Titolo originale | Banat - Il viaggio |
Titolo internazionale | Banat: The Journey |
Anno | 2015 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia, Romania, Bulgaria, Macedonia |
Durata | 84 minuti |
Regia di | Adriano Valerio |
Attori | Elena Radonicich, Piera Degli Esposti, Edoardo Gabbriellini, Stefan Velniciuc, Ovanes Torosian . |
Uscita | giovedì 7 aprile 2016 |
Distribuzione | Movimento Film |
MYmonetro | 2,63 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 8 febbraio 2017
Alla ricerca di un paradiso in terre lontane da quelle di origine. Un film sull'importanza del riscatto sociale e sulla bellezza di una storia d'amore nata tra due anime 'diverse'. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello,
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CONSIGLIATO NÌ
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Ivo è agronomo e la mancanza di opportunità lavorative in Italia lo spinge ad accettare un lavoro nel Banat, una fertile regione della Romania. Clara è appena uscita da una relazione e sta per perdere il lavoro al porto di Bari. Ivo e Clara si incontrano per caso e sembrano capirsi subito. Passano una sola notte assieme prima che Ivo parta, ma questo basta per creare un legame e lasciar loro il desiderio di rincontrarsi.
Adriano Valerio al suo primo lungometraggio propone una lettura rovesciata del tema dell'emigrazione. Perché nel suo film non sono i cosiddetti 'extracomunitari' a lasciare terre martoriate per cercare un paradiso che non si rivelerà tale ma, al contrario, sono due italiani a vedere la Romania come luogo in cui poter sperare in un futuro professionale e anche sentimentale diverso e migliore rispetto a un'Italia sempre più matrigna rispetto alle nuove generazioni.
Ivo e Clara sono alla ricerca di un nuovo orizzonte che però si rivela illusorio perché non è possibile sfidare regole distorte che si sono ormai incistate in un microcosmo rurale in cui ogni novità rappresenta una minaccia. Gabbriellini e Radonicich sanno incarnare bene gli entusiasmi e i timori di chi non ha rinunciato alla speranza neppure quando si trova di fronte a un mare piatto come la vita che avrebbe potuto essere 'nova' ed invece rischia di non essere tale. Ma sperare costa fatica e il rischio del cedimento davanti a un fuoco che divampa, distruggendo ciò che si cercava di costruire, rischia di far congelare non solo le piante ma anche quei germogli che sembrano non poter attecchire in una realtà in cui Valerio colloca i suoi personaggi anche in campi lunghi che sfidano la fruizione miniaturizzata della tecnologia dei nostri giorni. L'unico rischio non del tutto scongiurato è quello di una certa freddezza narrativa che la sensualità dei corpi in amore non sempre riesce a neutralizzare.
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“Banat” è un film indeciso, non sa quale storia raccontare e alla fine non ne conclude nessuna. Dal punto di vista dell'idea il progetto è interessante, immaginare il fenomeno della migrazione al rovescio apre la strada a spunti e voli che potrebbero essere davvero immensi. Quando questo materiale scende nella pagina si materializza al minimo sindacale, la scrittura appare davvero poca cosa rispetto [...] Vai alla recensione »
E’ stato un film carino ma non bello, verosimile ma non realistico e con qualche pecca sulla recitazione, ma niente di grave. La storia è fredda quasi come il clima della Romania, riscaldata dagli incontri amorosi dei due. Il finale è amaro ma questo ci può anche stare. La fotografia e i campi lunghi mi sono molto piaciuti, nonché le tecniche di ripresa dall’alto [...] Vai alla recensione »
Un amore all’improvviso (mah!), emigro in Romania (mah!), scena di sesso sfrenato (mah!), datore di lavoro contadino ed eroe calcistico (mah!), e per concludere il mare… no vorrei capire il significato di tutto questo, il motivo per cui una persona dovrebbe seguire questo film.
In Banat - Il viaggio, opera prima di Adriano Valerio, milanese a Parigi (oggi in programma al Bif&st, domani alle 21.00 in streaming su Nuovo Cinema Repubblica e da giovedì 7 aprile al cinema), Edoardo Gabbriellini è Ivo, trentenne italiano che in Italia non riesce a fare il suo lavoro, ciò che lo appassiona e per cui si è preparato, ossia l'agronomo.
Per poter finalmente lavorare come agronomo, e perché nel suo paese "stava male", Ivo ha accettato di mettersi in macchina e fare migliaia di chilometri per raggiungere una campagna povera e sperduta della Romania, nella regione di Banat, dove c'è tanto freddo quanta terra fertile.
Una storia di emigrazione al contrario, o forse no, perché sono tanti gli italiani che hanno delle piccole imprese agricole oltre i Balcani, non solo imprenditori che delocalizzano, e perché il viaggio di Ivo è solo uno dei tanti viaggi cinematografici che hanno portato gli italiani fuori dall'Italia, alla ricerca di una felicità da scoprire o di un'identità da ritrovare. Così tanti, che è un viaggio anche il loro racconto, e queste sono le nostre tappe.
È una storia di spaesamenti, fisici e psicologici, quella che l'esordiente Adriano Valerio mette in scena con Banat- Il viaggio. Ivo, agronomo senza lavoro, sta per andare in Romania, compiendo una migrazione nel senso opposto a come siamo abituati a pensare. Alla vigilia della partenza conosce Clara. Mentre lui è a Banat la giovane donna, incinta del compagno che ha lasciato da poco, perde il lavoro; [...] Vai alla recensione »
Ivo (Gabbriellini) e Clara (Radonicich) si incontrano a Bari: lui è agronomo in procinto di trasferirsi in Romania, lei viene da una difficile storia d'amore. La scintilla c'è, eppure non basta: Ivo parte, lei rimane. Ma quando perde il posto di lavoro al cantiere navale, Clara lo raggiunge: due cuori e una capanna in terra straniera. Se il canovaccio amoroso è il solito, Adriano Valerio, già premiato [...] Vai alla recensione »
Immigrati sì, ma alla rovescia. Il giovane agronomo barese Ivo trova un impiego in Romania, Porta con sé la restauratrice navale Clara, che arrotonda come dog sitter di una Piera Degli Esposti fastidiosamente sboccata. Troppo ingenuo il ragazzotto italiano, che sgobba gratis, un po' fragile il film, che comunque ha una sua dignità. Le cose migliori il fenomenale gol del giovanissimo Cassano all'Inter [...] Vai alla recensione »