anglee
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sabato 17 gennaio 2015
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tanto potenziale per lasciarci solo un' "idea"
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Il percorso su cui ci guida James Marsh comincia nel 1963, università di Cambridge, dove studia il matematico, cosmologo e astrofisico britannico Steven Hawking, che sta ancora cercando un'unica semplice equazione che spieghi l'universo tutto e l'origine di esso. In questa sua ricerca quasi esistenziale è presente Jane Wild, una studentessa universitaria destinata a diventare sua moglie e madre di tre figli. I due si innamorano e la loro storia è persino fiabesca, se non fosse per la malattia degenerativa che condannerà il celebre cosmologo a una decadenza fisica e, al peggio, alla perdita della voce.Una bella prova per tutti, in primis per Stephen, poi per Jane, che sente il peso di quella faticosa quotidianità e guarderà all'uomo che offrirà loro aiuto come un'utopia che non le appartiene, l'amore che pensa di meritare, dopo che la sopravvivenza di Hawking diventa stabile e può non riguardarle più.
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Il percorso su cui ci guida James Marsh comincia nel 1963, università di Cambridge, dove studia il matematico, cosmologo e astrofisico britannico Steven Hawking, che sta ancora cercando un'unica semplice equazione che spieghi l'universo tutto e l'origine di esso. In questa sua ricerca quasi esistenziale è presente Jane Wild, una studentessa universitaria destinata a diventare sua moglie e madre di tre figli. I due si innamorano e la loro storia è persino fiabesca, se non fosse per la malattia degenerativa che condannerà il celebre cosmologo a una decadenza fisica e, al peggio, alla perdita della voce.Una bella prova per tutti, in primis per Stephen, poi per Jane, che sente il peso di quella faticosa quotidianità e guarderà all'uomo che offrirà loro aiuto come un'utopia che non le appartiene, l'amore che pensa di meritare, dopo che la sopravvivenza di Hawking diventa stabile e può non riguardarle più. INNEGABILE è l' interpretazione mozzafiato dei due attori protagonisti, le fondamenta che hanno dato credibilità a questo film e che ci hanno trasmesso momenti decisamente toccanti. L'intero film, tuttavia, non è compatto, anzi, totalmente frammentato e non convincente in alcune sequenze. Affrontata forse in modo eccessivamente approssimativo e banale la storia d'amore, il ritmo rallenta in alcune scene specifiche emozionanti come quella in cui Stephen cerca di salire le scale, mentre una camera da presa posta ovunque non si perde il minimo dettaglio, il minimo movimento o la minima prospettiva. James Marsh ha sfruttato al meglio le potenzialità di cui disponeva il film, armonizzando il gioco di inquadrature e la scala di note che accompagnano le scene. Forse il punto debole va ricercato nella sceneggiatura che, supportata da una regia e da un'interpretazione tali, ha lasciato più un'IDEA amara che un blocco unico e compatto impresso nella mente. E una semplice "idea" fa riflettere, si, persino piangere al momento della visione. Ma nulla di più. Credo che una sceneggiatura più precisa, compatta, con delle rapide temporali più azzeccate, avrebbe valorizzato ancor di più la qualità recitativa e registica che questo film ha avuto.
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jamesavatar
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domenica 18 gennaio 2015
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turing e hawking: due facce della stessa medaglia
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Grazie, a questi due inglesi che nel giro di una settimana si sono avvicendati sullo schermo per raccontarci vicende umane ed universali di grande spessore!
Mi riferisco a The Imitation game il primo e di La teoria del tutto il secondo, di cui parlerò.
Sapevo a che cosa sarei andato incontro andando a vederlo e mi irritava che da qualche parte si abbaiasse sul fatto che il limite del film stesse proprio nel non aver osato affrontare le situazioni '' più dolorose e sgradevoli della malattia e ciò impedisse al film di volare alto''..
La storia inizia nei contesti dell'università di Cambridge, dove Stephen era studente di cosmologia e Jane di Lettere.
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Grazie, a questi due inglesi che nel giro di una settimana si sono avvicendati sullo schermo per raccontarci vicende umane ed universali di grande spessore!
Mi riferisco a The Imitation game il primo e di La teoria del tutto il secondo, di cui parlerò.
Sapevo a che cosa sarei andato incontro andando a vederlo e mi irritava che da qualche parte si abbaiasse sul fatto che il limite del film stesse proprio nel non aver osato affrontare le situazioni '' più dolorose e sgradevoli della malattia e ciò impedisse al film di volare alto''..
La storia inizia nei contesti dell'università di Cambridge, dove Stephen era studente di cosmologia e Jane di Lettere. Era il 1963 quando a Stephen viene diagnosticata la malattia del motoneurone (oggi SLA) che lascia indenne solo il cervello e che si prende la vita nel giro di un paio d'anni.
E' una storia d’amore: il racconto si sviluppa seguendo le fasi della malattia di Stephen e delle sue grandi intuizioni di scienziato. Dal matrimonio, che caparbiamente e da sola Jane affronta, alla nascita e crescita dei tre figli fino al 1988 quando Stephen pubblicherà "Dal big bang ai buchi neri - Breve storia del tempo'' e poi fino a quando il destinomuterà la loro storia d'amore in una buona amicizia.
E' un'opera speciale: non il racconto di una malattia ma la trasposizione di un quarto di secolo in due ore, riuscendo a rendere semplice la complessità della storia, sviluppando il racconto a strati. Ogni scena ci colpisce con la forza delle emozioni sia quando queste si sviluppano in una aula universitaria sia quando sopraggiungono dopo un momento drammatico.
Gli avevano pronosticato 2 anni di vita ed ancora oggi è tra noi e a 73 anni gira il mondo facendo conferenze per parlare dei buchi neri e delle teorie correlate.
Dice ai malati :Concentratevi sulle cose che la vostra malattia non intacca, e non rimpiangete quelle con cui essa interferisce. Non siate disabili nello spirito così come lo siete nel corpo”.
Il racconto non intristisce commuove: a chi il merito? A James March, regista. Nato documentarista, vincitore di 1 Oscar (2008) con Man on Wire (in un luminoso mattino d'estate del 74 seguiamo un funambulo che cammina a 300 metri dal suolo per più di un ora lungo un cavo di acciaio steso tra le Torri Gemelle di New York simbolo del nostro progresso.)
Che dire dell'interpretazione ?! Incredibile Eddie Redmayne (Stephen)!!!!
Per averne una idea basta andare su Google e guardare le immagini dei due a confronto
Chi è, direte? Io lo ricordo in un bel film di un paio di anni fa: ''Marilyn', che raccontava del periodo di soggiorno a Londra della ''meravigliosa''per le riprese del '' Principe e la ballerina''. Eddie era un ragazzo qualunque o quasi che era stato messo a disposizione di Marilyn dalla produzione per accompagnarla sul set e che si ritrovò a passare una settimana con la donna più desiderata del mondo, fianco a fianco, in giro per l'Inghilterra e persino nello stesso letto.
Entrambe le pellicole:The imitation game e La teoria del tutto,raccontano la vita di due scienziati e possono vantare di aver ottenuto in un periodo tanto ravvicinato un tale successo sia di pubblico che di critica che su di loro non poteva non cadere la scelta dell'Accademy per gli oscar 2015.
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chiabo
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lunedì 19 gennaio 2015
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amor vincit omnia
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L'amore vince tutto. Questo credo sia il messaggio di fondo in questo film a dir poco strabiliante, che racconta la vita del grande fisico e cosmologo Steven Hawking, costretto a vivere in sedia a rotelle senza potersi muovere ne' parlare a causa di una grave malattia che intacca i motoneuoroni-per certi versi si tratta di una malattia molto simile alla SLA. Il film ha inizio nell'anno 1963, anno in cui Hawking decide di intraprendere il dottorato in fisica presso l'università di Cambridge. La sua vita viene stravolta inizialmente dall'incontro con una bellissima ragazza, di nome Jane, di cui subito si innamora e, in seguito, dalla triste scoperta della malattia che, secondo i medici, lo porterà alla morte entro due anni.
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L'amore vince tutto. Questo credo sia il messaggio di fondo in questo film a dir poco strabiliante, che racconta la vita del grande fisico e cosmologo Steven Hawking, costretto a vivere in sedia a rotelle senza potersi muovere ne' parlare a causa di una grave malattia che intacca i motoneuoroni-per certi versi si tratta di una malattia molto simile alla SLA. Il film ha inizio nell'anno 1963, anno in cui Hawking decide di intraprendere il dottorato in fisica presso l'università di Cambridge. La sua vita viene stravolta inizialmente dall'incontro con una bellissima ragazza, di nome Jane, di cui subito si innamora e, in seguito, dalla triste scoperta della malattia che, secondo i medici, lo porterà alla morte entro due anni. Ormai privo di sparanza, Hawking si chiude in sè stesso, decidendo di stroncare i rapporti non solo con gli amici ma anche con Jane. Ma l'amore che lei prova nei suoi confronti è talmente grande che decide di sposarlo e di stargli accanto in salute e, più di ogni altra cosa, in malattia. E sarà proprio l'amore per la moglie e per i figli a salvarlo, convincendolo a non disprezzare la vita perchè, proprio come lui stesso afferma, "per quanto dura possa essere la vita, laddove c'è vita c'è speranza".
Nonostante i problemi sorti con il tempo e che hanno portato i due protagonisti a intraprendere strade differenti, credo fortemente che senza il loro amore, Amore con la A maiuscola, la vita di entrambi sarebbe stata molto diversa e Hawking probabilmente non sarebbe riuscito ad arrivare all'età a cui è arrivato (73 anni!).
Infine, credo che l'interpretazione da parte di Eddie Redmayne sia stata fenomenale, dal momento che è riuscit a rendere al meglio l'idea non solo della sofferenza e del disagio provati da coloro che soffrono da questo tipo di malattia ma anche della forza d'anima che, nel bene o nel male, non li abbandona mai. Ottima anche l'interpretazione di Felicity Jones.
Consiglio vivamente la visione e ... preparate i fazzoletti!
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archipic
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lunedì 19 gennaio 2015
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oltre le stelle... e oltre
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La storia di Stephen Hawking è già di per se una storia fantastica che ben si lega ai misteri del cosmo che lui studia e interpreta da anni; il film rende bene questo carattere di incredulità, di come un uomo affetto da una malattia neurologica gravissima riesca a resistere a tale malattima ma la riesca, in un certo senso, a sconfiggere utilizzando quello di cui è maggiormente dotato: cervello e curiosità. E proprio la sua enorme intelligenza unita ad una "folle" curiosità per la vita e per i misteri che la avvolgono fa si che il protagonosta e le persone che lo circondano riescono a cibarsi per portare avanti una situazione densa di difficoltà ma anche di notevolissime soddisfazioni.
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La storia di Stephen Hawking è già di per se una storia fantastica che ben si lega ai misteri del cosmo che lui studia e interpreta da anni; il film rende bene questo carattere di incredulità, di come un uomo affetto da una malattia neurologica gravissima riesca a resistere a tale malattima ma la riesca, in un certo senso, a sconfiggere utilizzando quello di cui è maggiormente dotato: cervello e curiosità. E proprio la sua enorme intelligenza unita ad una "folle" curiosità per la vita e per i misteri che la avvolgono fa si che il protagonosta e le persone che lo circondano riescono a cibarsi per portare avanti una situazione densa di difficoltà ma anche di notevolissime soddisfazioni. Magistralmente interpretato, questo film non brilla per una fattura di prim'ordine ma proprio basandosi su prove attoriali notevoli ed un sceneggiatura sobria e lineare riesce a catturare empaticamente lo spettatore e superare, così, alcuni momenti in cui il ritmo della narrazione rallenta notevolmente. Nel complesso è, però, un film che merita di essere visto e che ha il merito di far conoscere maggiormente una delle menti più brillanti degli ultimi 50 anni.
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elboliloco
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lunedì 19 gennaio 2015
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un'idea cosi' forte che non ha bisogno di un corpo
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Anni sessanta, il mondo è in fermento. Cambridge, un dottorato in tasca e il mondo ai suoi piedi. Stephen Hawking è un privilegiato, dispone di un intelletto fuori dalla norma. Come tutte le menti geniali, spesso appare svogliato e superficiale agli occhi di chi non dispone di cotanta intelligenza. Tra un teorema di fisica quantistica e un party, conosce Jane (interpretata da Felicity Jones), studentessa di letteratura e sua autentica eroina. Il loro rapporto nasce tra numeri di telefono passati tramite fazzoletti, tra la timidezza tipica di quell’età e la vergogna di ballare in pubblico. Ateo risoluto lui. “Un fisico non può permettersi di credere in Dio”, dice.
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Anni sessanta, il mondo è in fermento. Cambridge, un dottorato in tasca e il mondo ai suoi piedi. Stephen Hawking è un privilegiato, dispone di un intelletto fuori dalla norma. Come tutte le menti geniali, spesso appare svogliato e superficiale agli occhi di chi non dispone di cotanta intelligenza. Tra un teorema di fisica quantistica e un party, conosce Jane (interpretata da Felicity Jones), studentessa di letteratura e sua autentica eroina. Il loro rapporto nasce tra numeri di telefono passati tramite fazzoletti, tra la timidezza tipica di quell’età e la vergogna di ballare in pubblico. Ateo risoluto lui. “Un fisico non può permettersi di credere in Dio”, dice. Lei, credente e praticante.
Stephen, dietro occhiali spessi e lavagne dipinte di formule al gesso, è felice. Un giorno, però, tra un’equazione e un assioma, la vita decide di abbatterlo. Cammina tra i giardini del campus, improvvisamente le gambe lo abbandonano e cade inerme sui ciottoli grigi. Morbo di Duchenne-Aran, questa è la diagnosi. Perderà la parola e la capacità di controllo dei movimenti volontari; ma di certo non gli mancheranno l’amore incondizionato di Jane e la passione per la scienza. Continuerà, infatti, a impegnarsi nella studio delle leggi che regolano l’universo: la teoria del tutto dove non c’è spazio per dei e religioni.
Il film, diretto da James Marsh, celebra meritatamente la figura della Sig.ra Hawking. Donna capace di svolgere il ruolo di madre, amante, scienziata, infermiera e voce di un genio reso muto dalla vita.
L’attore protagonista, Eddie Redmayne, candidato all’Oscar come miglior attore ì, si è dimostrato ampiamente all’altezza del ruolo assegnatogli e meriterebbe il premio più di qualsiasi altro inespressivo e gonfiato sniper americano. La protagonista femminile, Felicity Jones (in lizza per il premio come miglior attrice protagonista), svolge con consapevolezza ed eleganza un ruolo difficile.
Il regista è stato abile nel rappresentare la condizione fisica di Hawking, con scene crude e ricche di pathos. Hawking, privato della sua corporeità, è un’idea così chiara e forte che non ha bisogno di un corpo per essere spiegata, una splendida idea che merita di essere ricordata ogni giorno per sostenere tutti coloro che pensano di non farcela. Il monito che ci lascia questo film è molto prezioso: impegno e passione fervida sono i mezzi per poter scalare le vette più alte dell’esistenza umana, anche le più impervie e aspre.
Consiglio la visione di questo film, tralasciando gli aspetti cinematografici, “La teoria del tutto” è capace di sorprendere e di commuovere in maniera autentica e genuina.
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flyanto
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martedì 20 gennaio 2015
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un ritratto toccante del genio stephen hawking
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Film in cui si racconta della biografia dello scienziato Stephen Hawking, colui che per primo studiò ed avanzò e "la teoria del tutto" e concernente il fenomeno dei "buchi neri", e che ancor oggi è in vita, sia pure in condizioni assai critiche, dopo la diagnosi di due soli anni di vita dal momento nel 1963 in cui gli fu scoperto di soffrire di SLA.
Il film, raccontando, basandosi anche sulle memorie scritte dalla moglie Jane, appunto la vita di Hawking, ne ripercorre le tappe più salienti: dai suoi primi studi e conseguenti riconoscimenti presso l'Università di Cambridge ed anche fuori nel corso dei decenni, all'incontro con la bella e devota moglie Jane, al conseguente loro matrimonio nonchè nascita dei loro tre figli sino al peggioramento progressivo della malattia che lo condurrà a non camminare più ed a comunicare soltanto attraverso una sofisticata macchina computerizzata.
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Film in cui si racconta della biografia dello scienziato Stephen Hawking, colui che per primo studiò ed avanzò e "la teoria del tutto" e concernente il fenomeno dei "buchi neri", e che ancor oggi è in vita, sia pure in condizioni assai critiche, dopo la diagnosi di due soli anni di vita dal momento nel 1963 in cui gli fu scoperto di soffrire di SLA.
Il film, raccontando, basandosi anche sulle memorie scritte dalla moglie Jane, appunto la vita di Hawking, ne ripercorre le tappe più salienti: dai suoi primi studi e conseguenti riconoscimenti presso l'Università di Cambridge ed anche fuori nel corso dei decenni, all'incontro con la bella e devota moglie Jane, al conseguente loro matrimonio nonchè nascita dei loro tre figli sino al peggioramento progressivo della malattia che lo condurrà a non camminare più ed a comunicare soltanto attraverso una sofisticata macchina computerizzata. Nell'intero contesto il regista James Marsh pone principalmente l'accento sul rapporto coniugale tra Hawking e la moglie Jane e sull' incondizionato e sincero amore, nonchè completa devozione, di quest'ultima nei confronti del proprio consorte. In generale la pellicola è molto ben diretta, accurata e lineare nell'esposizione ma ciò che la rende singolare è proprio il fatto di non essere troppo specifica nell'affrontare, appunto, esclusivamente il tema scientifico che, sebbene interessante, a molti sarebbe risultato sicuramente difficile ed un poco noioso. Cosicchè Marsh costruisce un'opera delicata, ben equilibrata in tutte le sue parti e a tratti persino commovente, ma mai stucchevole, man mano che la malattia avanza deteriorando lo stato di salute del protagonista.
Inoltre, l'ottima interpretazione del giovane Eddie Redmayne nei panni di Stephen Hawking risulta quanto mai valida e toccante e quanto mai meritata risulta pertanto la sua conseguente nomination all'Oscar insieme a quella di Felicity Jones che ne interpreta la moglie ma che, sebbene più che soddisfacente, a mio modesto parere, risulta assai inferiore e dunque sopravalutata al fine di meritare la famosa statuetta. Si vedrà quella sera....
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intothewild4ever
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giovedì 22 gennaio 2015
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la teoria del tutto
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Chi non conosce Stephen Hawking? Poche persone io credo, eppure questo film svela per intero e in ogni piega, anche la più intima, la storia della sua vita...e che vita. Iniziando a raccontare la sua storia dai tempi del college, si giunge quasi ai giorni nostri, scoprendo il sorprendente percorso di un uomo che non si è lasciato annientare nella mente, da quella malattia che lo ha debilitato pesantemente nel corpo, ma riuscendo quasi a trasformare la forza dei propri muscoli, in forza di volontà. Questa è la storia di Hawking, ma anche della sua amata Jane, donna meravigliosa e coraggiosa, che ha saputo dimostrare che si può amare una persona più per il suo animo che per il suo corpo, dedicandosi al suo uomo anima e corpo, per buona parte della sua vita.
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Chi non conosce Stephen Hawking? Poche persone io credo, eppure questo film svela per intero e in ogni piega, anche la più intima, la storia della sua vita...e che vita. Iniziando a raccontare la sua storia dai tempi del college, si giunge quasi ai giorni nostri, scoprendo il sorprendente percorso di un uomo che non si è lasciato annientare nella mente, da quella malattia che lo ha debilitato pesantemente nel corpo, ma riuscendo quasi a trasformare la forza dei propri muscoli, in forza di volontà. Questa è la storia di Hawking, ma anche della sua amata Jane, donna meravigliosa e coraggiosa, che ha saputo dimostrare che si può amare una persona più per il suo animo che per il suo corpo, dedicandosi al suo uomo anima e corpo, per buona parte della sua vita. Storia toccante con un'ottima performance di entrambi i protagonisti, che nel film trovano un'itesa davvero rara, che arriva tutta allo spettatore in termini di credibilità. A tratti non è quasi chiaro se qui si racconti più la storia di Hawking o quella della moglie Jane, per quanto le loro vite diventino intrecciate l'un l'altra. Due vite incredibili che meritavano di essere raccontate con questo film, bello, e a tratti toccante. E' un film che merita di essere visto, consci che, chissà, magari Hawking non ha ancora finito di mettersi in discussione e di stupirci. E pensare che quando scoprirono la sua malattia, gli dissero che gli rimanevano solo due anni di vita.
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enzo70
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sabato 24 gennaio 2015
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l'equazione dell'amore
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L’incredibile storia del fisico Stephen Hawking è il tema di questo ambizioso film di James Marsh. La scelta di fondo del regista è rappresentata da un racconto estremamente lineare per raccontare le impossibili iperboli della vita. Il giovane e brillante fisico Hawking viene colpito durante il periodo degli studi di specializzazione a Cambridge da una malattia neurologica rara che gli lascia due anni di vita. Una condanna senza appello per la scienza dell’epoca, contradetta dalla forza di volontà del giovane fisico e della sua ragazza, Jane, che con piena consapevolezza della scelta e delle conseguenze che la stessa avrà sulla sua vita sposa Stephen. E a fronte del genio e della sregolatezza del grande fisico, ateo, si contrappone il ferreo carattere della ragazza, credente in Dio, che diventa con il suo coraggio e la sua capacità di essere in ogni momento e a prescindere dalle situazioni, il grande protagonista del film.
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L’incredibile storia del fisico Stephen Hawking è il tema di questo ambizioso film di James Marsh. La scelta di fondo del regista è rappresentata da un racconto estremamente lineare per raccontare le impossibili iperboli della vita. Il giovane e brillante fisico Hawking viene colpito durante il periodo degli studi di specializzazione a Cambridge da una malattia neurologica rara che gli lascia due anni di vita. Una condanna senza appello per la scienza dell’epoca, contradetta dalla forza di volontà del giovane fisico e della sua ragazza, Jane, che con piena consapevolezza della scelta e delle conseguenze che la stessa avrà sulla sua vita sposa Stephen. E a fronte del genio e della sregolatezza del grande fisico, ateo, si contrappone il ferreo carattere della ragazza, credente in Dio, che diventa con il suo coraggio e la sua capacità di essere in ogni momento e a prescindere dalle situazioni, il grande protagonista del film. Splendida l’interpretazione sia di Eddie Redmayne che di Felicity Jones che danno una marcia in più a questo film che, qualche volta, si perde a causa di una certa blandezza nella sceneggiatura; comunque è un film consigliato.
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andreius98
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lunedì 26 gennaio 2015
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hawking e la fisica in secondo piano
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Quando uscì il trailer italiano de "la teoria del tutto" già si poteva intuire che la trama non avrebbe riguardato solamente il lavoro dello scienziato inglese stephen Hawking,ma che la storia d'amore avrebbe occupato una parte importante del film. Infatti è stato così, il film non è un semplice bio-Pic, ma una storia d'amore molto delicata in cui entra il gioco il fattore dell'handicap di Hawking e vengono rappresentate tutte le difficoltà che questa disabilità porta alla famiglia. La parte debole del film è forse quella che avrebbe potuto essere la più interessante, vale a dire la parte che riguarda il lavoro di Hawking; le sue teorie sono raccontate male e il suo lavoro occupa uno spazio troppo ridotto all'interno della storia.
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Quando uscì il trailer italiano de "la teoria del tutto" già si poteva intuire che la trama non avrebbe riguardato solamente il lavoro dello scienziato inglese stephen Hawking,ma che la storia d'amore avrebbe occupato una parte importante del film. Infatti è stato così, il film non è un semplice bio-Pic, ma una storia d'amore molto delicata in cui entra il gioco il fattore dell'handicap di Hawking e vengono rappresentate tutte le difficoltà che questa disabilità porta alla famiglia. La parte debole del film è forse quella che avrebbe potuto essere la più interessante, vale a dire la parte che riguarda il lavoro di Hawking; le sue teorie sono raccontate male e il suo lavoro occupa uno spazio troppo ridotto all'interno della storia. A livello tecnico il film non è il massimo, la regia è a sprazzi interessante ma non grandiosa, la fotografia lascia a desiderare e alcune scene non sono montate alla perfezione. Da sottolineare la stupenda performance di redmayne la toccante colonna sonora
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manu02
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venerdì 6 febbraio 2015
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ottimo film, ma troppa morbosità
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Gran film, cast notevole e ambientazioni perfette. Sono rimasta molto colpita dall'attore protagonista Eddie Redmayne per come ha reso giorno per giorno il decadimento provocato dalla malattia: davvero un'ottima interpretazione. Unica pecca: trovo che la malattia di Hawking sia stata messa eccessivamente in risalto rispetto al suo genio e alle sue scoperte scientifiche, che sono passate in secondo piano rispetto a questa.
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