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t. anderson
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sabato 19 febbraio 2011
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aronofsky all'apice (?)
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Di film come questi, non se ne vedono tutti i giorni; su questo possiamo tutti convenire. The Black Swan è del genere che preferisco, un ottima commistione di emozione e intelletto. E' un film che ti consuma lungo l'intera durata, che ti insinua un seme d'angoscia nel petto, dapprima quasi subliminale, poi violentemente esplicito. Ti strascina con sé incantandoti con dolci note e aggraziati movimenti, solo per poi abbandonarti nei meandri oscuri della psiche umana: qualcosa con cui ciascuno di noi si misura ogni giorno. Poi esci dalla sala, ancora sconvolto, e inizi a pensare e interpretare. Pensi soprattutto a quel finale così "perfetto" e fatale, e ai motivi per cui lo è, alle superbe allegorie con cui quest'opera è impreziosita.
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Di film come questi, non se ne vedono tutti i giorni; su questo possiamo tutti convenire. The Black Swan è del genere che preferisco, un ottima commistione di emozione e intelletto. E' un film che ti consuma lungo l'intera durata, che ti insinua un seme d'angoscia nel petto, dapprima quasi subliminale, poi violentemente esplicito. Ti strascina con sé incantandoti con dolci note e aggraziati movimenti, solo per poi abbandonarti nei meandri oscuri della psiche umana: qualcosa con cui ciascuno di noi si misura ogni giorno. Poi esci dalla sala, ancora sconvolto, e inizi a pensare e interpretare. Pensi soprattutto a quel finale così "perfetto" e fatale, e ai motivi per cui lo è, alle superbe allegorie con cui quest'opera è impreziosita.
Devo ammettere che leggendo la recensione proposta da Mymovies (che gli conferisce 2 stelle), mi sono trovato su un punto di vista diametralmente opposto: The Wrestler, nonostante le lodi della critica e della stampa, che ne hanno costruito un caso sul ritorno di Mickey Rourke, mi aveva deluso dal punto di vista contenutistico (il messaggio che proponeva mi era parso perverso e negativo) e trovo invece quest'ultimo film rappresente un trionfale ritorno di Aronofsky, in quella che si può vedere come sintesi perfetta di "Pi Greco" e "Requiem for a dream"; appunto, sia cerebrale, sia emotivo.
Come Nolan, anche lui ci dimostra cosa può fare con il giusto budget (quindi anche i giusti attori), e la stessa hollywood, che si è forse stancata del cinema di consumo e che è forse giunto il momento di premiare il genio, quello vero.
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giuliacanova
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sabato 19 febbraio 2011
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un film con luci e ombre, come la sua trama.
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Mi accingevo a fare la recensione su questo film, ma mentre pensavo alle cose che mi sono piaciute immediatamente venivano oscurate da quelle che non mi sono piaciute, e mi riusciva difficile scegliere da dove iniziare. Allora ho voluto dare un'occhiata alle altre recensioni e devo dire che sono rimasta meravigliata dal coro di consensi che inneggia al capolavoro, mi sono sentita disorientata perchè io questo capolavoro non l'ho visto. Vero che è un film che affascina e coinvolge per i tagli delle inquadrature, la fotografia, la musica e la recitazione della Portman (Cassel sottotono!), e per la visionaria trasposizione dell'incoscio della protagonista. Impossibile poi non lasciarsi trascinare nel pathos che la musica monta man mano che la storia va avanti.
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Mi accingevo a fare la recensione su questo film, ma mentre pensavo alle cose che mi sono piaciute immediatamente venivano oscurate da quelle che non mi sono piaciute, e mi riusciva difficile scegliere da dove iniziare. Allora ho voluto dare un'occhiata alle altre recensioni e devo dire che sono rimasta meravigliata dal coro di consensi che inneggia al capolavoro, mi sono sentita disorientata perchè io questo capolavoro non l'ho visto. Vero che è un film che affascina e coinvolge per i tagli delle inquadrature, la fotografia, la musica e la recitazione della Portman (Cassel sottotono!), e per la visionaria trasposizione dell'incoscio della protagonista. Impossibile poi non lasciarsi trascinare nel pathos che la musica monta man mano che la storia va avanti. Ma forse ci sono troppe cose, il trhiller psicologico, l'horror, il dramma, il gioco degli specchi nell'animo umano. Insomma forse andando in sottrazione il film ci avrebbe guadagnato secondo me, perchè comunque è innegabile che si esce dalla sala con l'impressione di aver visto un film di qualità.
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theconformist
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sabato 19 febbraio 2011
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valzer di allucinazioni, sottobosco di stereotipi
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Natalie Portman è una ballerina newyorkese: fragile, immatura, buona e talentuosa - costretta in una psiche infantile da una madre che proietta su di lei i rimpianti, le frustrazioni e le ambizioni di una carriera mai decollata. Vincent Cassel un insegnate di danza senza scrupoli: elegante, bello, cinico e affascinante. In mezzo, a far da motore a tutta la storia, un posto vagante da prima ballerina per l'ambitissimo spettacolo "The Black Swan". Lasciamo indovinare a voi chi avrà l'onore (e l'onere) di ottenere il prestigioso ruolo di cigno nero. Le tematiche presenti nel film non sono nouve: dualismo fra bene e male, adolescenza e maturita, indipendenza e sottomissione.
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Natalie Portman è una ballerina newyorkese: fragile, immatura, buona e talentuosa - costretta in una psiche infantile da una madre che proietta su di lei i rimpianti, le frustrazioni e le ambizioni di una carriera mai decollata. Vincent Cassel un insegnate di danza senza scrupoli: elegante, bello, cinico e affascinante. In mezzo, a far da motore a tutta la storia, un posto vagante da prima ballerina per l'ambitissimo spettacolo "The Black Swan". Lasciamo indovinare a voi chi avrà l'onore (e l'onere) di ottenere il prestigioso ruolo di cigno nero. Le tematiche presenti nel film non sono nouve: dualismo fra bene e male, adolescenza e maturita, indipendenza e sottomissione. Ottima la regia per almeno tre quarti, camera a mano dosata alla perfezione e luci d'atmosfera che immergono lo spettatore nel controverso mondo del balletto newyorkese.
Darren Aronofsky è un regista talentuoso, in grado di mouversi tra diversi registri stilistici (basti pensare alle differenze fra Requiem for a dream e The wrestler), che appena ne ha l'occasione, però, sfoggia manie d'onnipotenza a tutto campo. E se in "The Wrestler", anche a causa del fragoroso flop di The Fountain, aveva lavorato di sottrazione, martoriando il corpo esanime ma orgoglioso di uno straordinario Mickey Rourke, in Black Swan opta per il processo opposto, finendo per insabbiare una storia tutto sommato banale a colpi di allucinazioni horror e perversioni superficialmente affrontate. Ed ecco che per rendere originale una storia farcita di stereotipi - il cui finale appare scontato dopo i primi dieci minuti - finisce per condannare all'anonimato un film con un potenziale non indifferente.
Una domanda: colpa di un'eccessiva generosità stilistica o consapevolezza che giocando in questo modo con i generi si strizza l'occhio al pubblico da multiplex da una parte (scongiurando l'ipotesi di un film impegnato e noioso), e a qualche critico superficiale dall'altra?
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bobdex
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sabato 19 febbraio 2011
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la follia della psiche
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Aronofsky ci ha spesso abituati a immagini crude e forti (come in Requiem for a dream), a visioni schizofreniche della realtà (Pi greco), alla solitudine e alla deriva del corpo e della mente (The Wrestler). Ed è appunto unendo queste componenti che nasce Black Swan, il Cigno Nero. Tutto gira intorno alla psiche della protagonista, Nina, interpretata da una bravissima, nonchè bellissima e perfetta per il ruolo, Natalie Portman. La sua mente, terrorizzata dalle insicurezze provocategli da una madre troppo apprensiva e da qualche disturbo infantile, crea immagini e situazioni illusorie, che distorgono la realtà dei fatti non solo nel suo personaggio, ma anche negli occhi dello spettatore, che viene continuamente sollecitato a chiedersi se si tratti di illusione o realtà.
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Aronofsky ci ha spesso abituati a immagini crude e forti (come in Requiem for a dream), a visioni schizofreniche della realtà (Pi greco), alla solitudine e alla deriva del corpo e della mente (The Wrestler). Ed è appunto unendo queste componenti che nasce Black Swan, il Cigno Nero. Tutto gira intorno alla psiche della protagonista, Nina, interpretata da una bravissima, nonchè bellissima e perfetta per il ruolo, Natalie Portman. La sua mente, terrorizzata dalle insicurezze provocategli da una madre troppo apprensiva e da qualche disturbo infantile, crea immagini e situazioni illusorie, che distorgono la realtà dei fatti non solo nel suo personaggio, ma anche negli occhi dello spettatore, che viene continuamente sollecitato a chiedersi se si tratti di illusione o realtà. La domanda rimarrà in parte senza risposta, molti interrogativi rimangono su alcune scene e situazioni che possono solo essere soggettivamente interpretate, ma una cosa è certa: Aronofsky ha lavorato molto per far vibrare le corde della tensione e della riflessione sul dolore, sulla paura, sull'insicurezza, sull'orgoglio e l'agonismo, sulla guerra interiore che bisogna affrontare per rimanere lucidi. Nina ha perso quella guerra, non riuscendo più a focalizzare una realtà troppo pressurizzata, troppo claustrofobica per la sua immaginazione, che la obbligherà ad esplodere in una follia incontrollabile, facendola trasformare dal cigno bianco, frigida e distaccata ragazza, a un cigno nero, imprevedibile, folle e autodeleteria donna.
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kingarras
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sabato 19 febbraio 2011
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travolgente, forse troppo
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Ho visto il film ieri sera. Credo sia assolutamente un film da vedere, è travolgente, molto emozionante. Non capisco però la scelta di renderlo quasi un horror. L'angoscia e le altre emozioni trasmesse potevano essere suscitate senza bisogno di far sobbalzare lo spettatore almeno una ventina di volta proprio in stile horror.
In questo modo, sono portate davvero all'estremo.
Gli ultimi dieci minuti del film, i più emozionanti (da brivido), sono i più riusciti, grazie alla musica, alla coreografia e all'espressività della Portman.
Consigliato, ma solo se vi piace il genere!
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joker 91
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sabato 19 febbraio 2011
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la portman è strepitosa
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la prova più intensa di natalie portman dotata di una pazzia che farebbe invidia persino a JACK NCHOLSON,un film dove il nostro ARONOVSKY gioca con la psicologia di questa mina sotto tutti gli aspetti e ci mostra la doppia faccia della malattia di questa donna,stupenda la parte di danza in cui la portman porta il cigno nero sul palco verso la fine dove è veramente da brividi. UN FILM CHE SONO LA CRITICA ITALIANA POTEVA BACCHETTARE VISTO CHE è STATO BEN ACCOLTO IN TUTTO IL MONDO ED è CANDIDATO A 5 OSCAR ED LA PORTMAN VINCERà SICURAMENTE. FORSE I CRITICI ITALIANI NON SONO CONSAPEVOLI DELLA SITUAZIONE DEL NOSTRO CINEMA
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flaminia72
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sabato 19 febbraio 2011
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perplessa!
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Sono perplessa. Ho visto il film in lingua originale e devo dire che la Portman è bravissima. Non conoscevo i film di Aronofsky, ma come genere non mi è piaciuto. Si incentra troppo sulla "pazzia" della protagonista e sulle sue visioni ...
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the man of steel
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sabato 19 febbraio 2011
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indubbiamente un bel film
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Indubbiamente Black Swan è un bel film, tuttavia sono molteplici le cause che intervengono per un giudizio negativo così come sono molteplici quelle che intervegono per un giudizio positivo. La regia è indiscutibilmente piena di eccessi e assolutamente propria di Aronofsky. Se vogliamo, per un certo verso è "sbagliata", volutamente sbagliata. Nel mondo del cinema bisogna infrangere le regole per farsi notare e Aronofsky ci è riuscito benissimo. Proprio per questa caratteristica la regia di Black Swan si presta ad un giudizio puramente soggettivo. Evidentemente a quelli dell'Academy è piaciuta, al pubblico medio difficilmente piacerà e a me nì.
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Indubbiamente Black Swan è un bel film, tuttavia sono molteplici le cause che intervengono per un giudizio negativo così come sono molteplici quelle che intervegono per un giudizio positivo. La regia è indiscutibilmente piena di eccessi e assolutamente propria di Aronofsky. Se vogliamo, per un certo verso è "sbagliata", volutamente sbagliata. Nel mondo del cinema bisogna infrangere le regole per farsi notare e Aronofsky ci è riuscito benissimo. Proprio per questa caratteristica la regia di Black Swan si presta ad un giudizio puramente soggettivo. Evidentemente a quelli dell'Academy è piaciuta, al pubblico medio difficilmente piacerà e a me nì. Ovviamente le inquadrature sono funzionali alla storia e si incentrano sulla protagonista ma non valorizzano le scenografie, per rendere poi il tema della doppia personalità e dell'ossessione imperniata sulla specularità ci sono diversi scavalcamenti di campo e per concludere è presente molta telecamera a mano che da un senso di movimento a volte fastidioso accompagnado l'andatura dei personaggi. Ovviamente il regista è bravissimo e ha reso perfettamente quello che voleva far trasparire dalla pellicola però io non sono uno che ama caratteristiche quali la resa scenica d'impatto, la mano ferma e sicura e una fotografia ricca, nessuna di queste presente in Black Swan. La fotografia poteva essere usata meglio in funzione della regia. Magari è stata una mia impressione ma l'immagine era troppo granulosa...forse era la pellicola però mi sembra strano. Gli effetti speciali sono ottimi e assolutamente utili a una resa efficace della storia che è ottima e la sceneggiatura anche. Ovviamente il film non sarebbe quello che è se non avesse una regia del genere, tuttavia ci sono ottime motivazioni per dire che Black Swan si basa principlmente sull'interpretazione degli attori, cosa che non sempre approvo. Bravo Cassel, molto brava e anche molto bella Mila Kunis e dulcis in fundo Natalie Portman nella sua interpretazione migliore. Molto buoni ma non apprezzabili da tutti gli svariati eccessi di natura fisica e sessuale che la protagonista mette in scena durante il film. Secondo il mio modesto parere in una scala da 0 a 10 questo film si merita un 7 +, ovviamente non è da Oscar perchè manca ancora una certa maturazione da parte del promettente Aronofsky, che non vedo l'ora diriga il prossimo Wolverine, ma comunque merita assolutamente l'oscar per Natalie.
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epidemic
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venerdì 18 febbraio 2011
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una sicura riconferma: aronofsky
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visto lunedì in anteprima al dal verme a Milano.
Tanta l'attesa pienamente ripagata. Aronofsky regista immenso. Un film di un'intensità crescente minuto dopo minuto, un'agonia continua, degli indiscussi rimandi a Cronenberg in determinate scene. Natalie Portman sfodera espressioni, Il lago dei cigni si scopre non così candido e idilliaco. Cassel sprona come solo lui sa fare e l'exploit Mila Kunis aggiunge quel brio che rende tutto più vero.
Oramai sono anni che guardo film su film al cinema e non mi è difficile pronosticare che Black Swan sarà nella top 5 del 2011....personalmente il mio voto è molto alto e non sono solito a dare giudizi a casaccio...
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