dal regista tedesco Kai Wessel per tutta la durata della storia. Una storia che ha come colonna sonora il rumore lontano delle bombe e come eroe un irriducibile: in questo senso ricorda quella di Qualcuno volò sul nido del cuculo o anche quella di Il giornalino di Gian Burrasca (vedi la rivolta alimentare), perché racconta come le personalità più indisciplinate e riottose diventino necessarie all'interno di quelle istituzioni che per garantirsi il controllo reprimono qualunque forma di dissenso, con ogni mezzo "necessario".
Ma la storia di Ernst Lossa è ancora più disturbante perché è vera, non solo in quanto il ragazzino jenisch è realmente vissuto e ha davvero affrontato la degenza nell'ospedale psichiatrico di Kaufbeuren pur non soffrendo di alcuna disabilità fisica o mentale, ma anche in quanto mostruosità come il decreto Eutanasia o la legge sulla Salvaguardia della salute ereditaria del popolo tedesco sono davvero esistite. Nebbia in agosto racconta la sua parabola agghiacciante con una cura estetica che la rende ancora più atroce, e contrappone all'ideale di purezza nazista l'essenzialità poetica delle sue immagini desolanti. È la storia del coraggio indomito di un'anima limpida il cui atto massimamente rivoluzionario è chiedere conto delle nefandezze perpetrate a chi detiene su di lui diritto di vita e di morte.
Perché Nebbia in agosto parla soprattutto di responsabilità individuale, di scelte autonome, dell'opportunità di non rispondere sempre e comunque "sissignore" (che in tedesco è il terrificante "jawhol!") davanti agli ordini, anche quelli più insensati. Con mano registica salda e narrazione fluida, Wessel lascia che al centro della trama giganteggi un ragazzino ingestibile dalla testa rasata, un Franti capace di grandi gesti di pietà ed empatia. Il suo è un film bello e terribile che lascia dentro un profondo senso di disgusto ma anche di speranza davanti a ciò che l'essere umano può essere, e soprattutto diventare.
Tratto dall'omonimo libro (2008) di Robert Domes, racconta la storia del piccolo Ernst Lossa, orfano ribelle, nomade di etnia Jenisch, vittima del folle e omicida programma di eutanasia infantile nazista Aktion T4: tra il 1939 e il 1945 più di 200 000 persone sono state uccise negli ospedali psichiatrici tedeschi, tra loro innumerevoli bambini. Nel riformatorio all'unità psichiatrica del dottor Veithausen, Ernst si accorge che uno per uno i suoi amici, i più deboli, i pesi per la società, muoiono improvvisamente. Si ribella. "Inventore" della dieta della fame (ai pazienti faceva mangiare 3 volte al giorno una zuppa saporita, ma priva di qualsiasi elemento nutritivo: morivano lentamente, perdendo 3 kg di peso a settimana), il dottor Veithausen ne ordina la morte. Ernst, nato nel 1929, muore nel 1944 per un'iniezione letale. Terribile storia vera del perverso sistema eugenetico, di cui, ancora oggi, non si sa abbastanza. Wessel lo racconta in modo rigoroso e coinvolgente al tempo stesso, grazie anche alla prestazione limpida e autentica degli attori. Un nuovo omaggio alla Memoria di asciutta e tremenda efficacia. Da proiettare anche nelle scuole. Distribuisce Good Film.
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Nebel im August è un film poetico e delicato ma al contempo straordinariamente crudele e agghiacciante. Una pellicola che scaturisce miriadi di emozioni contrastanti e ti perfora come una lama, inchiodandoti allo schermo e facendoti provare tutte quelle emozioni che vive il giovanissimo protagonista, Ernst Lossa. Attraverso i suoi occhi e le sue emozioni viene ricostruito uno dei tanti [...] Vai alla recensione »
Di sicuro ciò che più mi ha impressionato è la capacità espressiva del giovane protagonista In grado di modulare emozioni e sentimenti in modo magistrale. Scenografia eccellente. Molto intelligente e riprodotta in modo davvero convincente è la "normalità " dell'orrore di cui sono rivestiti i seguaci dell'ideologia nazista.
NEBBIA IN AGOSTO e L’Ausmerzen di vite indegne “Dovere dell'eugenetica, dell'igiene razziale dev'essere quello di occuparsi con sollecitudine di un'eliminazione di esseri umani moralmente inferiori più severa di quella che è praticata oggi. Noi dovremmo letteralmente sostituire tutti i fattori che determinano la selezione in una vita naturale [...] Vai alla recensione »
Alla vigilia della guerra, Ernst Lossa è internato nell'ospedale psichiatrico bavarese di Kaulbeuren. Appartenente all'etnia nomade Jenisch, figlio di un ambulante senza fissa dimora, Ernst è considerato asociale, quindi quanto mai incompatibile con i principi della Germania nazista. Ma è anche generoso e capace di pietà: lo dimostrerà nell'ospedale dove Werner Veithausen, dottore dai modi gentili [...] Vai alla recensione »
Esce in prossimità della giornata della Memoria e ricorda quell'abominio che fu l'Aktion T4, il programma nazista di eutanasia che autorizzava medici zelanti a sopprimere adulti e bambini affetti da malattie mentali. Ma negli istituti dove l'eugenetica venne praticata si provvide a eliminare anche persone scomode come il quattordicenne Jenisch Ernst Lossa di Nebbia in agosto, che pur protestando («Io [...] Vai alla recensione »
Equiparato ai pazienti psichiatrici ricoverati nell'ospedale di Kaufbeuren nel 1942, il tredicenne Ernst è troppo intelligente per non comprendere i crimini ivi perpetrati sotto l'astuta organizzazione del dottor Veithausen. Questi, direttamente comandato dai vertici del Nazismo, mette a punto un sistema di ~eutanasia" per i soggetti giudicati inutili se non geneticamente dannosi al popolo tedesco. [...] Vai alla recensione »
Seconda Guerra Mondiale. Ernst, ragazzino problematico, orfano di madre, viene rinchiuso in una clinica psichiatrica diretta dal dottor Veithausen. Il giovane scopre che, nella struttura, i ragazzi con problemi fisici o mentali vengono deliberatamente eliminati. Occorre fuggire, portando con sè Nandi, della quale si è innamorato. Un film sull'eugenetica, ispirato da una storia realmente accaduta, che [...] Vai alla recensione »
Prove tecniche di Olocausto. Fu la spregevole strategia nazista propedeutica alla Shoah quando Hitler prima provò a far passare nel 1939 per decreto legge l'atto denominato T4 per poi, dopo una sollevazione popolare nell'agosto del 1941, continuare clandestinamente. Che cos'era l'atto T4? Stabilire criteri di selezione per eliminare chi non "produceva" in società ovvero, apparentemente, portatori [...] Vai alla recensione »