Azione,
Ratings: Kids+13,
durata 142 min.
- USA, Gran Bretagna 2010.
- Warner Bros Italia
uscita venerdì 24settembre 2010.
MYMONETROInception
valutazione media:
3,67
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Inutile dirlo: Christopher Nolan è davvero uno dei pochi registi degli ultimi anni capace di creare film unici e assolutamente belli: questo è un altro esempio di filmone!
Già la trama è particolare: un "ladro di sogni" che viaggia nei sogni altrui, la fotografia si coniuga perfettamente con le immagini, la colonna sonora dell'onnipotente Hans Zimmer è perfetta, gli attori sublimi: insomma, uno dei migliori film dell' anno DA VEDERE ASSOLUTAMENTE e chi lo giudica un film noioso davvero NON CAPISCE UN CAVOLO DI CINEMA!
Voto: 4,5/5
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Certamente da maestro il tocco dell'ormai celebre Christopher Nolan, già apprezzato in ottime pellicole quali The Prestige e The Dark Knight. Il film trascina lo spettatore in un mondo deformato in bilico tra realtà e fantasia, senza dare alcuna certezza nè punto di partenza o di arrivo: è solo un unico lunghissimo viaggio nel proprio inconscio. L'interpretazione di un DiCaprio tormentato da ricordi e sensi di colpa non può non richiamare alla memoria il recente Shutter Island, forse più terribilmente razionale ma certamente meno spettacolare.
Inception tiene il pubblico col fiato sospeso per la sua intera durata, senza offrire pausa nè respiro.
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Certamente da maestro il tocco dell'ormai celebre Christopher Nolan, già apprezzato in ottime pellicole quali The Prestige e The Dark Knight. Il film trascina lo spettatore in un mondo deformato in bilico tra realtà e fantasia, senza dare alcuna certezza nè punto di partenza o di arrivo: è solo un unico lunghissimo viaggio nel proprio inconscio. L'interpretazione di un DiCaprio tormentato da ricordi e sensi di colpa non può non richiamare alla memoria il recente Shutter Island, forse più terribilmente razionale ma certamente meno spettacolare.
Inception tiene il pubblico col fiato sospeso per la sua intera durata, senza offrire pausa nè respiro. Assolutamente da vedere senza pretendere di comprenderlo fino in fondo o di imbrigliarlo in ragionamenti logici che ne rovinerebbero l'originalità e l'effetto. [-]
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Dal Regista Christopher Nolan, conosciuto per i vari "Insomnia" "The Prestige" e "Memento" arriva un nuovo film, che si allontana dal semplice genere di fantascienza fondendo vari generi, per diventare un film onirico, di grande atmosfera, semplicemente unico, tutto questo è Inception. Il protagonista della vicenda è Dam Cobb, (Leonardo Di Caprio) abilissimo "ladro" che riesce ad estrapolare informazioni, semplicemente infiltrandosi nei sogni altrui; questi viene contattato da Mr. Saito (Ken Wantanabe), un importantissimo e temutissimo industriale di origini giapponesi, che chiede a Cobb, "un'aiuto", ovvero di eseguire un 'innesto (da qui il titolo Inception), ovvero un'idea, che si radica nella testa dell'individuo al quale viene eseguita, che in questo caso è a Robert Fischer Jr.
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Dal Regista Christopher Nolan, conosciuto per i vari "Insomnia" "The Prestige" e "Memento" arriva un nuovo film, che si allontana dal semplice genere di fantascienza fondendo vari generi, per diventare un film onirico, di grande atmosfera, semplicemente unico, tutto questo è Inception. Il protagonista della vicenda è Dam Cobb, (Leonardo Di Caprio) abilissimo "ladro" che riesce ad estrapolare informazioni, semplicemente infiltrandosi nei sogni altrui; questi viene contattato da Mr. Saito (Ken Wantanabe), un importantissimo e temutissimo industriale di origini giapponesi, che chiede a Cobb, "un'aiuto", ovvero di eseguire un 'innesto (da qui il titolo Inception), ovvero un'idea, che si radica nella testa dell'individuo al quale viene eseguita, che in questo caso è a Robert Fischer Jr. (Cillian Murphy) figlio di un importante industriale, appena deceduto, l'idea che Cobb deve "impiantare" nella testa del giovane, è quella di distruggere l'impero ereditato del padre, cosìcchè Mr. Saito non abbia più concorrenza; in cambio Cobb avrebbe avuto il permesso di ritornare dai suoi figli, in America in quanto precedentemente, era stato accusato di omicidio e difatto ricercato. Cobb dapprima dubbioso, accetta comunque l'incarico, in quanto la cosa che voleva di più, era rivedere i suoi bambini. Quindi Cobb si accinge a creare un vero e proprio team di persone, che lo affiancheranno nella difficile impresa ,alla sua squadra si unisce l'architetto Arianne, una giovane ragazza bravissima nel creare la struttura del sogno. Non dilungandomi oltre nel raccontare la trama, per evitare di cadere troppo nel particolare, dico che Inception è un film incredibile, capace di stupire sia per quanto riguarda gli effetti speciali (difatti ha finto il premio Oscar in questa categoria) quanto per una trama visionaria, creata dal grande Nolan, capace di stupire continuamente lo spettatore con numerosi ed inaspettati colpi di scena, insomma la linearità non è il punto forte di questo film. Come sopracitato un punto forte di questo film è proprio la regia, ma Inception non eccelle solo in questo campo, ma riesce anche a coinvolgere grazie ad una colonna sonora molto evocativa, capace di generare parecchia adrenalina. Come se non bastasse questo film inquadra un argomento di sicuro interesse, ovvero il funzionamento della psiche ,il "funzionamento" dei sogni, una argomento che ci incuriosisce e riesce a stupirci al tempo stesso. Per molti aspetti Inception si rivela il vero film dell'anno 2010, grazie ad una regia, delle musiche, un cast ed una trama, semplicemente superlativi, che aspettate, correte a vedere questo Capolavoro del cinema. [-]
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Inception si candida ad essere il degno erede di Matrix nell'affrontare la questione "marzulliana" della realtà/sogno, della difficoltà della nostra psiche nel decifrare il mondo che ci circonda e della facilità con la quale la nostra mente viene ingannata; basta davvero girare una piccola trottola per convincerci dell'irrealtà del nostro mondo? non siamo in grado di distinguere la realtà dal sogno? siamo davvero così facilmente suggestionabili? la risposta del film è SI. L'intero film è un viaggio nell'inconscio, una precisa architettura mentale finalizzata all'autoinganno, perchè alla fine non è questo che facciamo tutti?!?! Interpretare il mondo come meglio si crede o come meglio conviene, solamente per sentirci meglio.
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Inception si candida ad essere il degno erede di Matrix nell'affrontare la questione "marzulliana" della realtà/sogno, della difficoltà della nostra psiche nel decifrare il mondo che ci circonda e della facilità con la quale la nostra mente viene ingannata; basta davvero girare una piccola trottola per convincerci dell'irrealtà del nostro mondo? non siamo in grado di distinguere la realtà dal sogno? siamo davvero così facilmente suggestionabili? la risposta del film è SI. L'intero film è un viaggio nell'inconscio, una precisa architettura mentale finalizzata all'autoinganno, perchè alla fine non è questo che facciamo tutti?!?! Interpretare il mondo come meglio si crede o come meglio conviene, solamente per sentirci meglio...Il tema di fondo del film sarà pure complesso, ma la trama costruita è diabolica, una vera sfida per i più astuti cinefili, ai quali si raccomanda in ogni caso la visione del film per almeno tre volte.
Passando all'analisi dell'opera, voti altissimi per quanto riguarda sceneggiatura e regia (niente da dire oramai sulla genialità del caro Nolan...), ottimi anche gli effetti speciali (premiati col premio oscar) ma niente di rivoluzionario o comunque di particolarmente importante ai fini della riuscita del film. Ed ora arriviamo alle interpretazioni: magnifica come sempre quella di Di Caprio; chi di voi si aspettava che "l'assiderato jack" del titanic diventasse un attore di un tale spessore, in grado d'impersonare la follia (avete mica dimenticato shutter island?!?!?!) con un tale realismo; tieniti pronto che l'oscar è vicino!!!! Meno rilevanti sono le performance degli attori non protagonisti: Ariane, scarsa personalità, non è in grado di rappresentare efficacemente la mitica Arianna; Arthur invece non sembra dare pienamente l'impressione del manovratore imperturbabile, la sua figura dovrebbe mostrare una maggiore autorevolezza...
Nel complesso un gran bel film che rimarra impresso per un bel pò, forse anche nei nostri sogni!!![-]
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Un ottimo DiCaprio interpreta Dom Cobb, un uomo capace di entrare nei sogni altrui e rubare pensieri e segreti. Ma stavolta dovrà fare una cosa diversa, mai tentata prima: entrare si nei sogni di un uomo, non per prendere qualcosa, bensì per innestare un'idea che porti ala rovina l'impero lasciatogli dal padre. Il film si basa su una sceneggiatura complicatissima, dove si fatica a distinguere i sogni dalla realtà e ancora più difficile è entrare in un mondo a livelli in cui è proprio la realtà ad essere messa costantemente in dubbio anche perchè ogni personaggio potrebbe essere una proiezione. Il progetto di Nolan è particolarmente ambizioso e impegnativo (non è una novità questa per il regista britannico, ben poco avvezzo alle cose semplici o banali), i rimandi più chiari sono ai mondi paralleli di Dick, il fascino visivo è indubbio con le sue esplosioni silenziose e una Parigi che si chiude a scatola.
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Un ottimo DiCaprio interpreta Dom Cobb, un uomo capace di entrare nei sogni altrui e rubare pensieri e segreti. Ma stavolta dovrà fare una cosa diversa, mai tentata prima: entrare si nei sogni di un uomo, non per prendere qualcosa, bensì per innestare un'idea che porti ala rovina l'impero lasciatogli dal padre. Il film si basa su una sceneggiatura complicatissima, dove si fatica a distinguere i sogni dalla realtà e ancora più difficile è entrare in un mondo a livelli in cui è proprio la realtà ad essere messa costantemente in dubbio anche perchè ogni personaggio potrebbe essere una proiezione. Il progetto di Nolan è particolarmente ambizioso e impegnativo (non è una novità questa per il regista britannico, ben poco avvezzo alle cose semplici o banali), i rimandi più chiari sono ai mondi paralleli di Dick, il fascino visivo è indubbio con le sue esplosioni silenziose e una Parigi che si chiude a scatola. Architettura è la parola chiave del film, non solo per quei personaggi incaricati di progettare luoghi ma anche per la sua struttura estremamente articolata: era stato in fatti definito come "il thriller ambientato nelle architetture della mente" e direi che tale definizione appare perfetta. I sogni creati da Nolan sono di un rigore assoluto, matematico, ordinato al limite del gelido ma lineari nella loro struttura così labirintica, in cui si vive e ci si muove come nella vita reale. In tutto ciò si esalta l'amore e la paura della perdita e si eleva una magnifica Marion Cotillard, attrice matura e completa, forse l'autentica star della pellicola, di sicuro la più convincente di un cast comunque all'altezza. La parte che infatti risulta meglio riuscita è quella del rapporto tra Cobb e la moglie defunta, col senso di colpa che porta a riflessioni sull'amore e sui sacrifici che comporta. Tutto sempre ragionato, anche nei sogni, tutto razionale e controllato perchè Nolan come Cobb non può lasciarsi andare e farsi sopraffare da emozioni e sentimenti, lo smontare e rimontare tutto, i paradossi e le leggi di fisica, chimica e gravità infrante sono solo un angolo (quello evidente) di un film che galleggia su una storia d'amore puro ma folle e ossessivo e su ricordi che uccidono più dei proiettili. Gli effetti speciali sono maestosi, la regia elegante e concreta, il ritmo elevato e la cura dei dettaglia maniacale. Film maturo, che consacra Nolan come regista visionario in grado di sapersi muovere su vari piani e di saperli girare e incastrare a proprio piacimento senza dimenticare alcun passaggio e di non lasciare in sospeso le tante domande poste. Complicato e impegnativo questo "Inception", ma ne vale davvero la pena!
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Entrare nei sogni delle persone e rubare informazioni. E’ questo il lavoro di Cobb e del suo amico Arthur. Una professione che purtroppo ha costretto il primo a vivere lontano dalla sua famiglia. C’è solo un modo per lui di potere tornare dai suoi bambini: operare un’inserzione nel subconscio del figlio di un noto industriale. Non un furto, ma l’immissione di un’emozione ex nova che abbia la forza di modificare, almeno in parte, il carattere della vittima. Se Cobb ce la farà, i suoi trascorsi verranno archiviati e potrà tornare dai suoi cari.
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Entrare nei sogni delle persone e rubare informazioni. E’ questo il lavoro di Cobb e del suo amico Arthur. Una professione che purtroppo ha costretto il primo a vivere lontano dalla sua famiglia. C’è solo un modo per lui di potere tornare dai suoi bambini: operare un’inserzione nel subconscio del figlio di un noto industriale. Non un furto, ma l’immissione di un’emozione ex nova che abbia la forza di modificare, almeno in parte, il carattere della vittima. Se Cobb ce la farà, i suoi trascorsi verranno archiviati e potrà tornare dai suoi cari.
Scritto e diretto da Christopher Nolan, "Inception" è un grande gioco di scatole cinesi. Sogno nel sogno nel sogno. L’abilità del papà di "Memento" e dell’ultima saga su "Batman" è prima di tutto nella sceneggiatura. I viaggi di personaggi nel mondo onirico di qualcuno sono sempre a rischio: incongruenze, mancanza di credibilità e paradossi sono sempre dietro l’angolo. Difficile è soprattutto fare passare l’idea che ciò che accade in una sorta di realtà virtuale abbia poi effetto anche sul mondo vero. Basta svegliarsi per uscire dalla fantasia, o no? L’idea di un limbo nel quale cadere e da cui non risvegliarsi, seppur abusata già da tanti libri e pellicole, deve essere spiegata e trattata con cura. Nolan ci riesce e qui sta il primo passo del suo successo. La tensione rimane alta dall’inizio alla fine e lo spettatore partecipa a tutta la vicenda come se lui stesso fosse impegnato nella missione e avesse paura di rimanere intrappolato. Le ragioni di questa profonda empatia tra visionatore e visionato? Prima di tutto, l’assenza di un vero cattivo su cui operare una catarsi, una vendetta liberatoria. Tutti i membri della squadra sono dei "buoni", non meritano di morire e cercano di portare a termine il risultato non tanto per una ragione economica, ma per aiutare il loro capo a riprendere in mano la propria vita.
L’antagonista, come detto, non è una persona, non c’è nessuno da sconfiggere, se non il subconscio dello stesso Cobb. Si lotta solo contro il tempo.
Su questa struttura portante solida ed emozionante, Nolan costruisce poi un mondo visivo tanto apparentemente reale quanto flessibile ad ogni assurdo cambiamento delle regole della fisica. Proprio come in un incubo, si è vittime di ciò che il nostro inconscio ci impone, ma allo stesso tempo si è capaci di modificare il tutto a proprio piacimento quando acquistiamo autocoscienza del momento. Vi è mai capitato durante un sogno di avere la sicurezza di stare sognando e di decidere che strada prendere? Con un montaggio capace di seguire tutti i personaggi e i vari piani narrativi con la fluidità degna dei più grandi narratori del cinema (splendido il combattimento in assenza di gravità di Arthur), Nolan avvolge, soffoca, lascia un po’ di corda e alla fine tira tutto su come un cappio, giocando più che mai con l’infinità delle opzioni a sua disposizione. E’ grande cinema, forse non eccezionale se dovessimo guardare fotogramma per fotogramma o scena per scena e valutarne l’originalità e l’ispirazione (a Nolan sembra soprattutto mancare, e ne è prova il secondo Batman, la capacità di essere "epico", di dare un respiro di assolutezza alla sua visione del mondo, anche quando ricrea un mondo fatiscente che si piega su sé stesso), ma il risultato sono due ore e trenta che vanno via in un batter d’occhio sempre immobilizzati alla poltroncina.
Di Caprio e tutto il cast, dalla sempre splendida Marion Cotillard, a Gordon-Levitt, passando per Tom Hardy, Ellen Page, Kate Watanabe, Tom Berenger, Pete Postlethwaite, Cillian Murphy e Michael Caine (questi ultimi due presenti già in Batman), danno il proprio, grande contributo, a questa splendida storia di fantascienza. Tra loro, ben due premi oscar e cinque nominati. Non sarebbe stata la stessa cosa senza tutto questo talento (basti pensare all’inquietante bellezza della Cotillard, eccezionale rivisitazione del concetto di femme fatale a cui si aggiunge il gioco di rimando cinefilo fatto con l’utilizzo della canzone "Non, je ne regrette rien" (l’attrice ha vinto l’oscar interpretando proprio Edith Piaf). Se c'è un appunto da fare, è nella lunghezza del periodo del precipitare del furgoncino. Troppo dilungato, nonostante la consapevolezza che i sogni dilatino il tempo reale. Dura troppo, si poteva fare tranquillamente a meno di qualche sparatoria sulla montagna e delle operazioni di salvataggio nell'hotel. Avremmo avuto una maggiore concentrazione della suspense.Il film finisce male, il totem non cade, si rimane nel limbo di Cobb (i bambini sono infatti ancor piccoli, non sono cresciuti). Lui ha preferito così, lo afferma la stessa Ariadne quando parla con Eames a bordo fiume: "Starà bene lo stesso".
Altre precisazioni: la persona che sta sognando è sempre quella che rimane sveglia nel proprio sogno. Quindi: Yusuf, il guidatore, nel primo step, quello del rapimento. Arthur nell'hotel. Eames sulle montagne innevate, Di Caprio nella città fatiscente e Saito nel prologo. L'unica che in realtà non sogna mai è proprio l'architetto impersonato da Ellen Page.
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Dom Cobb (DiCaprio) è il migliore nella sottile arte dell’estrazione; rubare informazioni dalla mente delle persone mentre esse dormono. Un giorno Saito (Watanabe), il dirigente di una potente multinazionale, gli chiede di fare l’operazione all’inverso: ovvero di fare un innesto, impiantare un idea nella mente di una persona. L’uomo infatti vuole che un suo concorrente decida di frammentare il proprio impero industriale. Ma pian piano viene fuori l’oscuro passato di Cobb, ossessionato dalla moglie (Cotillard), morta anni prima, che infatti compare nei suoi sogni e normalmente compromette tutte le operazioni che lui sta eseguendo. Settimo film dell’inglese Nolan, qui regista, sceneggiatore e anche produttore con la moglie Emma Thomas.
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Dom Cobb (DiCaprio) è il migliore nella sottile arte dell’estrazione; rubare informazioni dalla mente delle persone mentre esse dormono. Un giorno Saito (Watanabe), il dirigente di una potente multinazionale, gli chiede di fare l’operazione all’inverso: ovvero di fare un innesto, impiantare un idea nella mente di una persona. L’uomo infatti vuole che un suo concorrente decida di frammentare il proprio impero industriale. Ma pian piano viene fuori l’oscuro passato di Cobb, ossessionato dalla moglie (Cotillard), morta anni prima, che infatti compare nei suoi sogni e normalmente compromette tutte le operazioni che lui sta eseguendo. Settimo film dell’inglese Nolan, qui regista, sceneggiatore e anche produttore con la moglie Emma Thomas. È probabilmente il migliore, dato che è un vero capolavoro. Il film può risultare incomprensibile a uno spettatore disattento, ma se lo si guarda bene è impossibile negarne la bellezza sublime, a tratti delicata come quella di una storia d’amore, a tratti più rude da thriller. È un meccanismo perfetto al millimetro: ci sono esattamente le inquadrature che ci devono essere, non una di meno. La pellicola è a tratti più d’azione, mentre da un certo punto in avanti, specie da quando comincia a venir fuori il passato del protagonista, va ad indagare i più oscuri e misteriosi segreti della mente umana, fino al suo limite estremo. Interessante anche il concetto della perdita della cognizione di ciò che è reale e ciò che è sogno. Grandioso dal punto di vista scenografico, che è valorizzato anche dalla splendida fotografia, e degli effetti speciali, peraltro indispensabili per mostrare la Parigi del sogno che si piega su se stessa. Il tutto è supportato dalla solida sceneggiatura, ricca di citazioni ed assolutamente perfetta, e da un cast di tutto rispetto in cui spiccano il bravo DiCaprio, un po’ messo da parte dalla eccezionale Marion Cotillard, conturbante e inquietante, in un interpretazione che alcuni critici hanno definito persino superiore rispetto a quella che le era valsa l’Oscar (La vie en rose, 2007). Ottima colonna sonora musicale di Hans Zimmer. Grande successo di critica e pubblico con oltre ottocento milioni di dollari di incasso mondiale. Otto nomination agli Oscar tra cui film e sceneggiatura e quattro statuette: miglior fotografia (Wally Pfister), sonoro, montaggio sonoro ed effetti speciali. [-]
[+] lascia un commento a jacopo b98 »[ - ] lascia un commento a jacopo b98 »
Che dire, Nolan si conferma il mostro sacro degli anni 2000 in ambito cinematografico. Grazie ad "Inception" ha tenuto millioni di spettatori appesi alla sottilissima linea tra il sogno e la realtà, a chiedersi anche a dispetto di un finale incredibilmente riuscito e felice, se Cubb realmente sia riuscito nel suo intento di tornare a casa. Anche qui (come se non bastasse) crea un livello nel livello, non c'è nessuno che uscito dalla sala abbia avuto la certezza che sia tutto finito sul serio. Tutto questo contornato da una fotografia super e una rapidità di dialogo mai assonante, nonostante le 2 ore abbondanti di film. Insomma, ognuno ha i propri gusti sia chiaro, ma non concepisco come questo film possa essere definito banalmente brutto, noioso o aggettivi del genere.
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Che dire, Nolan si conferma il mostro sacro degli anni 2000 in ambito cinematografico. Grazie ad "Inception" ha tenuto millioni di spettatori appesi alla sottilissima linea tra il sogno e la realtà, a chiedersi anche a dispetto di un finale incredibilmente riuscito e felice, se Cubb realmente sia riuscito nel suo intento di tornare a casa. Anche qui (come se non bastasse) crea un livello nel livello, non c'è nessuno che uscito dalla sala abbia avuto la certezza che sia tutto finito sul serio. Tutto questo contornato da una fotografia super e una rapidità di dialogo mai assonante, nonostante le 2 ore abbondanti di film. Insomma, ognuno ha i propri gusti sia chiaro, ma non concepisco come questo film possa essere definito banalmente brutto, noioso o aggettivi del genere. Verrà ricordata come una pellicola da pietra miliare. [-]
[+] lascia un commento a cinemalove »[ - ] lascia un commento a cinemalove »
Ero incerto tra le 2 e le 3 stelle, ho deciso per 2 perchè il film non merita molto,sopratutto non intendo concedere neanche un centesimo di punto in più a film del genere .Certo è un prodotto filmico ben confezionato e con un buon montaggio e ritmo gradevole, ma davvero questo è un opera che non ha spessore , sempre sopra le righe e molto costruito , preferisco un'unica ripresa che emozioni e che sia autentica che un film così pieno di colpi di scena ma senza vitalità , senza vero pathos...
Solito prodotto , scene mirabolanti e fantascientifiche senza che ne scaturisca uno stimolo emotivo che renda umano e vivo il contesto. So che l'intrattenimento senza intelletto e cuore ha il sopravvento nelle recensioni dei critici improvvisati o degli aficionados dei multisala quindi non mi meraviglia più il fatto che grandi artisti e registi vengano giudicati a 3 stelle mentre film banali come questo, che nulla aggiungono al nostro patrimonio emozionale e cerebrale ,per tacere dell'aspetto artistico, vengano omaggiati con quasi il massimo dei voti.
[+] lascia un commento a busso195 »[ - ] lascia un commento a busso195 »
Non sto a ripetere la storia invero strampalata, certo fantascientifica finché si vuole, ma con ambizioni eccessive, comunque apprezzate dalla grande critica spesso da botteghino. C'è molta volontà di stupire soprattutto con un impianto scenografico straordinario, ma convince poco i palati più raffinati. Intanto è molto-troppo americano (!) per il gusto europeo, anche se Nolan è di origini britanniche, ma che poi s'è fatto travolgere da Hollywood. Può piacere per chi ama la fantascienza, ma trovo il racconto e l'action così convulsa-eccessiva, che Nolan sembra non mirare ad altro che a far sospende il giudizio e l'analisi critica del fruitore, chiaramente frastornato dal troppo, decisamente troppo.
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Non sto a ripetere la storia invero strampalata, certo fantascientifica finché si vuole, ma con ambizioni eccessive, comunque apprezzate dalla grande critica spesso da botteghino. C'è molta volontà di stupire soprattutto con un impianto scenografico straordinario, ma convince poco i palati più raffinati. Intanto è molto-troppo americano (!) per il gusto europeo, anche se Nolan è di origini britanniche, ma che poi s'è fatto travolgere da Hollywood. Può piacere per chi ama la fantascienza, ma trovo il racconto e l'action così convulsa-eccessiva, che Nolan sembra non mirare ad altro che a far sospende il giudizio e l'analisi critica del fruitore, chiaramente frastornato dal troppo, decisamente troppo. Piace certamente ai giovani che amano l'iper-azione senza dover sforzare il cervello: basta già farsi stupire, aspettando la prossima trovata scenica, e senza dover pensare. Nonostante qualche pretesa intellettuale, il film finisce di diventare il suo opposto diametrale perché non è affatto fruibile, se non dopo aver letto le strane intenzioni del regista, ma poi dopo anche rivederlo più volte per colgiere il bandolo della matassa. In tutto questo vulcanismo, appaiono ridondanti pure i premi, gli apprezzamenti internazionali scontati, e via elencando, proprio perché viene premiato più lo sforzo colossale della realizzazione del fim, che non tanto il suo significato o la sua vera qualità umana. Buone le recitazioni e una gande lode alla musica inquietante di Hans Zimmer.
Marco Brenni
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