sifossefoco
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domenica 3 ottobre 2010
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questo non è un film sui sogni
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Si legge su tutte le recensioni: un film che è una vertigine di labirinti, cosmi connessi ed intrecciati, simbiosi e alternanze, su più livelli, di realtà e sogni, ma anche flashback e flashforward, salti temporali di anni e addirittura decenni, e poi, per contro, rallenty prolungati all’infinito, sincronie e diacronie, incastri di sequenze che stordiscono lo spettatore senza appesantire il racconto.
Ma quasi nessuno ha scritto due cose evidenti e vere su Inception.
Primo, non è un film sui sogni e neanche di fantascienza.
Secondo, non è un buon film, ma è un bel film.
Diceva Artaud che “il cinema è fatto della stessa materia di cui sono fatti i sogni”. Forse questo è il motivo per cui li si è confusi.
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Si legge su tutte le recensioni: un film che è una vertigine di labirinti, cosmi connessi ed intrecciati, simbiosi e alternanze, su più livelli, di realtà e sogni, ma anche flashback e flashforward, salti temporali di anni e addirittura decenni, e poi, per contro, rallenty prolungati all’infinito, sincronie e diacronie, incastri di sequenze che stordiscono lo spettatore senza appesantire il racconto.
Ma quasi nessuno ha scritto due cose evidenti e vere su Inception.
Primo, non è un film sui sogni e neanche di fantascienza.
Secondo, non è un buon film, ma è un bel film.
Diceva Artaud che “il cinema è fatto della stessa materia di cui sono fatti i sogni”. Forse questo è il motivo per cui li si è confusi. Lungi dall’essere un film sui sogni, Inception è un film sul cinema e più precisamente su come nasce un film, come le relazioni tra chi vi lavora influenzano la sua realizzazione ma soprattutto come agisce su di esso il rapporto tra l’autore e lo spettatore, come le emozioni di chi fa il film o ne fruisce, la sua personale storia, le sue proiezioni inconsce, diventano forma del prodotto artistico e come la materia plastica di questo prodotto viene sempre trasformata.
C’è un momento preciso in cui avviene il cortocircuito. La scena non si dimentica. Dom Cobb (Leonardo Di Caprio) e Arianna (Ellen Page) sono a Parigi, seduti all’esterno di un caffè. La scena precedente erano sempre a Parigi, ma in uno studio. Ora come prima, lui sta tentando di convincerla ad entrare nel suo team. E l’ha avvertita subito: si tratta di un lavoro sporco.
Dom: “Tu crei il mondo del sogno, noi portiamo il soggetto dentro quel sogno e lui lo riempie con il suo subconscio”.
Arianna: “Ma come faccio ad acquisire abbastanza dettagli per fargli credere che sia la realtà?”
D: “I sogni sembrano reali finché ci siamo dentro, non ti pare? Solo quando ci svegliamo ci rendiamo conto che c’era qualcosa di strano. Voglio farti una domanda: tu non ricordi mai esattamente l’inizio di un sogno, vero?, ti ritrovi sempre in mezzo a quel che sta succedendo…”
A: “Credo… sì.”
D: “Allora come siamo arrivati qui?”
A: “Beh, siamo venuti prima…”.
D: “Pensaci Arianna: come sei arrivata qui? Dove sei in questo momento?”
A: “…stiamo sognando!”
D: “In questo momento siamo al centro dello studio. Stiamo dormendo. Questa è la tua prima lezione di sogno condiviso. Stai calma!”.
Ora provate a sostituire la parola “film” a “sogno”. Capirete che Arianna non è più un architetto, ma un novello scenografo che sta chiedendo ad un regista esperto come è possibile creare una scena finta che riesca a convincere lo spettatore che finta, in realtà, non è. E Cobb le risponde che, per poter essere un grande autore, deve innanzitutto mettersi nei panni dello spettatore, accettare acriticamente certe finzioni, scommettere sul patto narrativo che l’autore propone.
Anche se Cobb le sta parlando di sogni, in realtà si riferisce al montaggio o, meglio, all’eclisse. Perché per la verità non è Cobb, ma Nolan che sta chiedendo non ad Arianna, ma a ciascuno di noi mentre vede il film: “Pensaci, com’è che ora sei arrivato in un caffè di Parigi?”. E un momento dopo la realtà esplode.
Truffaut distingueva i film riusciti in buoni e belli. Un bel film è più di un buon film, diceva ad Hitchcock esprimendogli la sua totale ammirazione per La finestra sul cortile. La differenza sta nel fatto che un buon film racconta bene la realtà, un bel film fa molto di più perché parla, essenzialmente, solo di cinema.
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marv89
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sabato 25 settembre 2010
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il sogno del sogno del sogno del capolavoro
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"Inception" tradotto equivale a "inizio", "principio", l'inizio di un nuovo modo di fare cinema, il principio inteso come l'origine la quale per forza di cose influenzerà molti cineasti del futuro creando un vero e proprio filone culturale e cinematografico, un ennesimo anno zero nell'universo della pellicola l'equivalente di quello che sono riusciti a fare innovatori del calibro di Welles, Ford e Tarantino(mi prendo le responsabilità di questa affermazione). Partiamo dal principio: per dieci anni il regista britannico Nolan lavora su un grandissimo progetto che nel febbraio del 2009 viene proposto alla WB la quale alla luce dei successi dei precedenti "il cavaliere oscuro", "the prestige" e "memento" non esita un secondo di più a finanziare il progetto con quasi 200 milioni di dollari, un budget secondo solo a quello di avatar messo nelle mani di uno dei registi moderni migliori.
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"Inception" tradotto equivale a "inizio", "principio", l'inizio di un nuovo modo di fare cinema, il principio inteso come l'origine la quale per forza di cose influenzerà molti cineasti del futuro creando un vero e proprio filone culturale e cinematografico, un ennesimo anno zero nell'universo della pellicola l'equivalente di quello che sono riusciti a fare innovatori del calibro di Welles, Ford e Tarantino(mi prendo le responsabilità di questa affermazione). Partiamo dal principio: per dieci anni il regista britannico Nolan lavora su un grandissimo progetto che nel febbraio del 2009 viene proposto alla WB la quale alla luce dei successi dei precedenti "il cavaliere oscuro", "the prestige" e "memento" non esita un secondo di più a finanziare il progetto con quasi 200 milioni di dollari, un budget secondo solo a quello di avatar messo nelle mani di uno dei registi moderni migliori. Naturalmente la WB per un esborso tale doveva essere a conoscenza del prodotto sul quale investiva, quindi alla base di tutte queste prove i sentori per un eventuale capolavoro erano percepibili già da un anno rendendo il film in questione il più atteso dell'anno solare 2010. Parliamo del progetto: cos'è inception? inception è un thriller psicologico un film d'azione un film drammatico a tratti un film horror, tutte sono giuste ma allo stesso tempo sbagliate: INCEPTION E' INCEPTION. Il film parte da presupposti irreali o quasi, prendendo in considerazione alcune teorie freudiane del sogno e della stratificazione dell'inconscio, nella sua realtà(che poi non sappiamo se sia tale o meno) l'uomo è capace di entrare nel sogno del sognatore ricreare uno scenario e comunicare con il suo subconscio,sotto forma di proiezioni,al fine di estrapolare i segreti dell'individuo; questo fine ultimo è illegale e Dom Cobb è il miglior ladro di segreti del mondo, ha vissuto quasi 50 anni in un sogno ed è ricercato per l'omicidio della moglie che lo costringe lontano dai suoi due figli. La strada della redenzione si apre improvvisamente davanti a lui, un ricco giapponese promette di restituirgli la sua vita in cambio di un innesto di idea nel subconscio del suo più grande concorrente nel campo dell'industria elettrica. Alle difficoltà del lavoro si aggiungono le debolezze del protagonista, le sue paure che si proiettano continuamente nel sogno, la sua voglia di creare un mondo parallelo che piano piano cercherà di diventare a sua volta reale, comincerà un gioco di livelli...il sogno nel sogno che farà perdere alla spettatore la realtà. Un viaggio unico e reale nella sua irrealtà che ci farà sfiorare concetti dell'interpretazione dei sogni di freud senza essere mai pesante grazie alla dose di azione,suspense e drammaticità....APPLAUSI PER NOLAN
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alesya
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giovedì 30 settembre 2010
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"dreams feel real while we're in them."
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"Dreams feel real while we're in them. It's only when we wake up that we realize something was actually strange."(Cobb)
Uscendo dalla sala dopo aver assistito alla proiezione di "Inception" non si può non avvertire un senso di disorientamento e instabilità:come quando sognamo di cadere nel vuoto e ci risvegliamo bruscamente in un mondo che ci sembra ostile e solo dopo un po' razionalizziamo che ogni sensazione di gioia ,paura e persino dolore era solo nella nostra mente.Il nuovo capolavoro di Christopher Nolan è un sogno dal quale non vorremmo più svegliarci,una pellicola dalla tridimensionalità spaziale e temporale come non ve ne erano mai state e forse non ve ne saranno mai,nonchè assolutamente incatalogabile in un genere di riferimento:come i suoi personaggi,il film vive su tre diversi livelli sincronizzati alla perfezione con raffinatezza ed eleganza,capace di sintetizzare spunti fantascientifici,una storia d'amore senza confini e scene d'azione mozzafiato.
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"Dreams feel real while we're in them. It's only when we wake up that we realize something was actually strange."(Cobb)
Uscendo dalla sala dopo aver assistito alla proiezione di "Inception" non si può non avvertire un senso di disorientamento e instabilità:come quando sognamo di cadere nel vuoto e ci risvegliamo bruscamente in un mondo che ci sembra ostile e solo dopo un po' razionalizziamo che ogni sensazione di gioia ,paura e persino dolore era solo nella nostra mente.Il nuovo capolavoro di Christopher Nolan è un sogno dal quale non vorremmo più svegliarci,una pellicola dalla tridimensionalità spaziale e temporale come non ve ne erano mai state e forse non ve ne saranno mai,nonchè assolutamente incatalogabile in un genere di riferimento:come i suoi personaggi,il film vive su tre diversi livelli sincronizzati alla perfezione con raffinatezza ed eleganza,capace di sintetizzare spunti fantascientifici,una storia d'amore senza confini e scene d'azione mozzafiato.La tecnologia che consente la condivisione del sogno e la discesa attraverso i suoi più profondi livelli per poter rubare e impiantare le idee non viene mai chiarificata o scientificamente spiegata perchè non c'è alcun interesse a soffermarsi sul mezzo per un fine:varcare un confine al di là del quale si trova un mondo identico al nostro,freddo e metropolitano,dove gli uomini preferiscono sognare che vivere e dove l'esplorazione del subconscio è ormai prassi tanto consolidata da diventarlo anche per lo spettatore.Se dunque i sogni vengono sfruttati per plasmare la mente della persona nel suo subconscio dove questa è più vulnerabile ,affinchè la vittima cada nella trappola occorre che l'illusione creata sia talmente perfetta da confondersi con la realtà:senza lasciare spazio per fantasie irrazionali o fenomeni paranormali,la pura creazione della mente è finalizzata a disegnare,progettare e controllare un universo dove palazzi e grattacieli possono essere costruiti in ochi secondi,ma senza mai sfiorare l'inverosimile.Ciononostante un sogno per quanto perfetto è pur sempre degno del suo nome,uno spazio dove le paure e le ossessioni più radicate nel subconscio prendono vita per diventare incontrollabili:Dom Cobb(interpretato magistralmente da Leonardo di Caprio gi preparato al ruolo dalla recente simile interpretazione in "Shutter Island"),ladro di idee per professione divorato dalle proprie ossessioni ,è ormai incapace di creare e costruire nuove prospettive e speranze;provato dal dolore come i vecchi di Mombasa,che vanno a condividere il sogno per ritrovare le proprie memorie,egli si costruisce una prigione di ricordi dove intrappolare l'ombra della moglie,incapace di lasciarla andare e di tornare a casa ad affrontare i volti dei suoi figli.Un legame oltre il tempo e la spazio,incapace di separare realtà e illusione,che brilla nello sguardo della meravigliosa Marion Cotillard,amore e nemesi,capace di dare forma e luce all'ombra della colpa del rimorso di Cobb,capace di sabotare ogni sua missione e non consentirgli redenzione."Inception" è anche uno spettacolare film d'azione ottimamente orchestrato con inseguimenti e sparatorie spettacolari ed emozionanti(dalla spettacolare e claustrofobica sequenza dell'inseguimento per le vie di Mombasa alla fantastica scena della lotta senza gravità di Arthur nei corridoi dell'albergo),complice la splendida colonna sonora di Hans Zimmer che coi suoi bassi possenti ci dà il " calcio " necessario per passare al livello del sogno successivo.Il merito di questa esplosiva combinazione è di una strabiliante sceneggiatura "a matrioska"che pretende la giusta attenzione dagli spettatori(ingiustificabili coloro che dichiarano di non aver capito completamente niente del film definendolo troppo complicato e celebrale)e che sfrutta i personaggi per fornirci i giusti passaggi narrativi:la giovane Ariadne (una brava Ellen Page ),come Arianna nel labirinto del minotauro,non è soltanto l'architetto del gruppo ma anche colei che disegna per noi il percorso attraverso il labirinto del film,lasciando che il pubblico apprenda con lei le regole per attraversare il mondo onirico;il falsario Eames(un fantastico Tom Hardy che finalmente ha l'opportunità di fare il grande salto della sua carriera) riesce ad essere il personaggio più "cool" del team con il suo fascino e la sua sottile ironia,mentre Arthur (elegantissimo e algido Joseph Gordon Levitt) ingiustamente dai più tacciato di mancare di spessore, svolge solo egregiamente il ruolo che il plot gli ha affidato:un personaggio privo di immaginazione e capace di contribuire ben poco alla creazione del sogno(troppo facilmente riconoscibili i raffinati alberghi e i lussuosi palazzi da lui creati)si trova ben più a suo agio quando gli è richiesta semplice azione(lo stesso Eames lo ringrazia ironicamente più volte per il suo scarso contributo intellettivo alle operazioni).Potremmo restare qui per ore a discutere su possibili spiegoni filosofici o metafisici ,nonchè sul finale che tutti ha lasciato nel dubbio e nell'incertezza sul perchè e sul per come,ma la verità è che avere delle certezze non ci interessa affatto:come Cobb ci chiede un atto di fede per tornare alla realtà dopo anni di smarrimento nel limbo,Nolan al contrario lo chiede agli spettatori per entrare nella sua mente:il risultato è che adesso non vorremmo più uscirne.
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mister_wnb
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sabato 25 settembre 2010
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sogno o son desto?
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tutta questa attesa,questo mistero attorno all'ultima fatica di christopher nolan è stata ripagata abbondantemente.
in tanti pensavano potesse essere un matrix pasticciato...ma quale matrix,qui non c'entra assolutamente nulla!!!al massimo lo si può trovare nella costruzione di un mondo parallelo,ma i riferimenti si fermano li.
qui siamo di fronte ad un film indipendente e appunto per questo sublime!!
in un mometno in cui hollywood si affida al 3D e ai remake dei classici questo film è come una luce in fondo a un lungo tunnel.
il plot grossomodo si può riassumere così: Dom Cobb (Leonardo Di Caprio) è un abile ladro di idee segregate all’interno di sogni, con qualche problema legato ai ricordi di sua moglie (Marion Cotillard), che non cessa di tormentarlo perché custode di un segreto.
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tutta questa attesa,questo mistero attorno all'ultima fatica di christopher nolan è stata ripagata abbondantemente.
in tanti pensavano potesse essere un matrix pasticciato...ma quale matrix,qui non c'entra assolutamente nulla!!!al massimo lo si può trovare nella costruzione di un mondo parallelo,ma i riferimenti si fermano li.
qui siamo di fronte ad un film indipendente e appunto per questo sublime!!
in un mometno in cui hollywood si affida al 3D e ai remake dei classici questo film è come una luce in fondo a un lungo tunnel.
il plot grossomodo si può riassumere così: Dom Cobb (Leonardo Di Caprio) è un abile ladro di idee segregate all’interno di sogni, con qualche problema legato ai ricordi di sua moglie (Marion Cotillard), che non cessa di tormentarlo perché custode di un segreto. Dom è un must nello spionaggio industriale ed ha una missione da compiere, l’ultima spiaggia che potrebbe condurlo dai propri figli, atto impedito perché accusato di omicidio nel suo Paese. Deve riuscire a fare il contrario, innestare un’idea e forma, quindi, un team di esperti che lo faciliteranno in un compito pieno di rischi per lui.
tecnicamente ineccepibile,potenza visionaria ai massimi livelli,scenografia e fotografia sono da oscar istantaneo,così come il montaggio,curatissimo e che non diluisce il film per nulla!!
molti criticano nolan da tempo poichè dicono che gli manchi quel tocco,piccolo piccolo, per far diventare i suoi buoni film in capolavori, io da prestige in poi non riesco a trovare un suo film che non sia più che ottimo, e in particolare con il cavaliere oscuro e inception,il caro chrsitopher ha regalato dei gioielli al cinema,che bisogna valorizzare,magari avranno molto più valore con il passare del tempo,quando ancora non si riuscirà a trovare qualcuno che farà meglio del nostro innestatore di sogni.
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gadoraid
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sabato 16 ottobre 2010
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inception: a quale livello onirico è un idea ?
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Parafrasando una frase del film, “Una singola idea della mente di un regista può costruire un film” ! L’idea del sogno nel sogno e in quel sogno ancora un sogno e poi un altro sogno.
Labirintico intrigo mentale trasposto in arte cinematografica.
Qui il regista, l’idea, il soggetto per una volta, e di questi tempi è un lusso, vince sugli attori (comunque bravi e convincenti), sugli effetti speciali e sul 3D !!
Dove il primo Matrix riusciva a rovinarsi sciaguratamente in una trilogia sempre più povera, Inception ne ringiovanisce il genere risultando abbastanza convincente sino alla penultima scena. L’ultima scena oggettivamente risulta un tantino scontata, non me ne voglia il regista.
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Parafrasando una frase del film, “Una singola idea della mente di un regista può costruire un film” ! L’idea del sogno nel sogno e in quel sogno ancora un sogno e poi un altro sogno.
Labirintico intrigo mentale trasposto in arte cinematografica.
Qui il regista, l’idea, il soggetto per una volta, e di questi tempi è un lusso, vince sugli attori (comunque bravi e convincenti), sugli effetti speciali e sul 3D !!
Dove il primo Matrix riusciva a rovinarsi sciaguratamente in una trilogia sempre più povera, Inception ne ringiovanisce il genere risultando abbastanza convincente sino alla penultima scena. L’ultima scena oggettivamente risulta un tantino scontata, non me ne voglia il regista.
Quindi non un clone di Matrix ma un’ originale rivisitazione, meno fantascientifica, più realistica, più mentale. Christopher Nolan ti introduce nel suo labirinto e come già nei due precedenti Batman nel vortice onirico della mente umana, delle paure e dell’inconscio.
Inception è un allenamento per il nostro stato di veglia.
Vi è un film del passato che aveva già utilizzato il livello sogno in modo simile: l’originale ed ancora oggi insuperato Nigthmare on Elm Street di Wes Craven (1984) “Tu credi che i sogni possano farti conoscere quello che sta per accadere?” avrebbe potuto far bella figura anche in Inception.
Anche in Nightmare veniva ricreato un livello onirico nel quale i protagonisti si muovevano con la difficoltà di riuscire a rientrare nel piano della realtà prima di diventare vittime. E qui la sexy moglie di Cobb ricorda un po’ l’apparire qua e là del caro vecchio Freddy Krueger...anche per la propensione all’avvicinarsi alle lame di coltelli.
Inception non è però perfetto. Manca comunque qualcosa, quel qualcosa che forse manca sempre anche a Di Caprio per renderlo veramente il nuovo Robert de Niro. L’idea originale tende un po’ a fagocitare tutto il resto. Forse l’architettura di alcune scene “bondiane” (vedi assalto alla fortezza innevata che oltre ai film di James Bond ricorda un livello del game Call of Duty ) andavano riviste. Ma comunque non puoi non uscire dalla sala senza chiederti se in quel momento tu stia sognando.. e a quale livello onirico tu ti stia ritrovando il quel momento!
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moldevort
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venerdì 1 ottobre 2010
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gran film
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Ottimo: bella storia, buona la performance di DiCaprio, bravi i comprimari, bella la fotografia e il montaggio. Nonostante sia lungo sta sempre sulla corda, mai lento e, cosa più difficile per questo genere di film, mai precipitoso. Ci sono anche delle scene veramente notevoli (vedi combettimento nell'albergo). Da vedere.
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agnese vinciguerra
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martedì 12 ottobre 2010
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qual'è il parassita più resistente? un'idea!
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Il film Inception è un film che ha diversi livelli di interpretazione. Si può rimanere in superficie e vederne un fantasy macchiavellico oppure cercare di rapportare lo schema della storia alle tendenze della mente umana, nel mondo reale.I temi che si toccano sono:
- I sogni come elaborazione personale della vita, quindi riproduzioni “corrette” di come avremmo voluto fosse andata una parte della vita o un’esperienza vissuta (Mol, e il mondo nella mente di Cobb);o luogo dove le difese sono più basse e quindi dove le idee che si generano in realtà potrebbero non essere nostre, ma frutto di un intervento esterno, di qualcuno che voglia manipolarci al fine di innescare nella nostra mente meccanismi di pensiero utili per altri scopi, che vanno contro la nostra volontà (Progetto contro Fisher, da parte del cinese) –
L’architettura di Inception è un’architettura della mente).
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Il film Inception è un film che ha diversi livelli di interpretazione. Si può rimanere in superficie e vederne un fantasy macchiavellico oppure cercare di rapportare lo schema della storia alle tendenze della mente umana, nel mondo reale.I temi che si toccano sono:
- I sogni come elaborazione personale della vita, quindi riproduzioni “corrette” di come avremmo voluto fosse andata una parte della vita o un’esperienza vissuta (Mol, e il mondo nella mente di Cobb);o luogo dove le difese sono più basse e quindi dove le idee che si generano in realtà potrebbero non essere nostre, ma frutto di un intervento esterno, di qualcuno che voglia manipolarci al fine di innescare nella nostra mente meccanismi di pensiero utili per altri scopi, che vanno contro la nostra volontà (Progetto contro Fisher, da parte del cinese) –
L’architettura di Inception è un’architettura della mente).L’uomo si crea dei mondi interiori (schemi, stereotipi,valori, convizioni), come fossero città, che hanno delle regole e una vita che dipendono dall’evoluzione di chi le crea (pensiero,percezione, cultura,educazione) e da come questo percepisce il mondo “fuori” del reale.
Nel film vengono rappresentati vari livelli di subconscio, che si possono raggiungere solo attraverso il sonno che porta al sogno, nel quale ci sia riaddormenta per risognare ad un livello più profondo, per riaddormentarsi di nuovo ecc…Fino ad arrivare al livello più profondo di tutti chiamato limbo, e dal quale è difficile uscire senza perdere totalmente il contatto con la realtà.
I mondi del subconscio, i personaggi che li popolano sono creati da una persona (che li immagina sognando). Gli stessi mondi si sbriciolano in mille pezzi appena il loro stesso creatore cerca di cambiarne i meccanismi, o di inserire elementi di disturbo al loro interno, con tanto di rivolta delle figure di contorno.
Stessa cosa accade durante il passaggio da un livello di subconscio a quello più profondo, dove un esercito di personaggi arrabbiatissimi ed armati fino ai denti fanno di tutto per uccidere il sognatore, ed impedire il suo tentativo di “scavare” nella propria interiorità. Ecco perché:
la mente umana è fatta da una parte razionale, Io, che rappresenta una struttura psichica - organizzata e relativamente stabile - deputata al contatto ed ai rapporti con la realtà, sia interna che esterna. Un’altra parte fatta di pulsioni irrazionali (Es). Il film rappresenta come le persone abbiamo un inconscio fortemente legato alle proprie esperienze di vita reale, e di come gli stessi meccanismi interiori lavorino sulla base di ciò che abbiamo imparato dall’esterno. Molti restano nella vita con queste componenti completamente allo sbaraglio senza svolgere alcun tentativo di conoscersi meglio e quindi modificare ciò che non funziona.
Invece chi nel film (come nella vita) cerca di modificare questi meccanismi, gli schemi dell’Io, andando più a fondo della propria interiorità , viene “aggredito” e fermato nel viaggio che tenta di compiere dalla sua stessa razionalità.
Lo scopo di ogni essere umano dovrebbe essere l’evoluzione dello spirito ossia l’ottenimento di uno stato di consapevolezza dell’interiorità sempre maggiore, fino ad arrivare ad un completo controllo di se stessi e delle proprie pulsioni. E’ un viaggio che dura tutta la vita, perché difficilissimo. In quanto andare contro a ciò che si è sempre pensato, o alle cose cosi come ci sono state insegnate, è apparentemente contro natura ma invece necessario per modificare i propri comportamenti e quindi EVOLVERSI.Ecco perché nel film quando si passa da un livello di subconscio ad uno più profondo, le città interiori si sgretolano.
Cobb e Mol hanno fatto però un errore di valutazione sin dall’inzio del loro percorso: hanno avuto bisogno di un oggetto che li tenesse legati alla realtà, per non credere che questa fosse il sogno.
Sbagliato! Infatti loro non hanno modificato il loro subconscio dove non funzionava. Loro hanno portato i ricordi all’interno di questo riproducendo un mondo fittizio in cui desideravano vivere senza problemi, senza dolori. Loro ci sono andati a vivere nella città delle loro convinzioni, e ci sono rimasti e quindi morti.
L’oggetto che nei sogni non cade mai perché non c’è gravità in realtà è la rappresentazione dell’equilibrio di ognuno di noi, che solo attraverso una profonda ricerca interiore può continuare a girare. Viceversa mol ha preso il suo “equilibrio” e l ha chiuso nella casa delle bambole di quando era bambina, dimenticandosi addirittura di avere dei figli “veri”. Cobb invece trova il suo equilibrio (più che altro la via di fuga ad un dolore cosi grande da farlo impazzire) nella sua immaginazione Ecco perché entrambi hanno fatto una brutta fine.
Tutto il resto del film è romanzo, e si può giocare a spiegarlo come si vuole. Ma quello che lo ha reso ai miei occhi così interessante è l’abilità che ha avuto Nolan nel riprodurre i mondi della mente, attraverso una storia cosi magistralmente costruita.
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iron beatrix
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giovedì 11 ottobre 2012
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un film da sogno
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Chiudete gli occhi, rilassatevi, ora state dormendo. State sognando di vedere un film che ha come protagonista Leonardo di Caprio in una delle sue interpretazioni più cariche ed ispirate. Per lui lavora una squadra: Eames (Tom Hardy), il falsario e fantasista, Arthur (Joseph Gordon Levitt), il manovratore, quello più inquadrato e preciso del gruppo, l'architetto Arianne (Ellen Page), e Yusuf (Dileep Rao), il chimico. Questo team è ingaggiato dall'imprenditore Mr Saito (il più affascinante attore nipponico, Ken Watanabe) per realizzare l'innesto di un'idea nella mente di un competitor industriale, con tutti i risvolti etici che ne seguono. Ma il più grande avversario sarà la mente stessa, quando ripropone i suoi fantasmi che appaiono più reali del reale.
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Chiudete gli occhi, rilassatevi, ora state dormendo. State sognando di vedere un film che ha come protagonista Leonardo di Caprio in una delle sue interpretazioni più cariche ed ispirate. Per lui lavora una squadra: Eames (Tom Hardy), il falsario e fantasista, Arthur (Joseph Gordon Levitt), il manovratore, quello più inquadrato e preciso del gruppo, l'architetto Arianne (Ellen Page), e Yusuf (Dileep Rao), il chimico. Questo team è ingaggiato dall'imprenditore Mr Saito (il più affascinante attore nipponico, Ken Watanabe) per realizzare l'innesto di un'idea nella mente di un competitor industriale, con tutti i risvolti etici che ne seguono. Ma il più grande avversario sarà la mente stessa, quando ripropone i suoi fantasmi che appaiono più reali del reale. Marion Cotillard nel ruolo del fantasma è come sempre perfetta. Vorreste sapere come va a finire, cosa succede ma avvertite l'irresistibile sensazione di cadere. Siete svegli, sicuri? Sapete dirmi come siete arrivati a leggere questa recensione? Forse state ancora sognando. 'Inception' sfuma i confini della realtà e fa dubitare. Propone l'idea di manipolazione mentale in tutta la sua disgustosa essenza, eppure ci fa innamorare dei personaggi che la realizzano. Nolan, col suo amore per i duplici e triplici livelli di narrazione, stavolta dà il meglio, costruendo una trama che ha in sé lo spionaggio industriale, l'indagine onirica e l'introspezione dei meandri più colposi della psiche umana. I diversi livelli del reale subiscono un'incredibile diffrazione spazio-temporale, dipanandosi come un filo (d'Arianne appunto) che lo spettatore deve percorrere fino in fondo se vuole avere speranze di risalire e guadagnarsi un enigmatico finale, magistralmente (soc)chiuso.
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(di bella bartok!)
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gosnurle
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domenica 10 ottobre 2010
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ma allora dio esisite!
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In un'epoca di riciclaggi, rimasterizzazioni , cover di ogni tipo, revival, omaggi che sanno di semplici scopiazzature, sequel infiniti, piccole idee dilatate all'inverosomile, film tratti da libri di successo, da fumetti, da serials, da ogni tipo di fonte meno che semplicemente da un'idea, salutiamo con estremo piacere quest'inno all'intelligenza e all'originalita'(relativa, va bene, cito Dreamscape e la pianto li'), questo piccolo capolavoro che osa l'inosabile gia' sperimentato da Nolan in Memento che pero' era un film per pochi, striminzito nel budget e nella distribuzione, da ripescare e rivedere alla luce di questo, che osa dicevo mixare alla perfezione cassetta ed intelligenza, cibo per gli occhi e per la mente, spettacolarita' e significato.
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In un'epoca di riciclaggi, rimasterizzazioni , cover di ogni tipo, revival, omaggi che sanno di semplici scopiazzature, sequel infiniti, piccole idee dilatate all'inverosomile, film tratti da libri di successo, da fumetti, da serials, da ogni tipo di fonte meno che semplicemente da un'idea, salutiamo con estremo piacere quest'inno all'intelligenza e all'originalita'(relativa, va bene, cito Dreamscape e la pianto li'), questo piccolo capolavoro che osa l'inosabile gia' sperimentato da Nolan in Memento che pero' era un film per pochi, striminzito nel budget e nella distribuzione, da ripescare e rivedere alla luce di questo, che osa dicevo mixare alla perfezione cassetta ed intelligenza, cibo per gli occhi e per la mente, spettacolarita' e significato.
Un film ben scritto, sia nei dialoghi sia nella trama perfetta, che non eccede nell'effettone digitale, ma se ne serve quanto basta, deviando l'attenzione sui perche' e sui come, film difficile ma non impossibile, che e' un ottimo stimolo all'esercizio mentale, come un problema matematico, ma anche un profondo e romantico gioco di amore e morte, ossessione e redenzione, recitato a meraviglia, diretto con piglio sicuro del bravo timoniere che affronta impavido le onde turbinose della, non facile, fantascienza interiore (quella senza astronavi), e conduce felicemente la nave in porto.
Di fronte, finalmente, all'idea fatta immagine, gemma sfavvillante in un mare verticale di banalita', l'applauso sgorga indiscriminato, magari eccessivo, plateale, quasi liberatorio. Mi verrebbe da dire che un'opera di questo genere funge da discriminante tra chi, pensandola cosi' e' degno della mia cinefila considerazione, e chi pensandola al contrario, non puo' rientrare nella cerchia degli illuminati, a cui si puo' semmai concedere un'unica chance: ripensarci e fare ammenda.
Evidentemente e' solo una provocazione, ognuno la pensi come vuole, ma per una volta esagero volentieri, non trattengo le urla di gioia di fronte al regalo agognato da troppo tempo, all'insperato ritrovamento dell'oggetto perduto, all'inatteso incontro con la persona cara persa da secoli, alla pura bellezza del fiore nascosto da montagne di spazzatura.
Tanto quando mi ricapita'?
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darkan
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lunedì 13 giugno 2011
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altro che the social network
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Questo è uno dei film migliori della storia del cinema, e me lo paragonano a quel film mediocre di The social network...
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