Anno | 2009 |
Genere | Azione |
Produzione | USA |
Durata | 90 minuti |
Regia di | John R. Carter (II) |
Attori | J.K. Simmons, J. Omar Castro, Vernel Bagneris, Edrick Browne, Cuba Gooding Jr. Jaclyn DeSantis. |
MYmonetro | 2,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 23 dicembre 2009
CONSIGLIATO NÌ
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Il Segretario alla Difesa annuncia che un pericoloso terrorista musulmano, l'Asso di Picche, è stato ucciso da tre militari che sono morti nell'impresa. In realtà uno di loro è ancora in vita e lo si sta cercando per eliminarlo affinché non si scoprano le segrete trame dell'uomo politico. Il ricercato è David Wolfe che viene bloccato da agenti in borghese che gli applicano un collare per l'individuazione a distanza e lo lasciano andare. Dovrebbe condurli dove loro vogliono prima di essere ucciso.
Questo è uno di quei film che dovrebbero venire usati come testo visivo nei corsi per montatori. Per mostrare loro come 'non' si monta un film. Perché, dinanzi a una sceneggiatura esilissima il regista crede di poter trovare una soluzione mescolando le carte e mostrandoci quindi il presente, il passato prossimo e quello un po' meno prossimo del protagonista. Cioè assistiamo al suo ritorno a casa, alla sua missione in Medio Oriente (girata in quello che sembra un garage fatiscente collocabile ovunque e con delle coloriture per le ferite che gridano vendetta dinanzi al dio dei truccatori) e al suo innamoramento con una fanciulla.
A questo si aggiungono le frequentazioni di una palestra clandestina di kickboxing del Segretario di Stato con tanto di sue elucubrazioni mentali. Il problema è che si salta avanti e indietro nel tempo e nello spazio senza la benché minima coerenza narrativa (e non siamo in un film sperimentale).
La confusione finisce con il regnare sovrana mettendo a nudo le incoerenze della vicenda e sottolineando in modo spietato la recitazione del tutto fuori parte di Cuba Gooding Jr. che è invece un bravo attore. Il quale però rischia di vanificare il proprio talento se accetta ruoli come questo in cui il suo volto da 'buono' non collima per nulla con ciò che gli viene chiesto di fare. Va bene essere la vittima designata e inconsapevole di un losco disegno ma un po' di grinta sarebbe stata necessaria.
Un soldato delle forze speciali americane torna dal Medio Oriente per vendicarsi dopo aver scoperto segreti inquietanti sull'eliminazione di un pericoloso terrorista ribattezzato asso di picche. Un film decisamente pasticciato e senza senso con continui flashback che non fanno altro che stordire e disorientare il già allibito spettatore.
Passo falso di Cuba Gooding Jr., non nella recitazione (dove comunque dimostra di saperci fare) quanto nella scelta di partecipare ad un film che non ha un filo logico coerente. Sbalzi temporali da non capirci niente, scene di cui bisogna immaginare il perchè ed il per come, un montaggio dilettantistico, ambientazioni squallide e vernice usata per sangue; questo è "the way of war", [...] Vai alla recensione »
L'idea è quella di un mix, già abbondantemente visto, di intrighi politico - militari. Recitazione, ambientazioni, dialoghi, e soprattutto il montaggio sono terribili. Purtroppo, al di là di questioni di gusto, un film mal pensato e mal riuscito nel quale si capisce poco e non si prova alcuna sensazione. Vivamente sconsigliato a tutti.