marianocervone
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lunedì 1 novembre 2010
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di caprio nel visionario mondo dei sogni di nolan
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A metà strada tra Matrix e 007, Inception è un thriller futuristico, che alla psicologia affianca spettacolari effetti speciali. Complesso ed ambiguo, il film non è di facile comprensione e spesso è difficile discernere ciò che è vero da ciò che non lo è. Protagonista assoluto Leonardo Di Caprio, novello James Bond, al quale da qualche anno sembra andare stretto l’essere considerato solo un teen idol, scegliendo ruoli e trame apparentemente improbabili per dimostrare le sue doti attoriali e sperare di conquistare così l’agognato Oscar cui sin dai tempi di Titanic ambisce. Qui è Dom Cobb, un estrattore che ruba segreti dalla mente delle persone, entrando letteralmente nei loro sogni come una sorta di realtà virtuale, dove ognuno apporta ricordi e paure del proprio inconscio.
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A metà strada tra Matrix e 007, Inception è un thriller futuristico, che alla psicologia affianca spettacolari effetti speciali. Complesso ed ambiguo, il film non è di facile comprensione e spesso è difficile discernere ciò che è vero da ciò che non lo è. Protagonista assoluto Leonardo Di Caprio, novello James Bond, al quale da qualche anno sembra andare stretto l’essere considerato solo un teen idol, scegliendo ruoli e trame apparentemente improbabili per dimostrare le sue doti attoriali e sperare di conquistare così l’agognato Oscar cui sin dai tempi di Titanic ambisce. Qui è Dom Cobb, un estrattore che ruba segreti dalla mente delle persone, entrando letteralmente nei loro sogni come una sorta di realtà virtuale, dove ognuno apporta ricordi e paure del proprio inconscio. Ad affiancare Di Caprio tutto un cast di giovani promesse del cinema a stelle e a strisce, dalla giovanissima Ellen Page, già vista in Juno, a Joseph Gordon-Lewitt, fino alla bellissima Marion Cotillard, attrice francese, premio Oscar per la sua Edith Piaf ne La vie en rose, che qui invece interpreta Mal Cobb, moglie di Dom che, proprio come una misteriosa bond girl, è abilissima nelle armi e nelle arti marziali. La storia inizia quando Mr. Saito (Ken Watanabe), un potente magnate, offre a Cobb e la sua squadra di entrare nella mente di un suo rivale in affari, Eames (Tom Hardy), per fare un “innesto”, un operazione complicata, ma non impossibile, per convincerlo inconsciamente a smembrare e vendere l’impero economico ereditato dall’anziano padre morente. Da quel momento i sogni diventano una realtà altra, fatta di livelli e sottolivelli, da cui, come un intricato gioco di scatole cinesi, non è possibile uscirne del tutto, se prima non si abbandona il livello successivo, in un viaggio a ritroso nell’inconscio dell’animo umano. La faccenda si complica quando Eames, immagina inconsciamente di essere protetto da una squadra di abilissimi artificieri, dando inizia ad un’avventura inaspettata quanto pericolosa, trasformando la missione in una adrenalinica corsa contro il tempo per salvare se stessi e gli altri. La regia è di uno dei Re Mida di Hollywood, Christopher Nolan, già regista de Il Cavaliere Oscuro, che mixa abilmente computer graphic ad ambienti realmente ricostruiti per una maggiore veridicità, trasformando la pellicola stessa in un sogno, dove la prima parte è un livello di preparazione a quello successivo, tenendo così lo spettatore col fiato sospeso fino all’ultimo fotogramma.
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torres
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sabato 2 ottobre 2010
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capolavoro da sogno!!!!!!
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ormai nolan è entrato di diritto nell'olimpo dei registi più grandi di tutti i tempi. nonostante sia abbastanza giovane ogni suo film è praticamente un capolavoro. personalmente lo reputo come l'unico regista che riesce a fare un film che racchiude più generi; l'esempio è questo film che ha di tutto: blockbaster, drammatico, psico, azione, un po di ironia; tutto, cosa non facile, perfettamente connesso con un ottimo ritmo senza strafare e cadere troppo in trappola di un solo genere.
In quanto al film cosa dire???!! è un capolavoro; nolan,come in ogni suo film, si circonda di un grandissimo cast fatto di giovani stelle già affermate o in cerca di affermazine e di veterani del cinema.
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ormai nolan è entrato di diritto nell'olimpo dei registi più grandi di tutti i tempi. nonostante sia abbastanza giovane ogni suo film è praticamente un capolavoro. personalmente lo reputo come l'unico regista che riesce a fare un film che racchiude più generi; l'esempio è questo film che ha di tutto: blockbaster, drammatico, psico, azione, un po di ironia; tutto, cosa non facile, perfettamente connesso con un ottimo ritmo senza strafare e cadere troppo in trappola di un solo genere.
In quanto al film cosa dire???!! è un capolavoro; nolan,come in ogni suo film, si circonda di un grandissimo cast fatto di giovani stelle già affermate o in cerca di affermazine e di veterani del cinema. ogni attore sembra nato per il suo ruolo e proprio qua sta la bravura di nolan: riuscire a scrivere i personaggi su misura degli attori scelti o l'inverso. Il film grazie all'ottimo ritmo tipico di nolan, le grandiose musiche di hans zimmer( personalmente quando vedo che la colonna sonora è fatta da lui corro subito a vederlo e secondo me sarebbero tutte da oscar; ti conducono per tutto il film con un ritmo che ti mette un 'adrenalina, una voglia che il film non finisca mai), gli effetti speciali di assoluta qualità come sempre e una sceneggiatura che è partorita
senza ombra di dubbio da una mente superiore oltre al cast di prim'ordine ti lascia incollato sulla poltrona per oltre 2 ore senza che tu te ne accorga, trasportandoti nel suo fantastico mondo. all'uscita,come in occasione di the prestige e il cavaliere oscuro ti ritrovi a rimurginare, ripassare ogni scena del film cercando di dare una spiegazione a tutto l'intrigo tessuto dal regista, lasciandoti una sola soluzione: una seconda visione per potersi concentrare su alcune scene in particolare. una chicca di questo straordinario film è sicuramente il finale che ti lascia proprio senza parole anzi ti fa quasi gridare allo scandalo.
Tutte le aspettative vengono rispettate lasciandoti quella sensazione di aver assistito a qualcosa di veramente unico. Per quanto riguarda le critiche riguardo al fatto di assomigliare a matrix: ma dove?? ormai qualunque film che affronti l'argomento dela navigazione tra più mondi deve essere stato copiato da matrix. nolan ormai è uno dei pochi che ha la capacità di fare film assolutamente originali con idee abbastanza semplici ma ben sviluppate.
Per concludere mi aspetto almeno una candidatura agli oscar per la sceneggiatura per un film che rimarrà negli annali del cinema. aspettando batman 3 (sicuramente una altro capolavoro) ed anche superman( nolan produttore e supervisore) ci godiamo questo nuovo capolavoro, voto 10
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sandro roy
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mercoledì 6 ottobre 2010
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nolan come mozart
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Come in un' opera di musica classica ( dove C.Nolan ne è il compositore ed il direttore ), Inception riesce a legare armoniosamente quello che a primo impatto sembra essere un mix di pensieri, fantasie e desideri difficilmente comprensibili.
Una sequenze di scene in contrasto tra loro, la marcata diversità delle ambientazioni e le differenti caratterizzazione dei personaggi sono invece legati da un filo lineare e, almeno apparentemente, invisibile.
In questo nuovo film il regista gioca con scene adrenaliniche intervallate da sequenze drammatiche, con le dure geometrie delle architetture e le morbide movenze in assenza di gravità, il grigio noioso delle enormi città ed il bianco candido dei monti innevati spiazzando inizialmente lo spettatore.
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Come in un' opera di musica classica ( dove C.Nolan ne è il compositore ed il direttore ), Inception riesce a legare armoniosamente quello che a primo impatto sembra essere un mix di pensieri, fantasie e desideri difficilmente comprensibili.
Una sequenze di scene in contrasto tra loro, la marcata diversità delle ambientazioni e le differenti caratterizzazione dei personaggi sono invece legati da un filo lineare e, almeno apparentemente, invisibile.
In questo nuovo film il regista gioca con scene adrenaliniche intervallate da sequenze drammatiche, con le dure geometrie delle architetture e le morbide movenze in assenza di gravità, il grigio noioso delle enormi città ed il bianco candido dei monti innevati spiazzando inizialmente lo spettatore.
Il caos e l'ordine, invece, si intrecciano e si miscelano perfettamente in una sceneggiatura meravigliosa, dove i lunghi dialoghi non stancano mai e la soundtrack del mitico Hans Zimmer ne è protagonista.
Leonardo Di Caprio dimostra nuovamente di essere un " mostro " nella recitazione, se ce n'era ancora bisogno. Altrettanto bravi tutti i co-protagonisti.
Il finale è un crescendo di emozioni ed è travolgente la sensazione di appagamento che si ha al termine della proiezione dove Nolan sembra volerci regalare a ognuno la nostra propria personale conclusione. Sogno o realtà?!
Ci veniva proposto come film dell'anno, l'aspettativa non viene delusa.
Nolan è riuscito nel suo " innesto ".
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carmineantonellovillani
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martedì 2 novembre 2010
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il cinema che gioca con i paradossi della psiche
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Sogno o son desto? Da questo dilemma Christopher Nolan trae ispirazione per un’opera complessa come la mente umana. Siamo nei meandri della psiche, il subconscio non risulta facile da decifrare ed allora ci pensa un ladro di sogni a portare in superficie ciò che si vuole abbandonare all’oblio. Il regista si affida ad attori collaudati –Cillian Murphy, Michael Caine e Ken Watanabi già diretti in “Batman begins”- ed alle musiche suggestive di Hans Zimmer ma si avvale soprattutto dell’interpretazione Leonardo Di Caprio per spiegare l’inspiegabile. Film di non facile lettura e sviluppato su più piani narrativi, “Inception” esplora tre livelli di sonno perché l’enigma è davvero sepolto nelle pieghe della coscienza.
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Sogno o son desto? Da questo dilemma Christopher Nolan trae ispirazione per un’opera complessa come la mente umana. Siamo nei meandri della psiche, il subconscio non risulta facile da decifrare ed allora ci pensa un ladro di sogni a portare in superficie ciò che si vuole abbandonare all’oblio. Il regista si affida ad attori collaudati –Cillian Murphy, Michael Caine e Ken Watanabi già diretti in “Batman begins”- ed alle musiche suggestive di Hans Zimmer ma si avvale soprattutto dell’interpretazione Leonardo Di Caprio per spiegare l’inspiegabile. Film di non facile lettura e sviluppato su più piani narrativi, “Inception” esplora tre livelli di sonno perché l’enigma è davvero sepolto nelle pieghe della coscienza. Simboli e metafore, il fascino di Morfeo arriva inalterato nonostante i mezzi cinematografici siano impossibilitati ad esprimere l’inesauribile materia onirica. Il film prende a pretesto un magnate dell’energia che lascia al figlio il compito di gestire le ricchezze di famiglia; il monopolio è foriero di sventura ma può essere superato attraverso la psicanalisi del rampollo che prova a fare pace con la coscienza e con il padre morente. Inutile spiegare una trama che di per sé risulta complicatissima, il pubblico è scaraventato in territori sconosciuti quando i protagonisti condividono l’esperienza onirica in un improbabile inconscio collettivo. Magia delle visioni, l’esperienza mistica diventa persino rinascita quando il tempo non conosce frontiere. Leonardo Di Caprio è devastato dai sensi di colpa ma ritrova il senno e la soluzione a una catastrofe annunciata. Appiccicato lo scopo umanitario dietro il furto di ricordi eppure i sogni sono questo e molto di più, il mistero che li accompagna ha incantato in ogni epoca perché al mattino svaniscono lasciando tracce indelebili nella memoria. Tra grattacieli sgretolati e strade capovolte i corpi addormentati fluttuano nell’aria contro le più elementari leggi della fisica. Poco importa, Nolan compie il miracolo con l’aiuto degli effetti speciali e di una sceneggiatura che gioca con i paradossi della psiche.
Carmine Antonello Villani
(Salerno)
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aristoteles
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mercoledì 7 ottobre 2015
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nella mente di chi mente
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Sinceramente ad un certo punto ho perso il filo del discorso,già era sufficiente il sogno al primo livello per andare ,eventualmente, in confusione,poi aggiungendoci altri due livelli (non necessari ,secondo me, se non per giustificare tutta la storia d'amore) il magnifico surreale descritto a tratti si impantana di brutto.
Certo ,non lo si può spiegare,in questo condivido quanto scritto dal recensore,ma per una semplice motivazione:è impossibile.
Dunque se qualcuno vi dirà: "Ho capito tutto,te lo spiego io" sarà sicuramente uno di quei tizi delle televendite.
Detto questo il film scorre velocemente,è ben girato e non è affatto noioso a meno che non vi perdiate completamente nei meandri del subconscio,come in alcune parti, è capitato a me.
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Sinceramente ad un certo punto ho perso il filo del discorso,già era sufficiente il sogno al primo livello per andare ,eventualmente, in confusione,poi aggiungendoci altri due livelli (non necessari ,secondo me, se non per giustificare tutta la storia d'amore) il magnifico surreale descritto a tratti si impantana di brutto.
Certo ,non lo si può spiegare,in questo condivido quanto scritto dal recensore,ma per una semplice motivazione:è impossibile.
Dunque se qualcuno vi dirà: "Ho capito tutto,te lo spiego io" sarà sicuramente uno di quei tizi delle televendite.
Detto questo il film scorre velocemente,è ben girato e non è affatto noioso a meno che non vi perdiate completamente nei meandri del subconscio,come in alcune parti, è capitato a me.
Se questo era lo scopo del regista allora non sono due stelle ma cinque.
Sempre bravo DiCaprio.
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dino52
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giovedì 28 ottobre 2010
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un cinema da sogno.
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Nolan ancora una volta stupisce.Il suo "inception"nasce in un periodo maturo dove il cinema ha gia' superato le riflessioni sulla idea di un cinema che puo' costruire realta' alternative,mondi diversi e infiniti : basta pensare a matrix,a dark city e perche no al suo primo film di successo,"MEMENTO".
Egli dimostra che il cinema è il mezzo giusto che può lavorare nel nostro immaginario,dando la possibilità allo spettatore,attraverso gli effetti speciali,di entrare in una dimensione che va' oltre il reale,offrendo 140 minuti di sogno e naturalmente di evasione. C'è un ritorno fortemente voluto alla vera funzione del cinema: FARE SOGNARE! Nella sua complessita' cerebrale coinvolge lo spettatore dall'inizio alla fine senza un attimo di pausa,innescando riflessioni di quanto è complessa la mente dell'uomo e di come e' possibile costruire nell'altro un possibile mondo innescando una idea, giusta o sbagliata.
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Nolan ancora una volta stupisce.Il suo "inception"nasce in un periodo maturo dove il cinema ha gia' superato le riflessioni sulla idea di un cinema che puo' costruire realta' alternative,mondi diversi e infiniti : basta pensare a matrix,a dark city e perche no al suo primo film di successo,"MEMENTO".
Egli dimostra che il cinema è il mezzo giusto che può lavorare nel nostro immaginario,dando la possibilità allo spettatore,attraverso gli effetti speciali,di entrare in una dimensione che va' oltre il reale,offrendo 140 minuti di sogno e naturalmente di evasione. C'è un ritorno fortemente voluto alla vera funzione del cinema: FARE SOGNARE! Nella sua complessita' cerebrale coinvolge lo spettatore dall'inizio alla fine senza un attimo di pausa,innescando riflessioni di quanto è complessa la mente dell'uomo e di come e' possibile costruire nell'altro un possibile mondo innescando una idea, giusta o sbagliata.
Il film si presta e si presenta bene al grande pubblico, naturalmente grazie alla staordinaria regia di Nolan che riesce a mixare molto bene tutti gli elementi che caratterizzano il film rendendoli un tutt'uno con la narrazione. Secondo il mio modesto parere il film scorre bene in tutte le sue componenti;ottima la sceneggiatura(merita un oscar) ottima anche la fotografia,buona la scelta degli attori e sopratutto di caprio. Per chi ama il cinema e' da vedere.
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intothewild4ever
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sabato 25 settembre 2010
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ti inchioda alla poltrona...
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Che dire... ritmo serratissimo in pieno stile Nolan, colonna sonora incalsante, immagini spettacolari, un'idea forse non originalissima (c'è molto di Matrix e Memento) e dialoghi alle volte troppo nichilistici...eppure non perdi l'attenzione neppure per un attimo vedendo questo film. Ti inchioda lì, fino all'ultimo secondo. Nolan è sempre più una garanzia. Per gli amanti del cinema e delle trame complicate!
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lu.volpe
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domenica 26 settembre 2010
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ottimo film, ma quanto è fuori luogo ellen page!?!
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Film indubbiamente molto complesso, impostato su più livelli sia per ciò che riguarda la trama sia per quanto riguarda l'interpretazione. Un film che necessita (e merita) una doppia visione, così da poter cogliere nel modo migliore tutto ciò che il genio di Nolan ha voluto veicolare. Due ore e venti che volano via veloci e avvincenti; dove incredibili effetti speciali si mescolano con la semplicità di una trottola, di una girandola o - semplicemente - dell'amore per i propri figli. Leonardo DiCaprio nel ruolo di Dom Cobb è magistrale, anche perché supportato da un cast che svolge bene il proprio lavoro. Su tutti spicca una bella ed eterea Marion Cotillard. Ellen Page, invece, sembra totalmente inappropriata per il ruolo di architetto (per cui probabilmente si richiedeva una figura più matura, maschile o femminile che fosse).
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tommaso battimiello
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domenica 26 settembre 2010
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inception, fra illusione e realtà
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Il concetto è apparentemente ordinario e, se vogliamo, quasi ricorrente nel cinema americano: un astuto ladro tenta il suo ultimo colpo per raggiungere una vita serena e tranquilla “fuori dal giro” dell’illecito.
Ciò che non è per niente ordinario è il tipo di colpi messi a segno da Dom Cobb (Leonardo di Caprio), che ruba i segreti delle sue prede direttamente dalle zone più recondite dell’inconscio, insinuandosi nei loro sogni. La ricompensa del suo ultimo lavoro sarà del tutto diversa da quelle precedenti: la libertà di poter tornare negli Stati Uniti (dai quali è dovuto scappare per essere stato accusato dell’omicidio della moglie) e riabbracciare i suoi figli. Come diversa è la procedura richiestagli dall’industriale giapponese Saito.
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Il concetto è apparentemente ordinario e, se vogliamo, quasi ricorrente nel cinema americano: un astuto ladro tenta il suo ultimo colpo per raggiungere una vita serena e tranquilla “fuori dal giro” dell’illecito.
Ciò che non è per niente ordinario è il tipo di colpi messi a segno da Dom Cobb (Leonardo di Caprio), che ruba i segreti delle sue prede direttamente dalle zone più recondite dell’inconscio, insinuandosi nei loro sogni. La ricompensa del suo ultimo lavoro sarà del tutto diversa da quelle precedenti: la libertà di poter tornare negli Stati Uniti (dai quali è dovuto scappare per essere stato accusato dell’omicidio della moglie) e riabbracciare i suoi figli. Come diversa è la procedura richiestagli dall’industriale giapponese Saito.
Non più furti ed estrazione di segreti o idee, ma il loro innesto (Inception) nella mente del manager di una compagnia rivale. Alla stregua di un virus, innestando in quest’ultimo l’idea di disgregare l’impero paterno, l’idea finirà con l’impossessarsi del suo “ospite” fino a controllarlo completamente.
Per fare ciò Cobb mette su una vera e propria squadra di specialisti, incluso un giovane architetto che dovrà progettare il mondo del sogno nel quale si muoveranno. Per un fine eccezionale c’è bisogno anche di un mezzo all’altezza, quindi Cobb escogita l’unico modo per innestare un’idea nella mente umana: agire su un “sogno al cubo”, tre strati onirici attraverso i quali si avrà accesso all’inconscio del signor Fischer senza che quest’ultimo se ne accorga.
Anche se a tratti l’atmosfera sconfina in uno stile, già fin troppo abusato, alla Matrix o alla Ocean’s Eleven, la creatura di Nolan è a dir poco mozzafiato, e non solo per la grandezza delle riprese e delle sequenze sceniche utilizzate. Uno dei più grandi pregi di questo film è quello di essere pienamente integrato nella filmografia (e nei temi in essa dominanti) del regista londinese.
Dal gioco di scatole cinesi di Memento (con cui condivide anche il tema del ricordo e della memoria) alle atmosfere del Cavaliere Oscuro, senza dimenticare un finale alla The Prestige, che lasciano quella piacevole sensazione d’innovativo ma allo stesso tempo familiare che un regista concede al suo pubblico più fedele.
Non a caso Nolan, da ex studioso di letteratura, sceglie il tema del sogno come perno della sua sceneggiatura, simbolo del conflitto fra realtà e finzione (e qui ancora The Prestige) che da Cartesio a Freud ha occupato un ruolo centrale nella cultura filosofica europea, senza contare una lunga e complessa tradizione letteraria (il cui esempio più grandioso è senza dubbio “La vita è sogno” di Calderon de la Barca). Un tema molto sentito, dunque, già consacrato sul grande schermo da film come The Thruman Show e The Matrix, capolavoro dei fratelli Wachowski. Ottimi gli attori, su tutti Di Caprio che ripete l’eccellente interpretazione di Shutter Island ( fra i personaggi di Teddy Daniels e Dom Cobb si notano più di qualche punto di contatto), dimostrandosi sempre più interprete infinitamente malleabile e versatile.
In definitiva, Christopher Nolan mette magistralmente in scena il mondo dei sogni, straordinaria metafora del cinema, un luogo non fittizio o estraneo alla realtà, ma a questa parallelo, se non complementare, un piano di “pura creazione” dove l’architetto è il regista e l’unico limite la sua fantasia.
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pdiomede
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martedì 28 settembre 2010
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inception, "prestige" riuscito.
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Inception lo definirei il paradosso cinematografico dell'anno. Mentre in 3D si fanno anche le previsioni del tempo per avere la sensazione che ti piova in casa, arriva bello bello Christopher Nolan e ci ricorda che la vera magia del cinema è farsi trasportare dalle emozioni che solo una storia coinvolgente può dare.
con Inception ci fa capire come mai si definisce il cinema "La Fabbrica dei sogni".
Il soggetto di Inception era il sogno nel cassetto che Nolan teneva nascosto da diverso tempo, contiene quelle tematiche che sono il punto di forza della sua cinematografia (la differenza tra realtà e finzione, il gioco degli incastri narrativi) e se mi permettete una licenza Noliana in questo caso il "Prestige" riesce alla perfezione.
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Inception lo definirei il paradosso cinematografico dell'anno. Mentre in 3D si fanno anche le previsioni del tempo per avere la sensazione che ti piova in casa, arriva bello bello Christopher Nolan e ci ricorda che la vera magia del cinema è farsi trasportare dalle emozioni che solo una storia coinvolgente può dare.
con Inception ci fa capire come mai si definisce il cinema "La Fabbrica dei sogni".
Il soggetto di Inception era il sogno nel cassetto che Nolan teneva nascosto da diverso tempo, contiene quelle tematiche che sono il punto di forza della sua cinematografia (la differenza tra realtà e finzione, il gioco degli incastri narrativi) e se mi permettete una licenza Noliana in questo caso il "Prestige" riesce alla perfezione.
Il film vede protagonista Dom Cobb (Leonardo Di Caprio) un ladro del subconscio, uno che entra nei sogni delle persone per carpire i segreti più nascosti. L'ultima missione è un fallimento ma la vittima lo ingaggia per fare un percorso inverso nei confronti del figlio del suo nemico. Innestare (da qui "Inception") nel suo subconscio un'idea facendo credere che sia sua. Da qui finisce il film e inizia il sogno. E come tutti i sogni non vanno raccontati altrimenti non si realizzano.
Nolan è in grandissima forma nel rappresentare il suo Matrix onirico (da vedere per credere tutta la parte ambientata a Parigi) anche grazie al supporto di un cast in stato di grazia. Con un Di Caprio che aveva fatto in "Shutter Island" le prove generali per entrare in questa parte, un sempre più bravo Cillian Murphy e una magnetica Marion Cotillard.
Finito il film mi sono ritornate in mente le parole di Di Caprio a Ellen Page "Ti ricordi come inizia il tuo sogno?". Io l'ho fatto e mi sono detto: " sono entrato al cinema, ho pagato il biglietto, in sala si sono spente le luci e......mi sa tanto che il film me lo andrò a rivedere".
Il film passa con il massimo dei voti e lode
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