Anno | 2015 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Claudio Rossi Massimi |
Attori | Biagio Iacovelli, Queralt Badalamenti, Remo Girone, Antonio Catania, Giorgio Albertazzi Moni Ovadia, Stefano Scialanga, Mingo De Pasquale, Chiara Gensini, Laura Caligani. |
Uscita | giovedì 17 novembre 2016 |
Distribuzione | Draka |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,32 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 10 novembre 2016
Il film è l'opera prima del regista e scrittore Claudio Rossi Massimi ed è tratto dal romanzo omonimo di Massimi.
CONSIGLIATO NÌ
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Estate 1970. Dopo la maturità il ventenne Antonio parte per la Grecia per seguire quell'ossessione che tutti i suoi amici definiscono la sua "sindrome": andare in cerca della caverna delle ombre di Platone. A bordo della 500 blu di sua madre il ragazzo parte per Atene dove lo aspettano il padrone di un alberghetto senza pretese e una ragazza locale, Maria, disposta ad aiutarlo nella sua impresa. Antonio si muove nella Grecia dei colonnelli indossando una maglietta con l'immagine del Che e porta con sé i suoi ideali sessantottini, ma scoprirà che attraversare un Paese dominato da un regime repressivo non è così facile. Meno male che a guidarlo c'è il buon senso di Maria che, pur condividendo i suoi ideali, sa comportarsi con astuzia e cautela. Soprattutto, Maria (interpretata da Queralt Badalamenti, una Jennifer Lopez mediterranea) è di una bellezza esagerata, e Antonio compirà con lei un percorso che non è solo di ricerca ma anche di crescita personale.
A raccontare la storia di Antonio in voce fuori campo è un uomo sulla sessantina (Remo Girone) che vediamo all'inizio e alla fine, e che ha la consapevolezza del senno di poi. E a punteggiare il viaggio del ragazzo ci sono vari incontri misteriosi: un ristoratore greco incline alla filosofia (Moni Ovadia), un pittore vedovo ammutolito dal dolore (Giorgio Albertazzi nella sua ultima interpretazione), il proprietario dell'alberghetto (Antonio Catania).
Claudio Rossi Massimi, autore, conduttore e regista radiotelevisivo, debutta al lungometraggio di finzione con un film da lui ideato, sceneggiato e diretto, e tratto dal suo omonimo romanzo. Questo è il principale problema: la sceneggiatura infatti conserva una forte impronta letteraria evidente soprattutto nei dialoghi, spesso improbabili dissertazioni sulla mitologia greca o spiegazioni da guida turistica comprensibili solo nell'ottica del finanziamento ricevuto dall'Ente del turismo ellenico. Il regista cerca di supplire all'evidente povertà di mezzi con un entusiasmo e una creatività che restituiscono alla storia un po' di quell'ingenuità idealista che racconta e che ha animato una generazione convinta di poter cambiare il mondo. Anche i costumi (di Mary Gehnyei) e le ricostruzioni di ambiente (di Arianna Braga e Valentina Savino) denotano una cura artigianale che non si arrende al budget risicato e fa onore alla produzione.
Ma la storia di Antonio è debole e sviluppata in modo cinematograficamente poco efficace, penalizzata dalla scrittura e da una messinscena più da piccolo che da grande schermo, nonché da un titolo che fa pensare più ad una malattia del protagonista che a un suo sogno da realizzare. Il diamante grezzo al centro è Queralt Badalamenti, che oltre all'avvenenza fa intuire quella potenziale naturalezza filmica che la sceneggiatura le preclude.
LA SINDROME DI ANTONIO disponibile in DVD o BluRay |
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Se dovessi riassumere il film con tre parole sicuramente userei quelle citate nel titolo. Un uomo, fortemente convinto dei suoi ideali, parte per la Grecia per poter ottenere conferme, risposte, per scoprire un mondo al quale si sente fortemente legato. Tutti i suoi coetanei immaginano un viaggio di maturità diverso mentre Antonio è convinto di ciò che desidera e armato della sua [...] Vai alla recensione »
Devo dire che avevo dei forti dubbi sul film all'inizio. Alcuni di questi mi sono ancora rimasti, ma guardando il tutto, devo dire che la sindrome di Antonio mi ha sorpreso. Forse mi aspettavo un'analisi più profonda delle tematiche, in particolare del mito della caverna di Platone ma anche solo sentirlo citare è stato stupendo per me che sono un appassionato di filosofia.
Dai commenti che leggo mi sembra che sia stata messa da parte quello che è l'essenza del film e cioè l'intensità che esso esprime. Un'intensità estetica, per la bellezza dei posti rappresentati, emotiva per le emozioni messe in gioco, filosofica, visto il bagaglio di idee e tendenze di cui si parla nel film e infine, non per minor importanza, tecnica, per la bravura del regista nell'amalgamare il tutto [...] Vai alla recensione »
Questo film è stato finanziato oltre che dai fondi statali anche da quello europei, avendo avuto cosi anche la possibilità di andare in Grecia, promuovendone anche i luoghi e le opere d'arte, è una cosa bellissima essendo un po' abituati alle solite location di città o paesi italiani nei film italiani. La sceneggiatura, nonostante peccasse di semplicità [...] Vai alla recensione »
Un'interessante spaccato dell'ideologia sessantottina vista attraverso gli occhi del diciottenne Antonio (Biagio Iacovelli), intelligente e curioso che, come tutti a quell'età, è talmente convinto e immerso nelle sue idee da non accorgersi dell'importanza storica del periodo in cui vive. Una storia semplice, quella di un giovane amante della filosofia che, nell'estate [...] Vai alla recensione »
Questo film è stato finanziato oltre che dai fondi statali anche da quello europei, avendo avuto cosi anche la possibilità di andare in Grecia, promuovendone anche i luoghi e le opere d'arte, è una cosa bellissima essendo un po' abituati alle solite location di città o paesi italiani nei film italiani. La sceneggiatura, nonostante peccasse di semplicità [...] Vai alla recensione »
Ho visto il film al Festival di Roma e ho vissuto una grande delusione. Il film è stato dipinto come quello che purtroppo non è, poichè più che narrare la storia di un sessantottino o di quegli anni, sembra fare una mera cronaca di un medio borghese. Del regime dei Colonnelli non se ne avverte minimamente la presenza e il protagonista adotta un linguaggio alquanto fuori luogo per un diciottenne che [...] Vai alla recensione »
Si può fare la critica di una critica? Secondo me la signora Casella, con tutto il rispetto, di questo film non ha capito molto. Io credo che quando si fa la critica di un film sarebbe corretto dire qualcosa sulle varie interpretazioni. Possibile che non ci sia nulla da commentare sul protagonista Biagio Iacovelli e su Remo Girone, Moni Ovadia, Giorgio Albertazzi, Antonio Catania e gli altri [...] Vai alla recensione »
La storia poteva essere anche interessante, ma tutta la recitazione degli attori fa pensare ad una telenovellas sudamericana e non ad un film vero e proprio. Buone le musiche