Anno | 2014 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Giulio Base |
Attori | Giorgio Pasotti, Donatella Finocchiaro, Niccolò Calvagna, Fabio Troiano, Ninetto Davoli Emanuela Rossi, Valerio Base. |
Uscita | giovedì 27 novembre 2014 |
Tag | Da vedere 2014 |
Distribuzione | Bea Production |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,21 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 26 febbraio 2020
Il film è stato scritto da Giorgio Pasotti insieme a Giulio Base.
CONSIGLIATO SÌ
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Lorenzo ha 35 anni e lavora come sommozzatore su una piattaforma petrolifera. Lavoro duro, di quelli da uomini tutti d'un pezzo. E nel suo mestiere Lorenzo è uno dei migliori. Alla sera, quando ne ha voglia, scende a terra. Lorenzo con le donne ci sa fare ma ha una regola, una notte e poi sparisce. Non si ferma a dormire, mai. È un leit-motiv che si ripete, perché così è più facile e non ci si prende troppo sul serio. E continua fino a quando incontra Claudia e la passione lo travolge. Claudia è diversa e Lorenzo lo scopre quella notte, quando sulla porta della camera accanto incontra Matteo. Ha sei anni ed è il figlio di Claudia. E si apre un vortice in cui non esistono compromessi. Impossibile amare lei e dimenticare il figlio in un angolo. È un tutto o niente, un prendere o lasciare. Un unico tuffo nel vuoto.
Giulio Base ha maturato esperienza al servizio del piccolo schermo e l'ereditarietà della fiction televisiva traspare nel linguaggio che qui ha scelto. Eppure, con Mio papà ha realizzato un film dal gusto agrodolce e leggero, in equilibrio tra le emozioni, grazie ai diversivi comici creati da Ninetto Davoli e Fabio Troiano. Un dramma familiare attuale e contemporaneo, immerso nell'aperta discussione legale, fatta di difficoltà e limiti burocratici.
Mio papà ha il suo fulcro nell'affrontare un'opportunità d'amore. Il padre è chi cresce o chi ha dato la vita. E crescere non è forse donare la vita. Amare i figli degli altri, essere padre, dunque. Essere un uomo vero, presente. In antitesi con quello naturale, completamente assente. Crescere, camminare insieme, condurre per mano un bimbo dall'incondizionato bisogno d'amore. Un bimbo che da grande vuole aggiustare il mare, proprio come Lorenzo.
Il piccolo Matteo ha il volto dell'eccezionale Niccolò Calvagna (classe 2006), intenso e mai in difficoltà accanto a professionisti ben più adulti. E grazie alla sua interpretazione è più facile provare empatia per Mio papà, film dalla lacrima suggerita, moderno spaccato familiare di un Italia di provincia, sincera e così lontana dal paese idealizzato che troppo spesso vediamo nelle fiction televisive.
MIO PAPÀ disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
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€10,99 | – | ||
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Finalmente ecco un film che tratta, con delicatezza ed intelligenza, un tema attuale come quello delle "famiglie allargate". Personaggi accattivanti perché mettono a nudo fragilità e contraddizioni, pur rimanendo fedeli a se stessi e mostrando nel contempo forza e buon senso. Il fil rouge è l'amore, sublimato dalla sua connotazione umana e quindi talvolta scomoda.
Finalmente un bel film italiano. Ottime le interpretazioni di tutto il cast,non ricordavo sinceramente una Finocchiaro così brava, e il piccolo Niccolò è strepitoso. I figli non sono di chi li fa ma di chi li cresce. Una verità indiscutibile. Emozionante e commovente , forse troppo triste il finale e troppo accentuato ,in maniera negativa, il ruolo [...] Vai alla recensione »
Il biglietto d’acquistare per “Mio papà” è:5)Sempre “Mio Papà”è un film del 2014 diretto da Giulio Base, scritto da Giulio Base, Giorgio Pasotti, Alessandro Pondi, Paolo Logli, Mauro Graiani, Riccardo Irrera, prodotto da Movie e Rai Cinema con il contributo di MiBACT, con:Giorgio Pasotti, Donatella Finocchiaro, Niccolò Calvagna, [...] Vai alla recensione »
Bel film, ben recitato, buona storia anche originale, e pure commovente. Merita un buon giudizio. Però non esageriamo! C'è troppo buonismo. La gente non è così generosa. Sembra che Giulio Base, soggettista e regista, e Giorgio Pasotti, come sceneggiatore, abbiano avuto paura di mostrare gli aspetti cattivi della natura umana, tant'è vero che l'unico personaggio [...] Vai alla recensione »
Mi ha colpito la straordinaria bellezza dei colloqui e dei silenzi con il bambino.
Che meraviglia! Il cinema non sa quasi più raccontare i sentimenti e all'improvviso arriva questo film come un'esplosione, potente, pieno di pathos trattentuto, pieno di semplicità e soprattutto di valori veri. Quelli della vita. Giorgio Pasotti nella sua migliore interpretazione. Il bambino che è una specie di talento mostruoso.