Anno | 2010 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 72 minuti |
Regia di | Massimiliano Carboni |
Attori | Paolo Rossi, Emanuele Dell'Aquila, Alessandro Di Rienzo, Davide Rossi, Daniele Maraniello Biagio Ippolito, Marcello Colasurdo. |
Uscita | venerdì 10 dicembre 2010 |
Distribuzione | Iris Film Distribution |
MYmonetro | 2,78 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 17 dicembre 2010
Le vicende dello stabilimento FIAT di Pomigliano raccontate con un linguaggio diverso dalla cronaca giornalistica. In Italia al Box Office RCL - Ridotte Capacità Lavorative ha incassato 3,3 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Pomigliano d'Arco. Trenta giorni dopo il referendum (indetto e indotto dalla Fiat) sull'intesa tra azienda e sindacati per il piano di rilancio dello stabilimento a spese di "alcuni" (sostanziali) diritti dei lavoratori, Paolo Rossi approda nella provincia napoletana per i sopralluoghi di un ipotetico film. Accompagnato da una troupe ridotta e naïf, il piccolo "maestro" di Monfalcone osserva, sotto un Borsalino e la canicola estiva, un comune cresciuto, trasformato e stravolto dalla presenza della celebre industria automobilistica, insediatasi intorno agli anni Sessanta.
Respirando un'aria di "surrealismo civile", Paolo Rossi interroga il sindaco (di destra), il prete (di sinistra), il sindacalista, gli operai e le loro consorti senza manipolare e senza semplificare. Lo sguardo della compagnia Brancaleone e del suo capocomico si colloca allora in un'adesione permeabile alla realtà osservata, assorbendone il ventaglio complesso di umori, tinte, sfumature. All'ombra del Vesuvio e lungo le strade, le vie e le piazze intitolate al Po, a Torino e all'Alfa, dove si consuma l'ennesimo crimine della globalizzazione, matura l'idea di girare un film di fantascienza, l'unico genere in grado di illuminare i coni d'ombra e di aderire agli incubi di un'epoca. Solo il "fantastico", superando per sua natura ogni limite (anche cinematografico), turbando la fiducia del pensiero logico e spalancando l'intrusione dell'irrazionale, è abilitato alla messa in scena dello "strano caso" di Pomigliano d'Arco. Su un "pianeta" neanche troppo lontano un gruppo cospicuo di lavoratori si è ritrovato improvvisamente arbitro del proprio destino professionale: essere licenziato o rinunciare ai propri diritti contrattuali e costituzionali, conquistati in anni di battaglie sindacali. Il reality movie, ideato da Alessandro Di Rienzo, diretto da Massimiliano Carboni e interpretato da Paolo Rossi, offre allo spettatore la possibilità di "vedere meglio" qualche cosa che una storia finzionale o un "semplice" documentario non avrebbe potuto rivelare. Con Ridotte Capacità Lavorative siamo nel territorio della poesia mordace, che smaschera quello che c'è dietro la realtà fattuale e che di norma non ravvisiamo. Sognando il suo utopistico soggetto (Nino D'angelo affrancatore della classe operaia di Pomigliano sulle note di un "manifesto" neomelodico e nei panni di Karl Marx), Paolo Rossi è lo scatto di fantasia, l'iperbole satirica, il guizzo di indignazione e il guitto indignato che serviva al cinema italiano. Facendosi garante di una de-strutturazione parodica, l'attore-autore si prende gioco dei codici del documentario, denunciando e (di)mostrando in chiave leggera e accessibile il proibitivo sviluppo industriale promosso da Sergio Marchionne.
Amministratore delegato del gruppo Fiat e Chrysler e ridimensionatore in pullover degli stabilimenti Fiat, Marchionne vuole migliorare la competitività aziendale ed espandersi in nuovi e importanti mercati. Per favorire il piano evolutivo della Fiat vale tutto: (ri)portare la produzione della Panda da Tychy (Polonia) a Pomigliano, condannare Termini Imerese, passare ai piani B, 'rieducare' gli operai ai fini di migliorarne l'efficienza. La Fiom non ci sta ma vincono i sì e con quelli il desiderio di lavorare a un regime di attività rigido e spersonalizzante. Alla fine gli irriducibili e gli impediti, quelli che non si adeguano e quelli che hanno ridotte capacità lavorative, finiscono "esiliati" in un altrove che non è il paradiso ma il pianeta Lapo.
Il pianeta Lapo è un luogo di fantasia, ma in questo film coincide con quella specie di non luogo, in cui vengono confinati, dopo il referendum che ha sancito la vittoria dei SI nello stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco, i lavoratori più riottosi, quelli che hanno votato NO, quelli che il servizio di spionaggio interno ha segnalato come pericolosi nemici del "bene" [...] Vai alla recensione »
Pomigliano D'arco; così come la "pulzella d'Orléans"(Giovanna) anche la cittadina con i suoi abitanti, è stata sacrificata per un "volere più alto". Il viaggiatore Paolo Rossi si addentra nella luogo col preciso scopo di creare un film sui lavoratori in catena di montaggio e sulla situazione del paese nei confronti del colosso Automobilistico [...] Vai alla recensione »
E'purtroppo il pur simpatico (?) Paolo Rossi che dà e si dà una risposta, quando all'inizio di quest'opera risponde :"Questo non è "Report". Il rischio di operazioni simili è proprio lessere meta-cinematografiche senza esprimere qualcosa di compiuto: un pò è lo stesso che si diceva(O si dice?) quando certi cantanti intonavano delle presunte "Non-canzoni".
No FIAT? Yes PARTY? Premessa al film. Marchionne afferma in un’intervista televisiva. Marchionne:. Guardi noi abbiamo appena rilasciato i dati della trimestrale giovedì scorso, e abbiamo annunciato che faremo circa 2 miliardi… più di 2 miliardi di utile operativo (espressione del risultato aziendale prima delle imposte e degli oneri finanziari –nota) [...] Vai alla recensione »
In parte chiarisce la situazione, mostra aspetti magari non facili da cogliere dal di fuori, in parte non aiuta nella possibilità di capire come muoversi, cosa sarebbe più giusto fare; il dialogo degli operai durante la cena rende la realtà, fa capire la catena di montaggio, lo sfruttamento ancora presente, ma poi i loro pareri diversi, le soluzioni discordanti per raggiungere [...] Vai alla recensione »
Pensavano di essere seri? Nient'affatto. Pensavano di essere spiritosi? Men che meno. Pensavano di essere trasparenti? Non scherziamo. Ma allora che pensavano di essere o di fare? Probabilmente di voler far credere di stare dalla parte di chi lavora, suda, fatica e si guadagna più che onestamente la pagnotta girando una specie di film-verità (ohi ohi volano parole grosse!!!) o di [...] Vai alla recensione »
...opo 20 minuti di anteprima ho spento,che palle,figuriamoci se devo spendere 2 ore per sorbirmi i problemi degli operai di pomigliano,con quelli che ognuno ha già di suo,mera propaganda politica, chiamatelo documentario, con rossi che si lamenta del caldo ma chi glielo ha fatto fare? bah.....
La risposta di Pomigliano ad Avatar, un film che parte dalla città del conflitto per far capire cos'è oggi l'Italia, la fantascienza surreale: forse un po' troppe aspirazioni per Ridotte capacità lavorative condotto da Paolo Rossi in uno dei luoghi conflittuali del nostro paese, spia di contraddizioni più generali. Si potrebbe piuttosto parlare di un on the road, di sopralluoghi surreali che l'attore [...] Vai alla recensione »
"Rcl" sta per ridotte capacità lavorative: così la Fiat indica gli operai che accusano guai di salute non del tutto invalidanti. Di solito sono sistemati in reparti "ad hoc" insieme agli attivisti sindacali più indocili. Parte da lì Paolo Rossi per girare questo reportage su Pomigliano d'Arco all'insegna del "surrealismo civile". Quattro giorni di riprese, budget ridotto all'osso, tanta improvvisazione. [...] Vai alla recensione »
Surrealismo civile? La risposta di Pomigliano ad Avatar in 3D? Un'astronave nascosta nel ventre del Vesuvio? Parole, parole, parole. Non è Mina ma Paolo Rossi che atterra nel luogo del referendum più importante del 2010, quello che ha visto gli operai di Pomigliano d'Arco spaccarsi sulle nuove proposte di lavoro nello stabilimento Fiat. Indeciso tra il documentario d'inchiesta (interviste interessanti [...] Vai alla recensione »
Ridotte Capacità Lavorative. E' una dicitura odiosa come solo il capitalismo- soprattutto italiano, perversamente innamorato delle definizioni-descrizioni inquietanti- sa inventare. Ma quell'RCL, titolo del film di Massimiliano Carboni per i testi e l'interpretazione di Paolo Rossi, lascia, come il film, spazio a tante interpretazioni, fatte di rabbia e nobile e popolare rassegnazione.
Ci sarebbero molte cose su cui riflettere in questo film-documentario ufficialmente diretto da Massimiliano Carboni e ufficiosamente pilotato da Paolo Rossi, che ne è l'interprete principale: l'argomento, attualissimo, è l'attacco al lavoro da parte del governo italiano e delle grandi aziende, in particolare la Fiat di Marchionne, e la protesta degli operai di Pomigliano che hanno rifiutato in blocco [...] Vai alla recensione »
Che barba, che pizza. Sarà anche nobile l'intento di Paolo Rossi, Alessandro Di Rienzo e Massimiliano Carboni, autori della sceneggiatura di Ridotte capacità lavorative, da un'idea, discutibile, dello stesso Di Rienzo, ma il film, anzi il documentario, è di una noia mortale. Non emoziona, non graffia, non commuove, non fa ridere. La storia, stile inchiesta, si svolge a Pomigliano d'Arco tra il 15 e [...] Vai alla recensione »
La "variante Paolo Rossi" al cinema di Michael Moore e della Guzzanti è una sorta di backstage di un film da fare: soggetto la Fiat di Pomigliano e la trattativa intorno ai diritti dei lavoratori. Circondato dalla sua troupe, Rossi parla col sindaco, il parroco, gli operai e i sindacalisti senza trovare la formula giusta. Poi invoca Chaplin, che in "Tempi moderni" ha saputo raccontare la catena di [...] Vai alla recensione »
Nonostante la battuta di Paolo Rossi riportata su vari siti, il pezzo dal Torino Film Festival non l'ha scritto Marchionne, ma il sottoscritto. E possiamo solo ribadire che RCL è un film molto brutto e lievemente fastidioso, per come «usa» la vertenza Fiat di Somigliano d'Arco e la situazione degli operai in quella e in altre fabbriche del gruppo per dare la stura ai tormentoni di un comico a corto [...] Vai alla recensione »