arnaco
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domenica 17 aprile 2016
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equilibrio
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Il film è "più che discreto", ma parlare di magistrale equilibrio tra commedia e dramma mi sembra un po' esagerato. Io direi che si tratta di un argomento di per sè drammatico, trasformato in una commedia. Non voglio dire che questo sia necessariamente un difetto e, anche se lo facessi andrei contro una tendenza evidente a "sdrammatizzare"; forse perchè di drammi ce ne sono anche troppi nella vita di tutti i giorni. Però di commedia si tratta, con coloriture caricaturali un po' eccessive, come il medico curante o l'amico nero. Ma soprattutto mi è dispiaciuto vedere il talento di De Niro (che riesce a tratti ad emergere, nonostante tutto) sprecato in un ruolo ridicolo e poco credibile.
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Il film è "più che discreto", ma parlare di magistrale equilibrio tra commedia e dramma mi sembra un po' esagerato. Io direi che si tratta di un argomento di per sè drammatico, trasformato in una commedia. Non voglio dire che questo sia necessariamente un difetto e, anche se lo facessi andrei contro una tendenza evidente a "sdrammatizzare"; forse perchè di drammi ce ne sono anche troppi nella vita di tutti i giorni. Però di commedia si tratta, con coloriture caricaturali un po' eccessive, come il medico curante o l'amico nero. Ma soprattutto mi è dispiaciuto vedere il talento di De Niro (che riesce a tratti ad emergere, nonostante tutto) sprecato in un ruolo ridicolo e poco credibile. Anche l'interpretazione di Jennifer Lawrence non mi è sembrata sublime e oltre tutto la tuta da jogging non le dona molto.
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stefano capasso
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mercoledì 13 aprile 2016
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quando i "matti" possono salvarsi
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All’uscita dell’ospedale psichiatrico dove ha ricevuto la diagnosi di disturbo bipolare, Pat, giovane di Filadelfia, ha solo un obiettivo in testa: riconquistare l’amore della moglie che lo aveva tradito e alla quale non può avvicinarsi per via di un divieto imposto dal giudice. E’ difficile fare i conti con il pregiudizio della gente che lo ha etichettato come malato, in un mondo dove è anche difficile stabilire il vero confine tra normalità e follia.
Incontra Tiffany, giovane vedova, anche lei con disturbi psichiatrici, e con lei stabilisce un legame finalizzato alla partecipazione di una gara di ballo.
Un film coinvolgente e a tratti emozionante questo di David Russel, che sul tema del disturbo psicologico inserisce diversi argomenti di riflessione.
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All’uscita dell’ospedale psichiatrico dove ha ricevuto la diagnosi di disturbo bipolare, Pat, giovane di Filadelfia, ha solo un obiettivo in testa: riconquistare l’amore della moglie che lo aveva tradito e alla quale non può avvicinarsi per via di un divieto imposto dal giudice. E’ difficile fare i conti con il pregiudizio della gente che lo ha etichettato come malato, in un mondo dove è anche difficile stabilire il vero confine tra normalità e follia.
Incontra Tiffany, giovane vedova, anche lei con disturbi psichiatrici, e con lei stabilisce un legame finalizzato alla partecipazione di una gara di ballo.
Un film coinvolgente e a tratti emozionante questo di David Russel, che sul tema del disturbo psicologico inserisce diversi argomenti di riflessione. In un mondo dove tutti i protagonisti hanno una parte di follia, proprio chi è stato riconosciuto come tale ha una possibilità in più di farcela, potendo lavorare consapevolmente su sè stesso. Avere un’obiettivo, perseguirlo con disciplina, aiutato da una comunità che aiuta con l’amore rende possibile la trasformazione della follia in una sana e libera originalità.
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florentin
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martedì 12 aprile 2016
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gli americani li amano gli strizzacervelli.
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Gli americani vanno pazzi per queste scorribande verbali in famiglie numerose scombinate, con amici, intrusi e non, mogli arrendevoli e un padre, De Niro 75enne, (doppiato qui magnificamente da De Sando) schizzato più del figlio. E' l'interprete principale che è stato in ospedale psichiatrico, ma qui sembra che qualcuno tenuto all'esterno avrebbe dovuto fargli assidua compagnia. In questi film si ha sempre la sensazione che il contendere sia portato -partendo la congrega da sciocchezze come delle corna da parte di una ex moglie (senza gusto tra l'altro con un collega prof vecchiettino e calvo a metà), aspetto ormai prevedibilissimo come da parte del marito in qualsiasi matrimonio- a livelli di climax che è poi una cosa tutta da ridere e da abbassare l'audio per il gran casino di voci che si sovrappongono dove ognuno dice la sua; e che anche subentri la distruzione (catartica ?) di un appartamento da incazzatura non controllata da farmaci tutto diventa una roba fantozziana dove però là si ride e qui no, e che nemmeno ci si commuove.
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Gli americani vanno pazzi per queste scorribande verbali in famiglie numerose scombinate, con amici, intrusi e non, mogli arrendevoli e un padre, De Niro 75enne, (doppiato qui magnificamente da De Sando) schizzato più del figlio. E' l'interprete principale che è stato in ospedale psichiatrico, ma qui sembra che qualcuno tenuto all'esterno avrebbe dovuto fargli assidua compagnia. In questi film si ha sempre la sensazione che il contendere sia portato -partendo la congrega da sciocchezze come delle corna da parte di una ex moglie (senza gusto tra l'altro con un collega prof vecchiettino e calvo a metà), aspetto ormai prevedibilissimo come da parte del marito in qualsiasi matrimonio- a livelli di climax che è poi una cosa tutta da ridere e da abbassare l'audio per il gran casino di voci che si sovrappongono dove ognuno dice la sua; e che anche subentri la distruzione (catartica ?) di un appartamento da incazzatura non controllata da farmaci tutto diventa una roba fantozziana dove però là si ride e qui no, e che nemmeno ci si commuove. Solo casino.
Insomma. Tutta scontata poi la storia. De Niro con le solite smorfie che tuttavia quando c'è lui la gente al cinema ci va; la Lawrence da Oscar (hanno stabilito), bellina e brava ma chissà se regge (in Joy c'è riuscita però).
Il punto è chiedersi come mai possa succedere che un film di questo tipo costato già una certa cifra per quel che dà raccolga al botteghino 20 volte di più e oltre. Si vede che il bipolarismo ammalia. E rende la vita interessante invece che triste. Dintorni di Filadelfia. Ve l'immaginate una storia così in Ciociarìa per dire? O a MIlano dove sarebbe tutta unagriffe e uno chef?
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silvana
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sabato 12 dicembre 2015
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nessuno è perfetto
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Anche se si sa come va a finire ho trovato questo film molto carino a riprova che non tutte le persone cosidette considerate "normali" sono tra quelle che possonoa essere certi di fare sempre la cosa giusta e la scelta giusta, questo film dimostra che dove ci più conflitti interiori e perciò ribellioni non sempre condivise lì si trova la vera sensibilità e intelligenza non sempre compresa.
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onufrio
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venerdì 4 dicembre 2015
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excelsior
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Pat, dopo otto mesi di ricovero presso un istituto psichiatrico, ritorna alla "vita normale" pur manifestando ancora i segni del proprio disturbo bipolare, un disturbo a quanto pare presente da sempre, ma apparso in maniera evidente e dannosa dopo aver sorpreso la propria moglie sotto la doccia con un altro uomo. I genitori provano a stargli dietro ma Pat vive la sua vita fra alti e bassi con un unico obiettivo:riconquistare la propria moglie; fino a quando però non avviene l'incontro con Tiffany una giovane vedova anche lei affetta da dei disturbi; disturbi che comunque chi più chi meno alla fine vengono manifestati da ogni personaggio presente in questa piacevole e riflessiva commedia di O.
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Pat, dopo otto mesi di ricovero presso un istituto psichiatrico, ritorna alla "vita normale" pur manifestando ancora i segni del proprio disturbo bipolare, un disturbo a quanto pare presente da sempre, ma apparso in maniera evidente e dannosa dopo aver sorpreso la propria moglie sotto la doccia con un altro uomo. I genitori provano a stargli dietro ma Pat vive la sua vita fra alti e bassi con un unico obiettivo:riconquistare la propria moglie; fino a quando però non avviene l'incontro con Tiffany una giovane vedova anche lei affetta da dei disturbi; disturbi che comunque chi più chi meno alla fine vengono manifestati da ogni personaggio presente in questa piacevole e riflessiva commedia di O.Russell, in grado appunto di far riflettere ma senza diventare pesante anzi, tutt'altro.
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mariterossi
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domenica 11 ottobre 2015
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l'apoteosi del ridicolo
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Devo confessare che questo film non m'ispirava troppo ma, poiché veniva trasmesso al cinema Apollo di Milano (del circuito Anteo, che di solito è garanzia di qualità) allora siamo andati a vederlo. Che sonora delusione!!
All’inizio del film, Bradley Cooper dà una buona interpretazione nel ruolo di Pat, bipolare appena uscito da un ospedale psichiatrico, ossessionato dalla ex-moglie e desideroso di ritornare a una vita normale. (Attenzione: SEGUONO SPOILERS).
Pat incontra Tiffany, anche lei bipolare e ninfomane (naturalmente, nonostante sia ninfomane, non vediamo neanche un centimetro quadrato di pelle, perché è chiaro che questo è un film per famiglie).
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Devo confessare che questo film non m'ispirava troppo ma, poiché veniva trasmesso al cinema Apollo di Milano (del circuito Anteo, che di solito è garanzia di qualità) allora siamo andati a vederlo. Che sonora delusione!!
All’inizio del film, Bradley Cooper dà una buona interpretazione nel ruolo di Pat, bipolare appena uscito da un ospedale psichiatrico, ossessionato dalla ex-moglie e desideroso di ritornare a una vita normale. (Attenzione: SEGUONO SPOILERS).
Pat incontra Tiffany, anche lei bipolare e ninfomane (naturalmente, nonostante sia ninfomane, non vediamo neanche un centimetro quadrato di pelle, perché è chiaro che questo è un film per famiglie). Purtroppo, la Lawrence (che d’ora in avanti chiamerò “Bambolina di Porcellana”) ha sempre la stessa espressione fissa e imbronciata per tutta la durata del film; inoltre, la scelta di una bellezza statuaria in questo ruolo è completamente sbagliata, in quanto la rende decisamente poco credibile il personaggio (una “ragazza della porta accanto” sarebbe stata molto più adatta).
Ora, mentre in qualsiasi altro film o nella realtà “Bambolina di Porcellana” avrebbe decine di uomini che la corteggiano, qui lei si incaponisce per Pat e arriva a inseguirlo mentre fa jogging (prima scena davvero ridicola). Pat, però - incredibilmente - resta indifferente alla bellezza di Bambolina, anche quando lei gli dà lezioni sulla vita mentre fa una posa yoga molto sexy, con il popò bene in vista.
Ai genitori di Pat (altri due personaggi ridicoli, tra i quali incredibilmente troviamo De Niro) Tiffany non piace (e ci credo!) ma, a un certo punto, ecco che arriva la scena madre; durante una cena, Bambolina di Porcellana comincia a sciorinare i risultati di una squadra di baseball (o football) ed ecco che avviene il miracolo: tutti la guardano come se avessero visto la Madonna di Medjugorje e finalmente l’accettano nella loro comunità! Bambolina è finalmente degna del giusto riconoscimento. A questo punto, se anche aveste dato una mezza chance a questo pasticcio di film, si capisce che è una barzelletta e l’unica cosa che volete fare è uscire dal cinema al più presto.
Ma no….. manca un’altra scena imprescindibile: la gara di ballo! Durante la gara, Pat vede la ex-moglie (e a questo punto siete arrivati a odiare Bambolina di Porcellana così tanto che sperate in un finale a sorpresa e desiderate con tutto il cuore che Pat e la ex tornino insieme). Alla fine della gara di ballo, Bambolina di Porcellana viene mollata in mezzo alla strada e vaga come un micino sotto la pioggia ma…. sorpresa!! Alla fine Pat si rende conto di essere innamorato di Bambolina, si baciano appassionatamente e vivranno per sempre insieme felici e contenti.
Se dovessi riassumere questo film in una parola, sarebbe “ridicolo”. Tratta un tema delicato come la malattia mentale in modo molto superficiale; oscilla continuamente fra dramma e commedia, ma il risultato è soltanto comicità involontaria. Un vero pasticcio dall'inizio alla fine, la classica commedia romantica che ha la malattia mentale come spunto, ma non riesce ad essere credibile in nessun momento.
Il vero punto debole del film è Jennifer Lawrence, che probabilmente è stata scelta solo per consolidare la sua carriera dopo “Hunger Games”, ma che non ha né la profondità né l’introspezione che il suo personaggio richiedeva (in questo, non è stata neppure aiutata dal monocorde doppiaggio italiano, bisogna riconoscerlo). Come abbia potuto vincere un Oscar per questo ruolo è incomprensibile.
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giorpost
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venerdì 2 ottobre 2015
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il fragile equilibrio tra follia e disciplina
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Se abbiamo voglia di vedere un bel film ma siamo indecisi se buttarci sul dramma piuttosto che nella commedia, allora non si può perdere questo "folle" Il lato positivo (USA, 2012), raffinatamente diretto da David O. Russel ed interpretato da un gagliardo e frizzante Bradley Cooper, ottimamente coadiuvato da una dark Jennifer Lawrence e da un istrionico e godibilissimo Robert De Niro.
Siamo nel sobborgo operaio di Filadelfia, dove migliaia di villette prefabbricate a schiera dominano il paesaggio; Pat è appena uscito da una casa di cura psichiatrica presso cui ha trascorso, in stato detentivo, gli ultimi 8 mesi in quanto affetto da stress post-traumatico sfociato in sindrome del bipolarismo, un delirio scatenatosi dopo aver scoperto sua moglie Nikki intenta a tradirlo con un collega professore universitario.
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Se abbiamo voglia di vedere un bel film ma siamo indecisi se buttarci sul dramma piuttosto che nella commedia, allora non si può perdere questo "folle" Il lato positivo (USA, 2012), raffinatamente diretto da David O. Russel ed interpretato da un gagliardo e frizzante Bradley Cooper, ottimamente coadiuvato da una dark Jennifer Lawrence e da un istrionico e godibilissimo Robert De Niro.
Siamo nel sobborgo operaio di Filadelfia, dove migliaia di villette prefabbricate a schiera dominano il paesaggio; Pat è appena uscito da una casa di cura psichiatrica presso cui ha trascorso, in stato detentivo, gli ultimi 8 mesi in quanto affetto da stress post-traumatico sfociato in sindrome del bipolarismo, un delirio scatenatosi dopo aver scoperto sua moglie Nikki intenta a tradirlo con un collega professore universitario. Senza più casa nè lavoro, torna dai genitori ed inizia una lenta ricerca di quell' equilibrio perduto, aiutato da uno psichiatra che crede in lui (simpatica macchietta interpretata dall' indiano Kher) ma che lo obbliga ad affrontare a viso aperto i suoi demoni, rappresentati soprattutto da una canzone che, quando ascoltata, gli provoca reazioni violente in quanto emblema della storia con sua moglie, oltre che imporgli di cercare il lato positivo delle cose e di essere sempre ottimista anche nelle situazioni limite. Decidendo di seguire le direttive, decide tuttavia di riconquistare sua mogie iniziando a fare tutte quelle attività che lei cercò di inculcargli senza successo, come leggere libri o tenersi in forma. Tra restrizioni giudiziarie, una mamma apprensiva (ma dolcissima) e un papà più impegnato a fare scommesse e ad utilizzare il figlio come amuleto per le vittorie degli Eagles che a fare il genitore, Pat conosce Tiffany, procace vedova attratta da uomini problematici e cognata del suo miglior amico: l' avvenente donna si affeziona subito al protagonista restando colpita anche dal fatto che questi rifiuta di fare sesso con lei. Sarà un' amicizia pazzerella, la loro, che porterà ad un patto: lei lo "aiuterà" a riconquistare Nikki consegnandole una lettera da lui scritta, mentre Pat dovrà farle da accompagnatore ad un' ambita gara di ballo locale, che provocherà una svolta nelle vite di tutte le persone vicine a Pat e che vedrà, oltretutto, un inaspettato e sensuale duetto danzante tra i due attori che richiama, con tinte diverse, quelli visti tra la Thurman e Travolta in Pulp Fiction e Be cool (è un caso che i produttori siano i fratelli Weinstein?).
Il bello di quest' opera, fresca e piena di spunti, è che non risulta mai banale nè inutilmente provocatoria e non costruita a tavolino (anche se ispirata ad un' opera letteraria) mostrandosi, anzi, come qualcosa di spontaneo e non ricercato. In un fragile equlibrio che si dipana tra follia ed auto-disciplina, in questo dramma che è anche un pò commedia, a soprendermi maggiormente è stato non la vincitrice dell' oscar ma l' eclettico attore di origini napoletane Bradley Cooper, che in questo ruolo sfoggia una purezza inaspettata ed una facilità di presa che lo colloca tra i migliori della sua generazione. Inoltre è da lodare e sottolineare la verve comica, impregnata di sensibilità, del suo papà artistico De Niro (già 2 film insieme), sempre più immerso in ruoli simili ma che, in questo caso, tra duetti spassosi con il giovane vicino invadente e col socio allibratore Randy, diverte ed emoziona. Già detto del regista di The fighter, mi preme chiudere dicendo che se il Cinema rappresenta la settima arte, in questa pellicola manca solo un bel quadro, perchè tra balli, musiche, libri e drammi che sfociano in commedia, c'è praticamente tutto quello che troviamo nel quotidiano delle nostre vite.
Voto: 9
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darkovic
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lunedì 14 settembre 2015
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superficiale ma comico
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Magnifica interpretazione della bravissima Jennifer Lawrence , e di un De Niro , esilarante ,,buona sceneggiatura ,ma mi sembra che il film abbia la grossa pecca di trattare il problema della malattia mentale all'interno della famiglia ,in modo un po' troppo superficiale .
E' vero che e' una commedia ma che sfocia,secondo me , troppe volte nel comico demenziale
Comunque ha dei concetti validi sull'importanza ,nella malattia mentale, di un obbiettivo da raggiungere che porti alla guarigione,
Bradley Cooper non mi e' mai sembrato adatto,poco credibile nell'interpretazione ,molto poco espressivo in generale,se non in poche scene .
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Magnifica interpretazione della bravissima Jennifer Lawrence , e di un De Niro , esilarante ,,buona sceneggiatura ,ma mi sembra che il film abbia la grossa pecca di trattare il problema della malattia mentale all'interno della famiglia ,in modo un po' troppo superficiale .
E' vero che e' una commedia ma che sfocia,secondo me , troppe volte nel comico demenziale
Comunque ha dei concetti validi sull'importanza ,nella malattia mentale, di un obbiettivo da raggiungere che porti alla guarigione,
Bradley Cooper non mi e' mai sembrato adatto,poco credibile nell'interpretazione ,molto poco espressivo in generale,se non in poche scene .
Certo la bravura dell'attrice protagonista,fa decollare il tutto e tiene a galla il film ,i dialoghi esilaranti e un cast comunque di rispetto fano si' che il pacchetto sia bello,ma il regalo si dimentichi in fretta
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iuriv
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lunedì 2 febbraio 2015
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bella sorpresa.
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A volerlo categorizzare per forza, Il Lato Positivo potrebbe essere definito come commedia romantica. Del resto si porta dietro molti degli stereotipi del genere, come una schiera di personaggi stravaganti ma fondamentalmente buoni (disturbatore sopra le righe compreso), la ricerca di uno spazio per un amore difficile e un finale scontatissimo.
Eppure, a ben vedere, il film non è solo questo. Intanto c'è la costruzione narrativa fondata su un ritmo da commedia pura, senza tempi morti o momenti in cui la trama tende ad arrotolarsi su se stessa. E poi ci sono i protagonisti.
Bradley Cooper interpreta Pat, uomo con un disturbo bipolare invalidante che lo costringe a imbottirsi di medicinali per mantenere il controllo.
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A volerlo categorizzare per forza, Il Lato Positivo potrebbe essere definito come commedia romantica. Del resto si porta dietro molti degli stereotipi del genere, come una schiera di personaggi stravaganti ma fondamentalmente buoni (disturbatore sopra le righe compreso), la ricerca di uno spazio per un amore difficile e un finale scontatissimo.
Eppure, a ben vedere, il film non è solo questo. Intanto c'è la costruzione narrativa fondata su un ritmo da commedia pura, senza tempi morti o momenti in cui la trama tende ad arrotolarsi su se stessa. E poi ci sono i protagonisti.
Bradley Cooper interpreta Pat, uomo con un disturbo bipolare invalidante che lo costringe a imbottirsi di medicinali per mantenere il controllo. Cooper è un attore che ho sempre fatto fatica a inquadrare: brillante nelle commedie scassone, più in difficoltà con ruoli più complessi. Qui il personaggio gli calza addosso come un guanto, perché gli consente di sfogare il suo gusto per l'eccesso, mantenendo comunque intatta tutta la drammaticità. E nei momenti in cui Pat si sente smarrito, Bradley riesce sempre a restituire le difficoltà che la malattia mentale gli piazza davanti (anche grazie alla regia di Russell, che gli gira attorno con la telecamera, aumentando l'effetto disagio).
A dare il volto a Tiffany c'è Jennifer Lawrence, autentica diva in divenire, che vanta una presenza scenica stupefacente non dovuta unicamente alla sua indubbia grazia estetica. Basta vedere il duetto che affronta con un mostro sacro come De Niro, che forse non sarà più quello di una volta, ma rimane una figura imponente del panorama cinematografico. Eppure lei dimostra di saper stare con certe icone e di parlarne la stessa lingua.
I due, Lawrence e Cooper, si prendono fin dalla prima scena in cui sono insieme sullo schermo. L'alchimia che nasce nella coppia è palpabile (aiutata anche in questo caso dalle scelte del regista in fase di montaggio). I due devono affrontare drammi e tragedie pregresse, oltre a una differenza d'età che sembra renderli incompatibili. Eppure il loro orbitarsi intorno è fondato su qualcosa che va oltre il semplice amore. I due si capiscono e si aiutano, anche se non sempre se ne accorgono. E questo riesce a costruire attorno alla coppia una nuvola di empatia. Ci si trova a fare il tifo perché la storia vada verso il lieto fine (e non è una cosa così scontata), perché i problemi che li affliggono vengono messi sullo schermo nel modo migliore. Si ride e anche di gusto. Ma ciò non toglie che si riesca a percepire la difficoltà , in modo particolare quella di Pat, e la drammaticità che una persona in preda a certi disturbi debba affrontare.
E così, per una volta, ben venga l'happy ending obbligato e ampiamente annunciato dallo stesso Pat dopo aver letto Hemingway. Perché, a differenza delle commedie romantiche buttate li, questo è un lavoro che resta e lascia un buon sapore.
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themaster
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giovedì 31 luglio 2014
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ottimo,ottimo,ottimo grande russel!!!
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David O.Russel è un regista e un autore che io apprezzo abbestia perché è uno dei pochi registi in America che riesce a sfruttare un genere mediocre come la commedia romantica e tirarci fuori qualcosa di ottimo quasi sempre,tra i suoi lavori ho apprezzato più di tutti,il buono Three Kings,che tra tutti i film ambientati in una guerra con protagonisti i marines americani,mi è sembrato il meno fascista e l'unico veramente geniale,con un'ironia veramente sottile e raffinata,un film divertentissimo che ribaltava i canoni del film di guera statunitense. Quando ho scoperto che Silver Linings Playbook era stato candidato agli Oscar mi è venuta subito tanta paura in quanto da qualche anno a questa parte questi ambiti premi non sono più sinonimo di meritocrazia ma di favoritismi a chi lecca un pochino il deretano alla Academy,Il Lato Positivo non è da meno,è stato infatti confezionato per vincere il premietto,cosa che alla fine non è accaduta fortunatamente,però,fatta questa premessa,non si può dire che questa non sia un ottima pellicola,non meritevole certo dell'oscar ma un ottimo film di intrattenimento,che diverte e commuove senza annoiare mai.
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David O.Russel è un regista e un autore che io apprezzo abbestia perché è uno dei pochi registi in America che riesce a sfruttare un genere mediocre come la commedia romantica e tirarci fuori qualcosa di ottimo quasi sempre,tra i suoi lavori ho apprezzato più di tutti,il buono Three Kings,che tra tutti i film ambientati in una guerra con protagonisti i marines americani,mi è sembrato il meno fascista e l'unico veramente geniale,con un'ironia veramente sottile e raffinata,un film divertentissimo che ribaltava i canoni del film di guera statunitense. Quando ho scoperto che Silver Linings Playbook era stato candidato agli Oscar mi è venuta subito tanta paura in quanto da qualche anno a questa parte questi ambiti premi non sono più sinonimo di meritocrazia ma di favoritismi a chi lecca un pochino il deretano alla Academy,Il Lato Positivo non è da meno,è stato infatti confezionato per vincere il premietto,cosa che alla fine non è accaduta fortunatamente,però,fatta questa premessa,non si può dire che questa non sia un ottima pellicola,non meritevole certo dell'oscar ma un ottimo film di intrattenimento,che diverte e commuove senza annoiare mai. Si capisce che O.Russel con la macchina da presa ci sa fare e lo capiamo da carrellate,primi piani,momenti veramente movimentati,una regia che non vediamo spesso in commedie romantiche,uno stile che si adatterebbe benissimo a un poliziesco,o a un giallo,o a un film d'azione,una regia che tallona i personaggi e ci fa affezionare a loro il che per un film di questo tipo è già tanto,poi abbiamo una fotografia a mio parere splendida e degli attori quasi tutti da oscar a parte forse quella che lo ha preso ovvero Jennifer Lawrence che avrebbe dovuto vincerlo per American Hustle in cui è stata più brava ancora. La sceneggiatura è ben scritta anche se qui si nota la natura "di comodo" del film,ovvero abbiamo personaggi sulla carta interessanti e pungenti come Tiffany (Lawrence) o Pat (Cooper) che però alla fine non lo sono davvero,il film poteva essere uno spaccato cattivissimo della realtà non solo della provincia americana,fatta di gente zuccona e fascista che non ammette le persone un pò diverse,ma anche della sanità,si poteva fare un discorso sull'abuso di potere,sulla falsità dell'essere umano e nel complesso poteva essere un film veramente politicamente scorretto,mentre invece alla fine il tutto viene riportato ad una visione edonistica,ovvero,tutti hanno quello che vogliono,tutti bravi,tutti buoni,anche le peggio m###e,io mi immagino cosa sarebbe successo se avessero messo un film del genere nelle mani di un genio come Seth Rogen,agli oscar non sarebbe stato nemmen nominato,però avrebbe tirato fuori un qualcosa di sicuramente più cattivo e geniale ma probabilmente qualcosa di meno bello a livello tecnico,anche se quest'ultimo in certi film come questo può anche passare in secondo piano. Questo suo essere lecchino è uno dei difetti principali del David O.Russel degli utimi anni. Nel complesso però i personaggi funzionano e sono affascinanti,in primis Tiffany ( Lawrence) e poi anche Pat,suo padre (Robert De Niro) e anche tutti gli altri. Una cosa che secondo me è un punto in più al film è SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER la scena di ballo finale con Pat e Tiffany,giocato di campi e controcampi,movimenti di macchina veramente spettacolari,una scena che tutti questi mediocri che girano Step Up e quelle altre pezzentate,dovrebbero guardare e riguardare,per capire come si muove la macchina da presa. In sintesi Silver Linings Playbook è un film che sprizza positività da tutti i pori,una commedia che veramente riesce a divertire a commuovere e a tirarti su il morale quando sei triste,tuttavia è anche un film che fa dell'edonismo,della ricerca del piacere e del beneficio personale,il proprio punto cardine e questo non è mai un bene. Un ottima pellicola comunque,bravo Russelone.
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[+] edonismo come punto cardine?
(di clerk)
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