enzo70
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giovedì 28 marzo 2013
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il lato positivo del cinema
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Un folle amore quello di Pat per la moglie Nikki. Un amore che lo ha portato a massacrare di botte l’amante della moglie prima; e poi a vivere esclusivamente in funzione dell’esigenza di riconquistarla una volta uscito dall’ospedale psichiatrico. I genitori cercano di gestire le crisi di rabbia e le insicurezze del figlio; ed il consueto straordinario De Niro interpreta in maniera perfetta il padre, uomo dedito alle scommesse e patito del football americano. In un clima surreale Pat incontra Tiffany, una giovane ragazza che affronta lo stato di prematura vedovanza con una forma di dipendenza sessuale. E Pat intende utilizzare proprio Tiffany, che intanto si innamora di lui, per riavvicinarsi a Nikki.
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Un folle amore quello di Pat per la moglie Nikki. Un amore che lo ha portato a massacrare di botte l’amante della moglie prima; e poi a vivere esclusivamente in funzione dell’esigenza di riconquistarla una volta uscito dall’ospedale psichiatrico. I genitori cercano di gestire le crisi di rabbia e le insicurezze del figlio; ed il consueto straordinario De Niro interpreta in maniera perfetta il padre, uomo dedito alle scommesse e patito del football americano. In un clima surreale Pat incontra Tiffany, una giovane ragazza che affronta lo stato di prematura vedovanza con una forma di dipendenza sessuale. E Pat intende utilizzare proprio Tiffany, che intanto si innamora di lui, per riavvicinarsi a Nikki. In mezzo il divieto di incontro con la moglie, e i frequenti controlli della polizia ed una gara di ballo; ne esce un film davvero gradevole. A prescindere dal valore aggiunto del solito De Niro, e dell’ottima l’interpretazione dei protagonisti, Bradley Cooper e Jennifer Lawrence, occorre dare merito a David Russell di aver reso in maniera perfetta la difficoltà di tirar fuori, a prescindere dalle vicissitudini della vita, il lato positivo.
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biancaspa
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giovedì 28 marzo 2013
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pervicacia e liberazione
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Amare fino al punto di impazzire, o essere tanto folli da non saper discernere quando è davvero amore ?
Si accade così. Accade a tutti così :Patrick perde il senso della realtà e vive in una fissazione, quella di amare sua moglie e volerla a tutti i costi riconquistare e questa idea fissa innesca una bomba nella sua condotta ciclotimica e si ritrova in un ospedale psichiatrico. Quando il programma restrittivo termina, Patrick torna alla sua vita, ma nella sua vita c'è sempre quella stessa fissazione che lo tiene inchiodato al suo malessere, perché lui è convinto che sua moglie sia il grande amore. E allora, l'amore rende ciechi? No, l'ostinazione rende ciechi, l'amore apre gli occhi e ci fa vedere attraverso il sentire! Si accade così, che un giorno per caso arrivi Tiffany , ma lei è talmente reale, diretta, vera, da sembrare inopportuna, squilibrata.
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Amare fino al punto di impazzire, o essere tanto folli da non saper discernere quando è davvero amore ?
Si accade così. Accade a tutti così :Patrick perde il senso della realtà e vive in una fissazione, quella di amare sua moglie e volerla a tutti i costi riconquistare e questa idea fissa innesca una bomba nella sua condotta ciclotimica e si ritrova in un ospedale psichiatrico. Quando il programma restrittivo termina, Patrick torna alla sua vita, ma nella sua vita c'è sempre quella stessa fissazione che lo tiene inchiodato al suo malessere, perché lui è convinto che sua moglie sia il grande amore. E allora, l'amore rende ciechi? No, l'ostinazione rende ciechi, l'amore apre gli occhi e ci fa vedere attraverso il sentire! Si accade così, che un giorno per caso arrivi Tiffany , ma lei è talmente reale, diretta, vera, da sembrare inopportuna, squilibrata.
Invece Tiffany offre una strategia, quella di saper leggere i segnali e allora fa ciò che nessuno con Patrick ha saputo fare: lo guida. Lo vede. Lo aspetta.
Quindi, il taotismo è che nel male, nella sofferenza può celarsi il bene, quello della speranza, della novità, basta solo saper capire quand'è il momento di voltare pagina, di fare un sicuro e positivo passo in avanti e lasciare il male dietro di noi e scoprire che il lato positivo esiste sempre! E che siamo portati a rimanere per paura e codardia ,ancorati a ciò che abbiamo, anche se non ci rende felici, piuttosto che avere il coraggio di gioire della vita.
Un film di grande ironia, una finestra sulla normalità delle nostre fissazioni
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catcarlo
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mercoledì 27 marzo 2013
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il lato positivo
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Dopo qualche anno un po’ interlocutorio, è un piacere ritrovare Robert De Niro così in forma. Seppur sfavorito dal doppiaggio, il suo Pat sr. si allinea con merito a un lungo elenco di personaggi indimenticabili, molte volte alle prese con qualche disturbo della personalità. Forse non è proprio corretto cominciare dal grande Bob nel raccontare il bel film di Russell, ma la sua ottima prova è un valido metro per giudicare le altre interpretazioni che si rivelano tutte dello stesso livello: la coppia costituita da De Niro e Jacki Weaver gareggia per intensità con quella principale composta da Bradley Cooper e Jennifer Lawrence, giustificando l’entusiasmo che ha portato tutti e quattro alle nomination da cui poi è scaturita la statuetta di migliore attrice protagonista per Lawrence.
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Dopo qualche anno un po’ interlocutorio, è un piacere ritrovare Robert De Niro così in forma. Seppur sfavorito dal doppiaggio, il suo Pat sr. si allinea con merito a un lungo elenco di personaggi indimenticabili, molte volte alle prese con qualche disturbo della personalità. Forse non è proprio corretto cominciare dal grande Bob nel raccontare il bel film di Russell, ma la sua ottima prova è un valido metro per giudicare le altre interpretazioni che si rivelano tutte dello stesso livello: la coppia costituita da De Niro e Jacki Weaver gareggia per intensità con quella principale composta da Bradley Cooper e Jennifer Lawrence, giustificando l’entusiasmo che ha portato tutti e quattro alle nomination da cui poi è scaturita la statuetta di migliore attrice protagonista per Lawrence. La ragazza – lo si può ben dire, visti i soli ventidue anni – pare trasformata rispetto a quella vista in ‘Hunger games’ e dà vita a una Tiffany fragile ma determinata contro la quale va a sbattere (per caso? Forse…) Pat jr, che nasconde dietro lo sguardo di ghiaccio un mondo di insicurezze che Cooper rende con notevole profondità. Il giovanotto ci mette davvero troppo a innamorarsene (o a capire di esserne innamorato) quando, quasi subito, c’è un primo piano, impreziosito dalle gote arrossate in seguito a una corsa, che stenderebbe chiunque: però c’è da capirlo, visto che è appena uscito da una clinica e deve combattere contro una personalità bipolare esplosa scoprendo la moglie in flagrante adulterio. Del resto tutta la pellicola parla di difficoltà psichiche: Tiffany combatte contro la depressione originata dalla morte del marito mentre Pat sr. è un maniaco ossessivo con la fissa dei Philadelphia Eagles (si è pure beccato una sorta di Daspo per comportamenti violenti allo stadio) e delle scommesse, alle quali rischia di sacrificare patrimonio e famiglia. Ma, malgrado le difficoltà, Pat jr. si ostina a cercare il lato positivo (ovvero ‘il bordo argentato delle nuvole’, come da titolo del romanzo di Matthew Quick da cui il regista ha tratto la sceneggiatura), ripetendosi come un mantra ‘Excelsior!’ (letteralmente ‘più in alto!’) fino a dimostrare - pur tra frenate e difficoltà, sempre con l’aiuto di Tiffany – che l’ottimismo alla fine paga (ovvero è ‘il sale della vita’). Affermazioni, queste ultime, che non possono non richiamare alla memoria il cinema di Frank Capra, il cui fantasma pare aleggiare anche nella lacrimogena scena madre finale: il resto della narrazione sembra invece delineare una sorta di Billy Wilder dei giorni nostri, grazie alla capacità di stemperare le amarezze con i sorrisi (e viceversa) e alla vitalità nonché al ritmo di dialoghi taglienti e sovente trascinanti. La qualità della scrittura di Russell si rispecchia nella regia, che ambienta la storia in un anonimo sobborgo fatto di villette con giardino e può così concentrarsi – con l’aiuto della fotografia di Masanobu Takayanagi – sui volti e sugli stati d’animo dei personaggi. Un insieme di aspetti (lati) positivi che conferma ancora una volta che non è tanto importante ciò che si racconta, ma come lo si racconta. Ridotta all’osso, difatti, abbiamo qui una storia di caduta e redenzione che passa attraverso l’amore e una gara di ballo, in cui la diversità sociale è sempre meglio dell’ipocrisia (vedi la finta coppia felice composta da Ronnie e Veronica), eppure ‘Il lato positivo’ è un film che coinvolge ed emoziona dall’inizio alla fine: riesce così più facile sorvolare con serenità su qualche salto logico, compreso quello abbastanza evidente proprio nel sottofinale, (attenzione, spoiler!) in cui Pat jr., con in tasca la lettera in cui si dichiara, deve farsi spingere dal padre a rincorrere Tiffany (però così De Niro ci guadagna un’altra bella scena…).
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morellato
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lunedì 25 marzo 2013
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carinissimo
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Dall'inizio del 2013 è stato uno dei film più carini!!! L'emarginazione dovuta alla pazzia e all'essere diversi mette insieme i due protagonisti dando vita ad una pellicola che in certi versi può sembrare drammatica ma allo stesso tempo molto simpatica come le commedie all'americana!!! Il ballo riesce a rimettere insieme i cocci di due cuori in frantumi facendo riscoprire il piacere di amare, tutto questo condito da intervalli dove compare una famiglia americana superstiziosa all'inverosimile con uno strepitoso e magistrale Robert De Niro. :)
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angelo bottiroli - giornalista
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sabato 23 marzo 2013
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ottimo film ma meritava più l'oscar bradley cooper
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Vedere un film doppiato è sicuramente comodo perché si evita di leggere i sottotitoli, come accade in molti Paesi dove invece il film viene proiettato in lingua originale, con appunto i sottotitoli. E’ più bello perché la nostra attenzione non viene catturata dal leggere le frasi ma può concentrarsi sul film. Purtroppo, molto raramente esistono degli aspetti negativi e uno di questi è che non si può sentire la voce originale dei protagonisti e soprattutto l’interpretazione degli stessi.
Scrivo questo perché l’attrice protagonista del film “Il lato positivo” cioè la giovane 22enne Jennifer Lawrence è stata premiata con l’oscar quale migliore attrice protagonista di tutta la stagione e francamente, dopo aver visto il film, a nostro avviso non meritava certo l’oscar.
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Vedere un film doppiato è sicuramente comodo perché si evita di leggere i sottotitoli, come accade in molti Paesi dove invece il film viene proiettato in lingua originale, con appunto i sottotitoli. E’ più bello perché la nostra attenzione non viene catturata dal leggere le frasi ma può concentrarsi sul film. Purtroppo, molto raramente esistono degli aspetti negativi e uno di questi è che non si può sentire la voce originale dei protagonisti e soprattutto l’interpretazione degli stessi.
Scrivo questo perché l’attrice protagonista del film “Il lato positivo” cioè la giovane 22enne Jennifer Lawrence è stata premiata con l’oscar quale migliore attrice protagonista di tutta la stagione e francamente, dopo aver visto il film, a nostro avviso non meritava certo l’oscar. Di sicuro una buona interpretazione del personaggio, ma allora l’oscar lo avrebbe meritato e forse anche più di lei, l’altro protagonista del film, Bradley Cooper (per altro anche lui candidato all’oscar) autore di una performance davvero straordinaria.
E allora perché hanno dato l’oscar quale miglior protagonista femminile alla giovane Jennifer Lawrence quando effettivamente Jessica Chastain in “Zero Dark Thirty” oppure Naomi Watts in “The Impossible” sono state autrici di performance sicuramente superiori? Dando per scontato che i giudici non siano impazziti, l’unica spiegazione sta nel doppiando: evidentemente l’interpretazione della giovane Lawrence dal punto di vista delle emozioni, dell’inflessione della voce e di tanti altri piccoli aspetti che spesso non è possibile trasportare nel doppiaggio, sono stati superiori.
Jennifer Lawrence evidentemente, malgrado la giovane età, ha saputo dare un’interpretazione molto più spessa ed emozionante del personaggio che in Italia, col doppiaggio, non si coglie così a fondo.
L’attrice è molto brava ma a nostro non così tanto da meritare l’oscar.
Dopo questo lungo preambolo, passo alla critica del film del regista David Russel, già autore di Fighter. Il film è bello e originale e forse il suo aspetto più singolare è che il regista ha saputo coniugare le piccole malattie mentali di cui sono affetti i protagonisti con la vita quotidiana.
Ma poi sono davvero malattie mentali il fatto di picchiare a sangue l’amante della moglie scoperto sotto la doccia che si sta “facendo” la tua consorte, oppure andare a letto con tutti gli 11 colleghi dell’ufficio per “consolarsi” della morte del marito? Oppure tenere un fazzoletto verde in mano perché la squadra del cuore ha vinto molte partite così? Mah….
Oltre alla grande interpretazione dei due protagonisti, con un grande plauso a Bradley Cooper autore di una grandissima interpretazione che avrebbe meritato l’oscar se non ci fosse stato Daniel Day-Lewis con “Lincoln”, merita una citazione Robert de Niro, sempre eccezionale.
Il film è bello, molto originale per una commedia americana ed è stato candidato addirittura ad 8 oscar vincendone due. Forse un riconoscimento esagerato, ma siamo di fronte ad un film sicuramente originale, piacevole, ben fatto, da vedere.
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(di jbrightside)
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astromelia
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venerdì 22 marzo 2013
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gradevole con umorismo
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tripletta indovinata per questo film commedia dove la recitazione di cooper and company prevale su qualche momento morto,non stupefaciente la storia ma ridondante il contesto,con de niro ciliegina sulla torta.
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francesto70
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venerdì 22 marzo 2013
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bello !!!
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una storia intrigante e ben costruita. ottimo cast
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tommyf14
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giovedì 21 marzo 2013
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perbenismo e follia stereotipati
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Siamo allora davvero spettatori di un vero e proprio crollo del gusto cinematografico se un film del genere viene candidato a 8 oscar, di cui 4 per i quattro attori, vincendone pure uno.
Il film, in sé, non è nulla di speciale, sebbene carino … Tuttavia, secondo gli standard odierni è stato acclamato come una grande opera.
In realtà, si tratta della solita commedia americana, catastrofica inizialmente e col lieto fine più che scontato.
Pat (Bradley Cooper), dopo aver scoperto che la moglie lo tradisce con un collega, impazzisce e viene rinchiuso per otto mesi in un centro di riabilitazione mentale.
Una volta uscito fa di tutto per riconquistare la moglie, che però non può vedere; trova quindi aiuto in una ragazza, Tiffany (Jessica Lawrence), come lui complessata a causa della morte del marito.
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Siamo allora davvero spettatori di un vero e proprio crollo del gusto cinematografico se un film del genere viene candidato a 8 oscar, di cui 4 per i quattro attori, vincendone pure uno.
Il film, in sé, non è nulla di speciale, sebbene carino … Tuttavia, secondo gli standard odierni è stato acclamato come una grande opera.
In realtà, si tratta della solita commedia americana, catastrofica inizialmente e col lieto fine più che scontato.
Pat (Bradley Cooper), dopo aver scoperto che la moglie lo tradisce con un collega, impazzisce e viene rinchiuso per otto mesi in un centro di riabilitazione mentale.
Una volta uscito fa di tutto per riconquistare la moglie, che però non può vedere; trova quindi aiuto in una ragazza, Tiffany (Jessica Lawrence), come lui complessata a causa della morte del marito.
Tra crisi di nervi, risse, un padre che ha come unico scopo di vita quello di vedere giocare gli Eagles, le false speranze di rivedere la propria moglie, e una gara di ballo, Pat e Tiffany, come si capisce sin dall'inizio, si innamorano.
Candidature e Oscar a mio parere sono immeritate; e ciò non tanto per il fatto che gli attori non siano in sé meritevoli, quanto per il fatto che il premio andrebbe conferito a chi mostri le proprie qualità nel contesto di opere con più ampio e complesso respiro o comunque connotate da profili di originalità (ad esempio The Artist, l’anno scorso), che non possono essere riconosciuti in una, sia pur gradevole, semplice commedia.
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[+] film banale
(di mari66)
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mattopolis
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giovedì 21 marzo 2013
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molto rumore per nulla
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Il film è gradevole ma non l ho trovato così originale e sconvolgente...ci sono ben altri tipi di commedie bizzarri, esilaranti e tristi allo stesso tempo...gli attori bravi ma abbiam visto di meglio (carnage, little miss Sunshine, ecc ecc ecc)
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donato marangio
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giovedì 21 marzo 2013
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ingannevole!
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Ovviamente buon cast, di ottima levatura , ma secondo il mio parere incapace di esprimersi al meglio per via del film che dal trailer e dalle recensioni precedenti all'uscita non rispecchia le aspettative! De Niro sempre statico nel nuovo ruolo oramai da anni stagionato, di attore nei ruoli familiari che a me piace poco ! il resto ..Cooper e Lawrence buonissimi attori , fanno divertire ed immedesimare in uno dei problemi che oggi sono piu' frequenti, la difficolta' a fidarsi di qualcheduno e vedere crollare le proprie ambizioni dopo avercela messa tutta!
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