catcarlo
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martedì 4 marzo 2014
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snowpiercer
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Una glaciazione globale, conseguenza di un esperimento sbagliato, ha quasi sterminato l’umanità. I sopravvissuti sono raccolti tutti su di un lunghissimo treno che non si ferma mai e per procedere è costretto a sfondare, di tanto in tanto, alcune pareti di ghiaccio (da cui il titolo). Le carrozze di testa sono occupate dai ricchi mentre in quelle di coda si accalcano invece i miserabili, tenuti a bada con le armi e sfamati solo grazie a gelatinose tavolette proteiche di dubbia provenienza. Quando il troppo è troppo, un gruppo di rivoltosi risale il treno fino a che – rimossi ostacoli e tirapiedi - il loro capo, il barbuto Curtis, giunge al cospetto del demiurgo Wilford e scopre verità che avrebbe preferito non conoscere.
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Una glaciazione globale, conseguenza di un esperimento sbagliato, ha quasi sterminato l’umanità. I sopravvissuti sono raccolti tutti su di un lunghissimo treno che non si ferma mai e per procedere è costretto a sfondare, di tanto in tanto, alcune pareti di ghiaccio (da cui il titolo). Le carrozze di testa sono occupate dai ricchi mentre in quelle di coda si accalcano invece i miserabili, tenuti a bada con le armi e sfamati solo grazie a gelatinose tavolette proteiche di dubbia provenienza. Quando il troppo è troppo, un gruppo di rivoltosi risale il treno fino a che – rimossi ostacoli e tirapiedi - il loro capo, il barbuto Curtis, giunge al cospetto del demiurgo Wilford e scopre verità che avrebbe preferito non conoscere. Se la storia è un classico della fantascienza distopica abbastanza di moda negli ultimi tempi, lo svolgimento che il regista coreano Bong Joon-ho ne fa – sulla base dell’adattamento di un fumetto francese scritto in collaborazione con Kelly Masterson – va ben oltre il banale blockbuster che sarebbe risultato in mani meno dotate: la parte iniziale tratteggia i personaggi ed è, nel complesso, più ligia ai canoni del genere, mentre la seconda ora decolla dal punto di vista visivo ed emozionale, instillando un’inquietudine serpeggiante nell’animo dello spettatore anche a causa di un epilogo che lascia aperto solo un infinitesimo varco per una possibilità di futuro. E’ difatti uno sguardo molto pessimistico sull’essere umano quello che esce dalla pellicola, dove non solo c’è l’ovvia oppressione dell’uomo sull’uomo e non possono mancare i doppi giochi più odiosi, ma anche l’eroe si rivela tutto meno che senza macchia in un monologo assai intenso nel sottofinale che consente a Chris Evans di dare spessore a un’interpretazione fino a quel momento molto fisica. La scena narrata da Curtis è la più violenta – forse, se il film fosse stato girato in Corea, ce l’avrebbero anche fatta vedere - di un lavoro che non si risparmia certo le efferatezze, orchestrate però sempre con grande stile, come nell’efficacissima rappresentazione della lotta in cui le armi bianche spezzano come lampi l’oscurità di un’interminabile galleria, e alleggerite qua e là da una vena di umorismo inevitabilmente nero. La penuria di pallottole consente al regista di limitare l’uso delle armi da fuoco, dando un’ulteriore dimensione di fisicità alla lotta di classe (nonché al corpo a corpo): una scelta estetica che ben si inserisce nell’accurato lavoro – elaborato assieme al direttore della fotografia Hong Kyung-Pyo – che sfrutta come un’opportunità l’apparente ostacolo costituito dal doversi districare in spazi ristretti. Si inizia infatti nei bui e affollati vagoni di coda, dove i finestrini sono piombati, per risalire verso la luce man mano che ci si avvicina alla locomotiva, incontrando la levità quasi danzante della colorata scena nel vagone dove si indottrinano i più piccoli (ma è meglio fare attenzione alle apparenze), fino a giungere al lusso e alla non inattesa deboscia nei luoghi più vicini al potere. Se la coproduzione internazionale può aver smussato qualche asprezza e ha portato i set nella meno costosa Repubblica Ceca - mentre i (pochi) esterni sono stati girati sul ghiacciaio di Hintertux, in Tirolo – d’altra parte la stessa ha anche assicurato un cast di spessore, dove solo Jamie Bell sparisce un po’ frettolosamente: accanto a Evans senza lo scudo di Capitan America e al coreano Song Kang-ho, ecco allora Tilda Swinton, quasi irriconoscibile in uno dei suoi ruoli di inarrivabile antipatia, e i due grandi vecchi alle estremità del treno interpretati da John Hurt e, con maggior rilievo, da Ed Harris nei panni di un mellifluo Wilford. Per atmosfere e scelte stilistiche, ‘Snowpiercer’ potrebbe far fatica a incontrare i favori del grande pubblico, ma ha le qualità per dare il via a un piccolo culto.
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dodori
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martedì 4 marzo 2014
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imbarazzante!! pessimo!!
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Scrivo una recensione per quanto sono rimasto disgustato da questo film e per ricalibrare questa media di stelle, spropositata e ingannevole, che mi lascia veramente basito.
Snowpiercer, che tradotto sarebbe rompighiaccio, riesce a rompere solo un'altra cosa in meno di mezz'ora di film!!
Sceneggiatura (dialoghi demenziali) e regia pessime (combattimenti, rallenty e inquadrature)! Così come il montaggio e le musiche! Effetti speciali da videogioco di 10 anni fa! Scenografia mediocre non originale per niente: sembra un collage di realtà e film già visti (vedi acquario e indumenti delle forze di sicurezza)!
CHI SI INTENDE DAVVERO DI CINEMA NON PUO' CHE CONSTATARE IL TOTALE FALLIMENTO DI QUESTO FILM LA CUI STORIA SAREBBE STATO MEGLIO SE FOSSE RIMASTA RACCONTATA SOLO DAL FUMETTO A CUI SI ISPIRA.
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Scrivo una recensione per quanto sono rimasto disgustato da questo film e per ricalibrare questa media di stelle, spropositata e ingannevole, che mi lascia veramente basito.
Snowpiercer, che tradotto sarebbe rompighiaccio, riesce a rompere solo un'altra cosa in meno di mezz'ora di film!!
Sceneggiatura (dialoghi demenziali) e regia pessime (combattimenti, rallenty e inquadrature)! Così come il montaggio e le musiche! Effetti speciali da videogioco di 10 anni fa! Scenografia mediocre non originale per niente: sembra un collage di realtà e film già visti (vedi acquario e indumenti delle forze di sicurezza)!
CHI SI INTENDE DAVVERO DI CINEMA NON PUO' CHE CONSTATARE IL TOTALE FALLIMENTO DI QUESTO FILM LA CUI STORIA SAREBBE STATO MEGLIO SE FOSSE RIMASTA RACCONTATA SOLO DAL FUMETTO A CUI SI ISPIRA....ALMENO FINO AD UNA DEGNA TRASPOSIZIONE E REINTERPRETAZIONE CINEMATOGRAFICA!
E' un film studiato a tavolino e condito volontariamente in maniera superficiale di temi pseudo-scientifici e pseudo-antropologici così da accalappiare gli appassionati del genere fantacatastrofico e prendere i loro soldi senza lasciare nulla in cambio, anzi lasciando solo una cosa: ignoranza agli ignoranti e sdegno ai coscienti accalappiati.
Ecco le varie disgustose ASSURDITA': le premesse catastrofiche sparate da subito con pressappochezza in modo sbrigativo e banalmente scritte su schermo, riferimento irreale a luglio 2014 e ad un esperimento catastrofico riguardo ad un paventato effetto serra (ppfff!! allodole per gli ambientalisti), segue subito (irrealmente) l'era glaciale, e tra tutti gli scenziati della terra solo Wilford (il coglione pseudo-fascista di turno) riesce a ''salvare'' il genere umano facendo salire a bordo (non si sa come e perchè) di un treno (che deve fare il giro del mondo senza motivo) diverse migliaia di persone divise per fasce sociali, così da poter innescare delle rivolte mortali interne tra poveri (i buoni) e ricchi (i cattivoni totalitari) e poter controllare il numero demografico dei passeggeri. A questo punto anche ad un demente verrebbe da pensare che sarebbe bastato un semplice controllo sulle nascite o far salire meno gente e magari non far salire migliaia di poveri ''a gratis'', ma ecco che alla fine del film c'è il colpo di scena ancora più demenziale che deve giustificare questa riproposizione analoga del mondo reale: il treno è sì dotato di tecnologia all'avanguardia ma ha bisogno di bambini per funzionare a causa dei minimi spazi tecnici della locomotiva!!! ahahaha mavvaaaffan...dei classici schiavi a pedalare sarebbero stati più credibili!!..comunque riprendendo la successione di eventi ecco che si arriva alla rivolta dell'anno 2031 (che 2031 non è!!! perchè l'anno nel film è calcolato col passaggio sopra uno specifico ponte ma l'anno solare è ben più lungo di un qualsiasi giro pesca si voglia far fare ad un treno ad alta-velocità che spacca montagne di ghiaccio!!). Comunque tornando alla successione temporale delle scene deprimenti ecco uno scontro ''alla pari'' tra i ribelli a mani nude e i poliziotti armati di asce su cui hanno ''ovviamente'' la meglio i primi (e in special modo quelli della prima fila di cui fa parte il capo Curtis), segue una carrozza con 2 vecchie che bevono il the in una serra, il vagone-fabbrica barrette proteiche a base di miliardi d'insetti (che non si sa dove vengano allevati, tutto perchè si dice che saranno il cibo-antipovertà del futuro), un acquario, uno zoo (tanto per far capire che i poveri contano meno delle bestie) e così via una succesione di carrozze senza un minimo senso logico, poi il secondo scontro armato in cui gli spacciati ribelli vengono salvati da improbabili tedofori-flash gordon che giungono dal fondo del treno in 10 secondi con diverse torcie ''olimpiche'' preparate sul momento grazie ad 1 fiammifero, anche qui i 20 poveri rimasti vincono contro 50 soldati armati di lance asce ecc. A questo punto non si sa perchè vanno avanti solo in 6-7 (tra cui la veggente coreana) e si entra in una carrozza scuola-elementare in cui una scontata e odiosa maestrina ridicola effettua il lavaggio del cervello (tipo Orwell 1984) ai bimbi dei ricchi, seguono altri combattimenti assurdi in carrozze improbabili e patetiche, fino ad arrivare alla discoteca che sta subito prima della ''locomotiva-stanza segreta'' (perchè il divertimento, il sesso e la droga sono all'apice della nostra società ma vengono dopo il potere)!! Proprio qui viene recitato il dialogo più lungo e imbarazzante del film in cui il Wilford ''capo cattivone'' cerca di circuire e comprare l'animo di Curtis ''capo ribelle buono dal passato oscuro'' offrendogli il comando. Ancora più ridicolmente, mentre la rivoluzione è arrivata alla porta-blindata della locomotiva, si fa credere che Curtis acconsenta (perchè l'animo umano è oscuro ed egoista...huuuuu!!), ma la vista dei bimbi-schiavi risveglia la sua rabbia che era viva fino a 5 min prima e ovviamente il cattivo muore. Naturalmente il film sarebbe finito (perchè a questo punto prendere il comando del treno e stabilire una sana democrazia sarebbe stato troppo semplice!) ma la veggente, fidandosi del padre drogato (l'apritore di tutte le porte blindate), fa saltare la porta di uscita così che il treno esplode, si incendia, poi deraglia a causa della valanga innescata dal boato dell'esplosione e tutti muoiono tranne lei ed il bimbo-schiavo nero (rapito all'inizio del film). Certo in effetti è meglio far svegliare con un po' di rumore la gente addormentata sulla poltrona da metà film sennò la sala non si libera! E poi almeno tutti saranno tranquilli e rassicurati nel vedere che il genere umano si potrà ''sicuramente'' salvare ancora una volta grazie ai due miracolati che escono dal treno abbracciati come mamma e figlio, sperduti in mezzo a montagne innevate, in compagnia di un orso polare vivo sullo sfondo. Ma la più felice di tutti sarà Licia Colò.
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(di crossbow)
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alessandro rega
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domenica 2 marzo 2014
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ottimo ! esperienza visiva stupenda ! però...
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Snowpiercer (confesso di aver fatto fatica a spiegare per quale film volevo il biglietto, porca troia il titolo è impronunciabile).
Beh... che dire di Snowpiercer ? Tutto sommato è un film che ho gradito tantissimo, tecnicamente ottimo.
Regia, oserei dire, impeccabile, : Joon-ho Bong muove la mdp in modo sapiente, con ottime carrellate e, soprattutto, con pochi tocchi di classe riesce a catapultare lo spettatore in quell'inferno che stanno vivendo i protagonisti. Fa largo utilizzo del ralenti, in special modo nelle scene di battaglie, dove sì, primeggia l'azione, ma contestualizzata con quelle che sono le emozioni e gli stati d'animo dei protagonisti.
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Snowpiercer (confesso di aver fatto fatica a spiegare per quale film volevo il biglietto, porca troia il titolo è impronunciabile).
Beh... che dire di Snowpiercer ? Tutto sommato è un film che ho gradito tantissimo, tecnicamente ottimo.
Regia, oserei dire, impeccabile, : Joon-ho Bong muove la mdp in modo sapiente, con ottime carrellate e, soprattutto, con pochi tocchi di classe riesce a catapultare lo spettatore in quell'inferno che stanno vivendo i protagonisti. Fa largo utilizzo del ralenti, in special modo nelle scene di battaglie, dove sì, primeggia l'azione, ma contestualizzata con quelle che sono le emozioni e gli stati d'animo dei protagonisti.
La coda del treno (vista come la parte inferiore, dove sta il popolino sottomesso) appare come un ambiente oscuro, dove avvengono soprusi da parte di coloro che stanno alla testa del treno: coloro che comandano, compreso il dittatore Wilford interpretato da Ed Harris.
Ottima anche la fotografia di Kyung-Pyo Hong, che da un tono più oscuro e tetro alle scene in coda, dove avvengono la maggior parte delle peripezie e dei soprusi.
Alla fin fine, è un film ben confezionato, ottimo tecnicamente e con scene memorabili: una meraviglia per gli occhi.
Tuttavia, alcuni difetti io li ho riscontrati nei contenuti.
La sceneggiatura, per carità, mi è parsa buona, però mi è sembrato un film che si basasse molto sui personaggi, tuttavia alcuni di essi blandamente caratterizzati.
Inoltre, è presente una sorta di Humor nelle battute che, ahimè, non sono riuscito ad apprezzare. E' certamente colpa mia, però, pur non avendo letto il fumetto da cui è tratto (anzi penso sia una Graphic Novel), alcune battute mi sono sembrate un po' fuori luogo ed alcuni personaggi un po' fini a sé stessi, eppure le condizioni per analizzarli ulteriormente c'erano eccome. La storia è ambientata in un futuro fantascientifico e distopico, il film è quasi interamente ambientato in un treno, che rappresenta l'unica via per salvarsi da una glaciazione che ha colpito il resto del mondo. Alla coda del treno si trovano i poveri, gli sfruttati, mentre alla testa ci sono i "politici" che li sfruttano. E' sì, anche un lungometraggio fantapolitico, che tuttavia vorrebbe evidenziare l'enorme differenza che c'è fra i ricchi, che detengono il potere, e le classi sociali meno abiette: l'opera è un po' facilona, tuttavia, nell'analizzare questo spaccato. Per quando riguarda il cast sono presenti un sacco di stelle del cinema, che interpretano diversi personaggi, Ed Harris interpreta il cattivo per eccellenza, che però appare solo nelle scene finali. Ho gradito molto
Tutto questo sermone per dirvi cosa ? Beh...questo è un film da guardare assolutamente, anche se l'ho trovato un pochino sopravvalutato.
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(di alisha)
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themaster
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lunedì 3 marzo 2014
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biblico. da vedere assolutamente.
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Snowpiercer. kolossal fantascientifico che mescola scene d'azione al cardiopalma a sequenze veramente intensissime.
Alla fine della visione mi sono ritrovato con il volto rigato dalle lacrime per l'esplosione di emozioni che questa pellicola mi ha provocato.
Prima di tutto siamo di fronte a una regia come poche ne ho viste negli ultimi anni,una regia cattiva,che ci mostra la violenza per ciò che è,senza particolari giri di parole e senza buonismo (buonismo visivo dato che parliamo della regia) tuttavia ci sono momenti in cui i movimenti di macchina frenetici si stoppano,per lasciare spazio a uno stile molto più lento,quasi solenne,momenti in cui la macchina da presa esplora ogni personaggio,grazie a primi piani veramente molto suggestivi.
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Snowpiercer. kolossal fantascientifico che mescola scene d'azione al cardiopalma a sequenze veramente intensissime.
Alla fine della visione mi sono ritrovato con il volto rigato dalle lacrime per l'esplosione di emozioni che questa pellicola mi ha provocato.
Prima di tutto siamo di fronte a una regia come poche ne ho viste negli ultimi anni,una regia cattiva,che ci mostra la violenza per ciò che è,senza particolari giri di parole e senza buonismo (buonismo visivo dato che parliamo della regia) tuttavia ci sono momenti in cui i movimenti di macchina frenetici si stoppano,per lasciare spazio a uno stile molto più lento,quasi solenne,momenti in cui la macchina da presa esplora ogni personaggio,grazie a primi piani veramente molto suggestivi. Bong Joon-ho si dimostra particolarmente abile con il piano sequenza,il rallenty e la carrellata,una regia che valorizza ogni singolo elemento visivo e non, della pellicola. la CGI e la fotografia sono un qualcosa di sensazionale,che insieme alla già citata macchina da presa,contribuiscono a creare un'atmosfera molto claustrofobica,che quasi ci opprime,al punto che vorremmo poter "aprire il finestrino" per respirare aria pulita. Gli attori sono tutti bravissimi,ma il merito vero e proprio va a due interpreti in particolare : a Tilda Swinton che qui è veramente irriconoscibile,grazie al make up. La Swinton ha portato in scena un personaggio fantastico che è quello di Mason,cattivissima,volutamente caricaturale,porta in scena un'allegoria/parodia del potere,dell'egoismo dell'essere umano,un personaggio denso di black humour e con delle sfaccettature a dir poco grottesche. Il secondo attore che mi ha sorpreso è stato Chris Evans,che qui mi ha stupito non poco,regalandomi un'interpretazione che parte abbastanza malaccio nei primi minuti del film ma che poi è un crescendo di espressività e intensità. Il personaggio di Curtis è il protagonista e rappresenta un pò quella che è la brama di vendetta e la follia dell essere umano disposto a fare cose indicibili pur di sopravvivere,un uomo totalmente distrutto nella psiche e nel fisico.Il resto del cast include John Hurt,Jamie Bell,un malvagio Ed Harris e un tenebroso Kang Ho-Song.
Snowpiercer vuole essere un film di critica e analisi sociopolitica,che parte dalla semplicistica e stereotipica visione della società divisa in caste,per poi evolversi ancora e ancora in uno spaccato sconvolgente della natura umana. Con Snowpiercer siamo messi di fronte a degli eventi di proporzioni bibliche,una storia di redenzione,sacrificio e follia,il tutto coadiuvato con una grande metafora che è quella del treno,che rappresenta una sorta di versione estremizzata e malata dell'arca di Noè,in questa pellicola vedremo il treno venerato come un qualcosa di sacro,di spirituale,unito a una visione pessimistica di quello che è il futuro dell'essere umano,destinato a distruggersi da solo. Vediamo come il personaggio di Curtis sia sempre avvolto nell'ombra,sia fisicamente che metaforicamente,un personaggio di cui sposiamo la causa ma di cui ci troveremo a dubitare,oltre che a dubitare anche della nostra stessa capacità di giudizio,un personaggio che ci sembra vuoto all'inizio ma su cui ci ricrederemo nel finale. Snowpiercer è un crescendo epico e coinvolgente,ricco di black humour e grottesco,è un film sensazionale se pur con i suoi difetti che indicherò nel commento della recensione appena verrà pubblicata insieme a vari approfondimenti. consigliatissimo. Da Vedere assolutamente.
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(di themaster)
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gianchi
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sabato 1 marzo 2014
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strepitoso sci-fi coreano
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In un futuro non molto lontano la terra è già preda di precoci glaciazioni. La razza umana si sta estinguendo, gli unici superstiti sono a bordo di un treno spacca-ghiaccio, destinato al perenne ed inarrestabile giro della terra. Negli ultimi vagoni troviamo i poveri e gli sfigati, costretti a vivere accalcati in dei vagoni sporchi, affamati e ridotti a schiavi. I primi vagoni del treno sono invece occupati dagli eletti nel comfort più assoluto, con tanto di ristoranti, saune, acquari, discoteche. La cattiva di turno, protetta da una milizia spietata, interpretata da una magistrale quanto grottesca Tilda Swinton incute terrore ai poveracci affichè nessuno si provi a cambiare vagone, infatti, il treno, cha ha un aurea quasi mistica, deve avere le sue regole per poter proseguire la sua corsa e mantenere quindi tutti gli occupanti vivi.
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In un futuro non molto lontano la terra è già preda di precoci glaciazioni. La razza umana si sta estinguendo, gli unici superstiti sono a bordo di un treno spacca-ghiaccio, destinato al perenne ed inarrestabile giro della terra. Negli ultimi vagoni troviamo i poveri e gli sfigati, costretti a vivere accalcati in dei vagoni sporchi, affamati e ridotti a schiavi. I primi vagoni del treno sono invece occupati dagli eletti nel comfort più assoluto, con tanto di ristoranti, saune, acquari, discoteche. La cattiva di turno, protetta da una milizia spietata, interpretata da una magistrale quanto grottesca Tilda Swinton incute terrore ai poveracci affichè nessuno si provi a cambiare vagone, infatti, il treno, cha ha un aurea quasi mistica, deve avere le sue regole per poter proseguire la sua corsa e mantenere quindi tutti gli occupanti vivi. In testa al treno troviamo Wilson, (Ed Harris) ideatore del treno e fautore di tutto il sistema. Ma la rivolta è alle porte, ed un gruppo di temerari, capeggiati da un sorprendente Chris Evans cercheranno di arrivare in capo al treno, nel cuore del sistema, per avere giustizia. Vagone dopo vagone, i ribelli si troveranno a fronteggiare delle sfide durissime ed a realizzare quanto gli "eletti" vivano nel massimo del lusso e dello spreco. Il regista Bong Joon-ho ha dato prova di realizzare un'opera che riesce a mescolare in modo sapiente il divertimento a temi quanto mai attuali (riscaldamento globale, regimi autoritari), pur sempre usando un pizzico di ironia e lasciando allo spettatore un po' di speranza nonostante la tragedia. Tutti i personaggi hanno un loro autentico carattere e gli effetti speciali sono così spettacolari da far impallidire persino le migliori produzioni hollywoodiane. Bravo Bong Joon-ho ! Bravissima Tilda !!
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lory1975
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mercoledì 26 febbraio 2014
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un film da rivedere almeno tre volte!
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ho avuto l'onore di partecipare all'anteprima ieri sera e devo ammettere che era anni che non rimenevo incollato alla sedia per due ore in questo modo. Tutto è drammaticamente perfetto ed il film, per quanto mi riguarda, entra nei pochissimi film cult della mia vita. Non ho parole adeguate per consigliarvi la visione di questo capolavoro!
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