La teoria del tutto

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evildevin87 lunedì 16 febbraio 2015
meh Valutazione 2 stelle su cinque
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Film su Stephen Hawking. Anzi, per essere più precisi, sulla vita sentimentale di Stephen Hawking e della moglie Jane. Perchè del genio e delle scoperte scientifiche di Stephen vediamo davvero poco e niente. Motivo per cui sono rimasto abbastanza deluso dal film.
Quel che ne è venuto fuori è un film d'amore e mieloso di buona funzionalità, però col personaggio di Stephen Hawking all'interno. Preso come film romantico di puro intrattenimento regge abbastanza bene. Il problema è che chi, come me, si aspettava un bel biopic scientifico sul protagonista (fra l'altro interpretato magistralmente da Eddie Redmayne) rimarrà molto deluso. [+]

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minnie martedì 24 febbraio 2015
biopic da scuola Valutazione 4 stelle su cinque
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In genere c’è da diffidare dei biopic: più che un’agiografia del soggetto preso in esame e un’accurata ricostruzione d’epoca non c’è da aspettarsi. Non è il caso della Teoria del tutto, un film davvero notevole. Un film deve soddisfare innanzitutto la visione: e qui si esplica tutta la visionarietà del regista che tratta un tema arduo, come l’astronomia, come fosse a portata di mano. O di cielo: e in effetti lo è, tutti possiamo ammirare il cielo stellato. E i fuochi d’artificio, e il fuoco e tutto ciò che può servire da spunto per un’osservazione scientifica, poiché anche questo va sottolineato e il film lo fa egregiamente: le più grandi intuizioni scientifiche nascono per caso, come Newton scoprì la forza di gravità ricevendo una mela in testa una volta che sostava sotto un albero. Così Stephen può sviluppare la sua teoria partendo dalla pupilla dell’occhio, dall’infinitamente piccolo che racchiude l’universo, osservando il fuoco del camino attraverso la trama del maglione che cerca con difficoltà d’infilarsi. Inoltre, un grande professore, come Stephen Hawking, perché è di lui che si tratta, il quale ha apprezzato moltissimo il suo secondo sé interpretato dal bravissimo Eddie Redmayne, sa sempre spiegare le teorie più ardue e la scena in cui si vede come il bianco riflette i raggi ultravioletti è davvero da Oscar. Vinto poi realmente da Redmayne, per il miglior attore protagonista, premio quanto mai meritato (curioso fosse in corsa con Cumberbatch che ha anche lui interpretato il fisico oxfordiano). Bravo dunque il regista, James Marsch che sa cos’era la famiglia media negli anni Sessanta, lui che è nato nel 1963 e appartiene alla Gran Bretagna profonda, quella rispettosa dell’ora del the e delle onorificenza della Regina,  ma sa anche sovvertire l’ordine costituito quando serve e il menage a tre che la famigliola conduce è in pieno spirito sessantottino. Ottimi gli attori. E’ la storia di Hawking, d’accordo ma eccelle anche la moglie, così carinamente retro, una Felicity Jones in stato di grazia, servizievole e preziosa ma mai retorica. Il cast è eccezionale, lo scenario è fantastico. Cambridge viene esplorata con occhio innamorato, sullo sfondo c’è anche un Ponte dei sospiri e il professore mentore, già visto in Harry Potter, ci porta in scenari prettamente familiari, in un film insieme intimista e scientificamente documentato. Non era facile, l’esito non era scontato: non c’è piagnisteto, commiserazione, del resto alla sceneggiatura ha collaborato la stessa prima moglie (ancora amica sua) di Stephen che ricorda episodi davvero accaduti, come quando Hawking viene deposto delicatamente dall’amico che lo accompagna in grembo alla maestosa statua della regina Vittoria. E alla fine, il successo editoriale, il boom come fisico ma cosa conta di più per un ragazzo a cui a 20 anni i medici avevano pronosticato due anni di vita (e ora ne ha 72, lui che è nato lo stesso giorno di Galileo Galilei, 8 gennaio 1942, tre secoli dopo)? I tre figli fatti insieme alla moglie, colei che con il suo amore ha sconfitto il male, il terribile male che ha insidiato un ragazzo così bello e intelligente: un miracolo dell’universo anche questo. E si esce dal cinema pensando davvero al mistero del tutto che ci circonda.

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nerone bianchi giovedì 26 marzo 2015
i muscoli della pancia Valutazione 5 stelle su cinque
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Ci sono dei film che ti si attaccano addosso come pellicole magnetiche, che ti prendono dal primo istante e non ti mollano che alla fine, che sono così intensi da riuscire a tenere contratti alcuni muscoli del corpo per tutta la loro durata. LA TEORIA DEL TUTTO è uno di questi. Un film potente, densissimo, coinvolgente. Che cosa colpisca in maniera così violenta il nostro sistema emotivo non mi è dato saperlo, si racconta una grande storia certo, ma questo non basta a spiegare, scorre sotto i nostri occhi la forza della vita e di due persone che si sono amate così profondamente da affrontare un cammino che pochi altri avrebbero intrapreso. Ci sono tanti elementi che si intrecciano in questo racconto, dalla potenza visionaria dell'uomo di scienza alla continua ricerca di quelle risposte di cui l'umanità dovrebbe occuparsi in maniera quasi esclusiva (togliendo dal tavolo le tonnellate di scemenze di cui è stata farcita la nostra esistenza), fino alla sorprendente e mai patetica affermazione di quella cosa misteriosa che chiamiamo amore, c'è il riscatto di chi è stato così duramente colpito dall'esistenza, il rapporto con i figli, la dolce separazione e tante altre cose ancora. [+]

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miguel angel tarditti venerdì 27 marzo 2015
de como y cuando un film te da una bofetada Valutazione 4 stelle su cinque
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DE COMO Y CUANDO UN FILM TE DA UNA BOFETADA
“La teoria del Todo”
The Theory of Everythingde James Marsh
 
Hace un año escribì mi tesis sobre el concepto de Tiempo, en ocasiòn de mi graduaciòn en Filosofia en la Universidad romana.
Muchos fueron los autores consultados por supuesto. Uno fuè el britanico Stephen Hawking: un fisico cosmòlogo de asombrosa genialidad que discutia la creaciòn del universo, se preguntaba sobre el inicio del tiempo, y desde su mente scientifica discutìa la existencia de un Demiurgo, de un Dios. [+]

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kondor17 mercoledì 30 settembre 2015
ben fatto Valutazione 3 stelle su cinque
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Quando un uomo diventa un mito, un'icona dei nostri tempi, la realtà si fonde con per forza con il fantastico e l'immaginario. E se quest'uomo è lo scopritore eccelso dei buchi neri e delle teorie spazio temporali che hanno rivoluzionato non solo l'astrofisica ma anche la letteratura e il cinema, qualsiasi trasposizione biografica è lecita. 
Il buon James Marsch, documentarista d'eccezione, non riesce però secondo me a dare a Hawking lo spessore scientifico che si merita, mentre ne descrive in maniera dettagliata l'aspetto umano e sentimentale, oltre che familiare e logistico. 
La storia di Stephen è unica, come è del resto assai raro il decorso in lui di una malattia che di solito è letale in un paio d'anni. [+]

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lucblaks mercoledì 28 ottobre 2015
finchè c'è vita c'è speranza. Valutazione 4 stelle su cinque
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Credo sia superfluo raccontare la storia di Stephen Hawking,il cui nome rieccheggia costantemente nel firmamento della scienza moderna non solo per avere abbattuto le barriere della scienza stessa, ma anche per aver ostacolato il tempo di vita a lui concesso, trovandosi una cura lui stesso. E'però da considerare ardua l'impresa di raccontare la sua storia sia fisica che emotiva traducendola in immagini per il grande schermo. Ci riescono brillantemente la penna dello sceneggiaturo Anthony McCarten ( che ha adattato il libro autobiografico scritto dalla stessa Jane Hawking dal titolo My life with Stephen ) e l'occhio attento di Marsh in grado di mostrare sapientemente e in modo assolutamente raffinato le ambientazioni e circostanze cupe che hanno fortemente condizionato Hawking e tutti coloro che lo hanno accompagnato nel suo viaggio, senza mai sfociare nell'eccessiva brutalità che la tragica malattia del protagonista ha causato. [+]

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domenica 25 settembre 2016
una grande storia Valutazione 4 stelle su cinque
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La teoria del tutto ci ricorda che per quanto le storie inventate dal cinema ci facciano sognare, ci appassionino e ci coinvolgano ; le storie della vita degli uomini vanno oltre qualsiasi tipo di immaginazione e sono talmente particolari e grandi da lasciare dentro di noi un segno indelebile. Stephen Hawking è un giovane inglese che sta per iniziare il dottorato in fisica all' università di Cambridge e che ,dopo aver scoperto di essere affetto da una malattia neurodegenerativa che i medici pensano gli lasci da vivere solo 2 anni, decide di specializzzarsi nel tempo. Il tempo è ciò che lui analizzerà, vorrà capire, amerà ma anche contro cui combatterà per vivere quanto più possibile. [+]

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luigi chierico mercoledì 26 ottobre 2016
singolare Valutazione 4 stelle su cinque
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Il regista James Marsh ha portato sullo schermo la vita dell’astrologo Stephen Hawking, non ha quindi dovuto inventarsi una storia fantastica, ha dovuto attenersi ai fatti reali e ai principi denunciati e dimostrati dal famoso astrofisico.Tutto perfetto: la narrazione,la bellissima fotografia,le riprese, l’ambientazione,a buona colonna sonora,la straordinaria interpretazione di Eddie Redmayne,lo stesso del bellissimo film “The danish girl”. Poco spazio è stato lasciato alla genialità del protagonista di cui si è narrata più la sua vita privata senza datare i momenti più salienti dopo quella del 1963 citata all’inizio del film. Nessuna sottolineatura all’incredibile errata previsione di “Potrà vivere 2 anni” nel 1963, là dove oggi ha 74 anni. [+]

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aquilareale4891 lunedì 19 dicembre 2016
una dolce carezza tra le stelle Valutazione 4 stelle su cinque
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Stephen Hawking (E. Redmayne) studia scienze, mentre Jane Wilde (F. Jones) è una studentessa di lettere, specializzanda in poesia medievale iberica. I due si conoscono a un party universitario e nel rispetto delle comuni regole giovanili si piacciono subito e decidono di frequentarsi al di là delle probabilità di successo. Stephen frattanto è impegnato, al netto dei pensieri per Jane, con il dottorato in cosmologia presso la prestigiosa accademia di Cambridge dove emerge senza troppe difficoltà il suo genio. Il tempo è l’oggetto della sua indagine scientifica, ambiziosa ricerca volta all’individuazione di una formula che spieghi l’inizio dell’universo, del cosmo, attraverso un’unica ed elegante equazione matematica. [+]

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elgatoloco giovedì 22 novembre 2018
biografia riuscita, nei limiti proposti Valutazione 0 stelle su cinque
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"The Theory of Everything"(2014, James Marsh), biografica filmica di Stephen Hawking, realizzata quando il grande astronomo era ancora in vita, nel 2014, ossia quasi quattro anni prima della sua dipartita, oltre al"necessario  e doveroso omaggio"a un grandissimo teorico, a una delle figure più importanti del panorama intellettuale mondiale del Novecento e di questi "inizianti"Anni 2000, realizza anche un'operazione importante: senza entrare nel merito della ricerca scienitifica come si realziza realmente, con tanto di "formule, equazioni, ragionamenti astratti"(una procedura che allontanerebbe gran parte del pubblico potenziale)si concentra sulla vita, tra la scoperta della malattia, la volontà di portare avanti comunque il matrimonio(soprattutto per volontà e reale attaccamento amoroso, nel senso migliore del termine, della moglie), persino con l a generazione di figli, altro ancora(la ricerca, lo studio, la trasmissione del sapere,  con macchinari allora impensati), riesce comunque a insinuare nello spettatore quanto meno"il serpe della conoscenza"o meglio della volontà di conoscere comunque, anche sormontando indubbie difficoltà di ordine tecnico. [+]

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