Anno | 2009 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 81 minuti |
Regia di | Sterlin Harjo |
Attori | Casey Camp-Horinek, Richard Ray Whitman, Jon Proudstar, Aaron Riggs, Marcus Frejo Laura Spencer. |
MYmonetro | 1,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 29 luglio 2009
Fuggita da un ospedale un'anziana coppia cerca di ricongiungersi con i figli rinnegati prima che arrivi la morte
CONSIGLIATO NO
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Due amanti fuggono dall'ospedale in cui è ricoverato uno di loro per viaggiare attraverso il paese. Attenzione però, non siamo di fronte al classico film adolescenziale, i protagonisti sono due indiani d'America decisamente non più giovani e la loro non è la storia d'amore passionale che ci si immagina. Partiti alla volta dei figli che hanno rinnegato per ottenere un perdono in extremis prima del sopraggiungere della morte, i due amanti nel loro viaggio incontreranno e si confronteranno con la nuova America.
Si comincia con una fuga dall'ospedale e si finisce con l'arrivo alla meta, Barking Water sposa da subito e in pieno la struttura del road movie, includendo nel film solo il viaggio. E come in tutti i viaggi cinematografici, il movimento è sinonimo di crescita interiore, anche quando i protagonisti sono anziani o in punto di morte. Si incontrano persone e si vedono luoghi che scardinano le convizioni dei protagonisti e, si spera, del pubblico.
Barking Water però procede con il passo e l'arroganza del cinema universitario, che pretende di essere evocativo e poetico grazie a paesaggi al tramonto, a molti dialoghi sulla vita e a grandi silenzi. Senza idee e senza una sceneggiatura particolarmente vivace però il film perde subito di tono e dopo la trovata iniziale della fuga del malato terminale dall'ospedale c'è molto poco.
Hjorda sembra voler scardinare i personaggi e i luoghi comuni del road movie, spiazzando lo spettatore ogni qualvolta egli crede di aver capito chi sono i nuovi personaggi introdotti (il violento campagnolo che poi fuma erba, la coppietta superficiale che si rivela sensibile e via dicendo) ma trova unicamente l'idea di "libertà" di un uomo di città. Indiani d'America non integrati, abbandonati, incapaci di trovare il loro posto in una società che confina loro e i loro luoghi di culto nelle proprie strutture (come il cimitero recintato in mezzo ad un parcheggio che viene citato ad un certo punto) al pari di vite sbandate ed esistenze che cercano un senso nella riscoperta del legame con la terra, nel senso di elemento primordiale, sono gli strumenti di questa poetica che però convince solo chi già la pensa in questo modo.