The Avengers

Supereroi. Questa parola fa subito pensare ai capolavori-fumetto della Marvel o della DC Comics. Gli eroi emarginati e instabili che sono diventati dei veri e propri stereotipi della società odierna. Chi non ha mai sognato di poter volare come Superman, avere una tuta iper-tecnologica in stile Iron Man, o spaccare tutto come Hulk? Purtroppo queste pietre miliari del fumetto sono state tristemente portate su schermi cinematografici. Purtroppo, non perché gli eroi su carta non meritino un trattamento simile, ma per il modo in cui questi passaggi tra diversi media siano avvenuti. Raramente si ha avuto il piacere di gustare un buon film tratto dalle due case di fumetti (tra cui si salvano i Batman di Nolan, gli X-men e il primo Iron Man), dove si sono susseguiti invece una serie di colossal fracassoni tipicamente americani, con trame banali, personaggi al limite della credibilità e un tasso di originalità pari a meno di 0. Questo nuovo The Avengers, sembrava seguire la stessa triste strada, divenendo una macchina mangia-soldi con bassi propositi. Effettivamente lo svolgimento è per lo più prevedibile, partendo da una serie di personaggi superdotati, egocentrici e privi del dono del gioco di squadra, che dopo uno schock di gruppo iniziano ad avvicinarsi gli uni agli altri per combattere infine contro il nemico principale, caratterizzato come al solito da ideali di grandezza privi di qualunque significato. Ma nonostante questo il film funziona. Con la sua carica emotiva riesce a superare le precedenti pellicole della Marvel, regalando allo spettatore un tasso di adrenalina incredibile e un coinvolgimento notevole, laddove ogni protagonista riesce a ritagliarsi un proprio ruolo ben delineato all'interno del film, riuscendo (impresa assai ardua) ad eliminare il concetto di solo uno o due protagonisti del film, per estenderlo all'intera compagnia di Vendicatori. I personaggi sono delineati e caratterizzati con precisione maniacale, e gli attori sono perfettamente adeguati ai propri alter ego (spiccano su tutti Mark Ruffalo e naturalmente Robert Downey Jr). In alcune scene ricorda "Il signore degli anelli" di Peter Jackson, e non per la battuta di Tony Stark, ma per alcune tracce della piacevole colonna sonora e per alcune scelte di ripresa, che ricordano, soprattutto nella battaglia finale, la compagnia dell'anello in lotta contro gli orchi. Spiacevoli alcune battutine di troppo che spezzano eccessivamente il fiato e allentano la tensione emotiva, soprattutto nel finale (non si era mai visto prima un Hulk così cabarettista). Il film è consigliato a tutti, dai bambini, che troveranno tutta la distruzione che cercano (senza eccedere nella violenza), agli adulti, che potranno godere di un ottimo cast di personaggi ben delineati e di una trama dopotutto non così banale. Lasciatevi rapire dalle emozioni e affogate nell'adrenalina nel vedere gli eroi dell'infanzia riuniti in cerchio coprendosi le spalle a vicenda, mentre scende l'apocalisse dal cielo.