Titolo originale | Da-reun na-ra-e-suh |
Anno | 2012 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 88 minuti |
Regia di | Hong Sang-soo |
Attori | Isabelle Huppert, Kwon Hye Hyo, Jung Yu-mi, So-Ri Moon, Seong-kun Mun Yuh Jung Youn, Jun-sang Yu. |
Uscita | giovedì 22 agosto 2013 |
Distribuzione | Tucker Film |
MYmonetro | 2,80 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 7 ottobre 2013
La storia di tre donne straniere di nome Anne si intreccia nel tempo. In Italia al Box Office In Another Country ha incassato 45,8 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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La spiaggia di Mohang è l'occasione per un'incursione nel surreale, terreno di elezione per Hong Sang-soo. Che si aiuta con poche e semplici frasi e luoghi, elementi della narrazione che il regista-demiurgo si diverte a scambiare e ricomporre in incastri ripetitivi con variazioni minime. Una donna francese alle prese con differenti tipologie, tutte ugualmente e palesemente stereotipate, di sudcoreani, come in un'astrazione di sceneggiatura, un esercizio di stile tra Queneau e lo Smoking/No Smoking di Resnais.
E la cornice della storia - una sceneggiatura scritta da una ragazza con una donna francese come protagonista - rappresenta il distacco massimo dall'oggetto della narrazione e nel contempo l'esaltazione dello storytelling simmetrico e ricorsivo come forma d'arte. Simmetrico nella concatenazione di storie o di storia, una e trina, su una donna straniera che, per quanto colori, umore o vestiti possano mutare, resta sola, in cerca di salvezza o di un senso ultimo (il faro, il monaco) ma si smarrisce nel piccolo (il bagnino, l'ombrello smarrito). L'elemento straniero e perturbante permette a Sang-soo di insistere, ancor più del solito, sulla figura tragicomica del maschio coreano e della sua discutibile (ma efficace) arte seduttiva.
Ma naturalmente In Another Country è anche un omaggio al cinema francese - da parte del più "francese" tra i registi sudcoreani - attraverso un'icona del medesimo come la Huppert, nonché un'occasione per tornare su temi che ormai sono quasi dei mantra più che dei topoi per un regista che ha fatto dell'autoreferenzialità (e della riduzione dell'intreccio a nonsense) la propria bandiera. Hong Sang-soo guarda alla nouvelle vague e a se stesso che osserva la nouvelle vague (come la Huppert amorevolmente ripresa di spalle mentre osserva l'orizzonte) in una messa in abisso autoriale che si dimostra più suggestiva con proporzione diretta rispetto alla propria artificiosità.
Quasi un loop di situazioni palesemente stereotipate su seduzione e guerra dei sessi, maschi fedifraghi e attrazioni inspiegabili, che riprende anche iconograficamente Woman on the Beach per abbracciare il cinema francese, ricorrendo al meglio di quello sudcoreano (nel cast tanto la Moon So-ri di Oasis che la Yoon Yeo-jeong di The Housemaid).
Una madre e la figlia adolescente raggiungono la città marittima di Mohang per sfuggire ai creditori. Qui la ragazza inganna il tempo scrivendo la sceneggiatura di tre cortometraggi che hanno come protagoniste tre donne francesi di nome Anne. Ognuna di loro incontrerà gli stessi personaggi ma la prima sarà una regista di successo, la seconda una donna sposata che ha una relazione con un coreano e la terza una divorziata lasciata dal marito che l'ha lasciata per una coreana.
Ci sono registi 'da festival' che fanno la gioia dei sedicenti cinefili (sfuocati ectoplasmi rispetto a coloro i quali si fregiarono di questa definizione in un non lontano passato). Hong Sang-soo appartiene con diritto alla categoria. I suoi film si vedono a Cannes e in altre manifestazioni e poi tendono a scomparire. Non per la mai troppo denunciata censura di mercato (che esiste e procura in diverse occasioni danni alla Settima Arte) ma per la sostanziale volatilità della loro struttura. È il caso di questo In Another Country che, a differenza delle altre pur opinabili opere del regista coreano, questa volta pecca anche di originalità. Perché il cinema ci ha già offerto innumerevoli volte riflessioni su variazioni su un tema come quella qui proposta. Hong San-soo non vi aggiunge nulla se non la presenza di una Isabelle Huppert, attrice capace ormai di sostenere con disinvolta nonchalance qualsiasi ruolo. Qui interpreta tre donne che hanno lo stesso nome e si muovono nello stesso contesto ambientale e sociale ma con background diversi. Dovrebbero essere frutto dell'immaginazione di un'aspirante sceneggiatrice e tali purtroppo rimangono mentre invece sembrerebbero avere la pretesa di assurgere a modelli di descrizione di personaggi capaci di mettere in discussione con leggerezza alcune figure maschili (il regista portato all'abuso di alcol, il giovane bagnino, il monaco) della Corea contemporanea. Purtroppo la leggerezza resta tale e un eventuale peso specifico viene rinviato al prossimo film.
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Film come questo devono essere preceduti da avvertenze per l'uso: da non vedere nei momenti di stress, in mezzo a bambini vocianti, dopo aver litigato con la moglie, dopo essere stati licenziati (qualche dubbio in caso di cassa integrazione). Ecco, se siete sereni e di umore recettivo, questo film vi delizierà, perchè il regista si diverte a giocare a scacchi con i personaggi, che [...] Vai alla recensione »
In another country è un film in 3 episodi, dove sono presenti sempre gli stessi protagonisti che in alcuni casi, come quello della protagonista Isabelle Huppert, cambiano ruolo, in altri invece lo mantengono. Il tutto girato sempre nella stessa location. La bravura di Hong Sang-soo sta nel trovare una quadratura complessive, per la quale al termine del film le tessere di questo puzzle si compongono [...] Vai alla recensione »
E' un film che raccoglie tante suggestioni , nel senso Francese o Portoghese del termine, cioé "suggerimenti". La ciclicità del tempo " ricorda" un film lontanissimo da questo, "Prima della pioggia" di Manchevski, ma c'è anche abbastanza del "Raggio verde" rohmeriano nella consapevolezza finale che la protagonista cerca di [...] Vai alla recensione »
Le contaminazioni tra la tradizione del cinema francese e l’innovazione di quello sud coreano sono alla base di questo bel film di Hong Sang-soo. In another country è un film asciutto, scarno, tutto basato sulle interpretazioni degli attori, una spiaggia sud coreana fa da sfondo alla storia di una donna francese alla ricerca di se stessa in un altro paese.
Film in cui si narra di una giovane donna coreana che si accinge a scrivere una sceneggiatura per un film nella quale vengono raccontate tre storie diverse che hanno come protagonista tre donne francesi di nome Anne (interpretate sempre da Isabelle Huppert) le quali si trovano per diversi motivi personali in una spiaggia di una località balneare della Corea del Sud.
Visto ieri sera sullo straming di My Movies, al quale sono grata per portarci film non mainstream, che difficilmente trovano distribuzione, addirittura in anticipo sull'uscita nelle sale. Davvero grazie!! Questo In another Country, però, davvero nun se po' guardà. Oggettivamente mal recitato. Una regia che mi viene da definire amatoriale. Scambi di battute così banali da essere imbarazzanti.
Ho affrontato la visione della pellicola con le migliori intenzioni, memore di passate esperienze positive con film coreani (in lingua originale). La mia baldanza si è presto smorzata, ed è stato arduo guadagnare i titoli di coda, il tutto si è rivelato una esperienza sofferta. Consapevole di essere una voce fuori dal coro di universale plauso dei cinefili nei confronti di questa opera, devo affrontare [...] Vai alla recensione »
Il film del coreano (del sud) Hong San-soo spiazza e, per certi versi, imbarazza. La location è minimale (una spiaggetta desolata con tanto di baia prosciugata), i dialoghi sono minimali (non si può pretendere troppo da una francese e dei coreani "del sud" che parlano inglese), la storia è minimale ( tre varianti di una stessa storia quella di Anne), alla fine è [...] Vai alla recensione »
Dopo il primo episodio e l'inizio del secondo la nostra pazienza si è esaurita. Sembra che il regista e tutto il cast ci stiano prendendo in giro, i dialoghi sono inconsistenti, i personaggi senza sostanza , le scene squallide non hanno nessun significato. Biglietto sprecato, non è un film che può circolare. Miroluva
FILM BELLO,COINVOLGENTE,POETICO E DI SAPIENTE BELLEZZA :TRE STORIE POETICHE SU TRE DONNE ALLA RICERCA DI LORO STESSE CON UNA FANTASTICA E RAFFINATA ISABELLE HUPERT, HOTTIME MJUSICE ,ALLA FINE DEL FILM SI ESCE DAL CINEMA CON UN SENSO DI FELICITA E TRISTEZZA , UNO DEI FILM PIU DELICATI CHE IO ABBIA ,AI VISTO
dare valutazione 2 e 18 a questo "film" è impossibile,è uno dei film più inutili della storia del cinema,poveretto chi incoccia contro,una stupidità assoluta senza alcun senso,non ci sono giustificazioni, se lo guardassero in corea,soldi e tempo duttati e non parlatemi di ignoranza filosofica va....soldi e tempo buttatt
Film avvolto su se stesso e sui propri compiacimenti sterili. Non si capisce perché molti film buoni che escono all'estero non arrivano sui nostri schermi, mentre arrivano ogni anno questi filmetti che potrebbero tranquillamente uscire subito in dvd raggiungendo i loro venticinque spettatori, anziché far fallire le sale desolatamente vuote.
È bastato un giorno di pioggia per fare impazzire la macchina del festival. Già, capita anche a Cannes, al festival più importante del mondo, l'acqua tempestosa, oltre a deprimere i più - siamo pur sempre in una cittadina di vacanze, - ha causato l'annullamento delle proiezioni domenicali nella Sala del 60°, il tendone bianco sul mare, mentre non è venuto in mente di aprire il palazzo con più elasticità, [...] Vai alla recensione »
Esclusa l'animazione, l'ultima settimana estiva - speriamo che il rientro settembrino si risollevi con il film della Mostra di Venezia - propone "In Another Country" di Hong Sang-soo, coreano innamorato della Nouvelle Vague. Versante contemplativo: non si contano le inquadrature di Isabelle Huppert che di spalle osserva l'orizzonte. Fa la turista, anzi fa tre turiste, tutte di nome Anne.
Poco da dire invece sul brioso film-scommessa del coreano Hong Sangsoo con Isabelle Huppert, In Another Country: tre episodi girati in una località balneare coreana in cui la grande attrice dà vita a tre personaggi simili ma diversi, una famosa regista, una donna venuta lì con l’amante coreano, una moglie abbandonata dal marito per una coreana, affrontando un gruppo molto ristretto di ambienti e di [...] Vai alla recensione »
Esiste il fllm-haiku? Il coreano e buddista “Un altro paese” è firmato da Hong Sangsoo, cineasta che interseca i piani temporali, scambia i personaggi, riformulando il surrealismo in vicende terrene e minimaliste, con umoristica lievità. La Huppert è la protagonista (la stessa persona?) di tre brevi storie d’amore ambientate sulla spiaggia di Mohang, in una villetta, con personaggi riccorenti e nuovi, [...] Vai alla recensione »
Sulla finzione e la messa in scena si concentra anche In another country del coreano Hong Sangsoo, con una Isabelle Huppert moltiplicata per tre e frutto della fantasia di una giovane sceneggiatrice. Ed ecco quindi Anne, regista di successo in vacanza a Mohang con una coppia di amici, Anne amante di un famoso regista geloso di un bagnino e Anne appena separata dal marito e in viaggio con un’amica. Vai alla recensione »
E mentre Hong Sang-soo ottiene il riconoscimento come miglior regista al festival di Locarno, grazie alla benemerita Tucker vede finalmente il buio delle sale italiane il penultimo film del maestro coreano, il magnifico In Another Country, presentato in concorso nel 2012 al festival di Cannes. Curiosamente, anche tra i cinephiles e gli esperti di cose asiatiche pare essersi fatta largo una sorta di [...] Vai alla recensione »
Tre personaggi in cerca di un "altro Paese". È quanto racconta il penultimo lavoro del sudcoreano Hong Sang-soo che prende a prestito la musa francese Huppert e le costruisce attorno un universo tra il comico e il poetico. L'attrice interpreta tre personaggi di nome Anne che in tre diversi episodi del film giungono nella città marittima di Mohang. Ciascuna delle Anne viene accolta nel medesimo hotel [...] Vai alla recensione »
Hong Sang-Soo è un registacoreano incontrato finora solo ai festival e alle mostre, a Cannes soprattutto, ma anche a Venezia e a Berlino. Oggi un suo film, «In Another Country», arriva per la prima volta nelle nostre sale, probabilmente a causa di un certo suo linguaggio quasi astratto che, pur lasciandosi accostare da tranquille notazioni di cronaca, privilegia poi dei funambolismi stilistici con [...] Vai alla recensione »
Isabelle Huppert, che ha tutta la nostra ammirazione, si aggira un po' spaesata-un po' più di quanto richieda il suo compito di straniera in "un altro paese" - nelle tre variazioni dello stesso personaggio che il coreano Hong Sang-soo le affida nel suo In another country, il film arriva sui nostri schermi mentre il prolifico autore (esponente di punta della nouvelle vague di Seul al pari dei più celebrati [...] Vai alla recensione »