billyjo3
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giovedì 29 novembre 2012
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l'epica chiusura della trilogia di nolan
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Christopher Nolan conclude con un capolavoro la trilogia dedicata all'uomo pipistrello, regalando al pubblico una perla di assoluta bellezza stilistica, oltre che tecnica, pronta a inserirsi con prepotenza nell'immaginario collettivo. E' la degna conclusione di una saga senza precedenti, che il regista londinese plasma fino a renderla una coraggiosa critica della società contemporanea. Il suo è un personalissimo affresco dolente, cupo e amaro, che (tras)porta forse per la prima volta, un semplice supereroe direttamente nel mondo reale. La glaciale Gotham City è il contenitore e lo specchio delle innumerevoli contraddizioni dell'essere umano, che ha confuso la filantropia con l'egoismo, la ricchezza d'animo con quella materiale.
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Christopher Nolan conclude con un capolavoro la trilogia dedicata all'uomo pipistrello, regalando al pubblico una perla di assoluta bellezza stilistica, oltre che tecnica, pronta a inserirsi con prepotenza nell'immaginario collettivo. E' la degna conclusione di una saga senza precedenti, che il regista londinese plasma fino a renderla una coraggiosa critica della società contemporanea. Il suo è un personalissimo affresco dolente, cupo e amaro, che (tras)porta forse per la prima volta, un semplice supereroe direttamente nel mondo reale. La glaciale Gotham City è il contenitore e lo specchio delle innumerevoli contraddizioni dell'essere umano, che ha confuso la filantropia con l'egoismo, la ricchezza d'animo con quella materiale. Il grande e sfaccettato mosaico si compone e scompone, pezzo dopo pezzo, attraverso singole story-line che si incastrano e si sovrappongono, gettando continuamente luci ed ombre che rapiscono il cuore e la mente. La meravigliosa visione postmodernista si arricchisce con le grandi tematiche che accompagnano questi anni di stallo della civiltà moderna, dall'accusa al sistema capitalistico alle guerre di fede: la caduta di Gotham City nelle mani del mercenario Bane rappresenta lo spettro del male ingiustificato, della paura riflessa di ciò che non si riesce a vedere, ma soltanto a percepire. Lo script è perfetto e compatto, nonostante i molteplici temi e avvicendamenti. Una profonda voragine di puro terrore si fa strada nell'intimo dello spettatore, colpendolo e tramortendolo con note acute di incredibile verosimiglianza. I temi della caduta e la resurrezione di Batman, da vittima sacrificale a sacrificato, fanno tornare alla memoria gli anni più recenti della civiltà occidentale, colpita al cuore e poi risorta dalle proprie ceneri. Christian Bale è ancora una volta superbo nel mettere a fuoco le imperfezioni di un supereroe che nasce e cresce assimilando dentro di sè il paradigma dell'alienazione, di un individuo che non riconosce più il suo vero io fino al momento della redenzione. All'interno dello strabiliante impianto narrativo, ogni personaggio percorre la strada che porta alla scoperta o al rimpianto, di ciò che si è trovato o di ciò che è purtroppo per sempre perduto. Il cast è ricco e ben amalgamato, improntato sull'indubbio talento espressivo e sulla forte presenza scenica, dallo sguardo vitreo e gelido del Bane di Tom Hardy alla seducente Catwoman di Anne Hathaway, passando per la malinconica rabbia del commissario Gordon di Gary Oldman. L'impeccabile stile registico di Nolan ha la capacità di creare suspance in ogni sguardo, di soppiantare i vuoti con magistrali composizioni visive, accompagnate dalla fotografia glaciale di Wally Pfister e dalle sontuose scenografie di Nathan Crowley e Kevin Kavanaugh, che, in linea con gli altri capitoli, ricreano alla perfezione una Gotham City fredda e senza anima. Il viale che segna l'incontro tra Nolan e Batman è stato tracciato, con la consapevolezza di aver lasciato in entrambi un segno indelebile nella lunga strada che porta alla redenzione, lanciando il primo nell'Olimpo degli immortali e il secondo nell'universo dei mortali.
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connor hawk
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venerdì 5 dicembre 2014
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anche nolan cade nella trappola del 3°
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Ormai ad Hollywood è una costante, da Matrix a Blade passando per Spiderman, i terzi capitoli delle trilogie difficilmente riescono bene. Sarà perché sono la fine di un percorso e si tende quindi ad esplorare fin troppo i protagonisti. Sarà perché c'è un eccessiva ricerca del finale epico che spesso sfocia nel ridicolo. O magari perché gli autori tendono ad inserire troppe sottotrame che rendono il film eccessivamente pesante. Ecco, nel caso di TDKR diciamo che è un po tutto insieme. Nolan aveva chiaramente ntenzione di girare un film corale che non parlasse solo di Batman ma di Gotham e della sua comunità, peccato però che non sia riuscito a mantenere un equilibrio finendo per mettere troppa carne al fuoco.
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Ormai ad Hollywood è una costante, da Matrix a Blade passando per Spiderman, i terzi capitoli delle trilogie difficilmente riescono bene. Sarà perché sono la fine di un percorso e si tende quindi ad esplorare fin troppo i protagonisti. Sarà perché c'è un eccessiva ricerca del finale epico che spesso sfocia nel ridicolo. O magari perché gli autori tendono ad inserire troppe sottotrame che rendono il film eccessivamente pesante. Ecco, nel caso di TDKR diciamo che è un po tutto insieme. Nolan aveva chiaramente ntenzione di girare un film corale che non parlasse solo di Batman ma di Gotham e della sua comunità, peccato però che non sia riuscito a mantenere un equilibrio finendo per mettere troppa carne al fuoco. Il risultato è un film eccessivamente pretenzioso e pesante, che mette in primo piano personaggi secondari o del tutto inutili come il poliziotto interpretato da Joseph Gordon Lewitt o il pavido collega di Gordon (mai apparso negli altri film) e snobba in maniera quasi offensiva quelli che dovrebbero essere le vere star della pellicola, ovvero Bane e Catwoman. Il primo è visivamente strepitoso, il character design della maschera è fenomenale e lo ha reso un personaggio cult ancor prima dell'uscita del film, ma si rivela essere soltanto il tipico scagnozzo tutto muscoli e niente cervello con un background abbastanza mediocre. La seconda invece è tristemente ed inesorabilmente piatta. So che molti non amano la Catwoman di Michelle Pfeiffer ma il personaggio del film di Burton, pur non essendo la Catwoman del fumetto, era comunque UNA Catwoman. Questa di Anne Hataway è solo una femme fatale da film action \ di spionaggio. Potresti inserirla in un film di James Bond o nell'ennesimo capitolo di Mission Impossible e nessuno noterebbe la differenza, anche perché non ci viene detto nulla sul suo conto (e non la chiamano neanche Catwoman a dire il vero). Un altro personaggio che è stato accantonato senza un vero e proprio senso logico è il maggiordomo Alfred, che abbandona il nostro eroe proprio nel momento in cui ne ha più bisogno (E che fine ha fatto il giuramento ai genitori di Bruce Wayne?). Altra scelta incomprensibile è quella di voler rivelare Thalia come villain principale, cosa che va effettivamente a demolire tutta l'aspettativa creatasi intorno alla figura di Bane, rovinando di fatto un personaggio che poteva superare addirittura il Joker di Heath Ledger, solo per inserire il colpo di scena più banale ed inutile degli ultimi anni. Fortunatamente, a dispetto della sceneggiatura, la maggior parte del cast (in particolar modo Tom Hardy) offre comunque un ottima prova considerando il materiale a disposizione e Nolan riesce come sempre a regalare una regia ottima, anche se si avverte una certa fretta nel voler chiudere il cerchio. Come se il buon Cristopher si sia un po rotto le scatole di Batman e dei cinecomics in generale. Questa tesi è avvalorata tra l'altro dalla scena della morte di Thalia Al Ghul, dove Marion Cotillard offre quella che si può tranquillamente definire una delle peggiori performance recitative mai viste in un blockbuster hollywoodiano. Davvero non c'era tempo per un altro chack? evidentemente per Nolan la risposta è no.
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thephilosopher
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domenica 2 settembre 2012
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l'ascesa di un eroe.
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"I signori sono stati spazzati via: la morale dell'uomo comune ha vinto."
(Friedrich Nietzsche, “Il crepuscolo degli idoli”)
La musica della pace ravviva i vicoli di Gotham City e il benessere scandisce le giornate dei suoi abitanti; i tempi passati di efferata criminalità sono apparentemente conclusi, e si configurano come un pallido ricordo che sembra solo esaltare ulteriormente questo nuovo, raro e prezioso periodo di serenità.
Nella notte dell’anniversario del sacrificio di Harvey Dent solo un uomo resta in disparte, osservando la vacua gestualità di un popolo schiavo della menzogna appositamente creata da pochi per liberare i molti dal peso di una verità inaccettabile.
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"I signori sono stati spazzati via: la morale dell'uomo comune ha vinto."
(Friedrich Nietzsche, “Il crepuscolo degli idoli”)
La musica della pace ravviva i vicoli di Gotham City e il benessere scandisce le giornate dei suoi abitanti; i tempi passati di efferata criminalità sono apparentemente conclusi, e si configurano come un pallido ricordo che sembra solo esaltare ulteriormente questo nuovo, raro e prezioso periodo di serenità.
Nella notte dell’anniversario del sacrificio di Harvey Dent solo un uomo resta in disparte, osservando la vacua gestualità di un popolo schiavo della menzogna appositamente creata da pochi per liberare i molti dal peso di una verità inaccettabile.
Bruce Wayne, attraverso il suo alter-ego Batman, ha sacrificato le proprie gesta eroiche addossandosi la responsabilità della morte di Harvey Dent, personaggio che da un lato tutti credono essere il salvatore di Gotham, fulgido e sempiterno esempio di giustizia, ma anche che, come questi “pochi” ben sanno, ha accettato di giocare e uccidere, negli ultimi attimi di vita, secondo le caotiche regole di Joker, cedendo alla seducente forza del male per approdare in un lido oscuro, lontano dai valori di cui egli stesso, una volta, si presentava come fidato garante.
Ecco la velenosa verità che Jim Gordon, testimone oculare della deriva morale di Dent, dopo otto lunghissimi anni, non è ancora in grado di ammettere; ecco il peso della menzogna che grava, fissa e temibile come una spada di Damocle, sul cuore del commissario Gordon e sull’animo di Bruce Wayne, solitario asceta scomparso dalle luci di Gotham per ritirarsi in una lunghissima notte di rimpianto, in seguito alla perdita di Rachel Dawson, la donna amata da una vita intera.
Da queste premesse narrative si sviluppa l’ultimo (o forse no) memorabile capitolo della saga cinematografica di Christopher Nolan: l’arrivo di Bane, spietato mercenario senza scrupoli, dittatore terrorista e membro (poi scomunicato) anch’egli della ‘Setta delle Ombre’ costringerà Wayne a indossare, dopo molto tempo, i panni di Batman; il rischio mortale delle nuove imprese allontanerà l’affascinante ed eccentrico miliardario dall’amico e mentore Alfred, e l’intreccio degli avvenimenti lo porrà al centro di una nuova e seducente alleanza con Selina Kyle, alias “Catwoman”, una talentuosa ladra dapprima interessata esclusivamente al proprio utile, guidata da un pragmatismo egoistico che solo in seguito, su ispirazione di Batman, si trasformerà in un fedele e convinto attivismo in difesa di Gotham.
L’appropriazione da parte di Bane e dei suoi mercenari di un reattore di energia pulita pericolosamente trasformato in una bomba nucleare costringerà Batman, esiliato in una prigione infernale in seguito a un duello con l’antagonista, a una corsa contro il tempo per salvare Gotham, piegata da un terribile regime dittatoriale spacciato per una giusta ‘restituzione della città ai suoi abitanti’; solo il sacrificio finale dell’eroe cittadino, il Cavaliere Oscuro, permetterà la salvezza della metropoli, concludendo (almeno apparentemente…) il ciclo cinematografico.
Tra esplosioni, inseguimenti ed effetti speciali Christopher Nolan dispiega nella propria pellicola un erudito percorso simbolico, proseguendo nella direzione di ricerca filosofica e approfondimento di temi già inaugurata ne “Il Cavaliere Oscuro”: Bane attacca la borsa di Gotham attraverso lo “smacchiatore”, per cancellare il valore delle azioni di borsa, e ‘azzerare’ debiti e ricchezze, impegnandosi in un’operazione cui avrebbe partecipato attivamente anche Tyler Durden di ‘Fight Club’; la ricerca di un ribaltamento di civiltà, il tentativo del ricambio di un’epoca segnata e oppressa da una malattia come il capitalismo, a cui si contrappone, come possibile cura, un regime di demagogico machismo e terrore gratuito fa da sfondo all’attaccamento viscerale verso valori immortali, quali l’onore, la giustizia, e la pietà, che Batman non smette mai di esercitare.
Ho esordito citando un’opera di Nietzsche: quando Bane libera i detenuti di Gotham, infrangendo la legge civile, quella delle classi sociali più alte, per imporre la legge del popolo, l’oclocrazia, il potere distruttivo e coercitivo della folla ruggente, si adopera per bruciare pubblicamente la foto di Harvey Dent demolendo, in un semplice ma potentissimo atto simbolico, l’idolo, il simbolo, e l’esempio della classe dominante precedente; l’azione contro culturale di Bane sviluppa uno scontro dialettico tra bene e male, vecchio e nuovo, passato e futuro, borghesia e proletariato, capitalismo e oclocrazia, che si configura come motore e motivo narrativo della pellicola.
La vera cifra ermeneutica di questo terzo capitolo è sapientemente esplicitata nel titolo: “The Dark Knight Rising”.
“Rising: aumento, crescita, tensione, ascesa.”
Fin dall’esordio del titolo, la pellicola si basa interamente sul movimento narrativo e spirituale dell’elevazione: Bruce Wayne varca i confini della mitologia configurandosi come moderna Fenice che muore nel fuoco della perdizione dopo la perdita della donna amata Rachel Dawson, dell’amico fidato Alfred, della Wayne Enterprises, dell’uso del proprio corpo (la gamba menomata) e infine del simbolo cui aveva consacrato l’esistenza intera, Batman, crudamente battuto e sconfitto nei sotterranei da Bane, per poi risorgere dalle ceneri, curata nell’animo, in nome della salvezza di Gotham.
Non a caso la prigione sahariana è un pozzo oscuro che promette luce solo dopo un’audace ascesa, una scalata, e sempre non a caso Batman punta dritto verso l’altezza del cielo a bordo della ‘Bat-wing’, carico della bomba nucleare pronta all’esplosione, per impedire la distruzione della sua città: la narrazione è continuamente e costantemente percorsa da questo movimento ascensionale che tinge i contorni della figura di Bruce Wayne/Batman di colori messianici, in quanto di fatto il Cavaliere Oscuro ‘risorge’ dalle tenebre della prigione per redimere l’umanità apparentemente disperata di Gotham.
Il film offre svariati punti di riflessione impossibili da esaurire dopo una sola visione; posso comunque affermare con certezza di essere di fronte a un ‘caso’ cinematografico destinato a fare storia negli anni successivi, in quanto, attraverso questi tre maestosi capitoli, Christopher Nolan ha conquistato un posto d’onore nel paradiso dei registi, dimostrando una profondità d’analisi e un’abilità narrativa tanto rara quanto preziosa.
D.
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critico italiano
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martedì 4 settembre 2012
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azione: chaos and power
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Nonostante quattro stelle vanno messe anche a The Dark Knight Rises, va detto che The Dark Knight è decisamente superiore sotto molti aspetti. Probabilmente una grande fetta di merito va al grande Ledger, la cui interpretazione non ha precedenti (con tutto il rispetto per il grandissimo e da me veneratissimo Nicholson) e grazie alla quale il film The Dark Knight acquisisce una grandezza ed un fascino pari a poche altre. Non limitiamo il tutto alla sola recitazione però: non sono esperto al riguardo però la regia mi è sembrata migliore nel precedente film. La tecnica utilizzata per girare le scene e microerrori presenti in esse, nonostante son piccolezze che non andrebbero neanche contemplate in altri film, crea però una differenza tra le due pellicole.
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Nonostante quattro stelle vanno messe anche a The Dark Knight Rises, va detto che The Dark Knight è decisamente superiore sotto molti aspetti. Probabilmente una grande fetta di merito va al grande Ledger, la cui interpretazione non ha precedenti (con tutto il rispetto per il grandissimo e da me veneratissimo Nicholson) e grazie alla quale il film The Dark Knight acquisisce una grandezza ed un fascino pari a poche altre. Non limitiamo il tutto alla sola recitazione però: non sono esperto al riguardo però la regia mi è sembrata migliore nel precedente film. La tecnica utilizzata per girare le scene e microerrori presenti in esse, nonostante son piccolezze che non andrebbero neanche contemplate in altri film, crea però una differenza tra le due pellicole. Va detto però che è il fiero discendente.
Scena migliore: tante e troppe da considerare, inoltre più ne pensi più sei indeciso. Ci sono scene commoventi di gran valore, come l'abbandono di Alfred o lui stesso di fronte alla lapide di Bruce. C'è il colpo di scena della figlia di Ra's Al Ghul e la vera identità dell' "innocente".C'è tutta la scena iniziale degli aerei. Qualsiasi si considera c'è da dire che sono grandi scene.
Scena peggiore: Alcune scene un pò inutili che potevano essere tolte per snellire le due ore e quaranta minuti di film. Nessuna in particolare comunque.
Grafica: ottima come sempre, anche se un pò troppa computer grafica è stata utilizzata, al contrario dei precedenti, più semplici e quindi più "cupi".
Giudizio finale: non si può dire che è un brutto film, i punti deboli sono veramente pochi e sarebbe ridicolo fare troppa leva su quelli. C'è da dire che un punto a sfavore è la durata del film, che per quanto possa stare bene agli appassionati, agli occasionali può essere solo un pò esagerato.
Quattro stelle meritatissime.
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zanchil
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venerdì 30 agosto 2013
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il miglior film tratto da un fumetto
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Non vorrei strafare ma forse 5 stelle le potevo dare. Tuttavia ne ho date 4 perchè 5 stelle secondo me si danno solo per pochi film che universalmente sono riconosciuti come veri capolavori. Comunque in questo caso siamo vicini ad un capolavoro, per molti aspetti!
Ho appena finito di vedere il film, per la seconda volta da quando è uscito. La prima volta mi era piaciuto ma per vari aspetti non avevo saputo apprezzare completamente l'opera, questa volta scrivo a caldo avendolo appena finito di vedere per la seconda volta e ne sono talmente entusiasto che me lo rivedrei subito una terza!!! Il film è praticamente perfetto, sotto tutti i punti di vista a maggior ragione che si tratta di un film tratto da un personaggio a fumetti e sappiamo tutti in questi anni cosa sia uscito nelle sale di buono e meno buono.
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Non vorrei strafare ma forse 5 stelle le potevo dare. Tuttavia ne ho date 4 perchè 5 stelle secondo me si danno solo per pochi film che universalmente sono riconosciuti come veri capolavori. Comunque in questo caso siamo vicini ad un capolavoro, per molti aspetti!
Ho appena finito di vedere il film, per la seconda volta da quando è uscito. La prima volta mi era piaciuto ma per vari aspetti non avevo saputo apprezzare completamente l'opera, questa volta scrivo a caldo avendolo appena finito di vedere per la seconda volta e ne sono talmente entusiasto che me lo rivedrei subito una terza!!! Il film è praticamente perfetto, sotto tutti i punti di vista a maggior ragione che si tratta di un film tratto da un personaggio a fumetti e sappiamo tutti in questi anni cosa sia uscito nelle sale di buono e meno buono.
Incominciamo dagli interpreti tutti azzeccati: Bale bravissimo come al solito (guardate l'uomo senza sonno per capire che attore sia, alla faccia di Robert de Niro in Toro Scatenato) per me lui è l'unico Batman dello schermo degno di portare tale maschera, Bane interpretato da un ottimo Tom Hardy che seppur a volto coperto sa dare un grande spessore al suo personaggio, Caine interpreta il solito Alfred con la solita raffinatezza che lo contraddistingue, Oldman ormai una garanzia e il suo commissario Gordon è un personaggio che gli calza a pennello, le due interpreti femminili sono brave e comunque calate nella parte, Robin è bravo anche se l'attore che lo interpreta sinceramente non lo conosco.
Le musiche è vero che sono quelle del secondo film ma a me fanno sempre un grande effetto di epicità che in un film come questo rende ancor di più interessante la visione e la godibilità del film.
Lo considero il migliore dei tre film anche se per me tutta l'intera tetralogia sia assolutamente una spanna sopra le altre produzioni di questo genere.
La trama è assolutamente più lineare del secondo, nel precedente film infatti mi è sempre risultato più difficile capire la trama e i vari intrecci.
E poi il finale che sì è un pò telefonato ma mi ha dato un senso di epicità che da un pò non provavo: finisce il film e vorresti che continuasse ancora per almeno un'ora! Molto probabilmente Batman non sarà più Bruce Waine e Blake molto probabilmente prenderà il suo posto, Nolan non dirigerà altri capitoli e prevedo che i prossimi film di Batman non saranno mai di così alto livello. Ben Affleck avrà filo da torcere per riuscire a replicare così tanta bravura del suo predecessore.
Insomma il film è bellissimo e sinceramente non capisco come tanti critici e recensori riescano a trovare difetti in un'opera così ben fatta.
Mi spiace di non poter vedere in futuro un quarto capitolo ma non si può mai sapere.
Da tenere assolutamente nella propria videoteca personale.
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[+] siii
(di a2006j)
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cinemalove
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venerdì 3 ottobre 2014
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c'è un però
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In Batman Begins abbiamo apprezzato le doti narrative ed esemplificative di Nolan, nel Cavaliere Oscuro la sua capacità di non mettere su diversi piani i personaggi, ma di renderli protagonisti allo stesso modo muovendoli espertamente sulla scacchiera. Qui ci si attendeva un mix delle due cose più la classica ciliegina che avrebbe reso questo terzo ed ultimo (si, ultimo) capitolo della saga, una vera bomba a mano. E forse è proprio questo a illudere, dopo il climax perfetto dei primi 2, Il cavaliere oscuro - il ritorno non rapisce del tutto. Il prodotto è ottimo, e in ogni caso c'è troppa carne al fuoco per essere considerato scadente, ma non si trova davvero quella presenza oscura che rifletteva il Joker.
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In Batman Begins abbiamo apprezzato le doti narrative ed esemplificative di Nolan, nel Cavaliere Oscuro la sua capacità di non mettere su diversi piani i personaggi, ma di renderli protagonisti allo stesso modo muovendoli espertamente sulla scacchiera. Qui ci si attendeva un mix delle due cose più la classica ciliegina che avrebbe reso questo terzo ed ultimo (si, ultimo) capitolo della saga, una vera bomba a mano. E forse è proprio questo a illudere, dopo il climax perfetto dei primi 2, Il cavaliere oscuro - il ritorno non rapisce del tutto. Il prodotto è ottimo, e in ogni caso c'è troppa carne al fuoco per essere considerato scadente, ma non si trova davvero quella presenza oscura che rifletteva il Joker. Quella totale mancanza di pianificazione, l'idea sola di vedere bruciare una città senza progettazioni di armi supertecnlogiche eccetera. Bane, a causa di un doppiaggio rivedibile, perde la sfida con il cattivo di Heath Ledger e ad un certo punto del film, si capisce che Wayne riuscirà a sconfiggerlo..in qualche modo. Quindi a discapito di una buonissima trama e di un ottimo contesto, il cattivo cicca un pò troppo. Penso sempre di più che ci fosse stato quel Joker di Ledger in quest'ultimo capitolo, sarebbe stato mozzafiato. Per ovvie ragioni, non è potuto essere così. Nel complesso, degna chiusura di un capolavoro di saga by Christopher Nolan
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enigmista12
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martedì 18 agosto 2015
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mi aspettavo di meglio
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Devo dire che mi aspettavo un po' meglio da Nolan per la conclusione della saga del Cavaliere Oscuro; otto anni dopo l'omicidio del procuratore Harvey Dent (divenuto il criminale Due Facce all'insaputa di tutti prima di morire) Batman è divenuto un fuggiasco; ormai è scomparso, e anche Bruce Wayne si è chiuso in se' stesso. Ma dovrà rindossare il mantello per fronteggiare il terrorista Bane, in compagnia dell'affascinante ladra Catwoman, del commissario di polizia Gordon e anche di tutti i poliziotti della città. La storia non mi è dispiaciuta, e sono saltata in piedi appena ho rivisto i fantastici antagonisti dei due film precedenti a questo, ovvero Jonathan Craine, conosciuto con il nome di Spaventapasseri, e Ra's al Ghul.
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Devo dire che mi aspettavo un po' meglio da Nolan per la conclusione della saga del Cavaliere Oscuro; otto anni dopo l'omicidio del procuratore Harvey Dent (divenuto il criminale Due Facce all'insaputa di tutti prima di morire) Batman è divenuto un fuggiasco; ormai è scomparso, e anche Bruce Wayne si è chiuso in se' stesso. Ma dovrà rindossare il mantello per fronteggiare il terrorista Bane, in compagnia dell'affascinante ladra Catwoman, del commissario di polizia Gordon e anche di tutti i poliziotti della città. La storia non mi è dispiaciuta, e sono saltata in piedi appena ho rivisto i fantastici antagonisti dei due film precedenti a questo, ovvero Jonathan Craine, conosciuto con il nome di Spaventapasseri, e Ra's al Ghul. Per il resto, Bane è stato piuttosto buono; certo non era uguale identico a quello del fumetto, ma era pur sempre meglio di quella specie di mentecatto del film Batman & Robin. Poi Catwoman: mi spiace, ma preferisco mille volte quella di Burton, anche se effettivamente questa mi sembrava più brava a usare le mani. Però è stata troppo sottovalutata, così come il suo rapporto, non solo quello Batman-Catwoman ma anche Bruce-Selina. Mi è piaciuta Talia al Ghul, piùpsicotica di quello che dovrebbe essere, ma in questo capitolo mi hanno delusi un pochino Bale e Caine (Batman e Alfred): il primo mi sembrava all'inizio un po' troppo "ammollito" (il fatto che si fosse chiuso in casa in quella maniera), mentre il secondo mi sembrava aver perso il suo lato comico involontario che lo caratterizzava in tutti i film (anche quelli di Burton e Shumacher). Ma per il resto tutto eccellente, la saga si è conclusa in maniera abbastanza degna, anche se forse leggermente inferiore ai primi due film, che per me hanno fatto la storia. Spettacolare; non riuscirete neanche ad immaginare come mi sono sentito quando ho capito che Bruce Wayne aveva chiuso. Dopo aver visto la saga, e averla adorata come l'ho adorata io forse lo capirete.
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paolp78
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martedì 1 maggio 2018
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il migliore
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Tra tutti i supereroi Batman è quello che si presta meglio degli altri ad essere rappresentato in un'opera cinematografica: in questo senso direi che Batman cinematograficamente è il migliore dei supereroi.
I motivi?? Beh in primo luogo Batman non ha superpoteri e questo limita la necessità di ricorrere agli effetti speciali, che spesso rendono i film sui supereroi troppo fracassoni e adatti prevalentemente ad un pubblico di adolescenti. Batman viceversa è un supereroe per adulti.
Poi ci sono i nemici di Batman, che sono davvero tanti e variegati, tutti molto intriganti; sicché spesso anche i secondi o terzi film della serie non perdono rispetto al primo, perché anche se il protagonista è lo stesso, cambiano gli antagonisti, che sono comunque molto famosi ed amati dal pubblico.
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Tra tutti i supereroi Batman è quello che si presta meglio degli altri ad essere rappresentato in un'opera cinematografica: in questo senso direi che Batman cinematograficamente è il migliore dei supereroi.
I motivi?? Beh in primo luogo Batman non ha superpoteri e questo limita la necessità di ricorrere agli effetti speciali, che spesso rendono i film sui supereroi troppo fracassoni e adatti prevalentemente ad un pubblico di adolescenti. Batman viceversa è un supereroe per adulti.
Poi ci sono i nemici di Batman, che sono davvero tanti e variegati, tutti molto intriganti; sicché spesso anche i secondi o terzi film della serie non perdono rispetto al primo, perché anche se il protagonista è lo stesso, cambiano gli antagonisti, che sono comunque molto famosi ed amati dal pubblico.
Che Batman sia il supereroe più adatto per il grande schermo è comprovato dal fatto che sono davvero tanti i film sul palladino di Gotham che si sono succeduti in questi ultimi decenni. Certo il primo di tutti, quello di Tim Burton, resta geniale e di enorme successo, tuttavia ritengo che sia questo Batman di Christopher Nolan il migliore.
Il regista americano ha messo in scena in modo organico e senza sbavature una trilogia studiata perfettamente, di cui si può ben intravedere ed apprezzare l'enorme lavoro che c'è a monte. Le atmosfere cupe, lo sviluppo della storia, la centralità di Gotham City ecc., sono tutti elementi ben riusciti che contribuiscono alla grandezza della trilogia nel suo complesso. La cura per i personaggi di contorno segna la differenza rispetto alle precedenti versioni: non per niente i ruoli di Alfred e del Commissario Gordon sono affidati a grandi attori come Michael Caine e Gary Oldman.
Infine, sempre per restare alla definizione di "migliore" adoperata nel titolo alla recensione, ritengo questo terzo film il migliore della trilogia di Nolan.
Una pellicola grandiosa ed avvincente, che ha il particolare merito di utilizzare come antagonista principale un villan tra i meno noti, valorizzandolo benissimo.
Nolan ha a disposizione enormi mezzi, che utilizza con tecnica impeccabile per realizzare scene grandiose, da kolossal: da segnalare su tutte, le spettacolari sequenze delle esplosioni delle bombe sotterranee.
Ottima la sceneggiatura, ed in particolare geniale la parte del piano criminale di Bane, che giustamente si avvale di licenza fumettistica (pertanto vanno respinte al mittente le critiche di scarsa credibilità). Intrigante e ben sviluppato il rapporto tra Bruce Wayne/Batman e Selina Kyle/Catwoman; il finale, per nulla facile da realizzare, risulta azzeccatissimo e ben fatto, chiudendo come si conviene l'intera trilogia.
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fabio
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sabato 9 febbraio 2019
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degna conclusione della trilogia di nolan
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Si conferma come la migliore trasposizione cinematografica del fumetto; stavolta i dialoghi sono più incisivi e il ritmo non subisce battute d'arresto, cosa non facile in un film di oltre due ore e mezza e tutta una serie di storie e di personaggi da mandare avanti.
Il merito è certamente di Nolan: il talento non gli manca e ha saputo far suo il personaggio.
Anche stavolta ritroviamo toni assoluti: meno gangster movie e più scontro totale tra bene e male. Non mancano i colpì di scena e il ribaltamento delle posizioni. C'è l'umanità, rappresentata dalla gente di Gotham, minacciata da un progetto di rivoluzione alla cui testa c'è Bane.
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Si conferma come la migliore trasposizione cinematografica del fumetto; stavolta i dialoghi sono più incisivi e il ritmo non subisce battute d'arresto, cosa non facile in un film di oltre due ore e mezza e tutta una serie di storie e di personaggi da mandare avanti.
Il merito è certamente di Nolan: il talento non gli manca e ha saputo far suo il personaggio.
Anche stavolta ritroviamo toni assoluti: meno gangster movie e più scontro totale tra bene e male. Non mancano i colpì di scena e il ribaltamento delle posizioni. C'è l'umanità, rappresentata dalla gente di Gotham, minacciata da un progetto di rivoluzione alla cui testa c'è Bane. Ma è una rivoluzione che nasconde vere e proprie finalità terroristiche. Ancora una volta ci si scontra con il dolore, la paura e tutto quello che di più recondito può nascondere l'animo umano. Bisogna scegliere da che parte stare senza mezzi termini.
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gabrieledigiacomo
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mercoledì 25 settembre 2013
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un po' di ordine!
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Gli incassi record in America sfiorano i 500 milioni. Non sono d'accordo sull'eccessivo successo di questo film.
Questo capitolo di Batman si presenta troppo scontato e spesso irreale!
Partiamo innanzitutto dal cattivo della situazione: Bane, troppo sadismo nelle sue azioni e violenza che manca di un suo perchè. Registrata in maniera pessima la sua voce: è alta rispetto alle altre voci e sembra registrata in un ambiente diverso. Paragonando Joker a Bane è chiara la differenza abissale prendendo in considerazione: ruolo, fine e modo di recitare. Un antagonista che evidentemenre mal si attaglia al precedente e che subisce un'ovvia svalutazione.
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Gli incassi record in America sfiorano i 500 milioni. Non sono d'accordo sull'eccessivo successo di questo film.
Questo capitolo di Batman si presenta troppo scontato e spesso irreale!
Partiamo innanzitutto dal cattivo della situazione: Bane, troppo sadismo nelle sue azioni e violenza che manca di un suo perchè. Registrata in maniera pessima la sua voce: è alta rispetto alle altre voci e sembra registrata in un ambiente diverso. Paragonando Joker a Bane è chiara la differenza abissale prendendo in considerazione: ruolo, fine e modo di recitare. Un antagonista che evidentemenre mal si attaglia al precedente e che subisce un'ovvia svalutazione. Svalutazione che colpisce anche il protagonista, Batman, inaridito dagli eventi passati e incapace di rispondere ad un avversario di questo tipo.
In generale ho trovato poco fantasioso quest'ultimo capitolo. Eccezionali le colonne sonore di Zimmer, bel ruolo quello di Anne Hathaway e di Joseph Levitt che ci regala infine il "sogno" di un sequel.
Avrei preferito che questo capitolo della trilogia fosse stato il secondo, in questo modo sarebbe stato un buon prosieguo del primo relativo a Ra's Al Ghul; avrei così lasciato come terzo ed ultimo capitolo quello relativo a Joker e concludere in maniera superlativa (chissà, seguendo questa disposizione, da chi sarebbe stato interpretato Joker).
Un film in definitiva discreto che non può mancare nel patrimonio videoculturale di un amante del genere.
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