paola d. g. 81
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giovedì 21 marzo 2013
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tra "matti" ci si capisce
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Il Lato Positivo è un film che mi ha colpito per delicatezza e profondità, oltre che per i risvolti divertenti e la sensazione di fiducia che permea tutta l'opera. E ad un film che fa sognare e riflettere con tale grazia e leggerezza si può ben perdonare, io credo, un happy ending forse un po' scontato e una aderenza non sempre perfetta alla verosimiglianza. Nella vita reale, infatti, accade spesso che due persone problematiche, anziché aiutarsi, si affossino a vicenda. Questo film parla invece di un uomo e una donna che hanno in comune un passato estremamente difficile e un tipo di sensibilità che li allontana dal mondo dei "normali", ma che si sono già messi in cammino per superare la sofferenza e, a metà strada, si incontrano.
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Il Lato Positivo è un film che mi ha colpito per delicatezza e profondità, oltre che per i risvolti divertenti e la sensazione di fiducia che permea tutta l'opera. E ad un film che fa sognare e riflettere con tale grazia e leggerezza si può ben perdonare, io credo, un happy ending forse un po' scontato e una aderenza non sempre perfetta alla verosimiglianza. Nella vita reale, infatti, accade spesso che due persone problematiche, anziché aiutarsi, si affossino a vicenda. Questo film parla invece di un uomo e una donna che hanno in comune un passato estremamente difficile e un tipo di sensibilità che li allontana dal mondo dei "normali", ma che si sono già messi in cammino per superare la sofferenza e, a metà strada, si incontrano. Pat, affetto da un disturbo bipolare che lo porta ad accessi di rabbia incontrollata, e Tiffany, giovane vedova "dark" con un passato di depressione e sessuomania, parlano la stessa lingua, si capiscono istintivamente, e l'alchimia del loro incontro porterà a risultati diversi da ciò che entrambi si aspettavano, ma li farà crescere insieme e trovare la felicità, anche attraverso un impegno condiviso (la corsa, il ballo) e l'apprezzamento delle piccole cose e dei rapporti di affetto (ritrovati nell'ottica di una maggiore spontaneità, anche a costo di scontrarsi con i propri cari).
Il Lato Positivo getta uno sguardo luminoso sui problemi psicologici e le nevrosi - più o meno gravi - che affliggono ciascuno di noi in determinati momenti della vita in relazione ad eventi traumatici, e fa riflettere sull'importanza di intraprendere un percorso terapeutico con una persona di fiducia (la figura dello psichiatra che segue Pat è notevole), e di accettare innanzitutto la crisi come punto di partenza per ritrovare un sè più autentico. Il messaggio è chiaro: dalla sofferenza psicologica non si guarisce cercando a tutti i costi di assomigliare alle persone "normali" (che infatti vengono dipinte in modo quasi caricaturale, come concentrati di nevrosi socialmente accettabili), ma riconoscendo la propria natura e i propri limiti e cercando di trasformarli in punti di forza. Pat e Tiffany non sono solo pazzi: sono sinceri e sensibili, rifiutano l'ipocrisia e decidono di liberare la passione in modo sano e costruttivo. Insieme.
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casastella
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mercoledì 20 marzo 2013
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un vero film
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film delizioso.
si vede perfettamente lo zampino del regista, ottimo regista di the fighter.
ottima interpretazione di entrambi gli attori protagonisti.
tantissimi premi vinti (oscar, golden globe, bafta, toronto film festival...) gli manca solo il rubamazzo finale! :)
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mitzy
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mercoledì 20 marzo 2013
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un film da non perdere
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Un film da vedere assolutamente, una bella storia sulla vita e i suoi risvolti drammatici e su come le persone reagiscono alle difficoltà. Il tema affrontato è più profondo di quanto sembri, ma non ci si annoia mai, la storia è raccontata in modo scherzoso e divertente, non ci sono momenti di calma piatta e le due ore e più del film scorrono in un lampo. I protagonisti hanno alle spalle due differenti brutte esperienze, reagiscono ad esse in modo molto diverso, ma la cosa che li accomuna è l’essere giudicati “pazzi” dal resto dalla società “normale”. Alla fine, però, si intuisce che forse è proprio la loro vita quella più sana, si trovano al di fuori delle ipocrisie che condizionano il nostro vivere quotidiano e, così, riescono ad apprezzare il vero senso della vita, a trovare, nonostante tutto, il lato positivo, in modo tale che ognuno salvi l’altro.
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Un film da vedere assolutamente, una bella storia sulla vita e i suoi risvolti drammatici e su come le persone reagiscono alle difficoltà. Il tema affrontato è più profondo di quanto sembri, ma non ci si annoia mai, la storia è raccontata in modo scherzoso e divertente, non ci sono momenti di calma piatta e le due ore e più del film scorrono in un lampo. I protagonisti hanno alle spalle due differenti brutte esperienze, reagiscono ad esse in modo molto diverso, ma la cosa che li accomuna è l’essere giudicati “pazzi” dal resto dalla società “normale”. Alla fine, però, si intuisce che forse è proprio la loro vita quella più sana, si trovano al di fuori delle ipocrisie che condizionano il nostro vivere quotidiano e, così, riescono ad apprezzare il vero senso della vita, a trovare, nonostante tutto, il lato positivo, in modo tale che ognuno salvi l’altro. C’è da dirlo, eccezionale la recitazione di Jennifer Lawrence.
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shanks
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mercoledì 20 marzo 2013
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pazzi? forse solo bizzarri
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E' confortante sapere che certo cinema non morirà mai; Russel impartisce un' altra bella lezione di stile, di storia e soprattutto di personaggi, rendendo quanto mai vulnerabili e vicini a noi comuni mortali star del calibro di De niro (ritornato su livelli eccellenti), Cooper (matto si ma in buona compagnia), Weaver (inquietante "mamma nevrosi") e Lawrence (semplicemente impetuosa).
"Il lato positivo" traina dietro di se un inevitabile lato negativo, quel finale da classicissima famigliola americana allargata, in cui tutto sembra defluire per il verso giusto e "L'orlo argenteo delle nuvole" (bellissimo titolo italiano del libro) scocca le proprie frecce per un happy ending da manuale.
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E' confortante sapere che certo cinema non morirà mai; Russel impartisce un' altra bella lezione di stile, di storia e soprattutto di personaggi, rendendo quanto mai vulnerabili e vicini a noi comuni mortali star del calibro di De niro (ritornato su livelli eccellenti), Cooper (matto si ma in buona compagnia), Weaver (inquietante "mamma nevrosi") e Lawrence (semplicemente impetuosa).
"Il lato positivo" traina dietro di se un inevitabile lato negativo, quel finale da classicissima famigliola americana allargata, in cui tutto sembra defluire per il verso giusto e "L'orlo argenteo delle nuvole" (bellissimo titolo italiano del libro) scocca le proprie frecce per un happy ending da manuale. E' vero, c'è bisogno di positività, soprattutto a margine di una storia cosi drammatica, resa comica da dialoghi fulminanti e mossette interpretative gioiose. I dialoghi sono il motore della trama, asciutti, crudi, senza filtro; " perchè hai preso i cereali?" "Perche non è un appuntamento". Geniale.
Si dice che la consapevolezza dei propri sbagli e della propria malattia sia un ottimo punto di partenza sulla via della guarigione, ma Pat ne dovrà percorrerne di strada. Deciso a riprendersi moglie e vita farà i conti col destino, bizzarro, che lo metterà di fronte al recente passato ed al futuro, incerto, di nome Tiffany,anch'esso squilibrato ma conscio della depressione che lo attanaglia. Fra i due l'alchimia sarà immediata e quest'ultima, che una strategia la sta seguendo da tempo, riuscirà a svegliare dal torpore il protagonista.
Chissa se nella vita reale fuziona davvero cosi. Forse no. Ma c'è bisogno di uno, cento, mille lati positivi.
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pressa catozzo
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mercoledì 20 marzo 2013
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cuculo in salsa rosa
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Nessuna stella perchè sotto il mediocre non c'è altro. Il nero sostituisce l'indiano senza soffocare nessuno. Non discuto il gradimento di amanti film happy ending ma questo è da rogo. Tutto improbabile tanta carne verdura cipolle sul fuoco non ne esce ne un arrosto ne un bollito. Se danno oscar o nomination a questi film allora a Barbareschi almeno una stending ovation.
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papagolf
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domenica 17 marzo 2013
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mescola con la saggezza un po di follia, è vita.
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La morale. La emozioni che spesso ci governano e a volte ci impediscono di essere noi stessi e di capire la realtà anche quando l'abbiamo sotto il naso. Fortunatamente si può sempre ritrovare la via smarrita riuscendo a trovare il lato positivo anche nelle sventure. Aiutati che Dio t'aiuta. Il film è ben diretto e bene intepretato e si esce soddisfatti, con la certezza di aver investito bene due ore del nostro tempo.
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michela papavassiliou
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domenica 17 marzo 2013
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de niro e cooper in un quadro di hopper
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Prendi un bipolare con il cuore tenero, gli occhi color del mare, incollaci una ragazza schizzata, Tiffany- Jennifer Lawrence, con la passione per la danza, lo sguardo penetrante e un male di vivere come compagno fisso di viaggio. Mettici sullo sfondo un' America che esce da un quadro di Hopper , il cui tempo e' scandito da una conversazione surreale ad opera degli elementi che operano sulla scena, aggiungici l'interpretazione superlativa di un attempato De Niro ed hai tutti gli ingredienti base di una ricetta votata ad un successo certo. Pioggia di Oscar per questo film firmato dal grande Robert ed interpretato in modo impeccabile da Bradley Cooper nei panni del giovane italo-americano Pat, che, dopo un raptus violento ai danni dell'amante di sua moglie Nikki, viene rinchiuso per un periodo di riabilitazione in un ospedale psichiatrico.
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Prendi un bipolare con il cuore tenero, gli occhi color del mare, incollaci una ragazza schizzata, Tiffany- Jennifer Lawrence, con la passione per la danza, lo sguardo penetrante e un male di vivere come compagno fisso di viaggio. Mettici sullo sfondo un' America che esce da un quadro di Hopper , il cui tempo e' scandito da una conversazione surreale ad opera degli elementi che operano sulla scena, aggiungici l'interpretazione superlativa di un attempato De Niro ed hai tutti gli ingredienti base di una ricetta votata ad un successo certo. Pioggia di Oscar per questo film firmato dal grande Robert ed interpretato in modo impeccabile da Bradley Cooper nei panni del giovane italo-americano Pat, che, dopo un raptus violento ai danni dell'amante di sua moglie Nikki, viene rinchiuso per un periodo di riabilitazione in un ospedale psichiatrico. Tacciato dalla societa' come "disturbato" si trova dopo 8 mesi di terapia sulla strada della riabilitazione, pronto a rientrare in un contesto in realta' piu' malato di lui. La madre debole e malinconica, il padre Mr. Solitano Senior, De Niro, marchiato da un tifo sfrenato per la squadra di football degli Eagles. Tra gags al limite del paradosso, vuoti comunicativi da era indivudualistico-urbana e sedute d'analisi, con il Dr. Patel, che terminano tra gli spalti di uno stadio, questa pellicola ha il pregio di raccontare con grazia il macigno dell' umano esistere contemporaneo ed il tentativo di contrastare le fragilita' personali con una nota di positivita'. "Excelsior"dunque la parola d'ordine. 117 minuti griffati Usa 2012. Da vedere. MP
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anribeil
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domenica 17 marzo 2013
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pazzi da amare
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"Addio alle armi" di Hemingway che va giù dalla finestra perché non è possibile che le storie finiscano sempre male: il film ben diretto da Russell sta tutto in quel gesto liberatorio. La follia diventa l'unico rimedio per far virare la vita verso il suo lato positivo, verso l'amore. Un cast straordinario e un ottima sceneggiatura che ti strappa risate e anche qualche tenera lacrima.
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dadab.
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sabato 16 marzo 2013
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pazzia vista come quotidianeità e normalità
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Un Oscar guadagnato grazie alla straordinaria interpretazione di Jennifer Lawrence, “Il lato positivo” è un film scintillante, che se ne esce con 8 candidature agli Academy Awards; quattro delle quali per gli attori. Il titolo originale tradotto “L’orlo argenteo delle nuvole” è tratto dal romanzo di Matthew Quick. Mentre il film è diretto da David O. Russell (The fighter), che dirigendo questa tragicommedia, maneggia argomenti seri, ma li rende quasi spassosi; alternando gags comiche, in cui si destreggiano gli impeccabili attori, a momenti di riflessione e gravità.
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Un Oscar guadagnato grazie alla straordinaria interpretazione di Jennifer Lawrence, “Il lato positivo” è un film scintillante, che se ne esce con 8 candidature agli Academy Awards; quattro delle quali per gli attori. Il titolo originale tradotto “L’orlo argenteo delle nuvole” è tratto dal romanzo di Matthew Quick. Mentre il film è diretto da David O. Russell (The fighter), che dirigendo questa tragicommedia, maneggia argomenti seri, ma li rende quasi spassosi; alternando gags comiche, in cui si destreggiano gli impeccabili attori, a momenti di riflessione e gravità.
Pat Solatano è affetto da bipolarismo. Dopo otto mesi di reclusione per aver tentato di uccidere l’amante della moglie, viene portato a casa dalla madre (Jacki Weaver); tenuto sotto ingiunzione restrittiva e con l’obbligo di una terapia. Pat desidera riconquistare Nikki e farle conoscere la sua nuova visione del mondo, da lui chiamata “Excelsior”, in grado di fargli trovare il lato positivo di ogni situazione, anche della più tragica. È un film di equilibri precari, di dramma e comicità appese al filo della pazzia di Pat. Ma in fondo ogni personaggio sembra nascondere una vena squilibrata: il papà (un bravo Robert de Niro), dopo aver perso il lavoro, si butta maniacalmente sulle scommesse sportive fino a perdere il controllo. Banali episodi quotidiani si intrecciano con risse tra padre e figlio, scatti d’ira, urla, incursioni notturne di Pat nella camera dei genitori, frignando su quanto ingiusta sia la vita. Tra citazioni di Hemingway ed una follia sempre pronta ad avere il sopravvento, Pat incontrerà Tiffany, la sua àncora di salvezza. Un’eccentrica ragazza, distrutta dopo la morte del marito, che reagì alla cosa imbottendosi di farmaci ed antidepressivi, e facendo sesso compulsivo con i suoi colleghi di lavoro. Tiffany e Pat hanno questo in comune, la pazzia. “ Il solo modo di assecondare la mia pazzia, era di fare qualcosa di pazzo tu stessa. “ Recita Pat alla fine del film. Sono due anime gemelle, due disillusi, che sentono il bisogno di un qualche riscatto, una terapia, una strategia per salvarsi, per aggrapparsi a qualcosa, e sfuggire al baratro della malattia. La soluzione si materializzerà nell’impegno e nella perseveranza che i due spenderanno per una gara di ballo, che li aiuterà a trovarsi, e a dimenticare i rispettivi problemi. “Il mondo ti spezza il cuore in ogni modo immaginabile”; con queste frasi schiette e taglienti, i due protagonisti si mostrano per quello che sono: nevrotici e pieni di paure, si dicono ciò che provano in faccia, senza filtri, senza maschere: sono autentici. Il film fa perno proprio sulle preponderanti performance degli attori: si fa notare con forse la sua miglior interpretazione, un Bradley Cooper che abbandona le “notti da leoni” per confrontarsi con un personaggio difficile e malato, valso all’attore la sua prima candidatura. Tra un doppiaggio italiano incapace di rendere appieno la sfumatura vocale dei personaggi, caratterizzati da dialoghi molto frequenti e forse troppo retorici e prolissi, la seconda parte del film rischia di cadere nella banalità; tra una gara di ballo tutta luccicante sullo stile di “ballando con le stelle”, ed un bacio strappalacrime un po’ scontato. Tra alti e bassi, è un film che dà carica e che, in fin dei conti, non dispiace. Che mette a nudo la malattia mentale e la sradica dalla convenzione, rendendola quasi appassionante e veritiera. “Il lato positivo” potrebbe dividere, far sorridere e riflettere il pubblico, ma non deluderlo. Una “pazzia” non andarlo a vedere!
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lo stopper
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sabato 16 marzo 2013
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un impegno comune per salvare due vite
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Nevrosi quotidiane, attacchi di violenza e depressione stanno mandando a rotoli la vita del professore di storia Pat e della giovane Tiffany. Il primo ha trovato l’adorata moglie in flagrante adulterio, la seconda ha perso il marito poliziotto in un incidente stradale. Pat ha pestato a sangue il suo rivale in amore e si e’ beccato una condanna che ha scontato in un ospedale psichiatrico. Tiffany ha reagito alla perdita del marito concedendosi a tutti i colleghi d’ufficio, ed e’ stata licenziata per la sua condotta.
Pat e’ ancora follemente innamorato della moglie fedigrafa, e Tiffany lo aggancia, dopo un primo incontro a dir poco burrascoso, promettendogli il suo impegno per fare da tramite con la consorte.
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Nevrosi quotidiane, attacchi di violenza e depressione stanno mandando a rotoli la vita del professore di storia Pat e della giovane Tiffany. Il primo ha trovato l’adorata moglie in flagrante adulterio, la seconda ha perso il marito poliziotto in un incidente stradale. Pat ha pestato a sangue il suo rivale in amore e si e’ beccato una condanna che ha scontato in un ospedale psichiatrico. Tiffany ha reagito alla perdita del marito concedendosi a tutti i colleghi d’ufficio, ed e’ stata licenziata per la sua condotta.
Pat e’ ancora follemente innamorato della moglie fedigrafa, e Tiffany lo aggancia, dopo un primo incontro a dir poco burrascoso, promettendogli il suo impegno per fare da tramite con la consorte. In cambio Pat dovra’ fare da partner a Tiffany in una gara di ballo, alla quale la giovane vedova vuole a tutti i costi partecipare.
Il film cambia ritmo e caratteristiche durante il suo svolgimento. L’inizio e’ talmente teso che ci si chiede come puo’ definirsi commedia una storia del genere. Invece, poi, con il passare dei minuti, la tensione provocata dalla violenza sempre in agguato nei comportamenti dei due protagonisti si allenta, e anche i difficilissimi rapporti con le rispettive famiglie si stemperano.
“Il lato positivo” diventa progressivamente l’impegno che Tiffany si impone, ed impone a Pat, nella preparazione della coreografia che dovranno presentare davanti a giudici della gara di ballo, l’esito della quale andra’ ad intrecciarsi anche con l’attivita’ di scommettitore del padre di Pat, un grande Robert De Niro, tifoso maniacale degli Eagles di Philadelphia.
Il film e’ ben costruito, i dialoghi, specialmente nella prima parte, sono piuttosto faticosi, ma riescono a trasmettere allo spettatore l’enorme difficolta’ di quasi tutti i personaggi ad instaurare rapporti interpersonali “normali”. Formidabili e bellissimi i due interpreti. Bradley Cooper e Jennifer Lawrence sono sempre credibili, anche quando parole e comportamenti sfociano nel territorio del disturbo bipolare che amplifica in modo incontrollabile le piccole difficolta’ quotidiane.
“Il lato positivo” e’ una commedia “impegnativa”, ben scritta ed interpretata. Praticamente perfetto il doppiaggio, magistralmente diretto da Francesco Vairano.
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