Bastardi senza gloria |
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Un film di Quentin Tarantino.
Con Brad Pitt, Christoph Waltz, Eli Roth, Mélanie Laurent.
continua»
Titolo originale Inglourious Basterds.
Azione,
Ratings: Kids+16,
durata 160 min.
- USA, Germania 2009.
- Universal Pictures
uscita venerdì 2 ottobre 2009.
MYMONETRO
Bastardi senza gloria ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Quentin riscrive la Storia: delirio da onnipotenza
di JiMollicaFeedback: |
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sabato 13 marzo 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Stabilito che l'argomento era molto lontano del mio interesse, perchè sono rimasto in sala a vedere un film che dura quasi tre ore (comprese le pause)? E' qui la maestria di Quentin che riesce a tenermi incollato a una storia, qualsiasi essa sia facendo parlare le immaggini e non solo i protagonisti, così da poter ammirare anche la costruzione della scena, le inquadrature, l'uso del bianco/nero. Senza dimenticare la maestria nell'uso del flash-back, che con ironia bruciante spezza il conitnuum narrativo per proiettare lo spettatore in un'altra dimensione passata che gli possa spiegare in pochi attimi quello che accade nel presente. Eppoi vi son le musiche a trascinare lo schema narrativo nei lunghi silenzi nei quali Quentin si diverte a far crescere l'attesa, per poi colpirci con accelazioni improvvise... a volte sembra che agisca quasi come un direttore d'orchestra facendo muovere la sinfonia e spessando le parti lente con improvvise accelerate. La prima scena del film è quella più ben costruita a mio parere, si vede la cura con cui Tarantino deve averla studiata rigirandola decine di volte nel film e milioni di volte nella sua testa, fino a farla diventare perfetta. Ed è così che appare agli occhi dello spettatore. La tranquillità della giornata bucolica ritmata dal lento battere dell'ascia, spezzata dall'arrivo dei soldati nazisti, anche dalle scene in bianco e nero risalta il nero della loro anima e della loro divisa. Così si presenta a noi l'antagonista di questa storia, il colonnello Hans Landa, il cacciatore di ebrei. La scena scorre sul filo del rasoio, la tensione è enorme, ma il ritmo e lento, senza fretta, i dialoghi sono dosati, Tarantino si dilunga a prensentarci per bene tutta l'ambientazione e il momento storico, partendo dal particolare: uno sperduto casolare in Francia. Una scena da sudori freddi, quando ormai mi sono illuso che niente stesse per accadere, ecco che c'è l'accelerazione della scena e la cieca violenza nazista che s'abbatte con spietatezza. Ma già qui s'intuisce lo sfottimento di sottofondo che con ironia (non troppo sottile) perpetuerà per tutto il film, in seguito la ritroveremo in maniera più grossolana. Il film si può riassumere in una lettura in chiave farsesca del terzo Reich, una colossale presa in giro verso uno degli avversari storici che l'America ha battuto. Quando alla fine mi sono alzato e scorrevano i titoli di coda mi sono sentito spaesato, come se m'aspettassi che alla fine il regista dicesse qualcosa che riguardasse i fatti che si sono succeduti sullo schermo. Il film è talmente realistico nei dialoghi e nella costruzione del plot che io m'aspettavo che fosse stato tratta da una storia vera, che fosse la rielaborazione di un attentato fatto ad Hitler. Invece nietne di tutto ciò. Questo mi ha lasciato un senso di vuoto. Ma questa sensazione è merito del lavoro che ha fatto il regista nel rendere la vicenda vera. La cosa più vera sono i dialoghi, che talvolta quasi stancano perchè non sono incalzanti come quelli dei telefilm, ma pacati come potrebbero essere quelli di una normale discussione. Oltre a questo tanti particolari, come l'uso tra i soldati (sia nazisti che americani) di nomignoli guadagnati in battaglia. Insomma i temi caldi e motivi per andare a vedere questo film sono tanti, come tanti sono anche i motivi per non andarlo a vedere. D'altronde il suo modo di fare cinema o lo si ama o lo si odia! Non ci sono vie di mezzo.
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