alberto78
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sabato 20 febbraio 2010
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christoph waltz un gigante
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Non se avevo sentito parlare bene, dopo averlo visto non capisco perchè!
Bellissimo film con un Christoph Waltz incredibile, talmente bravo da risultare odioso... Ha meritato la Palma d'Oro senza dubbio.
Io ve lo consiglio! E' da vedere
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(di the84damy)
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il cinefilo
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lunedì 15 febbraio 2010
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capolavoro o bufala?ecco il dilemma...
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Prima di esprimere la mia opinione su questo film mi occorre fare una doverosa precisazione di cui ci si dovrebbe ricordare:e cioè che i sopravvissuti di quegli anni terribili potrebbero anche sentirsi offesi(e sicuramente avrebbero ragione) da un film come questo ed è un dettaglio da non sottovalutare...detto questo,posso tranquillamente affermare che BASTARDI SENZA GLORIA è il miglior film di Q.Tarantino dai tempi de LE IENE e PULP FICTION per i dialoghi e per la violenza tragi-comica espressi da Tarantino per molte parti del film.
Il regista gioca a smontare e ricostruire a modo suo i fatti della storia (non un analisi revisionista ma un vero e proprio gioco) in maniera scanzonata e ironica(quasi comica)ma quello di Tarantino è un gioco molto pericoloso perchè rischia di offendere(come già chiarito)i sopravvissuti all'orrore.
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Prima di esprimere la mia opinione su questo film mi occorre fare una doverosa precisazione di cui ci si dovrebbe ricordare:e cioè che i sopravvissuti di quegli anni terribili potrebbero anche sentirsi offesi(e sicuramente avrebbero ragione) da un film come questo ed è un dettaglio da non sottovalutare...detto questo,posso tranquillamente affermare che BASTARDI SENZA GLORIA è il miglior film di Q.Tarantino dai tempi de LE IENE e PULP FICTION per i dialoghi e per la violenza tragi-comica espressi da Tarantino per molte parti del film.
Il regista gioca a smontare e ricostruire a modo suo i fatti della storia (non un analisi revisionista ma un vero e proprio gioco) in maniera scanzonata e ironica(quasi comica)ma quello di Tarantino è un gioco molto pericoloso perchè rischia di offendere(come già chiarito)i sopravvissuti all'orrore...ciononostante si tratta di un film indubbiamente e tragicamente spassoso e,nello stile di Tarantino,è una vera e propria summa...la storia viene piegata per il divertimento dello spettatore ma si tratta di un operazione riuscita benissimo,e a suo modo intelligente, ma che fa sorgere anche il sospetto che si tratti solo di una cialtronata...quella che sembra genialità potrebbe essere solo una offensiva "strafottenza"e non a caso l'opinione generale si è spaccata in PRO e CONTRO...malgrado il sottoscritto tenda ad annoverarsi tra i PRO ritiene in ogni caso doveroso confrontarsi apertamente anche con i CONTRO perchè anche loro posseggono delle ottime ragioni per odiare questo film...metto cinque stelle per l'ottima impressione che mi ha fatto ma questo non sopprime gli eventuali forti dubbi che ho espresso poco fa...capolavoro o bufala?ecco il dilemma...in ogni caso gli attori mi sembrano quasi tutti azzeccati,a partire da quel mostro di bravura che è C.Waltz che interpreta il nazista cacciatore di ebrei.
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franzromy
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venerdì 12 febbraio 2010
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fantapolitica "impegnata": tarantino punta in alto
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Forse per la prima volta, con "Bastardi senza gloria" mister Tarantino mira a sdoganare definitivamente il suo cinema, affrontando un argomento serio e delicato come il nazismo e la persecuzione degli ebrei. Ovviamente lo fa a modo suo, non rinunciando mai a quel ghigno sardonico e volutamente eccessivo che da sempre sono il suo trademark operativo, ma è fuori di dubbio che qui egli abbia puntato a ottenere riconoscimenti più ampi rispetto ai consueti film "di genere". E non è forse un caso che ciò avvenga dopo il mezzo passo falso di "Grindhouse", bruttarello assai malgrado il latente divertissement.
Tutt'altra musica con quest'opera curata, discretamente innovativa e sempre molto coinvolgente, malgrado la durata da maratona.
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Forse per la prima volta, con "Bastardi senza gloria" mister Tarantino mira a sdoganare definitivamente il suo cinema, affrontando un argomento serio e delicato come il nazismo e la persecuzione degli ebrei. Ovviamente lo fa a modo suo, non rinunciando mai a quel ghigno sardonico e volutamente eccessivo che da sempre sono il suo trademark operativo, ma è fuori di dubbio che qui egli abbia puntato a ottenere riconoscimenti più ampi rispetto ai consueti film "di genere". E non è forse un caso che ciò avvenga dopo il mezzo passo falso di "Grindhouse", bruttarello assai malgrado il latente divertissement.
Tutt'altra musica con quest'opera curata, discretamente innovativa e sempre molto coinvolgente, malgrado la durata da maratona. Ancora una volta gli omaggi al cinema italiano sono molto evidenti, a cominciare dal maestro Sergio Leone: molte sequenze in apparenza lente, permettono alla tensione di salire progressivamente fino alla repentina esplosione della cieca violenza. Da antologia, in tal senso, almeno due passaggi del film: tutta la parte iniziale simil-western, che si conclude col barbaro assassinio delle ragazze ebree nascoste sotto le assi del pavimento, e l'episodio dove Shosanna si vede costretta ad accettare di proiettare il film di propaganda nazista: l'improvvisa apparizione del perfido colonnello Landa è un autentico tuffo al cuore...
La scelta di ricorrere a lunghi passaggi con l'impiego delle lingue originali, se da un lato costringe lo spettatore a uno sforzo in più, dall'altro gli permette di gustare il particolare realismo con cui si dipana la storia. Ed è probabile che Tarantino abbia ricorso a quest'espediente anche per esprimere al meglio una metafora: quella dell'incomunicabilità umana, nel senso della non-voglia di comprendere l'altro: quando presente, tutto può succedere.
E in effetti tutto accade in questo tourbillon fantapolitico, e Tarantino può permettersi di rovesciare la storia facendo morire Hitler in un attentato senza far gridare allo scandalo.
Fra gli attori, assolutamente eccezionale Christoph Waltz nei panni del sadico ma intelligente Landa, e perfetta Mélanie Laurent nel ruolo della vittima sacrificale Shosanna; non particolarmente significativo il superdivo Brad Pitt.
Con la guerra diventano tutti cattivi, antipatici e violenti, sembra dirci Tarantino, tant'è che è difficile provare vera simpatia per qualcuno dei protagonisti, che sono tutti accomununati dall'avere in testa una sola cosa: la vendetta. E anche gli stessi "Bastardi" sono un manipolo truce e scientificamente sadico. A suo modo, paradossalmente, un apologo della non-violenza...
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rexer
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giovedì 11 febbraio 2010
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tarantino e chaplin
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Film molto atteso e sul quale si è contestualizzato troppo poco.
Trasformare l'evento più importante del ventesimo secolo in una "Tarantinata" con effetto macchietta annesso non è la più geniale idea che il regista a stelle e strisce ha avuto.
Alcune parti molto ben confezionate, soprattutto quelle dove il regista yankee attinge a piene mani da Sergio Leone.
Eccellente la caratterizzazione del "cacciatore di Ebrei", ma in questo Tarantino è un maestro.
Non stupisce il solito stile oramai quasi autoreferenziale , Tarantino il più delle volte sembra citare se stesso ed il registro appare comunque sempre sbagliato considerato il tema del quale stiamo parlando.
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Film molto atteso e sul quale si è contestualizzato troppo poco.
Trasformare l'evento più importante del ventesimo secolo in una "Tarantinata" con effetto macchietta annesso non è la più geniale idea che il regista a stelle e strisce ha avuto.
Alcune parti molto ben confezionate, soprattutto quelle dove il regista yankee attinge a piene mani da Sergio Leone.
Eccellente la caratterizzazione del "cacciatore di Ebrei", ma in questo Tarantino è un maestro.
Non stupisce il solito stile oramai quasi autoreferenziale , Tarantino il più delle volte sembra citare se stesso ed il registro appare comunque sempre sbagliato considerato il tema del quale stiamo parlando.
Non posso fare a meno di ricordare che un certo Sig. Charlie Chaplin si pentì pubblicamente del suo film "il grande dittatore" in relazione ai delicatissimi risvolti che il dopoguerra ha portato alla luce.
Non si capisce come un'opera ben più pacchiana si permetta di toccare le corde di temi così vicini e delicati.
Tutto il lavoro avrebbe bisogno di acume e approfondimenti , mentre Tarantino screma in superficie e non rende giustizia a nessuno.
Sarebbe stata necessaria una più forte svolta nel grottesco e nel surreale , che se non a salvare l'opera dal cattivo gusto l'avrebbe almeno resa non irritante.
Qualche pregio di base figlio delle "citazioni" e dell'istinto Tarantiniano,ma troppo troppo poco.
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rexer
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giovedì 11 febbraio 2010
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tarantino ed i limiti da non oltrepassare
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Film molto atteso e sul quale si è contestualizzato troppo poco.
Trasformare l'evento più importante del ventesimo secolo in una "Tarantinata" con effetto macchietta annesso non è la più geniale idea che il regista a stelle e strisce ha avuto.
Alcune parti molto ben confezionate, soprattutto quelle dove il regista yankee attinge a piene mani da Sergio Leone.
Eccellente la caratterizzazione del "cacciatore di Ebrei", ma in questo Tarantino è un maestro.
Non stupisce il solito stile oramai quasi autoreferenziale , Tarantino il più delle volte sembra citare se stesso ed il registro appare comunque sempre sbagliato considerato il tema del quale stiamo parlando.
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Film molto atteso e sul quale si è contestualizzato troppo poco.
Trasformare l'evento più importante del ventesimo secolo in una "Tarantinata" con effetto macchietta annesso non è la più geniale idea che il regista a stelle e strisce ha avuto.
Alcune parti molto ben confezionate, soprattutto quelle dove il regista yankee attinge a piene mani da Sergio Leone.
Eccellente la caratterizzazione del "cacciatore di Ebrei", ma in questo Tarantino è un maestro.
Non stupisce il solito stile oramai quasi autoreferenziale , Tarantino il più delle volte sembra citare se stesso ed il registro appare comunque sempre sbagliato considerato il tema del quale stiamo parlando.
Non posso fare a meno di ricordare che un certo Sig. Charlie Chaplin si pentì pubblicamente del suo film "il grande dittatore" in relazione ai delicatissimi risvolti che il dopoguerra ha portato alla luce.
Non si capisce come un'opera ben più pacchiana si permetta di toccare le corde di temi così vicini e delicati.
Tutto il lavoro avrebbe bisogno di acume e approfondimenti , mentre Tarantino screma in superficie e non rende giustizia a nessuno.
Sarebbe stata necessaria una più forte svolta nel grottesco e nel surreale , che se non a salvare l'opera dal cattivo gusto l'avrebbe almeno resa non irritante.
Qualche pregio di base figlio delle "citazioni" e dell'istinto Tarantiniano,ma film che per essere apprezzato richiede una elevata dose di non cognizione storica e politica degli eventi.
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lost876
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mercoledì 10 febbraio 2010
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bellissimo!!!
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Un capolavoro in assoluto, di questi tempi se ne vedono pochi di film come questi!!!!
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marv89
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martedì 9 febbraio 2010
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tarantino il nuovo sergio leone
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Bastardi senza gloria consacra Tarantino come innovatore cinematografico e regista ai vertici del cinema moderno, una pellicola risultato dell'evoluzione del giovane Quentin ormai maturo per competere ai massimi livelli. Questo film segna un anno zero nella cinematografia tarantiniana, lontana dai vari Pulp Fiction e Kill Bill(bellissimi film), avvicinando il regista a quei modello che si è da sempre prefissato di voler raggiungere: Sergio Leone. Le musiche di ennio morricone, i primi piani Leoniani, lo stile cinematografico Leoniano uniti alla genialità di Tarantino fanno di Bastardi un cultmovie di altri tempi...ed è anche per questo che la sua bellezza si apprezzerà col tempo, così come è successo per i film di Leone.
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Bastardi senza gloria consacra Tarantino come innovatore cinematografico e regista ai vertici del cinema moderno, una pellicola risultato dell'evoluzione del giovane Quentin ormai maturo per competere ai massimi livelli. Questo film segna un anno zero nella cinematografia tarantiniana, lontana dai vari Pulp Fiction e Kill Bill(bellissimi film), avvicinando il regista a quei modello che si è da sempre prefissato di voler raggiungere: Sergio Leone. Le musiche di ennio morricone, i primi piani Leoniani, lo stile cinematografico Leoniano uniti alla genialità di Tarantino fanno di Bastardi un cultmovie di altri tempi...ed è anche per questo che la sua bellezza si apprezzerà col tempo, così come è successo per i film di Leone....ora non basta che aspettare i lavori futuri di Tarantino(si parla di un western, come volevasi dimostrare), apprezzando sempre piu questa pellicola...innovativa e geniale....C.A.P.O.L.A.V.O.R.O.
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domenico a
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martedì 9 febbraio 2010
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una fesseria con talento
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Gli echi e i frastuoni della critica ci avevano messo sull’attenti: Vince con un cocktail di puro cinema… Tarantino 110 e lode… Gloria al cinema… per citare i titoli contenuti. Il provincialismo italiano lo aveva accolto negli studi televisivi e nei ristoranti come un genio compreso, amato e vezzeggiato. Un incrocio tra Sergio Leone e Orson Welles. Abbiamo visto il film curiosi e speranzosi di immergerci nella fantastica macchina del cinema puro e infantile. Un po’ come da ragazzi andavamo a vedere l’ultimo fantastico film di Spielberg. Abbiamo visto un papocchio narrativo, fastidioso per presunzione e leggerezza, al punto da giungere alla conclusione che Tarantino è solo un cazzaro di talento.
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Gli echi e i frastuoni della critica ci avevano messo sull’attenti: Vince con un cocktail di puro cinema… Tarantino 110 e lode… Gloria al cinema… per citare i titoli contenuti. Il provincialismo italiano lo aveva accolto negli studi televisivi e nei ristoranti come un genio compreso, amato e vezzeggiato. Un incrocio tra Sergio Leone e Orson Welles. Abbiamo visto il film curiosi e speranzosi di immergerci nella fantastica macchina del cinema puro e infantile. Un po’ come da ragazzi andavamo a vedere l’ultimo fantastico film di Spielberg. Abbiamo visto un papocchio narrativo, fastidioso per presunzione e leggerezza, al punto da giungere alla conclusione che Tarantino è solo un cazzaro di talento. Abbiamo trovato fastidiosissima la musica western su uno scenario rurale della Francia occupata nella prima scena, abbiamo trovato “volgare” mischiare la musica della Battaglia di Algeri (ancora un film capolavoro) con un’inquadratura scema e insulsa di un nazista imprigionato perché ha ucciso tredici nazisti e che viene liberato da ebrei americani “bastardi”, abbiamo trovato insulso tutto quello che non aveva nemmeno contatto con la coerenza drammaurgica (e non siamo dei puristi, e non siamo dei passatisti). Ebrei e nazisti più o meno simili nel dare morte e violenza. Un blob marmellatizzato, un post moderno ideologico, aculturale. Ridateci gli Aldrich di Quella sporca dozzina, ridateci i Samuel Fuller e se non potete dateci i poveri Fulci o Castellari che facevano dei film simili con pochi soldi e senza gloria. Per concludere un sunto della storia, durante l’occupazione tedesca in Francia, il Colonnello delle SS Hans Landa, dopo un mellifluo interrogatorio, decima l’ultima famiglia ebrea sopravvissuta, ma si salva la giovane Shosanna che riesce a fuggire. La ritroveremo proprietaria di una sala cinematografica in cui casualmente confluirà un doppio tentativo di eliminare tutte le alte sfere del nazismo (La scena è ricopiata volutamente ma in maniera sgangherata da Quella sporca dozzina): al piano messo in atto artigianalmente dalla ragazza col suo fidanzato nero si aggiunge uno più complesso organizzato da un gruppo di ebrei americani guidati dal tenente Aldo Raine. Brad Pitt fa rimpiangere nel personaggio Lee Marvin e fa il verso ad un grande attore dimenticato come Robert Ryan o se vogliamo rimanere in Italia, l’attore Rossi Stuart (papà di Kim).
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[+] rispetto la tua opinione...
(di shadow)
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[+] un po' forte, ma efficace
(di aterio)
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filippaccio
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lunedì 8 febbraio 2010
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il nazismo non e' pulp....
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Il nazismo di tarantino e' una cosa per bastardi a 360 gradi. Il male si sconfigge con una potenza di fuoco che sia almeno alla pari. Per chi teme che si esca dal solito seminato o seminario Tarantiniano non temete, il suo marchio di fabbrica e' sempre lo stesso. Grandi musiche, citazioni a non finire e dettagli estetici di qualita' . La scena del cinema provoca un'overdose visiva, il nuovo millennio se non cinematograficamente (ma anche si...) ha visivamente parlando il suo guru, si chiama Quentin.
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andreax1985
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domenica 7 febbraio 2010
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però clint eastwood era un'altra cosa...
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Questo film sarà sicuramente apprezzato da coloro che amano Tarantino e il suo cinema... E' quasi un film di genere... Personalmente non amo Tarantino e il suo cinema "di genere" e quindi questo film non mi è piaciuto: superficiale, caricaturale, "fumettistico", colmo di stereotipi. Mi rendo comunque conto che queste non sono le categorie adeguate per giudicare la pellicola dato che quelli che io ho appena elencato come aspetti negativi sono in realtà proprio ciò che l'autore andava ricercando e ciò che verrà apprezzato dai suoi estimatori. Il mio giudizio negativo va quindi letto nell'ottica di una visione del cinema lontana da quella di Tarantino.
Detto questo lasciatemi però dire che Clint Eastwood e Richard Burton in "Dove osano le aquile" erano un'altra cosa rispetto a Brad Pitt & Company.
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Questo film sarà sicuramente apprezzato da coloro che amano Tarantino e il suo cinema... E' quasi un film di genere... Personalmente non amo Tarantino e il suo cinema "di genere" e quindi questo film non mi è piaciuto: superficiale, caricaturale, "fumettistico", colmo di stereotipi. Mi rendo comunque conto che queste non sono le categorie adeguate per giudicare la pellicola dato che quelli che io ho appena elencato come aspetti negativi sono in realtà proprio ciò che l'autore andava ricercando e ciò che verrà apprezzato dai suoi estimatori. Il mio giudizio negativo va quindi letto nell'ottica di una visione del cinema lontana da quella di Tarantino.
Detto questo lasciatemi però dire che Clint Eastwood e Richard Burton in "Dove osano le aquile" erano un'altra cosa rispetto a Brad Pitt & Company. Credo che anche chi ha amato questo film sarà daccordo con me nel dire che un Clint Eastwood d'annata avrebbe fatto le scarpe a questo Brad Pitt.
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