jacopo b98
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domenica 1 dicembre 2013
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un film straordinario con un cast sublime!
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Pat Solitano (Cooper) dopo otto mesi di clinica psichiatrica, in cui era finito per aver avuto una reazione troppo violenta alla scoperta del tradimento della moglie, torna a vivere con i genitori, il padre (De Niro), fanatico di football e la madre (Weaver) succube della sua autorità. A cena da un amico fa conoscenza con Tiffany (Lawrence), altra ragazza psicologicamente disturbata dopo la morte del marito. Lui le chiederà aiuto per riconquistare la moglie e lei in cambio vorrà che lui la aiuti in una gara di ballo. Insieme troveranno un precario equilibrio. Tratto dal romanzo di Matthew Quick è una deliziosa commedia agrodolce, la cui regia è stata affidata ad O.
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Pat Solitano (Cooper) dopo otto mesi di clinica psichiatrica, in cui era finito per aver avuto una reazione troppo violenta alla scoperta del tradimento della moglie, torna a vivere con i genitori, il padre (De Niro), fanatico di football e la madre (Weaver) succube della sua autorità. A cena da un amico fa conoscenza con Tiffany (Lawrence), altra ragazza psicologicamente disturbata dopo la morte del marito. Lui le chiederà aiuto per riconquistare la moglie e lei in cambio vorrà che lui la aiuti in una gara di ballo. Insieme troveranno un precario equilibrio. Tratto dal romanzo di Matthew Quick è una deliziosa commedia agrodolce, la cui regia è stata affidata ad O. Russell, divorziato da poco e con un figlio malato di bipolarismo. Per essere un film indipendente ha ottenuto un notevole successo (oltre cento milioni solo in USA) sia di pubblico che di critica, alcuni americani lo hanno osannato come il miglior film dell’anno. Il regista, anche sceneggiatore, racconta i suoi personaggi con una delicatezza straordinaria, senza mai cadere nel banale e mettendo a segno alcune battute epocali. Fa sorridere anche nei momenti di massima tensione drammatica e questo alleggerisce una situazione che altrimenti sarebbe insostenibile: non c’è nessun personaggio sincero in questa gabbia di matti, il padre che si gioca tutto su una partita degli amati Eagles, la madre che pensa solo a cucinare chele di granchio, l’amico che non fa altro che sentirsi soffocato dall’aura della superba e fastidiosa moglie. Gli unici due che sono sinceri, e in certi momenti anche un po’ istintivi, sono i due protagonisti, che alla fine sono gli unici felici e contenti, forse perché pazzi. La pazzia spesso è sinonimo di sincerità e, in certi momenti, anche di felicità e spensieratezza: questa è la morale del film. Perciò anche il finale che potrebbe sembrare banale, quasi da commedia romantica, non lo è affatto perché alla fine i più pazzi sono i sani di mente e i più sani sono i pazzi, che infatti colgono al volo l’occasione di una vita che può essere bella e felice, con i rispettivi problemi. La scena finale, con il padre che continua a scommettere e la madre che illustra la preparazione delle chele di granchio è geniale: nulla è cambiato, o forse sì; Pat e Tiffany sono felici e contenti. Comunque è un film che si regge molto, oltre che sui dialoghi, sulle interpretazioni degli attori, tutti, dal primo all’ultimo, eccezionali, su cui spiccano Cooper e soprattutto la Lawrence, a ventidue anni (anche se nel film ne dimostra parecchi di più, anche perché Cooper ne ha trentotto) premiata con un Oscar indiscutibile. Trionfo al Toronto Film Festival, dove ha vinto il People Choice Award, il premio più importante, e otto nomination agli Oscar. Golden Globe alla miglior attrice.
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liuk!
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martedì 29 ottobre 2013
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bravi tutti
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Storia d'amore melodrammatca tra due pazzi. Copione difficile ma ben interpretato. Bravi.
avrei scelto Cooper per l'oscar ma anche la Lawrence ha meritato.
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ilaltre
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giovedì 17 ottobre 2013
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una commediola insulsa
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a parte la scena in cui Bradley Cooper lancia il libro di Ernest Hemingway dalla finestra, non comprendo il successo di questa commediola romantica dove tutto è prevedibile, scontato. Quello che poi lascia davvero basiti è l'Oscar a quella ninfetta insulsa di Jennifer Lawrence con un eccelsa Emmanuelle Riva in gara: saranno state le imprecazioni di mezzo mondo alla notizia a farla cadere dalle scale!
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matteo manganelli
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domenica 13 ottobre 2013
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questo piccolo pazzo mondo
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Boh, forse mi sto lasciando trasportare troppo dal mio inguaribile spirito da romanticone, ma era davvero tanto tempo che non rimanevo così rapito da una semplice storia d'amore. "Il lato positivo" non è un capolavoro e forse neanche un cult che passerà alla storia, ma fa parte di quelle pellicole, di base mediocri, che hanno la fortuna di avere attori strepitosi (Cooper è immenso e mai sopra le righe), una regia dignitosa anche se imperfetta, ma che non vuole mai drammatizzare forzatamente e una sceneggiatura frizzante e spassosissima. Meravigliosi i personaggi di contorno, più pazzi dei protagonisti stessi.
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Boh, forse mi sto lasciando trasportare troppo dal mio inguaribile spirito da romanticone, ma era davvero tanto tempo che non rimanevo così rapito da una semplice storia d'amore. "Il lato positivo" non è un capolavoro e forse neanche un cult che passerà alla storia, ma fa parte di quelle pellicole, di base mediocri, che hanno la fortuna di avere attori strepitosi (Cooper è immenso e mai sopra le righe), una regia dignitosa anche se imperfetta, ma che non vuole mai drammatizzare forzatamente e una sceneggiatura frizzante e spassosissima. Meravigliosi i personaggi di contorno, più pazzi dei protagonisti stessi. Forse, per una volta, mi lascio prendere un po' dalle facili emozioni ma, essere innamorati, in fin dei conti, significa anche essere pazzi insieme. Guardatevelo con il vostro partner, possibilmente.
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andrea1977
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domenica 29 settembre 2013
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noia e banalita'
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Lui è mentalmente instabile e reduce da un matrimonio finito, lei mentalmente instabile da poco vedova; si trovano, si innamorano e si mettono insieme. Fine. Film di una banalità straordinaria. Di quelli che dalla prima scena sai esattamente cosa accadrà nelle successive due ore (DUE ORE!!!) tant'è che ti viene da chiederti chi te lo faccia fare di sorbirti un tale polpettone fino in fondo. Chi lo sa, magari una (fin'ora) sconosciuta vena di masochismo o semplicemente l'aver pagato il prezzo del dvd e la speranza che prima o poi accada qualcosa. Peccato che il nulla si ripeta fino alla fine e all'imbarazzante scena del ballo scontata metafora dell'anelito di espressività dei due protagonisti.
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Lui è mentalmente instabile e reduce da un matrimonio finito, lei mentalmente instabile da poco vedova; si trovano, si innamorano e si mettono insieme. Fine. Film di una banalità straordinaria. Di quelli che dalla prima scena sai esattamente cosa accadrà nelle successive due ore (DUE ORE!!!) tant'è che ti viene da chiederti chi te lo faccia fare di sorbirti un tale polpettone fino in fondo. Chi lo sa, magari una (fin'ora) sconosciuta vena di masochismo o semplicemente l'aver pagato il prezzo del dvd e la speranza che prima o poi accada qualcosa. Peccato che il nulla si ripeta fino alla fine e all'imbarazzante scena del ballo scontata metafora dell'anelito di espressività dei due protagonisti. Unica nota positiva la bellezza della giovane Jennifer Lawrence. Patetico fin'anche il buon vecchio bob de niro che da toro scatenato è finito a fare ruoli sempre più insulsi e di contorno. brutto e inutile
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rampante
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giovedì 19 settembre 2013
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due follie
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Una commedia romantica che cerca un equilibrio al suo interno ma è sempre sull'orlo di esplodere
Pat, il protagonista dopo otto mesi esce dall'ospedale con l'idea fissa di riconquistare sua moglie Nikki
Viene ospitato dai genitori ed ha un divieto assoluto di avvicinare la moglie
Tutti in casa sua sono un po' matti, la sua famiglia è la culla della follia ma solo lui è finito in clinica
Conosce Tiffany, una giovane vedova dipentente da sesso e psicofarmaci , che accetta di metterlo in contatto con sua moglie Nikki
ma in cambio lo vuole come partner in un concorso di ballo
Due follie che si incontrano, che cercano di trovare un equilibrio, un qualcosa per uscire dal buio delle loro esistenze diff
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Una commedia romantica che cerca un equilibrio al suo interno ma è sempre sull'orlo di esplodere
Pat, il protagonista dopo otto mesi esce dall'ospedale con l'idea fissa di riconquistare sua moglie Nikki
Viene ospitato dai genitori ed ha un divieto assoluto di avvicinare la moglie
Tutti in casa sua sono un po' matti, la sua famiglia è la culla della follia ma solo lui è finito in clinica
Conosce Tiffany, una giovane vedova dipentente da sesso e psicofarmaci , che accetta di metterlo in contatto con sua moglie Nikki
ma in cambio lo vuole come partner in un concorso di ballo
Due follie che si incontrano, che cercano di trovare un equilibrio, un qualcosa per uscire dal buio delle loro esistenze difficili e alquanto precarie
un finale che prelude due cuori e una capanna
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mimik
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sabato 14 settembre 2013
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scandaloso
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Ma li regalano gli Oscar ?
premio Oscar alla jennifer lawrence per questa Commediola con una recitazione al quanto discutibile...ASSURDO!!
REGALATO
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fede81
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domenica 25 agosto 2013
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il lato positivo
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Sconfortante il modo in cui si susseguono dialoghi assurdi e rumorosi di personaggi poco credibili e per nulla interessanti.
Mi pare ci sia qualcosa di Punch-Drunk Love di Paul Thomas Anderson, ma di certo non l'intelligenza né quantomeno l'arte.
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nik deco
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sabato 17 agosto 2013
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un'agrodolce tragicommedia sul senso della vita
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Costato solamente 21 milioni di dollari, e ormai incassati al botteghino più di 200, Il Lato Positivo è la prova inconfutabile che il cinema di rilievo e spessore non è irrimediabilmente atrofizzato, ma che soprattutto è ancora in grado di emozionare e tracciare un profondo solco nei nostri animi. Dopo il sopravvalutato The Fighter David O. Russell torna al cinema con un'agrodolce tragicommedia da toni wilderiani che si propone, prima che divertire, di invitare a riflettere su temi che fin troppo spesso sono da molti considerati distanti e non ordinari per le esigenze della società, ma che tuttavia caratterizzano una parte considerevole (seppur eclissata e recondita) dei rapporti interpersonali.
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Costato solamente 21 milioni di dollari, e ormai incassati al botteghino più di 200, Il Lato Positivo è la prova inconfutabile che il cinema di rilievo e spessore non è irrimediabilmente atrofizzato, ma che soprattutto è ancora in grado di emozionare e tracciare un profondo solco nei nostri animi. Dopo il sopravvalutato The Fighter David O. Russell torna al cinema con un'agrodolce tragicommedia da toni wilderiani che si propone, prima che divertire, di invitare a riflettere su temi che fin troppo spesso sono da molti considerati distanti e non ordinari per le esigenze della società, ma che tuttavia caratterizzano una parte considerevole (seppur eclissata e recondita) dei rapporti interpersonali. Un buon film, progettato e costruito con maestria ed eleganza, che, pur riuscendo nell'intento di deliziare profondamente il pubblico e di stimolare l'estro emotivo dei critici, riesce a non sfociare nel genere della solita smodata e farsesca commedia che tuttavia all'interno dell'ingente siepe del toupè non contiene alcun significato di fondo: e per questo solo motivo la pellicola è da lodare, escludendo le magistrali interpretazioni del cast (inutile ricordare che i quattro caratteri principali sono stati candidati all'Oscar) o la sapiente regia di Russell. Una commedia che riesce a eludere la nota prevedibilità del tradizionale finale della tradizionale commedia romantica americana (anche se quest'opera di romantico, nel senso più stretto del termine, non ha molto). Il Lato Positivo riesce a essere un film non ordinario pur trattando un staria iper-ordinaria, la storia di un uomo out-limits che riesce a ritrovare un senso alla propria vita, che riesce a trovare una nuova via da percorrere. L'idealizzata figura di Pat Solitano jr. è affiancata dalla realistica, persuasiva ed efficace figura di Tiffany, lodevolmente interpretata da Jennifer Lawrence, vincitrice dell'Oscar per il suo superbo lavoro, unico "Uomo" della pellicola, capace di trovare e far trovare il lato positivo attraverso un delicato, intrattabile, scostante e supplente processo di redenzione e ricerca di una nuova identità. Un'identità costruita fuori dagli ordinari e canonici limiti umani, abile a sorprendere ed entusiasmare. Questo film racconta la storia di due uomini dilaniati da amore, odio, supplizio, desiderio, follia e solitudine, che, ingegnosi e magistrali proprio perchè al di fuori dei canoni umani, fin troppo regolari e calibrati, riescono a trovare il lato positivo per vivere e non sopravvivere. Il film è permeato da una persistente, inattaccabile e per alcuni tratti eccentrica prospettiva positiva: "Se le nuvole bloccheranno il sole, ci sarà sempre un risvolto positivo che mi ricorderà di continuare a provarci!" afferma Pat, idealistica ma empirica figura dell'uomo ordinario che non cede alle continue e ardue prove che la vita pone sul percorso di ognuno, a dimostrare che chiunque è in grado di ricominciare a vivere.I due protagonisti risultano talmente esclusi da qualsiasi concezione di comunità, o addirittura di semplice umanità, a causa del non presente sostegno della famiglia, altro notevole tema trattato, che tuttavia al termine della pellicola riesce a ritrovare la capacità di comprendere e aiutare. Un film che stupisce, diletta e affronta grandi temi per piccoli uomini alla ricerca di emozioni perdute.
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no_data
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venerdì 26 luglio 2013
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questo è un vero film!
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Vedo solo ora il film che è stato per mesi un caso mondiale e devo dire che ne capisco il motivo. Parlo subito della cosa che ho odiato: i doppiatori italiani (De Niro a parte), non sono riusciti a trasmettere 1/20mo delle emozioni degli attori nella loro lingua madre... la più penalizzata da questo è proprio la vincitrice del premio Oscar Jennifer Lawrence. Detto questo, il film è veramente bello, in equilibrio tra dramma (familiare, sentimentale, lavorativo etc...), commedia, e lezioni di vita. Un film che non può scontentare nessuno, ben girato, ben soppesato, avvincente, appassionante, che a fine visione ti stampa un sorriso in faccia! 5 stelle!
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