stockton
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venerdì 15 marzo 2013
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fantastico per metà, poi si perde e diventa banale
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ero molto convinto di andare a vedere questo film, e per la prima ora questa attesa è stata ampiamente ripagata.
Dialoghi serrati e particolarmente divertenti, situazioni intriganti, disamina della malattia mentale di lui (e di lei) sotto vari aspetti, soprattutto quello legale, con De Niro che interpreta bene il complesso personaggio del padre, fissato sul football, ossessivo, superstizioso e un po' intransigente..
il film ha una prima ora veramente scoppiettante in cui si ride e si riflette (risulta stupenda la scena della tavola calda).. soldi ben spesi..
il problema è che ad un certo punto, questa verve si esaurisce e comincia una sorta di "ballando sotto le stelle" mischiato con vicende di football americano poco comprensibili dalle nostre latitudini (una specie di "tifosi" in versione USA), che indebolisce fortemente il film, e che secondo me doveva rimanere incentrato sulle problematiche personali dei due protagonisti (magari senza forzare troppo come all'inizio).
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ero molto convinto di andare a vedere questo film, e per la prima ora questa attesa è stata ampiamente ripagata.
Dialoghi serrati e particolarmente divertenti, situazioni intriganti, disamina della malattia mentale di lui (e di lei) sotto vari aspetti, soprattutto quello legale, con De Niro che interpreta bene il complesso personaggio del padre, fissato sul football, ossessivo, superstizioso e un po' intransigente..
il film ha una prima ora veramente scoppiettante in cui si ride e si riflette (risulta stupenda la scena della tavola calda).. soldi ben spesi..
il problema è che ad un certo punto, questa verve si esaurisce e comincia una sorta di "ballando sotto le stelle" mischiato con vicende di football americano poco comprensibili dalle nostre latitudini (una specie di "tifosi" in versione USA), che indebolisce fortemente il film, e che secondo me doveva rimanere incentrato sulle problematiche personali dei due protagonisti (magari senza forzare troppo come all'inizio)..
invece la mia impressione è che, per poter dare adeguato spazio a De Niro, si sia un po' usciti dal seminato, facendo perdere al film la vivacità iniziale... tra l'altro scegliendo un argomento (il football) troppo "americano", nel quale rimangono "sporcati" anche diversi personaggi (come lo psicologo) che fino ad allora avevano un ruolo importante nel definire il personaggio principale..
se non si voleva rimanere nel tema del bipolarismo, si poteva tranquillamente approfondire anche qualche altro filone collegato che viene fuori nel film, come la solo accennata competizione con il fratello, di cui invece non si parla quasi mai..
il finale risulta poi un po' scadente e prevedibile per le attese iniziali..
In ogni caso, fantastica l'interpretazione della giovanissima Jennifer Lawrence...
comunque un film da vedere..
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no_data
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venerdì 15 marzo 2013
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una delusione
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sono rimasta molto delusa, un film mediocre, a tratti scontato. la bella "matta" e il bel "matto" in una famiglia poco credibile che si iscrivono ad una scuola di ballo, con applausi del pubblico, e effetto sorpresa della giuria. il classico poloizziotto americano, che irrompe e cerca di metter pace con le minacce, proprio come come per anni ce l'ha propinato il cinema.
il disturbo bipolare è ben altro, ma a parte le patologie diffcilmente inquadrabili, e la gestione della malattia psichiatrica, tutto mi è sembrato finto, costruito a tavolino e anche male.
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foffola40
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venerdì 15 marzo 2013
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vivace
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si racconta di due personaggi molto disturbati nella mente: il maschio viene definito bipolare, la donna dipendente dal sesso e dalla droga. Però se la cavano abbastanza bene nonostante alcuni "casini" combinati da entrambi in particolare dal protagonista maschile. Vivono protetti dalle rispettive famiglie che, ovviamente, sono piuttosto disperate ma poi tutto finisce bene complice una gara di ballo. Evviva la vita.
Il cinema deve essere fantasia, favola, magia etc. forse in questo film abbiamo troppo presenti questi caratteri considerando la complessità del tema affrontato. Francesca Saveria.
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corazzatakotiomkin
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giovedì 14 marzo 2013
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un po' e un po' .
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Il film si presenta come una via di mezzo tra dramma e commedia ed, a mio parere, ciò va abbastanza a discapito del lavoro poiché il risultato, da un lato, non è caratterizzato dalla frizzantezza e dalla spensieratezza di una vera commedia e, dall'altro, non puo' certamente essere definito totalmente drammatico. Il giusto compromesso potrebbe portare ad un buon film, ma in questo caso ciò non avviene completamente inquanto,secondo me, la separazione tra i due generi è nettamente avvertibile ed in tal modo ciò che si ottiene non è una miscela, un mix, bensì un accostamento non uscito benissimo.
Tuttavia c'è da dire che i due protagonisti fanno la differenza e rialzano nettamente il livello del film; in sostanza rendono la storia estremamente credibile e mostrano a trecentosessanta gradi la personalità, gli stati d'animo dei personaggi da loro interpretati.
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Il film si presenta come una via di mezzo tra dramma e commedia ed, a mio parere, ciò va abbastanza a discapito del lavoro poiché il risultato, da un lato, non è caratterizzato dalla frizzantezza e dalla spensieratezza di una vera commedia e, dall'altro, non puo' certamente essere definito totalmente drammatico. Il giusto compromesso potrebbe portare ad un buon film, ma in questo caso ciò non avviene completamente inquanto,secondo me, la separazione tra i due generi è nettamente avvertibile ed in tal modo ciò che si ottiene non è una miscela, un mix, bensì un accostamento non uscito benissimo.
Tuttavia c'è da dire che i due protagonisti fanno la differenza e rialzano nettamente il livello del film; in sostanza rendono la storia estremamente credibile e mostrano a trecentosessanta gradi la personalità, gli stati d'animo dei personaggi da loro interpretati.
Probabilmente, anche dal punto di vista delle tematiche affrontate, non è certamente un film da sottovalutare, però a me non ha convinto pienamente.
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milla7
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giovedì 14 marzo 2013
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non una normale commedia..
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Pat è un giovane appena uscito da un istituto psichiatrico a causa di un disturbo bipolare che gli è stato diagnosticato il giorno in cui, tornato a casa prima dal lavoro, trovò la moglie nella doccia con un collega, e massacrò quest'ultimo in preda ad un attacco di nervi (non che avesse tutti i torti). Dopo otto mesi passati nel centro gli viene imposto un divieto restrittivo nei confronti di sua moglie Nikki e del liceo nel quale lavorava, così torna a vivere con i suoi genitori, una madre molto premurosa ed un padre che, avendo perso il lavoro, è diventato un allibratore e nonostante ami il figlio, non è mai stato in grado di dimostrarglielo, forse a causa di un legame troppo forte con l'altro figlio, Jake.
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Pat è un giovane appena uscito da un istituto psichiatrico a causa di un disturbo bipolare che gli è stato diagnosticato il giorno in cui, tornato a casa prima dal lavoro, trovò la moglie nella doccia con un collega, e massacrò quest'ultimo in preda ad un attacco di nervi (non che avesse tutti i torti). Dopo otto mesi passati nel centro gli viene imposto un divieto restrittivo nei confronti di sua moglie Nikki e del liceo nel quale lavorava, così torna a vivere con i suoi genitori, una madre molto premurosa ed un padre che, avendo perso il lavoro, è diventato un allibratore e nonostante ami il figlio, non è mai stato in grado di dimostrarglielo, forse a causa di un legame troppo forte con l'altro figlio, Jake. In queste circostanze, nelle quali i suoi ex colleghi ormai lo temono, sembra rimanergli vicino solo un amico, Ronnie che invita Pat ad una cena e sarà proprio durande questa che avverrà il suo incontro con Tiffany, una giovane vedova caduta in depressione in seguito alla perdita del marito. Tra i due nascerà subito un particolare rapporto sul quale si incentra tutto il film, trasportando un argomento importante, quale le malattie mentali,su un piano più leggero, senza però sminuirle ne ridicolizzarle, ma riuscendo ad ironizzare alcune semplici situazioni quotidiane. L'nterpretazione dei due protagonisti è splendida, entrambi riescono a muoversi perfettamente nel contesto nel quale si trovano, rendendo due personaggi non così semplici da rappresentare, molto realistici e credibili senza mai avere cadute di stile. Ottima anche la presenza di DeNiro che fa da cornice a Jennifer L. e Bradley C. .
L'Oscar per "Miglior Film" non avrebbe mai potuto vincerlo, trattandosi anche di una commedia, ma ciò non toglie che si tratti di un bellissimo film, in grado di far emozionare, sorridere e qualche volta ridere di gusto. L'unica pecca è il finale banale, non che ci fossero troppe alternative, ma il livello del film rimane nettamente superiore alle altre classiche commedie romantiche eslcusi gli ultimi 5 minuti, nei quali diviene prevedibile e scontato.
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michele
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giovedì 14 marzo 2013
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gran film di david o. russell
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Per andare avanti nella vita bisogna sempre guardare a quello che di buono può offrirci. E' questo il segreto per gettare lo sguardo oltre l'ostacolo, è banale a dirsi e facile a pensarsi, ma non è un concetto altrettanto semplice da svilupparsi concretamente. Spingersi oltre le difficoltà in cui ci troviamo però non significa solamente trascinare faticosamente avanti la propria esistenza senza uno scopo, vuol dire piuttosto andare incontro a nuove e diverse esperienze che pongono in essere le basi per un cambiamento anche radicale della propria vita. Questo è quello che succede ai due protagonisti di questa bellissima pellicola, questa è la loro missione nella storia che ci viene raccontata.
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Per andare avanti nella vita bisogna sempre guardare a quello che di buono può offrirci. E' questo il segreto per gettare lo sguardo oltre l'ostacolo, è banale a dirsi e facile a pensarsi, ma non è un concetto altrettanto semplice da svilupparsi concretamente. Spingersi oltre le difficoltà in cui ci troviamo però non significa solamente trascinare faticosamente avanti la propria esistenza senza uno scopo, vuol dire piuttosto andare incontro a nuove e diverse esperienze che pongono in essere le basi per un cambiamento anche radicale della propria vita. Questo è quello che succede ai due protagonisti di questa bellissima pellicola, questa è la loro missione nella storia che ci viene raccontata. Pat, afflitto da un disturbo bipolare che il tradimento della moglie, di cui si professa ancora molto innamorato, ha fortemente accentuato e l'altra Tiffany, giovanissima vedova che dopo la morte del marito è diventata vittima di una dipendenza sessuale che le ha causato la perdita del posto di lavoro e annesse cure psicanalitiche. Due anime allo sbando, ai margini della società.
Descritta così questa può sembrare una storia drammatica, ma in realtà non lo è. Il punto di forza è indubbiamente nella sceneggiatura che è in grado di calibrare perfettamente ironia e amarezza, gioia e dolore, sconforto ed eccitazione e vi riesce anche grazie ad un cast corale di comprimari eccezionale che in particolar modo nella parte finale entra prepotentemente in scena contribuendo in maniera decisiva a sorreggere questo delicato equilibrio, fino ad allora egregiamente portato avanti dai due protagonisti.
Si viaggia così sempre sulla linea di confine tra commedia e dramma, ma mai si straborda eccessivamente verso un territorio piuttosto che l'altro anche se sono sicuramente di più i momenti in cui si ride e ci si diverte. Due personaggi folli Tiffany e Pat in preda alla loro conscia pazzia, il cui incontro diventa un modo per psicanalizzarsi a vicenda, per rivelarsi le proprie debolezze e i propri problemi, un modo per sorreggersi l'uno con l'altro e cercare così di realizzare i loro obiettivi che altro non sono che delle sfide con se stessi per poter ritrovare l'autostima che hanno perso. Due figure molto stravaganti, ma a loro modo anche tenere nello sforzo di cercare il lato positivo della vita, comiche nelle loro follie, mai banali od eccessivamente caricate. Questa attenta e scrupolosa evoluzione dei due personaggi è la carta vincente del film che genera nello spettatore un'empatia così forte nei loro confronti che anche se alla fine prevalgono i buoni sentimenti e un happy ending prevedibile e scontato, va bene perché è proprio quello che, chi guarda, si augura di vedere, è la realizzazione di un desiderio atteso, evocato e creato sapientemente, ripetiamo, da un' impeccabile caratterizzazione dei due personaggi principali.
Una menzione speciale a tutto il cast, ma in particolar modo a Robert De Niro che finalmente dopo una serie di flop clamorosi e di bruttissimi film dimostra di essere ancora vivo! Ma il suo talento non era in discussione, le sue scelte lavorative si. La sceneggiatura è quella che conta!
Michele Iovine
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laurettafelice
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giovedì 14 marzo 2013
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abbastanza deludente
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Onestamente non condivido i commenti entusiasti per questo film. Effettivamente bravi gli attori protagonisti, De Niro senza infamia nè lode, la storia di base è carina e abbastanza originale ma il film scorre lentissimo, i dialoghi non sono perfetti, in generale non cattura a mio parere .Non è un film che rivedrei. Davvero non riesco a capire tutto questo entusiasmo nè le 8 candidature agli oscar.
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pensierocivile
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giovedì 14 marzo 2013
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tante idee e de niro
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IL LATO POSITIVO merita un plauso generale già solo per averci riconsegnato De Niro o meglio per averlo riconsegnato al cinema. Dopo questa prova davvero ardua, viste le interpretazioni del nostro da qualche anno a questa parte, il resto va via in scioltezza. Nonostante l'argomento ostico e drammatico, David O. Russell "corre" via con una leggerezza incredibile, che non significa superficialità, anzi, le parole sono calibrate, le conversazioni sofferte e cattive come solo può esserlo un dolore immenso, semplicemente vuol dire riuscire ad innestare un dramma con dosi perfette di ironia, con idee che continuamente conducono il film da un'altra parte; non si perde nulla, tutto converge nella giusta direzione.
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IL LATO POSITIVO merita un plauso generale già solo per averci riconsegnato De Niro o meglio per averlo riconsegnato al cinema. Dopo questa prova davvero ardua, viste le interpretazioni del nostro da qualche anno a questa parte, il resto va via in scioltezza. Nonostante l'argomento ostico e drammatico, David O. Russell "corre" via con una leggerezza incredibile, che non significa superficialità, anzi, le parole sono calibrate, le conversazioni sofferte e cattive come solo può esserlo un dolore immenso, semplicemente vuol dire riuscire ad innestare un dramma con dosi perfette di ironia, con idee che continuamente conducono il film da un'altra parte; non si perde nulla, tutto converge nella giusta direzione. Si resta tanto coinvolti nel gioco che solo sul finale ci si rende conto di essere comunque nella solita gara di ballo, ma la delusione si supera proprio ripensando a come si è giunti in pista, con De Niro più folle del figlio nella scaramanzia del tifo, una madre ormai vittima della vita, il fratello orgoglio e perfidia della famiglia, un protagonista sorprendente impazzito d'amore, una ragazza "malata" d'amore. C'è tanto, insieme a tanto divertimento.
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gabriele marolda
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mercoledì 13 marzo 2013
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il confine tra follia e normalità
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Qual è la linea di confine tra la normalità e la follia, se mai se ne possa chiaramente delineare una? Nella mente di un folle v’è spesso lucidità e genialità, in quella di un sano non di rado la fanno da padrone pensieri e sentimenti che di saggio hanno ben poco. Nei comportamenti delle folle sono spesso presenti attività del tutto dissennate.
Per Pat, il protagonista maschile (interpretato da Bradley Cooper) del bel film di David O. Russell, l’occasione perché esplodesse un episodio maniacale rivelatore del disturbo bipolare è l’aver scoperto la propria moglie sotto la doccia con un collega insegnante di liceo. La reazione è una furia che lo spinge a picchiare selvaggiamente il drudo fin quasi a ridurlo in fin di vita.
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Qual è la linea di confine tra la normalità e la follia, se mai se ne possa chiaramente delineare una? Nella mente di un folle v’è spesso lucidità e genialità, in quella di un sano non di rado la fanno da padrone pensieri e sentimenti che di saggio hanno ben poco. Nei comportamenti delle folle sono spesso presenti attività del tutto dissennate.
Per Pat, il protagonista maschile (interpretato da Bradley Cooper) del bel film di David O. Russell, l’occasione perché esplodesse un episodio maniacale rivelatore del disturbo bipolare è l’aver scoperto la propria moglie sotto la doccia con un collega insegnante di liceo. La reazione è una furia che lo spinge a picchiare selvaggiamente il drudo fin quasi a ridurlo in fin di vita.
Il tribunale lo condanna ad un periodo di otto mesi di terapia presso un ospedale psichiatrico, alla proibizione di avvicinarsi alla sua ex casa, assegnata alla moglie, e all’obbligo di essere seguito settimanalmente da uno psichiatra, accettandone le prescrizioni comportamentali e farmaceutiche.
Perso il lavoro, torna a casa del padre, di cui mal sopporta le piccole manie, il bisogno d’ordine e la chiara preferenza per il fratello, e la madre, elemento equilibratore della pax familiare. Suo unico interesse è quello di riconquistare la sua Nikki, e per ottenerlo è disposto a perdonarne il tradimento e cercare con tutte le sue forze di dominare il proprio disturbo bipolare.
La causa scatenante del disturbo mentale della protagonista femminile Tiffany, (interpretata da una magnifica Jennifer Lawrence come miglior attrice protagonista) è la morte violenta del marito poliziotto, che scatenerà in lei un’ossessiva compulsione sessuale.
Sarà proprio l’incontro delle due infelicità e la loro non facile collaborazione nel cercare una via di riscatto a risolvere forse i problemi di entrambi.
La storia che scorre nel film, magistralmente muovendosi attorno ad un confine sottile tra commedia e dramma, l’avverti da subito vicina al tuo sentire perché ti fa vivere con semplicità e sensibilità non comuni una vicenda umana che ti può appartenere.
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flyanto
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mercoledì 13 marzo 2013
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le varie possibilità per rifarsi una vita
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Film in cui si narra di un professore liceale che torna a casa dopo un periodo di permanenza presso un'ospedale psichiatrico dove è stato rinchiuso a causa di alcuni suoi comportamenti aggressivi. La causa di tutto il suo sconvolgimento psicologico sono state le sue passate incomprensioni con l'ex moglie ed il conseguente tradimento di lei con un collega ma nonostante ciò egli è tuttora intenzionato a riconquistare il proprio menage familiare. Nel corso della sua permanenza presso la casa dei suoi genitori egli però conosce una "strampalata", nonchè affetta anch'ella da seri problemi, vicina di casa che però gli restituirà a poco a poco la giusta dimensione e la gioia e la fiducia di vivere, dandogli così la possibilità di rifarsi finalmente una nuova vita.
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Film in cui si narra di un professore liceale che torna a casa dopo un periodo di permanenza presso un'ospedale psichiatrico dove è stato rinchiuso a causa di alcuni suoi comportamenti aggressivi. La causa di tutto il suo sconvolgimento psicologico sono state le sue passate incomprensioni con l'ex moglie ed il conseguente tradimento di lei con un collega ma nonostante ciò egli è tuttora intenzionato a riconquistare il proprio menage familiare. Nel corso della sua permanenza presso la casa dei suoi genitori egli però conosce una "strampalata", nonchè affetta anch'ella da seri problemi, vicina di casa che però gli restituirà a poco a poco la giusta dimensione e la gioia e la fiducia di vivere, dandogli così la possibilità di rifarsi finalmente una nuova vita. Questa commedia-dramma è stata candidata per diversi e molteplici aspetti alla premiazione di più statuette degli Oscar (sebbene in realtà ne abbia vinto solo uno: quello a Jennifer Lawrence per la migliore interpretazione femminile), ed effettivamente si deve riconoscere che è una commedia molto ben strutturata, poco sdolcinata (ed il rischio di potervi cadere a causa di una tal genere di trama poteva esserci) e soprattutto molto ben diretta ed interpretata. L Oscar è andato giustamente a Jennifer Lawrence ma, a mio parere, anche Bradley Cooper avrebbe meritato senza alcun dubbio il medesimo riconoscimento nella parte dell'uomo affetto da bipolarismo. Da menzionare e da lodare, inoltre, Robert De Niro nel ruolo te del padre, qui finalmente in una parte a lui più consona rispetto alle sue ultime deludenti performances, e la talentuosa Jackie Weaver che qui interpreta sempre il ruolo della mamma, come nel memorabile "Animal Kingdom", ma di una mamma molto ben diversa, dando la conferma della sua molteplice versatilità.... Insomma, una pellicola altamente raccomandabile per trascorrere in una maniera intelligente, simpatica, piacevole e serena un paio d'ore.
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