Il cinema australiano torna a riflettere sul peccato originale della nazione: l'occupazione di una terra appartenuta per secoli al popolo aborigeno. Da giovedì 8 agosto al cinema.
di Roberto Manassero
Il detective di origini aborigene Jay Swan viene inviato a Goldstone, una città mineraria nel deserto australiano, per indagare sulla scomparsa di una ragazza asiatica. Qui l'uomo incontra subito l'opposizione del giovane poliziotto Josh e subisce le velate minacce della sindaca Maureen e del direttore della miniera Furnace Creek, protetti da un servizio di sicurezza violentissimo e da una rete di interessi che coinvolge l'intera la comunità. Poco alla volta, aiutato da altri abitanti aborigeni e dallo stesso Josh, Jay viene a conoscenza di una tratta di donne tenute prigioniere e costrette a prostituirsi.
Nella desolazione del deserto australiano le nuove forme di schiavitù del potere bianco ricalcano la violenza primordiale di una nazione nata dal sangue degli indigeni.