Titolo originale | Pod electricheskimi oblakami |
Anno | 2015 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Russia, Ucraina, Polonia |
Durata | 138 minuti |
Regia di | Aleksey German Jr |
Attori | Louis Franck, Merab Ninidze, Viktoria Korotkova, Chulpan Khamatova, Piotr Gasowski Viktor Bugakov, Karim Pakachakov (II), Konstantin Zeliger, Anastasiya Melnikova, Aleksey Vertinskiy, Ramil Salakhutdinov, Veniamin Kac, Irina Sokolova (II), Mariya Oleynikova, Filipp Dyachkov, Dmitriy Vozdvizhenskiy, Vladimir Rannev, Sergey Siplivyy, Kseniya Ramenskaya, Urszula Malka, Marzena Hovhannisyan, Valeriy Antonyuk, Boris Levkoev, Irina Rakshina, Sergei Naumov, Nikolay Danilov, Aleksandr Bykovsky, Alina Korol, Ivan Denysenko, Tania Fox, Valentin Russu, Nikita Terentev. |
Distribuzione | Movies Inspired |
MYmonetro | 2,79 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 15 marzo 2017
Un film che intreccia diversi racconti ambientati durante l'inverno e l'estate. Un gruppo di persone vive la sua esistenza mescolando i ricordi del passato ai desideri del futuro. Il film è stato premiato al Festival di Berlino,
CONSIGLIATO SÌ
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Sasha, che è tornato in Russia dall'estero, deve occuparsi dello spazio edificato ed edificabile lasciatogli in eredità dal padre. Un operaio chirghiso cerca i suoi compagni di lavoro. Un architetto si aggira per lo spazio brullo e innevato. Una guida turistica ricorda quando insorse in difesa della Patria al fianco di Boris Eltsin. Una studentessa pensa che Stalin e Hitler non fossero poi così cattivi come li si racconta. Un suo compagno si chiede ad alta voce:"Chi siamo?Chi sono io? Tutto è nel caos!".
Alexey German Jr., forte del Premio Speciale per la Regia ottenuto a Venezia nel 2008, torna a realizzare un film "da festival" sperando di bissare il successo alla Berlinale 2015. I temi affrontati sono indubbiamente importanti e controcorrente rispetto al putinismo dominante in Russia. Ci si muove in una terra che è diventata quella che una volta si poteva considerare la Patria e dove ora una statua di Lenin con il braccio proteso verso l'avvenire serve da sedile sospeso per chi lo voglia utilizzare. Chi si aggira sulle rive di un anonimo fiume non può far altro che confrontarsi con un passato culturalmente glorioso che si è ormai corroso grazie al virus inarrestabile di un'amnesia collettiva sapientemente inoculato da chi non vuole che restino tracce di memoria. Più tutto si confonde e le distinzioni tra il bianco e il nero si fondono in un ammorbante grigiore e più chi ha il potere ha la consapevolezza di poterlo 'democraticamente' conservare.
Tutti argomenti di estremo interesse e di forte impegno sociale condizionati però da una struttura narrativa divisa in capitoli in cui (ancora una volta dopo Paper Soldier) un testo di impianto teatrale perde gran parte del proprio valore simbolico nel girovagare di personaggi che si muovono in una Waste Land eliottiana che German Jr. continua a percorrere in modo ripetitivo da un film all'altro. Rimanendo a distanza dalla qualità del cinema paterno.