alex2044
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giovedì 7 marzo 2013
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una sorpresa piacevolissima
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Un film molto bello . Un film che fa ridere,fa piangere ,fa pensare . Un cast meraviglioso ,meritato l'Oscar a Jennifer Lawrence ed un grande De Niro che una volta tanto non fa De Niro ma fa l'attore . Girato molto bene ed anche con delle musiche bellissime . Forse la miglior sorpresa del 2013 .
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olivamatteo
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giovedì 7 marzo 2013
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splendido!
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Finalmente una commedia più che godibile.
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ashtray_bliss
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giovedì 28 febbraio 2013
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ricominciare a vivere non e' mai tardi.
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The Silver Linings Playbook e' un film assolutamente adorabile. Costantemente in bilico tra dramma e commedia romantica, e' un film che racconta la storia di due persone emarginate, due persone ''al limite''. Ed e' proprio per questo che lo spettatore sin da subito simpatizza e si identifica anche nei protagonisti, Pat e Tiffany. Proprio perche' non sono i comuni protagonisti delle classiche commedie, ma sono persone che molti di noi, hanno vissuto esperienze traumatiche e le circostanze li hanno fatti crollare psicologicamente. Infatti Pat e Tiffany non rappresentano altro che le due facce della stessa medaglia, rappresentano la fragilita' umana che molto spesso ci bussa la porta sotto forma di disturbi psichici che ci spingono oltre il nostro limite: La depressione, la mancanza di autocontrollo, il disturbo bipolare, l'esaurimento nervoso.
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The Silver Linings Playbook e' un film assolutamente adorabile. Costantemente in bilico tra dramma e commedia romantica, e' un film che racconta la storia di due persone emarginate, due persone ''al limite''. Ed e' proprio per questo che lo spettatore sin da subito simpatizza e si identifica anche nei protagonisti, Pat e Tiffany. Proprio perche' non sono i comuni protagonisti delle classiche commedie, ma sono persone che molti di noi, hanno vissuto esperienze traumatiche e le circostanze li hanno fatti crollare psicologicamente. Infatti Pat e Tiffany non rappresentano altro che le due facce della stessa medaglia, rappresentano la fragilita' umana che molto spesso ci bussa la porta sotto forma di disturbi psichici che ci spingono oltre il nostro limite: La depressione, la mancanza di autocontrollo, il disturbo bipolare, l'esaurimento nervoso. Tutti insidiosi disturbi con i quali tutti -prima o poi- veniamo a contatto nella vita.
E proprio quelli che caratterizzano le personalita' problematiche di Pat e Tiffany. Pat, e' uscito dopo 8 mesi da un ospedale psichiatrico per aver massacrato di botte l'amante della moglie, e successivamente essergli stato diagnosticato il disturbo bipolare. Tornato a casa dei suoi genitori, Pat continua il suo percorso verso la guarigione cercando di restare ottimista e vedere il silver lining, il risvolto positivo in ogni cosa. Anche se in realta' la sua vita continua ad andare a rotoli: gli e' vietato avvicinarsi alla moglie grazie ad un mandato restrittivo, ha perso il suo lavoro come insegnate di liceo e la sua ex casa. Insieme a tutto cio' c'e' il fatto che Pat si fissa con l'idea di tornare con la moglie Nikki, un'idea che ben presto si trasforma in un' ossessione grazie alla quale si iniziera a correre (per rimettersi in forma e piacere a Nikki ma anche-metaforicamente- per corerre lontano dai propri errori commessi, dal proprio passato problematico).
Cosi, cerca sin da subito di riallacciare i rapporti con gli amici comuni con la speranza di riavvicinarsi a Nikki prima possibile, ma specialmente andra' in contro a molte crisi depressive. Come se non bastasse Pat e' asfissiato dai genitori, e specialmente dal padre (De Niro) il quale e' ossessionato dal football e la sua squadra del cuore, gli Eagles. Grazie a questa ennesima ossessione (parallela a quella per i telecomandi) perdera' il lavoro e la pensione e si giochera' tutti i risparmi in stupide scommesse che mettono a rischio la sua attivita' come proprietario di un ristorante.
Ma Pat cerca di non perdere mai l'obbiettivo e guarda sempre in avanti. Excelsior (positivita') e' del resto il suo mantra, e cosi prosegue la sua vita fallimentare, tra crisi, incontri settimanali con lo psicologo, e tanto jogging. Fino a quando non s'imbatte in lui Tiffany, anche lei giovane vedova problematica e dal passato disturbato, segnato da dipendenze dal sesso e dagli psicofarmaci, dopo la morte improvvisa del marito. I due all'inizio sembrano uno l'esatto opposto dell'altra ma in realta' condividono stati d'animo ed esperienze molto simili. Il motivo del loro avvicinamento e' scaturito grazie ad una lettera. Una lettera che Pat scrive a Nikki ma che non ha altro mezzo per fargliela avere sino a quando Tiffany si offre di farlo in cambio di un favore: partecipare insieme a lei ad un concorso di ballo.
A quel punto inizia la vera conoscenza dei due anti-eroi i quali grazie alla danza scoprono un lato diverso di loro stessi e riscoprono il lato postivo della vita, la quale sino ad allora li aveva schiacciati.
La costanza e l'impegno col quale si dedicano ad un progetto in fin dei conti banale, come appunto prepararsi ad un contesto di ballo, mette in evidenza come entrambi hanno bisogno di un piccolo pretesto (come il ballo) per provare cose nuove, dare una spinta diversa alla propria vita, e cambiare la prospettiva con la quale affrontano il mondo. Ed e' grazie a questo cambiamento che si scopriranno innamorati e Pat riuscira' finalmente a liberarsi dall'ossessione per l'ex moglie che lo perseguitava ovunque.
Tiffany e Pat all'inizio si scontrano ma man mano che la loro conoscenza procede scoprono di potersi aiutare a vicenda e superare insieme i traumi e le difficolta' che hanno vissuto in passato, facendo si che nasca tra loro una intesa forte e un legame altrettanto intenso.
The silver linings playbook e' un film assolutamente brillante, che riesce a conciliare perfettamente il genere drammatico insieme a quello della piu' classica commedia romantica, ma senza mai cadere in banali e ultra-conosciuti sentimentalismi o luoghi comuni. Nessun elemento di melo' nel film di O'Russel ma tanta voglia di portare freschezza sullo schermo, sia in termini di una storia fuori dal comune, di personalita' problematiche e borderline, sia in termini dei protagonisti emergenti (e quindi freschi). Strepitosi gli attori, ma su tutti Bradley Cooper il quale finalmente si lascia andare in un personaggio non stereotipato che ti resta impresso nella mente. A volte esplosivo, a volte iroso, poi melanconico ma anche divertente; riesce a dare al personaggio di Pat spessore e intensita'. Si tratta di un personaggio al quale, nel bene o nel male, ci si affeziona e lo si simpatizza immediatamente. Brava anche la Lawrence, convincente nell'interpretare un personaggio complicato e fa emergere il suo talento recitativo.
Regia e sceneggiatura solida ed efficace che convince ed appassiona gli spettatori con una storia sentimentale fuori dagli schemi. Un film che parla di disturbi i quali affliggono sempre piu' spesso gran parte della popolazione ma soprattuto della voglia di riscatto, di trovare il lato positivo delle cose (e della vita) in un mondo e in una societa' troppo difficile e spietata da affrontare, pronta ad emarginarci e ferirci anziche' sostenerci. Imperdibile.
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lonely
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martedì 26 febbraio 2013
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follia d'amore
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Beh vi confesso che qualche lacrima è scesa, di fronte a questa sorta di maniaco- ossessivo attaccamento per un amore ormai finito.
La tenacia o la follia, di non volerlo lasciare andare, perchè senza quell'amore si è persi, totalmente.
Qual è la soglia da non oltrepassare? Chi può dirlo? Chi non ha mai toccato con mano, o meglio col cuore, questo delirio?
Ottime le interpretazioni di entrambi gli attori.
E devo ribadire anch'io,sulla scia della recensione di mymovies, l'abilità del regista nel creare quell'equilibrio quasi perfetto, tra dramma
e commedia.
Il finale avrebbe potuto essere anche pessimista, ma non sarebbe stato reale, in fondo, è vero, a un amore perduto, si sfugg
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Beh vi confesso che qualche lacrima è scesa, di fronte a questa sorta di maniaco- ossessivo attaccamento per un amore ormai finito.
La tenacia o la follia, di non volerlo lasciare andare, perchè senza quell'amore si è persi, totalmente.
Qual è la soglia da non oltrepassare? Chi può dirlo? Chi non ha mai toccato con mano, o meglio col cuore, questo delirio?
Ottime le interpretazioni di entrambi gli attori.
E devo ribadire anch'io,sulla scia della recensione di mymovies, l'abilità del regista nel creare quell'equilibrio quasi perfetto, tra dramma
e commedia.
Il finale avrebbe potuto essere anche pessimista, ma non sarebbe stato reale, in fondo, è vero, a un amore perduto, si sfugge, solo
con un nuovo amore!
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spetenfra
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martedì 26 febbraio 2013
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praticamente un: yes, we can!
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Non trovo sinceramente lei sia da oscar. Però l'alternativa non so se ci fosse quindi non giudico questo.
Bel film! "Excelsior": parola strana al giorno d'oggi!
Giovani, crediamoci, sempre, per avere un futuro, per essere il futuro: positività!
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pescinha
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lunedì 25 febbraio 2013
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senza zucchero
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Questa è una storia d’amore coinvolgente tra due persone con problemi psicologici. Non è una commedia, neanche un dramma. È un’altra cosa. Quello che mi piace di più é che il film si alontana della solita commedia romantica americana, sempre troppo zuccherata, per racconttare la crudeltà e la realtà di una famiglia media. Il protagonista Pat (Bradley Cooper) esce da un ospedale psichiatrico dopo aver picchiato l’amante di sua moglie. Pat ha soltanto un’idea in mente, conquistare il cuore di sua moglie un’altra volta. A questo punto appare la protagonista femmenile, Tiffany (Jennifer Lawrence) dipendente dal sesso e dalle pillolle. La relazione tra i due protagonisti è meravigliosamente presentata nonostante le difficoltà legata allo spitito malato.
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Questa è una storia d’amore coinvolgente tra due persone con problemi psicologici. Non è una commedia, neanche un dramma. È un’altra cosa. Quello che mi piace di più é che il film si alontana della solita commedia romantica americana, sempre troppo zuccherata, per racconttare la crudeltà e la realtà di una famiglia media. Il protagonista Pat (Bradley Cooper) esce da un ospedale psichiatrico dopo aver picchiato l’amante di sua moglie. Pat ha soltanto un’idea in mente, conquistare il cuore di sua moglie un’altra volta. A questo punto appare la protagonista femmenile, Tiffany (Jennifer Lawrence) dipendente dal sesso e dalle pillolle. La relazione tra i due protagonisti è meravigliosamente presentata nonostante le difficoltà legata allo spitito malato. Indimenticabile la scena del ballo finale.
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raffaelemarino
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domenica 24 febbraio 2013
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grandi interpreti e storia originale
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Il lato positivo,candidato a 8 premi oscar: ragazzi vi invito anzi vi prego di andare a vedere questo film,è straordinariamente originale,mai e dico mai scontato,una sceneggiatura che ti prende a schiaffi attimo dopo attimo,schiaffi che ti mantengono sveglio,pimpante,una recitazione straordinaria perfino de niro non fa le facce ed esce dal personaggio robert de niro,finalmente una storia sbalorditiva,la regia non stanca i dettagli fanno da padrone,certo qualche battuta già sentita ma passabile,non ci sono clichet,due matti usciti dal manicomio che si innammorano,e con questo mi sembra di aver detto già tutto,c'è altruismo,satira ironia,verità,arroganza sulle righe,perfino una cattiveria a sorsi, dettata da una coerenza inrispettosa con i soliti modi di fare.
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Il lato positivo,candidato a 8 premi oscar: ragazzi vi invito anzi vi prego di andare a vedere questo film,è straordinariamente originale,mai e dico mai scontato,una sceneggiatura che ti prende a schiaffi attimo dopo attimo,schiaffi che ti mantengono sveglio,pimpante,una recitazione straordinaria perfino de niro non fa le facce ed esce dal personaggio robert de niro,finalmente una storia sbalorditiva,la regia non stanca i dettagli fanno da padrone,certo qualche battuta già sentita ma passabile,non ci sono clichet,due matti usciti dal manicomio che si innammorano,e con questo mi sembra di aver detto già tutto,c'è altruismo,satira ironia,verità,arroganza sulle righe,perfino una cattiveria a sorsi, dettata da una coerenza inrispettosa con i soliti modi di fare.Una sceneggiatura fa-nta-sti-ca.Ciò che traina questo film tra i miei preferiti è il dualismo tra commedia e dramma,questa oscillazione tra realtà e follia gli stessi sentimenti dei personaggi altalenano tra il mostrarsi e il voler nascondersi,la regia non è cosi speciale è semplice lineare senza una ricerca di inquadratura,si sottolineano gli spazzi circostanti mettendo gli attori sempre nelle stesse location,il regista ha capito che doveva abbandonarsi rendendo semplicità perchè aveva tra le mani una sceneggiatura che funzionava già da se.soffermandoci ancora sui personaggi possiamo dire che un'altra caratteristica è vedere i due protagonisti, considerati pazzi, perchè appena usciti da una casa di cura, quando in realtà i veri pazzi sono gli amici e i familiari che li circondano che con le loro manie le loro ossessioni rendono la vita difficile ad entrambi i protagonisti;un bel tratto di ossessione compulsiva vista con ironia.Insomma un bel film da vedere anche tra amici perchè scorrevole e romantico sotto le righe!!!che il ciak sia con voi raffaele marino
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sergiofi
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domenica 24 febbraio 2013
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storie di ordinaria follia
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Può esserci “Il lato positivo” nella vita di due disadattati in apparenza irrecuperabili come Pat e Tiffany? Macchina da presa in spalla il bravo David O. Russel prova a darcene la dimostrazione in “Silver linings playbook”, film intenso e magistrale prova attoriale della coppia formata da un immenso Bradley Cooper e da una sempre più carismatica Jennifer Lawrence. Il bipolarismo del collerico Pat (ancora disperatamente attratto dalla moglie Nikki, che per legge non può più vedere) finisce per collidere con le turbe psichiche della giovane vedova Tiffany che, alla perdita del marito, ha reagito con un famelico ipertrofismo sessuale. Il primo, ormai senza arte né parte, si trova costretto a traslocare dall’ospedale psichiatrico alla casa dei genitori (Robert De Niro e Jacki Weaver, perfetti nel ruolo).
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Può esserci “Il lato positivo” nella vita di due disadattati in apparenza irrecuperabili come Pat e Tiffany? Macchina da presa in spalla il bravo David O. Russel prova a darcene la dimostrazione in “Silver linings playbook”, film intenso e magistrale prova attoriale della coppia formata da un immenso Bradley Cooper e da una sempre più carismatica Jennifer Lawrence. Il bipolarismo del collerico Pat (ancora disperatamente attratto dalla moglie Nikki, che per legge non può più vedere) finisce per collidere con le turbe psichiche della giovane vedova Tiffany che, alla perdita del marito, ha reagito con un famelico ipertrofismo sessuale. Il primo, ormai senza arte né parte, si trova costretto a traslocare dall’ospedale psichiatrico alla casa dei genitori (Robert De Niro e Jacki Weaver, perfetti nel ruolo). La seconda vive confinata in un garage riadattato, dove sfoga le sua rabbia non tanto repressa in una piccola sala da ballo ricavata al pianterreno. Intorno a loro si muove il microcosmo umano della provincia americana (siamo nei sobborghi di Philadelphia), all’interno del quale la normalità sembra essere poco più di un optional. Non tragga in inganno l’esito conciliatorio di una vicenda contrassegnata da incontri e scontri tra paranoie parallele. Il tragicomico ballo finale che prelude all’atteso happy end non ha nulla di hollywoodiano. E’ solo l’inizio di un percorso accidentato e complesso grazie al quale Pat e Tiffany cercheranno di guarire dalla loro diversità, facendosi forti della sottile follia che attraversa tutto il contesto nel quale essi stessi si agitano.
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eugenio
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venerdì 22 febbraio 2013
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il lato nascosto di ognuno di noi
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“Il lato positivo “ (orrido adattamento italiano dell’azzeccato originale “Silver Lining Playbook” ) sarà in uscita al cinema a metà marzo in corrispondenza del vicino risveglio di primavera. E di risveglio infatti il film dell’abile e controverso regista David O. Russell (tratto dal libro di Matthew Quick) sembra voler trattare, un risveglio che non ha conseguenze traumatiche generate da incidenti “fisici” quanto piuttosto da forti disagi psicologici.
Patrick detto Pat (Bradley Cooper) è un giovane impulsivo tornato a casa dei genitori dopo otto mesi trascorsi in un ospedale psichiatrico dove era in cura per un disturbo psicologico, la sindrome di bipolarità che lo aveva portato a massacrare e ridurre quasi in fin di vita l’amante della moglie Nikki.
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“Il lato positivo “ (orrido adattamento italiano dell’azzeccato originale “Silver Lining Playbook” ) sarà in uscita al cinema a metà marzo in corrispondenza del vicino risveglio di primavera. E di risveglio infatti il film dell’abile e controverso regista David O. Russell (tratto dal libro di Matthew Quick) sembra voler trattare, un risveglio che non ha conseguenze traumatiche generate da incidenti “fisici” quanto piuttosto da forti disagi psicologici.
Patrick detto Pat (Bradley Cooper) è un giovane impulsivo tornato a casa dei genitori dopo otto mesi trascorsi in un ospedale psichiatrico dove era in cura per un disturbo psicologico, la sindrome di bipolarità che lo aveva portato a massacrare e ridurre quasi in fin di vita l’amante della moglie Nikki. Incapace di accettare l’abbandono della consorte, Pat cercherà in tutti modi di riconquistarla, di rivederla, correndo per riacquistare il peso forma ideale, per sfogare il dolore della sua esistenza ormai ridotta in frantumi e per sfuggire da quel passato che aspira ma di cui ha paura che è quel rapporto mai sanato con i genitori.
Pat è incompreso, solitario, fatica a ritrovare la sua socialità, si comporta da vero “ragazzaccio” scagliando libri contro le finestre (tra cui il buon “Addio alle armi” di Hemingway colpevole di avere a suo dire insegnamenti sbagliati verso i giovani studenti), urlando alle quattro del mattino per tentare di sanare una ferita troppo grande dettata dall’abbandono di una persona a lui cara. Anche il tentativo di riavvicinarsi agli altri è deludente e imbarazzante (come quello all’insegnante dell’università dove studiava Nikki) ma come ogni film sentimentale americano (e non solo) si rispetti, il destino ha in mente per il buon Pat, un incontro. Una svolta decisiva.
Si chiama Tiffany (Jennifer Lawrence), una giovane vedova anche lei profondamente segnata da un turbamento psichiatrico di pari livello: la morte del marito e il successivo tentativo di vincere il forte turbamento esistenziale attraverso ripetute avventure sessuali. Tiffany è il corrispondente “contraccolpo emotivo” di Pat che in un mondo parallelo avrebbe potuto essere la sua promessa sposa (se non fosse ancora così morbosamente legato alla ex-moglie); cova una rabbia intima nei confronti del genere maschile, è nervosa, irascibile ma decisa e determinata. Lo scontro tra i due, a colpi di jogging, sempre scappando da loro stessi troverà al termine della tenzone una reciproca intesa: Tiffany consegnerà a Nikki una sua lettera in cambio di una partecipazione -forzata- di Pat a una gara di ballo dove,ovviamente manco a dirlo, dovranno vincere. Sarà solo l’inizio di una lunga sarabanda di problemi familiari, incertezze, condite da una buona dose di passi di danza, finte lettere e stucchevoli romanticismi da film melo’.
Il lato positivo è però anche questo: la vittoria della vita sul disagio psichico e la volontà di ricominciare e rialzarsi dopo una sconfitta. O. Russel si dimostra quindi sufficientemente spigliato nella scelta di “due attori dai calibri giusti” che riescono a comunicarci le numerose sfaccettature mimiche dell’animo cui fa da sfondo, pur se in ruolo convenzionale e non pienamente caratterizzato, il bravo De Niro, genitore burbero e solidale sempre relegato a ruoli di commedia ma qui maggiormente convincente di precedenti pellicole (un paio di scene del football sono molto azzeccate).
La pacata dose di leggerezza e abilità nell’utilizzo di registri linguistici che spaziano da luoghi totalmente diversi (l’ospedale psichiatrico, le terapie di gruppo, le sala di ballo, i duetti Pat-Tiffany al parco), sono la cornice di un sentimentale certamente americano ma stavolta meglio connotato e ben riuscito per il tema sicuramente non facile da trattare senza evitare la giusta dote di dramma grazie all’equilibrio tra amarezza e dolcezza, tra dolore e felicità.
Come direbbe Battiato “ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore/nuove possibilità di conoscersi/ e gli orizzonti perduti non ritornano mai”. Ma questo a Pat sembra non importare più.
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[+] il lato è positivo, non nascosto.
(di the_end)
[ - ] il lato è positivo, non nascosto.
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sbergo
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mercoledì 20 febbraio 2013
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il lato positivo
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ho visto il film in anteprima,devo dire che mi ha colpito fa ridere e riflettere allo stesso tempo, gli attori sono bravissimi. Lo consiglio a tutti!!
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