taniamarina
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domenica 25 aprile 2010
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film bastardo
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Se da una parte è vero che Tarantino è tra i registi attuali più singolari, è altrettanto vero che lui, evidentemente umano come gli altri, non ha resistito alla tentazione di elogiarsi (come fa di solito) commettendo, stavolta, una perdonabilissima falla. Le sue citazioni al cinema italiano non hanno mai disturbato, questa volta sì. Gli inni a Leone e Morricone non sembrano combinarsi alla perfezione con una trama a dir poco originale. Senza contare alcuni momenti di falla ritmica che si fanno perdonare al suono di dialoghi bellissimi, alla recitazione strepitosa di un celebre attore di teatro e alla tensione iniziale davvero bella.
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Se da una parte è vero che Tarantino è tra i registi attuali più singolari, è altrettanto vero che lui, evidentemente umano come gli altri, non ha resistito alla tentazione di elogiarsi (come fa di solito) commettendo, stavolta, una perdonabilissima falla. Le sue citazioni al cinema italiano non hanno mai disturbato, questa volta sì. Gli inni a Leone e Morricone non sembrano combinarsi alla perfezione con una trama a dir poco originale. Senza contare alcuni momenti di falla ritmica che si fanno perdonare al suono di dialoghi bellissimi, alla recitazione strepitosa di un celebre attore di teatro e alla tensione iniziale davvero bella. Attenderemo di scoprire quanti sono, stavolta, gli errori di distrazione scenica ormai celebri per Tarantino, anche se non è questo che fa di Tarantino un regista che, in minima parte, può sbagliare. Film bello ma, nell'assurdo, fin troppo tarantiniano. La sua firma incomincia a dare scontatezza alla pellicola. Da vedere, comunque. Clicca Taniamarina su google
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sfer56
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domenica 25 aprile 2010
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uno spasso!
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Il 'bambinone' Tarantino diverte, stravolge, rivisita, ammicca, gioca con lo spettatore una partita di quasi tre ore dove a vincere sono le pedine.
Che rivelazione Cristoph Waltz (il cattivone viscido)che non conoscevo! Ottima Mélanie Laurent. Brad Pitt sa prendersi in giro senza mai cadere nella macchietta.
Felicissima la scelta dei commenti musicali rapinati da vecchie pellicole, compreso l'immancabile Ennio Morricone.
E che boccata d'ossigeno il finale!
Per i miei gusti, uno dei film più belli di Quentin Tarantino.
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suxbo
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giovedì 22 aprile 2010
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mi sono divertito
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non sono un fan di tarantino a prescindere,ma sto film e' na figata
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g. romagna
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sabato 17 aprile 2010
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bastardi senza gloria
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Seconda Guerra Mondiale. Un gruppo di ebrei americani ed inglesi (i Bastardi) capitanato dal tenente Aldo Reine (Brad Pitt) gira per la Francia occupata ad ammazzare Nazisti e a prendere i loro scalpi. Grazie alla collaborazione dell’attrice tedesca Bridget Von Hammersmark (Diane Kruger) si apre davanti a loro la possibilità di mettere a segno un colpo di importanza capitale: uccidere Goebbels ed Hitler in persona. Parigi. Un soldato tedesco divenuto celebre per aver ucciso da solo un centinaio di nemici tenta invano di sedurre la padrona di un cinema, ebrea in incognito. A lui è stato dedicato un film di propaganda che dovrà essere proiettato per la prima volta nella capitale parigina alla presenza di tutte le più importanti autorità naziste.
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Seconda Guerra Mondiale. Un gruppo di ebrei americani ed inglesi (i Bastardi) capitanato dal tenente Aldo Reine (Brad Pitt) gira per la Francia occupata ad ammazzare Nazisti e a prendere i loro scalpi. Grazie alla collaborazione dell’attrice tedesca Bridget Von Hammersmark (Diane Kruger) si apre davanti a loro la possibilità di mettere a segno un colpo di importanza capitale: uccidere Goebbels ed Hitler in persona. Parigi. Un soldato tedesco divenuto celebre per aver ucciso da solo un centinaio di nemici tenta invano di sedurre la padrona di un cinema, ebrea in incognito. A lui è stato dedicato un film di propaganda che dovrà essere proiettato per la prima volta nella capitale parigina alla presenza di tutte le più importanti autorità naziste. La sua pressione farà sì che la serata si tenga nel cinema della ragazza. Ella, che ha riconosciuto in uno degli ufficiali l’uomo che, pochi anni prima, le ha massacrato la famiglia, progetta, insieme al suo compagno e collega di pelle nera, una diabolica vendetta: chiudere tutti dentro il cinema e dar loro fuoco filmando il tutto. All’interno del locale si trovano anche i Bastardi. Il tenente Aldo Reine, colto con le mani nel sacco, viene sequestrato, ma il colonnello che lo prende in custodia pare, stranamente, molto incontrista e conciliante. Nel mentre, la mattanza incrociata dentro il cinema sta per andare a segno… Film suddiviso in capitoli e dall’andamento cronologico – per essere di fronte ad un’opera di Tarantino – abbastanza lineare, verboso entro livelli tollerabili, avvincente e ricco delle consuete citazioni che vanno oltre i canonici rimandi al cinema di Sergio Leone (in primis Quel Maledetto Treno Blindato di Enzo Girolami Castellari, cui il regista si è esplicitamente ispirato). E’ un Tarantino molto meno forma e molto più sostanza quello che si cimenta in questo ardito lavoro in cui si permette persino di rovesciare la Storia e, in maniera evidente, l’efferatezza delle parti chiamate in causa: se infatti i Nazisti sono e restano gli infami di cui il film si vuole prendere gioco, di fronte alla macchina da presa sono solamente i killer ebrei a mettersi in mostra in tutta la loro violenza e cinismo, quasi a simboleggiare una vendetta popolar-viscerale che sbeffeggia i seguaci hitleriani fino al parossismo. La durata piuttosto elevata non fa giammai precipitare la vicenda nella prolissità, anzi, l’ultima mezz’ora è caratterizzata da una consistente escalation di coinvolgimento culminante in un momento di innata maestria quale la scena dell’incendio del cinema, con il turbinio rosseggiante delle fiamme, mescolato alla luce del proiettore, che crea un gioco visivo d’incredibile bellezza. Tre stelle e mezzo.
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degiovannis
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martedì 13 aprile 2010
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cresce il cinema di tarantino
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Una delle cose che ho apprezzato di più nel film è la divisione in capitoli; essa infatti, oltre a produrre la necessaria scansione della narrazione, produce nello spettatore una sottile curiosità per l'episodio che sta per cominciare e infine lo orienta meglio nel seguire la trama, non complicata, ma articolata, del film. Procederò anch'io quindi per capitoli: 1.Le citazioni: mi sembra che rispetto agli altri film questa volta le citazioni, pur molto presenti, siano però inserite a meraviglia nello sviluppo della trama, delle immagini e della colonna sonora; non sono insomma gratuite. Tarantino se ne appropria e le fa sue, anche se lo spettatore sa che sta pensando a un altro regista o ad un altro suo film.
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Una delle cose che ho apprezzato di più nel film è la divisione in capitoli; essa infatti, oltre a produrre la necessaria scansione della narrazione, produce nello spettatore una sottile curiosità per l'episodio che sta per cominciare e infine lo orienta meglio nel seguire la trama, non complicata, ma articolata, del film. Procederò anch'io quindi per capitoli: 1.Le citazioni: mi sembra che rispetto agli altri film questa volta le citazioni, pur molto presenti, siano però inserite a meraviglia nello sviluppo della trama, delle immagini e della colonna sonora; non sono insomma gratuite. Tarantino se ne appropria e le fa sue, anche se lo spettatore sa che sta pensando a un altro regista o ad un altro suo film. Oltre Leone, mi è sembrato di cogliere molto di Tornatore e di Fassbinder, per citarne solo alcuni. 2.I personaggi: sono tutti molto ben concepiti, a cominciare dal colonnello tedesco e dal soldato tedesco, eroe suo malgrado. Anche se lo sviluppo del film vuole avere una impronta favolistica, i personaggi restano tutti molto realistici, tranne alcuni, e la cosa è probabilmente voluta, in cui prevale la componente macchiettistica o fumettistica (vedi ad es. Hitler o Goebbels). 3. L'interpretazione: ho trovato gli attori davvero molto bravi, soprattutto quelli meno noti (solo Brad Pitt suscita sempre in me qualche perplessità) e questo va a merito della regia; questo mi sembra un aspetto determinante del fatto che un film "di genere" possa superarlo per attingere un altro livello e una dimensione originale. E' quello che accadeva ai film di Leone. Per il resto Tarantino conferma le qualità che tutti gli riconoscono e che sono state messe in evidenza fin da Pulp Fiction. Mi riferisco in particolare al montaggio e allo sviluppo della trama che fanno rimanere lo spettatore attaccato alla poltrona dall'inizio alla fine. Chiudo con qualche battuta sul tema: la violenza questa volta non è fine a se stessa o dovuta al denaro o alla vendetta. Essa diventa politica e nella sua disumanità si fa più umana: sotto questo aspetto la prima sequenza è davvero un bell'esempio di cinema nel senso più completo del termine.
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eastwood
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domenica 11 aprile 2010
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il ritorno di quentin
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Ritorna Quentin Tarantino,dopo grandi successi come "Pulp Fiction" e "Kill Bill I e II" (nel 2011 Kill Bill III) con il film "Bastardi senza gloria", ambientato durante la seconda guerra mondiale nella Francia occupata dai nazisti, dove una banda chiamata dal popolo tedesco i "Bastardi", si diverte a uccidere senza pietà nazisti, collezionando i loro scalpi. Nel film sono presenti: sparatorie firmate Quentin Tarantino, spionaggio anni 60' e carneficine compiute dal tenente Apache Aldo Raine (Brad Pitt) e dall'orso Ebreo Donny Donoviz interpretato da Eli Roth (regista di Hostel I e II). Alla fine del film vedremo che i "Bastardi" entrano in contatto con la spia e attrice Brigget Von Hammersmark (Diane Kruger) in una disperata missione per far cadere il terzo Reich.
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Ritorna Quentin Tarantino,dopo grandi successi come "Pulp Fiction" e "Kill Bill I e II" (nel 2011 Kill Bill III) con il film "Bastardi senza gloria", ambientato durante la seconda guerra mondiale nella Francia occupata dai nazisti, dove una banda chiamata dal popolo tedesco i "Bastardi", si diverte a uccidere senza pietà nazisti, collezionando i loro scalpi. Nel film sono presenti: sparatorie firmate Quentin Tarantino, spionaggio anni 60' e carneficine compiute dal tenente Apache Aldo Raine (Brad Pitt) e dall'orso Ebreo Donny Donoviz interpretato da Eli Roth (regista di Hostel I e II). Alla fine del film vedremo che i "Bastardi" entrano in contatto con la spia e attrice Brigget Von Hammersmark (Diane Kruger) in una disperata missione per far cadere il terzo Reich. Il fato li porterà in un cinema dove la proprietaria Shosanna Drayfus (Mèlanie Laurent) è pronta a vendicare i suoi genitori uccisi dal colonello naziasta Hans Landa (Christopher Waltz). Con questo film Quentin Tarantino, si riconferma un regista che analizza nel modo più estremo la psicologia umana, vedendone il lato oscuro un soggetto perfetto per i suoi film, trattando temi che vanno dall'intolleranza al patriottismo nel modo più estremo, forever Quentin.
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giofredo'
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giovedì 25 marzo 2010
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ma chi vuole prendere in giro!
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Non è il Tarantino dgli anni fulgidi e cristallini. Sin Sin, l'ultimo dei film, dove lo stesso ci a messo lo zappino, l'ho apprezzato moltissimo, ma per quanto riguarda questo " bastardi senza gloria ", non si riesce a capire dov 'e' il capo e ne' la coda.
In sostanza, senza tirarla troppo in ballo, cosa voleva dire Tarantino, che io come pochi altri non abbiamo capito ? storicamente vi sono molte incongruenze a incominciare e finire dall'attentato a Hitler con quella stupida messa in scena per la sua eliminazione.
E poi, perche' voglio finire qui, quella caricatura cosi accentuata di Brad Pitt che interpretava, credo Renzo, un cacciatore di nazzisti, faceva veramente ridere.
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Non è il Tarantino dgli anni fulgidi e cristallini. Sin Sin, l'ultimo dei film, dove lo stesso ci a messo lo zappino, l'ho apprezzato moltissimo, ma per quanto riguarda questo " bastardi senza gloria ", non si riesce a capire dov 'e' il capo e ne' la coda.
In sostanza, senza tirarla troppo in ballo, cosa voleva dire Tarantino, che io come pochi altri non abbiamo capito ? storicamente vi sono molte incongruenze a incominciare e finire dall'attentato a Hitler con quella stupida messa in scena per la sua eliminazione.
E poi, perche' voglio finire qui, quella caricatura cosi accentuata di Brad Pitt che interpretava, credo Renzo, un cacciatore di nazzisti, faceva veramente ridere.
Mi domando, e ne sono ancora perplesso, ma Tarantino ci crede ancora?
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dado1987
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mercoledì 17 marzo 2010
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masterpiece
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Io non sono un fan di Tarantino, anzi devo dire che per me tarantino inizia e finisce con Pulp Fiction, Jackie Brown e Bastardi. Questo film è qualitativamente superiore a tutti i suoi predecessori, e avrebbe dovuto vincere l'Oscar come miglior film, ed anche come miglior regia. Entrerà nella storia. Inizio ad elencare alcuni errori che ho notato (i quali non influenzano il mio giudizio sulla qualità della pellicola): a) all'inizio quando Landa parla col signor Lapatite il bicchiere di latte di Landa poggiato sul tavolo, cambia posizione da solo tra una scena e l'altra , b) la pellicola non prende fuoco per il nitrato d'argento, ma per la cellulosa, c) se Hitler fosse andato in un cinema, sarebbe stato invaso da decine di guardie, d) il papillon di Aldo, poco prima di tatuare il ricordino sulla fronte di Landa, è slacciato ed i due lembi sciolti si allungano e si accorciano da un lato all'altro senza che nessuno li tocchi.
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Io non sono un fan di Tarantino, anzi devo dire che per me tarantino inizia e finisce con Pulp Fiction, Jackie Brown e Bastardi. Questo film è qualitativamente superiore a tutti i suoi predecessori, e avrebbe dovuto vincere l'Oscar come miglior film, ed anche come miglior regia. Entrerà nella storia. Inizio ad elencare alcuni errori che ho notato (i quali non influenzano il mio giudizio sulla qualità della pellicola): a) all'inizio quando Landa parla col signor Lapatite il bicchiere di latte di Landa poggiato sul tavolo, cambia posizione da solo tra una scena e l'altra , b) la pellicola non prende fuoco per il nitrato d'argento, ma per la cellulosa, c) se Hitler fosse andato in un cinema, sarebbe stato invaso da decine di guardie, d) il papillon di Aldo, poco prima di tatuare il ricordino sulla fronte di Landa, è slacciato ed i due lembi sciolti si allungano e si accorciano da un lato all'altro senza che nessuno li tocchi. Descritti i difetti ora parliamo dei pregi: la regia è magisrtale, difficilmente si vedeno dei film tagliati così bene, la sceneggiatura è molto originale. Gli attori tutti molto bravi, vengono oscurati dalla recitazione di Waltz, miglior attore non protagonista a tutti gli effetti, potrebbero dargli anche l'Oscar dell'anno prossimo per quanto ha recitato bene, un personaggio davvero speciale, rinforzato dai dialoghi tipicamente tarantiniani; inoltre sono rimasto ammaliato dal fatto che parla molto bene quattro lingue: inglese, tedesco, francese ed italiano, persino Pitt viene surclassato dal personaggio di Waltz, che è spaventosamente bravo pure in lingua originale, già solo lui valeva il film! Difficilmente il prossimo lavoro di Quentin riuscirà ad essere così bello.
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(di mason)
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giofredo'
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mercoledì 17 marzo 2010
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ma cos'e!! un remake?... o no aspetta un sequel -
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Ma perche' Bisogna Pensare che tutti i registi 0 attori ( Quelli piu' in auge) devono fanno continuamente centro ogni volta, solo perche piacciono.Mi è Bastato solo, e mi fermo a questo particolare, vedere Brad Pitt,con quella altezzosa e stupida figura caricatoriale che rimandava a personaggi già rivangati e rimpastati a incominciare da Marlon Brando nel "il Patrino " a finire a Benito mussolini.
Questa copiaturA cosi fuori luogo, in un regista come Tarantino, ti pongono in condizione di riflessione, e dire quanto c'e di suo, E QUANTO NO.
BUONANOTTE A TUTTI.
[+] a parte che...
(di shadow)
[ - ] a parte che...
[+] il demente si riferiva
(di grid alien)
[ - ] il demente si riferiva
[+] comunque,lascia stare i dementi... non si contano
(di giofredo')
[ - ] comunque,lascia stare i dementi... non si contano
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jimollica
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sabato 13 marzo 2010
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quentin riscrive la storia: delirio da onnipotenza
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Stabilito che l'argomento era molto lontano del mio interesse, perchè sono rimasto in sala a vedere un film che dura quasi tre ore (comprese le pause)?
E' qui la maestria di Quentin che riesce a tenermi incollato a una storia, qualsiasi essa sia facendo parlare le immaggini e non solo i protagonisti, così da poter ammirare anche la costruzione della scena, le inquadrature, l'uso del bianco/nero.
Senza dimenticare la maestria nell'uso del flash-back, che con ironia bruciante spezza il conitnuum narrativo per proiettare lo spettatore in un'altra dimensione passata che gli possa spiegare in pochi attimi quello che accade nel presente.
Eppoi vi son le musiche a trascinare lo schema narrativo nei lunghi silenzi nei quali Quentin si diverte a far crescere l'attesa, per poi colpirci con accelazioni improvvise.
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Stabilito che l'argomento era molto lontano del mio interesse, perchè sono rimasto in sala a vedere un film che dura quasi tre ore (comprese le pause)?
E' qui la maestria di Quentin che riesce a tenermi incollato a una storia, qualsiasi essa sia facendo parlare le immaggini e non solo i protagonisti, così da poter ammirare anche la costruzione della scena, le inquadrature, l'uso del bianco/nero.
Senza dimenticare la maestria nell'uso del flash-back, che con ironia bruciante spezza il conitnuum narrativo per proiettare lo spettatore in un'altra dimensione passata che gli possa spiegare in pochi attimi quello che accade nel presente.
Eppoi vi son le musiche a trascinare lo schema narrativo nei lunghi silenzi nei quali Quentin si diverte a far crescere l'attesa, per poi colpirci con accelazioni improvvise...
a volte sembra che agisca quasi come un direttore d'orchestra facendo muovere la sinfonia e spessando le parti lente con improvvise accelerate.
La prima scena del film è quella più ben costruita a mio parere, si vede la cura con cui Tarantino deve averla studiata rigirandola decine di volte nel film e milioni di volte nella sua testa, fino a farla diventare perfetta.
Ed è così che appare agli occhi dello spettatore.
La tranquillità della giornata bucolica ritmata dal lento battere dell'ascia, spezzata dall'arrivo dei soldati nazisti, anche dalle scene in bianco e nero risalta il nero della loro anima e della loro divisa.
Così si presenta a noi l'antagonista di questa storia, il colonnello Hans Landa, il cacciatore di ebrei.
La scena scorre sul filo del rasoio, la tensione è enorme, ma il ritmo e lento, senza fretta, i dialoghi sono dosati, Tarantino si dilunga a prensentarci per bene tutta l'ambientazione e il momento storico, partendo dal particolare:
uno sperduto casolare in Francia.
Una scena da sudori freddi, quando ormai mi sono illuso che niente stesse per accadere, ecco che c'è l'accelerazione della scena e la cieca violenza nazista che s'abbatte con spietatezza.
Ma già qui s'intuisce lo sfottimento di sottofondo che con ironia (non troppo sottile) perpetuerà per tutto il film, in seguito la ritroveremo in maniera più grossolana.
Il film si può riassumere in una lettura in chiave farsesca del terzo Reich, una colossale presa in giro verso uno degli avversari storici che l'America ha battuto.
Quando alla fine mi sono alzato e scorrevano i titoli di coda mi sono sentito spaesato, come se m'aspettassi che alla fine il regista dicesse qualcosa che riguardasse i fatti che si sono succeduti sullo schermo.
Il film è talmente realistico nei dialoghi e nella costruzione del plot che io m'aspettavo che fosse stato tratta da una storia vera, che fosse la rielaborazione di un attentato fatto ad Hitler.
Invece nietne di tutto ciò.
Questo mi ha lasciato un senso di vuoto.
Ma questa sensazione è merito del lavoro che ha fatto il regista nel rendere la vicenda vera.
La cosa più vera sono i dialoghi, che talvolta quasi stancano perchè non sono incalzanti come quelli dei telefilm, ma pacati come potrebbero essere quelli di una normale discussione.
Oltre a questo tanti particolari, come l'uso tra i soldati (sia nazisti che americani) di nomignoli guadagnati in battaglia.
Insomma i temi caldi e motivi per andare a vedere questo film sono tanti, come tanti sono anche i motivi per non andarlo a vedere.
D'altronde il suo modo di fare cinema o lo si ama o lo si odia!
Non ci sono vie di mezzo.
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